“Non fare lo struzzo”- lesson number 5: imparate a rilassarvi.

Eccomi alla quinta lezione di “Non fare lo struzzo”.

Settimana scorsa sono andata a fare la mia terza ed ultima seduta di EMDR 

Steve, il mio psicologo coach, mi aveva detto che sarebbero bastate 3 sedute per risolvere il mio problema, e così è stato, davvero, pazzesco!

Ma di me è dell’EMDR vi parlerò meglio più avanti. 

Ad un certo punto, durate la seduta, Steve mi ha chiesto se dedico del tempo a me stessa. Io ho risposto di sì: palestra, capelli, estetista etc.

Steve mi ha subito bloccata dicendomi che quello è tempo dedicato al mio corpo e non a me.

Allora ha insistito chiedendomi se mi rilasso, se mi prendo davvero del tempo da godermi per leggere un libro, guardare un film, fare una passeggiata, ascoltare della musica…

Bene, ho capito che era tanto che non lo facevo, troppo.

Sono andata a fare EMDR perchè avevo in me troppa rabbia accumulata negli anni e spesso mi ritrovavo a scattare anche per cavolate, con mio marito, con mio figlio, con chiunque. Un pò come quando hai la sensazione che dentro il tuo vaso stia entrando la goccia finale che lo farà traboccare, e succede, all’improvviso. E subito dopo te ne penti!

Dopo il discorso che mi ha fatto Steve sul rilassamento, ho capito che se ero arrabbiata con gli altri era anche per questo. Quando hai un figlio, per chi ti sta vicino la vita continua, uguale a prima, ma tu non hai più tempo di rilassarti e inizi a provare un’invidia buona che a volte, senza accorgertene, rischia di trasformarsi in una sorta di rabbia.

Il problema è che spesso il tempo ci sarebbe, ma sei tu che tutta presa dalle mille cose da fare e a cui pensare, non vuoi o non riesci a ritagliartelo. Magari provi dei sensi di colpa o magari non pensi che sia così importante.

Rilassarsi invece è importantissimo, soprattutto per te stesso, ma anche per chi ti sta vicino.

Venerdì in palestra, dopo la lezione di acqua gym, come al solito, mi sono posta la domanda “resto e faccio un po’ di idromassaggio, sauna, bagno turco etc o scappo che ho mille cose da fare?”

Sono rimasta. Nei primi 5 minuti ho continuato a pensare a tutte le cose che avrei dovuto fare poi mi sono detta che nulla era così urgente e che tanto avevo i miei post-it che mi avrebbero ricordato tutto, più tardi.

Mi sono immersa nella vasca idromassagio, ho chiuso gli occhi e forse mi sono anche addormentata per un paio di minuti.

Era tanto troppo tempo che non mi rilassavo.

Che bella sensazione!

Provateci anche voi: bastano pochi minuti al giorno.

Imparate a rilassarvi e vi sentirete come nuove, pronte ad affrontare tutto, con una grande serenità.

Barbara

 

 

NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie al prezioso aiuto dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio di Rho allo 02.93904504 o scrivetegli a info@alphacenter.it

E’ domenica sera: voglia di ordine e silenzio.

Vi capita mai di passare un we in città, ma di stare fuori dalla mattina alla sera sia di sabato che di domenica?

E quando finalmente nel tardo pomeriggio di domenica tornate a casa, vi rendete conto che sembra che sia scoppiata una bomba proprio nel vostro appartamento?

C’è il delirio: giochi ovunque, le tazze della colazione ancora nel lavandino, il bucato pulito e stirato ancora da mettere via, vestiti sporchi sulle sedie, sulle poltrone, scarpe tra i piedi e borse da disfare?

E vi viene quell’incredibile voglia di ordine?

E siete talmente stanche che andreste a dormire vestite, senza neanche togliere le scarpe e le lenti a contatto?

Ma poi vi scatta la casalinghite acuta e iniziate a rassettare mentre in contemporanea preparate la cena e la borsa per la lezione di nuoto del lunedì di vostro figlio?

E quando avete finito tutto vi sentite un po’ come wonderwoman, ma con le tette meno sode e le gambe meno affusolate?

E non vedete l’ora che vostro marito metta a letto vostro figlio per potervi finalmente sdraiare vicini vicini, accoccolati davanti ad un film qualunque?

E mentre intorno a voi regna un incredibile ordine e uno strano silenzio…vi addormentate tutti e due sul divano prima della fine del primo tempo?

A me sì, oggi.

Bye bye

Barbara

Tacco o ballerina?

In verità oggi avrei voluto parlare di altro: avrei voluto parlare un pò di galateo, di buone maniere…

Vedere su tutti i giornali le foto del matrimonio di Valeria Marini con donne scollate, gonne inguinali e anche peggio, mi ha dato parecchio fastidio. 

Ok, sono all’antica!

E per dimostrarvi quanto io sia all’antica, sappiate che presto vi cuccherete una serie di post sulle buone maniere: da come si dovrebbe apparecchiare una tavola a come andrebbero fatti sedere gli ospiti, da come ci si dovrebbe vestire ad un matrimonio a come ci si dovrebbe comportare in presenza di una signora.

Ma per il momento torniamo al problema più urgente di oggi: ho un male cane ai piedi!

Lo so che il mio blog si chiama “Temperateitacchi” e che quindi io dovrei girare solo con i tacchi e andarci anche a letto, ma purtroppo io non sono portata per i tacchi! Punto e stop.

Ho 41 di piedi, la pianta larga e nonostante il mio piede sembri uno zampone…è pure parecchio delicato.

Ieri sera all’inaugurazione della mia serata del mercoledì nel nuovo Bobino a Milano, ho voluto azzardare vestendomi da ragazza per bene e indossando anche un paio di scarpe con il tacco.

Non ho neanche messo il tacco a spillo, ma una sorta di comodo mocassino con tacco bello alto.

Non mi chiedete i centimetri perchè dovrei andare a prendere il righello e misurarli e non ne ho voglia.

Sono andata a letto quasi all’una e mio figlio, che si sveglia sempre dopo le 8.30, oggi ha visto bene di svegliarsi alle 7.15 quindi in questo momento sono “svaccata” sul divano e non ci penso proprio ad andare a cercare un righello.

Vabbè, risultato? Oggi ho ben due vesciche sui piedi quindi sono tornata alla mie amate ballerine.

Mamma in piscina
Mamma in piscina

Che ci devo fare?

Ci sono donne talmente portate a camminare sui tacchi che ci vanno a fare la spesa e ci portano pure i figli in piscina.

Si infilano i copri scarpe sui trampoli e via che vai.

Le invidio, di brutto!

Eh sì che, con la caviglia e il polpaccio che mi ritrovo, so bene che il tacco aiuterebbe parecchio la mia figura a slanciarsi verso il cielo, ma purtroppo a me è capitato anche di ottenere il risultato diverso.

E’ successo che una sera i tacchi mi hanno avvicinata più al pavimento che al cielo.

Un paio di anni fa mio marito mi ha invitata a cena.

Di solito sono sempre io che organizzo quindi un’occasione del genere andava festeggiata: quella sera mio marito si meritava un signor tacco a spillo e così ho fatto.

Prima di cena siamo andati a berci un aperitivo e udite udite: uno dei miei due tacchi si è spezzato sotto il mio gentil peso, argh!

Ovviamente era impensabile tornare a casa perchè eravamo in ritardo quindi cosa ho fatto? Ho staccato anche l’altro tacco.

Risultato? Camminavo come una giapponese e avevo dei chiodi che mi spuntavano dai talloni delle scarpe.

Ho sperato che mio marito non avesse prenotato in un ristorante col parquet perchè glielo avrei rigato tutto e invece? Aveva prenotato mi sembra alla Terza Carbonaia, dove hanno il parquet anche nei bagni.

Un disastro! Rido ancora se penso a quando sono andata in bagno camminando sulla punta dei piedi come se avessi avuto dei tacchi invisibili.

Non c’è niente da fare: io e i tacchi camminiamo su strade parallele e se vi ricordate le nozioni elementari di geometria…le rette parallele non si incontrano mai.

Io i tacchi li tempero, ma metto le ballerine!

Però questa campagna qui sotto la trovo divina!!!

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“Non fare lo struzzo”- Lesson number 4: strizza la spugna.

Se vi dicessi “spugna” probabilmente quasi tutti voi pensereste a quell’oggetto che si usa per lavarsi.

Forse qualcuno di voi potrebbe pensare a “Spugna d’emergenza per alta marea”, una famosa opera della serie “Progetti utopistici” dell’artista veneziano Fabrizio Plessi.

E invece la spugna di cui vi parlerò oggi, siamo noi.

Da bambini, da adolescenti, si vivono esperienze negative ed esperienze positive: alcuni di noi hanno avuto un’infanzia facile e altri più difficile.

Dentro di noi spesso rimangono rancori e rabbie che crediamo invece di aver risolto, ma la bambina/il bambino di allora, e’ ancora arrabbiato, come se fosse ancora quel giorno di tanti anni fa.

Da piccoli non vedevamo l’ora di crescere per poter comandare anche noi.

Alcuni di noi sono permalosi perche’sono ancora pieni di offese mai perdonate e accettate. Spesso ci ricordiamo ancora tutta una serie di avvenimenti che non ci sono mai piaciuti, a volte invece non riusciamo neanche a ricordare.

Siamo come delle grandi spugne che anche se strizzate continuano a conservare dentro un quid (esperienza negativa rimasta, dal nostro passato, in un angolo della nostra spugna)

Essendoci questo insieme di ricordi ed esperienze negative che magari non sono più nella nostra memoria, ma che comunque hanno irrigidito una parte della nostra spugna, alla fine noi restiamo vere spugne per il restante 70/80%.
Avendo gia’ irrimediabilmente perso quasi il 30% della nostra spugna, il nostro dovere ora e’ quello di tenere pulito quel 70/80% rimasto, strizzando la nostra spugna tutti i giorni anche più volte al giorno.

La spugna contro l'alta marea di Fabrizio Plessi

La spugna contro l’alta marea di Fabrizio Plessi

Prima di fare il famoso corso con lo psicologo coach Steve Benedettini, io spesso la spugna non la strizzavo e quindi accumulavo stupide arrabbiature una sull’altra finendo col ritrovarmi spesso nervosa senza quasi conoscerne le motivazioni.

Uno attraversava col rosso e io quasi rischiavo di finirgli addosso col mio scooter? Eh via con la prima arrabbiatura che non strizzavo e mi rimaneva dentro. Un’amica mi tirava il bidone all’ultimo momento? Eh via con la seconda arrabbiatura che non strizzavo e mi rimaneva dentro, e così via.
Spesso arrivavo a fine giornata incazzosa e con la luna storta e ovviamente finiva che me la prendevo col primo che mi passava a tiro.

Ma da quando Steve mi ha insegnato il concetto della spugna ho capito: durante il giorno spesso ci capitano episodi che ci fanno arrabbiare, ma una volta che questi sono passati bisogna imparare a strizzare la spugna, subito.

Troppo spesso finiamo con il rovinarci le giornate per delle cavolate.

La vita va avanti, la vita e’ bella e se siamo qui a viverla vuol dire che siamo già molto fortunati quindi please da oggi in poi…Imparate a strizzare la spugna!

NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie al prezioso aiuto dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio di Rho allo 02.93904504 o scrivetegli a info@alphacenter.it

Barbara

Invasione nelle cucine dell’Harry’s Bar, gita a Burano e giro di Bacari

Meno male che le previsioni ultimamente ci azzeccano veramente poco perché se avessimo dato retta a loro…ieri non avremmo fatto la nostra gita a Burano!

Mio marito non ci era mai stato, come non ci erano mai stati neanche Ivan e Yuka, una coppia di amici anche loro a Venezia per questo lungo we.

Cosa altro avrei potuto fare se non sacrificarmi, mollare mio figlio a mia mamma e fare loro da guida?

La verità e’ che io vengo a Venezia circa una volta al mese con Danny boy e una volta si e una volta no viene anche mio marito.

Quando vengo da sola se esco di casa sto nel raggio di un km e la sera alle 20.30 metto a letto il cucciolo e alle 21 me stessa.

Se però c’è mio marito e magari anche degli amici…allora mi riprendo dal mio letargo Veneziano, scatta la guida che c’è in me e me la godo.

La giornata di ieri e’ iniziata con un Bellini e un Pierino (il mitico tost fritto) all’Harry’s bar.

 

Moi con il grande Ernesto e Bruna Avogaro sorella di Arrigo Cipriani

Moi con il grande Ernesto e Bruna Avogaro sorella di Arrigo Cipriani

Dopo aver divorato il mio divino Pierino, mi sono “infiltrata” nelle cucine per farmi svelare il segreto del Pierino.

Ovviamente super Barbs, con la complicita’ della simpatica Bruna Cipriani, anche questa volta e’ riuscita nella sua impresa quindi presto vi rivelerò un’altra chicca…

Ci siamo poi incamminati verso San Marco e abbiamo preso il battello per Burano.

Un lungo viaggio per poi “perderci” per calli e callette e finire con le gambe sotto al tavolo della trattoria da Romano.

Moeche fritte (granchi)

Moeche fritte (granchi)

Canoce e gamberetti lessi, cozze alla marinara, fritto misto, moeche e per finire un ottimo sgroppino.

Il rumore di una pioggia fitta, ma breve, sulla tenda sopra il nostro tavolo, all’aperto, in calle.

Che belle le gite, che bella questa mezza giornata tra adulti senza dover cercare le salviette umide infondo alla borsa perché tuo figlio si è impiastricciato le mani un’altra volta.

imageChe bello tornare in vaporetto abbracciati stretti stretti perché ok che non ha piovuto come dicevano le previsioni, ma…faceva freschetto!

Che bello tornare a casa dopo una bella passeggiata e vedere che mio marito accoccolato nel mondo dei sogni vicino a me, mentre io scrivevo.

Anche a me sarebbe stata utile una pennica, ma alla fine ho preferito scrivere. Mi piace scrivere, mi riporta a rivere gli entusiasmi della giornata.

E poi poco dopo saremmo ripartiti col giro della morte: avevo promesso che li avrei portati tutti a fare un giro per bacari quindi dovevo preparare il mio piano di “guerra”.

imageIeri sera niente ristoranti, niente cene, ma tante ombre de vin, qualche spritz, tanti cicchetti e una bella passeggiata in notturna in giro per una città che dopo tanti anni ancora riesce a sorprendermi

Siamo partiti alle 19 da Fiore, il mio Baccaro preferito dietro casa, uno spritz e un paio di crostini con il baccala’ mantecato per poi incamminarci verso l’Enoteca “Il Volto” dove non passa di certo inosservato il soffitto tempestato di etichette di vini.

Tappa successiva Rialto, dove la leggera pioggerellina non aveva spaventato nessuno perché i sottoportici erano pieni di gente col bicchiere in mano.

imageUno spritz al “Marca” e due cicheti all'”Ancora” perché al Marca si erano già spazzolati tutto.

Ultima tappa il “Portego” a sentire quello che raccontava che ormai a Venezia molti vengono in motonave la mattina per ripartire la sera e non spendono..

Ci aspettava un festino a casa di amici sennò avremmo potuto tranquillamente continuare il nostro giro della morte perché camminando tra le calli si smaltisce e non guidando…al massimo si rischia una scivolata in canale.

Amo Venezia, amo girare per bacari e ascoltare la gente che parla, che racconta; amo i festini in casa dove c’è ancora quel giusto spirito che ti fa ballare in salotto, con le luci spente.

Amo sentirmi ancora giovane e viva in una città così antica.

Amo e sono felice.

E visto che anche per oggi davano pioggia e invece c’è il sole…vi saluto e torno a godermi la mia città, gli amici e un bel pranzetto al sole, fin che dura!

Barbara

 

All'Ancora

All’Ancora

Al Volto

Al Volto

Uno trovato in giro: ma se l'idea del matrimonio ti fa conciare così...non ti sposare!!!

Uno trovato in giro: ma se l’idea del matrimonio ti fa conciare così…non ti sposare!!!

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Tornando verso casa

Tornando verso casa

La vista dalla casa dei nostri amici dove abbiamo ballato in salotto. Grazie Robi e Chicco

La vista dalla casa dei nostri amici dove abbiamo ballato in salotto. Grazie Robi e Chicco

Al Portego, ultima tappa

Al Portego, ultima tappa

Negozio di fiori  Burano

Negozio di fiori Burano

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Burano

Burano

casa di Bepi a Burano

casa di Bepi a Burano

Burano

Burano

Casa di Burano

Casa di Burano

 

Gli ottimi Pierini dell'Harry's Bar

Gli ottimi Pierini dell’Harry’s Bar

 

Coppi di Burano dipinti a mano

Coppi di Burano dipinti a mano

 

Burano

Burano

Burano

Burano

Canoce e gamberetti da Romano a Burano

Canoce e gamberetti da Romano a Burano

Per me Carnevale e' tutti i giorni!

Per me Carnevale e’ tutti i giorni!

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Al Merca

Al Merca

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Non fumare fa bene a noi o fa male allo stato?

Al TG 5 delle 13 di ieri la seconda o la terza notizia data è stata che lo stato sta perdendo parecchi soldi da quando, un pò per colpa della crisi e un pò per colpa dell’avvento delle sigarette elettroniche, si vendono molte meno sigarette.

No, ma dico io!

Si sono bevuti il cervello a dare certe notizie?

Sperano che sentendo una cosa del genere ci sentiamo in colpa e chi ha smesso ricomincia subito a fumare o stanno mettendo le mani avanti per avvertire che presto ci aumenteranno le tasse perché troppa gente ha deciso di farsi del bene?

Ma in che cavolo di paese viviamo?

O qualcuno mi spiega il motivo per cui hanno dato una notizia del genere mettendola addirittura tra le prime notizie del Tg delle 13 o io davvero non ci capisco piu’ niente.

Mia mamma ci è passata per quel brutto male e solo il grande spavento mi ha permesso di portarla di corsa a fare l’ipnosi prima dell’intervento. Ora non fuma più e il brutto male è passato, ma c’è voluto un grosso spavento e un’operazione in endoscopia. Vi assicuro che non è stata una passeggiata e potete ben immaginarlo !

Ovviamente da quando non fuma più i suoi polmoni stanno decisamente meglio, ma anche la pelle le è cambiata: non e’ più grigia, ma rosa e luminosa! Avrà preso un paio di kg ok, ma chi se ne frega!
La mia mamma ce l’ha fatta. La mia mamma ora sta bene e non fuma più nè fuori, nè in casa dove spesso andavo a trovarla con mio figlio. Camera sua sembrava una camera a gas e ora invece è il posto preferito di Danny boy !

Dopo quello che abbiamo passato…sentire dire certe cagate al telegiornale (scusate la parola, ma ogni tanto ci vuole) mi fa parecchio inca…BIP !

imageFermo restando che le sigarette elettroniche non fanno benissimo, ma che di certo non fanno male quanto le sigarette vere , si può dire che lo stato guadagna di meno perchè la gente compra meno sigarette?! Ma chi se ne importa!!!

In che paese sto facendo crescere mio figlio? 

Io fumo solo la sera, solo dopo le 19 e solo se non sono in casa quindi un pacchetto mi dura circa due settimane. Mio marito mi dice sempre che a questo punto dovrei smettere. Lui fumava, ma ha smesso leggendo il libro “Come smetere di fumare”.

Ma a me piace, quando esco, fumare un paio di sigarette. Non lo faccio davanti a mio figlio e subito dopo mangio anche una “cicca” perchè non mi piace il sapore che mi resta in bocca, lo stesso sapore cattivo che mi è rimasto in bocca dopo aver visto il Tg di ieri…

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Una giornata speciale.

Sono le 22.30 di giovedì sera.

Questo pezzo avrei voluto scriverlo con calma domani perchè sono parecchio stanca, ma sono talmente felice che non riesco ad aspettare quindi stasera lo scrivo e domani lo rileggo e lo pubblico!

Vi state chiedendo cosa sia successo di così speciale oggi!?

Niente, davvero niente, ma tanto, davvero tanto…

Stamattina ho portato Danny boy all’asilo come sempre, con calma, alle 10.

Ho fatto la spesa e sono tornata a casa col pensiero di mettere un pò in ordine e magari di rilassarmi un’oretta al sole in terrazza, sapendo che da domani, forse, tornerà il brutto.

E invece? E invece ho fatto il cambio degli armadi dalle 11 alle 15.30 fermandomi giusto 10 minuti per mangiare e in terrazza non ci sono neanche salita.

Alle 16 sarei andata a dormire, ero a pezzi.

imageE invece mi sono fiondata a prendere Danny boy all’asilo e lo ho portato al Parco Sempione.

Eravamo stati invitati alla festa di compleanno di Greta, la figlia della mia amica Giovanna Fabbri, e non sarei mai mancata: adoro le feste all’aperto!

Se ve la siete persa leggete l’intervista che ho fatto alla mia amica Giò perché può solo che farvi bene…

http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2220 

imagePrima di andare alla festa ho portato Danny a fare un paio di giri sul trenino e sulle macchinine perchè nel nostro parchetto vicino a casa non ci sono e quindi sapevo che lo avrei reso felice, con poco.

Mi ero portata un maxi pareo da stendere sul prato.

Non sono stata l’unica ad aver avuto questa idea: sono arrivati altri amici, altri parei, altri bambini. 

Il mio tentativo, riuscito, di recuperare fresbee di Danny finito sull'albero

Il mio tentativo, riuscito, di recuperare fresbee di Danny finito sull’albero

Un pagliaccio, un frisbee finito sull’albero e poi recuperato, le piccole focaccine, i marshmallows, una torta piena di panna e fragole, un girotondo gigante, il gioco della bandiera organizzato da un papà.

Una giornata semplice, ma davvero speciale.

Il sole sul viso, il caldo sul corpo.

I sorrisi degli amici che non vedevi da tanto, le chiacchiere, le grandi borse di Mary Poppins sul prato, i colori, i profumi.

Le guance di mio figlio rosse di sole e di divertimento. 

imageQueste semplici cose mi hanno riempito il cuore di gioia, di entusiasmo e di tanta voglia di vivere sempre al massimo questo gran regalo che mi è stato fatto: la vita. 

Mentre scrivo mi commuovo.

Mi commuovo perchè grazie a Dio non mi dimentico mai di quanto sono fortunata: ho un figlio dolcissimo, una mamma sempre presente, un marito affidabile, una casa tutta nostra, la salute, tanti amici e un lavoro, che mi piace pure!

Paco, la blogger, Otto, Danny boy, Santiago e Alessandra

Paco, la blogger, Otto, Danny boy, Santiago e Alessandra

Dopo la festa in teoria saremmo dovuti tornare a casa dove ci aspettavano dei sani petti di pollo (dopo le feste faccio sempre qualcosa di veloce e di leggero) e invece?  

Invece per una sera ho deciso di fare uno strappo alle mie regole spesso troppo ferree…

Siamo finiti a cena al TEMAKINHO in Corso Garibaldi con amici e altri bimbi.

Che posto pazzesco! Si mangia molto bene e si spende decisamente poco.

Ne aveva parlato una mia amica nel suo blog http://www.theyummymom.com , ma non ci ero ancora stata.

imageAbbiamo mangiato tutti temaky giganti e ottimi roll e noi grandi abbiamo pasteggiato a caipirnha.

Dopo cena i 3 bambini, che hanno fatto amicizia in 4e4 8…sono rimasti un pò fuori a giocare.

Ho regalato loro 3 farfalle di carta colorata che tenevo nel portafoglio e ho suggerito loro di farle volare su una grata da cui usciva l’aria, lì fuori dal ristorante.

Come sono volate in altooo quelle 3 farfalle!!! Volavano davvero lontane su in cielo e noi tutti sotto col naso all’insù aspettando che le loro farfalle tornassero giù per riprenderle e farle rivolare.

I bambini ridevano, correvano e urlavano felici.

E’ stato bellissimo vederli rincorrere le loro farfalle colorate.

Lo so a cosa state pensando ora…

Caipirinha all'Acai

Caipirinha all’Acai

Nooo, non sono ubriaca, la capirinja era buona, ma era troppo forte quindi la ho assaggiata e la ho lasciata lì.

Sono “drogata” di vita.

Sono felice di essere stata meno abitudinaria e meno rigida del solito.

Sono felice di aver portato mio figlio a cena fuori anche se domani c’è scuola e lui di solito durante la settimana la sera non esce e va a letto presto.

Sono felice di avergli fatto mangiare il gelato dopo cena seduto su un gradino di C.so Garibaldi mentre scendeva il sole, sono felice di essere tornata a casa con lui in scooter con il buio e le sue braccia che mi abbracciavano forte forte.

Sono felice che mettendolo a letto lui mi abbia detto “grazie di tutte le cose belle che mi hai fatto fare oggi mamma, ti voglio bene”

Sono felice, sono felice di essere ancora capace di piangere…di gioia!

Borse gemelle!

Borse gemelle!

 

 

 

Il fantastico menù del ristorante Temakinho in Corso Garibaldi 59 a Milano

Il fantastico menù del ristorante Temakinho in Corso Garibaldi 59 a Milano

Caipirinha time with Alessandra!

Caipirinha time with Alessandra!

Love is in the air

Love is in the air

I colori delle pareti del ristorante

I colori delle pareti del ristorante

Il colori del pavimento del ristorante

Il colori del pavimento del ristorante

"Come si mangia sto cono gigante?"

“Come si mangia sto cono gigante?”

"Meno male che ho la bocca grande perché questi temaky sono grandissimi"

“Meno male che ho la bocca grande perché questi temaky sono grandissimi”

Roll arcobaleno

Roll arcobaleno

"Dove sarà finito il mio fresbee!?"

“Dove sarà finito il mio fresbee!?”

All'inseguimento del pagliaccio

All’inseguimento del pagliaccio

L'unione dei parei

L’unione dei parei

Pagliaccio & girotondo

Pagliaccio & girotondo

Under the sun con Checco & girlfriend

Under the sun con Checco & girlfriend

Claudia, la blogger e Mirko duracell

Claudia, la blogger e Mirko duracell

 

Raggio di sole = AIUTO LA CELLULITEEEEEE

saltoAdobePhotoshopExpress_2013_04_06_09_28_53Avete presente i vecchi sketch di Gaspare e Zuzzurro quando partivano da una parola e facendo duemila ragionamenti arzigogolati arrivavano ad un’altra parola che apparentemente non c’entrava niente con la prima?

Ecco, poco più di un’ora fa io ho fatto la stessa cosa, ma invece di essere su un palco ero a letto, sotto al piumone.

Sono partita da “raggio di sole” e sono arrivata a “cellulite”.

Ieri sera avevo chiuso male le tapparelle quindi stamattina mi sono svegliata e lo ho visto: un raggio di sole è entrato in camera nostra e ha attraversato il nostro letto illuminando loro…le mie gambe! 

AIUTOOOOOOOOO !

Ho visto quel raggio di sole e ho subito realizzato che la primavera forse sta davvero arrivando.

Sì, sì lo so che oggi pomeriggio torna il brutto, ma per ora il sole si intravede dai, accontentiamoci.

E dopo la primavera? Dopo la primavera arriva l’estate. 

 

E in estate cosa si fa? Si va in spiaggia. E in spiaggia si va con il maglione a collo alto e i pantaloni larghi e lunghi? Eh no! Azz, si va in costume e al massimo con il pareo che però per entrare in acqua bisogna togliere, uffa!

Ma perchè non hanno ancora inventato un pareo lungo che si possa indossare tutto il giorno perchè tanto fa filtrare i raggi del sole?

Ma soprattutto…perchè qualche stilista famosissimo non fa l’annuncio che dall’estate del 2013 entrare in acqua con il pareo sarà la nuova moda dell’estate?

Eh dai suuuu, vendereste molti più parei no?! Fatevi furbi voi della moda.

Ok, visto che per ora non esistono parei che facciano passare i raggi UVA e che non è di moda entrare in acqua vestite, bisogna correre ai ripari e fare qualcosa per questa maledetta cellulite!

Ormai lo sapete tutti che da quando sono rimasta incinta mi sono concentrata di più sul benessere del mio corpo e ho iniziato a darmi da fare in diverse palestre.

 

Ogni tanto, al posto della pancia, appare anche una certa tartaruga (che spesso va anche a farsi un giro) ma le gambe…le mie gambotte resistono mannaggia!

CREME: dicono che a qualcosa servono. Veicolano nei tessuti cutanei tutte le sostanze necessarie a stimolare la microcircolazione e a drenare i liquidi di ristagno.

Sembra che le migliori siano quelle a base di bromelina, rusco, ippocastano, gunko biloba e centella asiatica.

Per ridurre l’adipe invece scrivono che sia meglio sfruttare gli attivi con proprietà riducenti e quindi la lipocafeina (estratta dal caffè), la teofillina (te’ verde), la carnitina, il fucus e l’alga bruna.

L’importante è che la crema venga applicata con costanza (che non è un’amica vostra!) e con movimenti circolari dal basso verso l’alto.

ATTIVITA’ FISICA: non serve strafare, ma serve costanza.

 

 

Se riuscite fate qualcosa anche tutti i giorni: una corsetta o una lunga passeggiata a passi lunghi e ben distesi senza fermarsi davanti alle vetrine.

Nuoto a dorso o a stile libero, delle belle pedalate in bici e della divertente acqua gym dicono essere le attività migliori perchè sono aerobiche.

Io ci aggiungo anche un pò di boby pump per rassodare perché non fa mai male. Da un paio di mesi faccio anche un pò di radiofrequenza sulle gambe perchè si “rimpolpa” il collagene e la pelle risulta più distesa.

Se ve lo siete perso leggete questo mio pezzo che ho scritto nel blog http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=2041 

MASSAGGI: io ne faccio uno a settimana da anni. Se trovi uno bravo che premia la tua costanza facendoti anche un buon prezzo…sono soldi ben spesi. I massaggi aiutano a rilassare, che è sempre cosa buona e giusta, ma soprattutto aiutano a drenare e quindi ad eliminare i liquidi in eccesso.

CIBI & LIQUIDI: Ovviamente, e che ve lo dico a fà, andrebbero eliminati (so che è difficile , ma almeno proviamo a ridurli dai) alcool e bibite zuccherate e bisognerebbe bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

Io a volte mi dimentico proprio di bere.Ora semino bottiglie in tutta la casa nella speranza di ricordarmelo più spesso.

spiaggiaAdobePhotoshopExpress_2013_04_06_09_30_01Se volete arrivare alla prova costume magari non perfette, ma almeno sorridenti…

Bisogna ridurre ai massimi il sale perchè crea ritenzione idrica.

Fate spuntini sani lontano dai pasti per non arrivare ai pasti affamati, ma soprattutto per tenere sempre in moto il vostro metabolismo.

Pollice in su per l’ananas che drena, il kiwi che migliora la circolazione e il pompelmo che aiuta la diuresi (plin plin) e contrasta la fragilità dei capillari.

Ottimo anche il sedano che fa fare plin plin e disinfetta.

Ovviamente cercate di evitare grassi e zuccheri.

Ok un piatto di pasta, ma magari non con un litro di olio o con la panna!

Tante volte più che una vera dieta è meglio un sano regime dove le quantità sono quelle che fanno la differenza. Di tutto un po’ magari non dimenticandosi di frutta e verdura che  fanno bene e con il caldo fanno sempre piaceeeeere dai.

 

Ora vi lascio, vado a fare una bella passeggiata prima che torni il brutto e magari tornando faccio la spesa. Ho due ideuccie per il menù di stasera, light, very light…forse!

“Non fare lo struzzo”- Lesson number 3: la rabbia, che brutta “bestia”.

Oggi c’è il sole quindi ho deciso di parlarvi di rabbia.

Potrebbe sembrare una strana associazione e invece non lo è: se riesci a cacciare la rabbia che hai dentro…ci sarà più spazio per il sole!

Ormai avrete capito che sono una curiosa e un’entusiasta.

Mi piace provare cose nuove, sperimentare: diete più o meno drastiche, il digiuno con il sondino, l’ipnosi… il matrimonio (Ahaha). Ne ho provate tante!

Lunedì sono andata da Steve, lo psicologo coach con cui ho fatto il corso “L’esperienza” nel 2010 e con cui ogni tanto mi piace confrontarmi.

Abbiamo fatto la prima seduta di EMDR: Eyes Movement Desensibilization and Reprogrammation.

Si tratta di una nuova tecnica che utilizza il movimento oculare e altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra. L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per  traumi di minore entità.

Devo fare ancora 2 sedute per finire il ciclo e poi vi dirò bene come è andata anche se, già dopo la prima seduta, posso dirvi che con me ha funzionato, e parecchio.

Sia chiaro che io in questo blog dico sempre e solo la verità.

Non mi sentirete mai dire che una cosa è bella o funziona perchè qualcuno mi paga o mi da qualcosa in cambio per dirlo. Le mie sedute da Steve me le pago come sempre e poi io…non sono programmata per mentire!

Se intanto volete sapere qualcosa di più dell’EMDR potete andare sul sito http://www.emdritalia.it

Prima di affrontare una seduta di EMDR bisogna individuare bene il problema che si vorrebbe risolvere e concentrarsi solo su quello.

Di problemi ne avrei tanti, dalla mia permalosità acuta ai miei attacchi di fame post cena (perchè durante il giorno sono bravissima, ma la sera…).

Diciamo che ho deciso di concentrarmi sul peggiore: la rabbia.

Ho accumulato troppa rabbia e non mi piacevano più certi miei atteggiamenti in cui tentavo di sfogarla prendendomela con le persone sbagliate o magari con quelle giuste e per giusti motivi, ma con toni decisamente esagerati.

Mio figlio rovesciava il latte o faceva uno stupido capriccio perchè per esempio non voleva lavarsi i denti da solo? E io ogni tanto mi ritrovavo ad urlargli dietro come se avesse fatto chissà che cosa.

Mio marito si dimenticava per l’ennesima volta di comprare le casse dell’acqua o mi avvertiva all’ultimo momento che non faceva in tempo a tornare per cena quando avevo già preparato tutto? E io via con il broncio per tutta la sera.

Che i figli ogni tanto ti tirino matta è vero, che i mariti passino più tempo a criticare le mogli su qualsiasi cosa piuttosto che a ricordarsi il poco che dovrebbero fare loro, anche. Ma che io tutte le volte me la debba prendere così…anche nooo!

Bisognerebbe imparare a farsi scivolare le cose addosso, bisognerebbe imparare a fregarsene un pò di più e ad andare a capo invece che restare sempre li con sti puntini di sospensione…

Eh sì. Il futuro va costruito partendo dal presente e non dal passato quindi se in passato abbiamo vissuto delle esperienze che ci hanno segnato…a maggior ragione dovremmo fare in modo che ciò non si ripercuota, oggi o domani, su chi amiamo.

Sbagliando si dovrebbe imparare no?! E non rifare gli stessi errori di chi è arrivato prima di noi, con noi…

Mi sono spiegata? Quante volte ci ritroviamo a fare con i nostri figli gli stessi errori che attribuivamo ai nostri genitori? Andiamo avanti che l’è megl!

Sei deluso della vita che hai avuto fino ad oggi? Non vedi prospettive? Incanala la tua rabbia costruttivamente e smettila di demoralizzarti che non serve a nulla.

Ne hai le scatole piene? Svuotale. 

Le tensioni vanno scaricate.

Hai tanta rabbia dentro? Usala positivamente, costruttivamente e in maniera sana. 

Evita di prendertela con le persone trattandole male (Non arrabbiatevi se ogni tanto i vostri figli vi rispondono male perchè imparano da chi hanno vicino, e ve lo dico per esperienza diretta.)

Evita di rompere cose importanti che ti servono ancora per vivere (Un giorno durante una litigata, ho tirato un bicchiere a mio marito. Non volevo prenderlo e infatti ho preso il muro dietro, ma il bicchiere si è rotto e ora mi manca un bicchiere e non ne trovo più di uguali! Argh)

Evita di dire parolacce, non serve (Poi ci lamentiamo perchè i nostri figli a 4 anni all’improvviso infilano un bel “caz..” in una frase qualunque!)

Evita di litigare se non per un fine valido, costruttivo e positivo anche se in certi casi funziona di più parlarne che litigare.

Se devi per forza litigare…almeno ricordati di fare pace prima di andare a dormire. Si dorme meglio e soprattutto, per la gioia del dentista, non si digrignano i denti nel sonno!

Se non riesci a gestire la tua aggressività iscriviti ad un corso di kick boxing o fai qualche altro sport. Io, per esempio, con i corsi che faccio in palestra ho trovato un ottima valvola di sfogo.

A casa ho una mazza da baseball e quando sono nervosa la prendo e partendo da dietro la schiena, do dei colpi forti al divano. Sapeste come mi sfogo e come sto meglio dopo!

E’ meglio picchiare il divano piuttosto che aggredire persone inutilmente e gratuitamente anche se solo verbalmente.

E’ vero che ogni tanto se lo meriterebbero, ma il problema è che poi si innesca un meccanismo senza ritorno che non fa bene a nessuno: io dico una cattiveria a lui e lui ne dice un’altra a me e via così per mezz’ora! Bello?!? No, meglio evitare proprio di iniziare.

Quando i colpi con la mia mazza da baseball non bastano…Grido forte fino a quando mi sento più leggera! Funziona.

Quando senti che hai bisogno di sfogarti parlane, parlane con chi ti capita. Condividi i tuoi pensieri e chiedi agli altri cosa ne pensano! Magari non sempre con la stessa amica sennò finirà di pensare che sei un SINAP e inizierà a starti alla larga, ops!

MIO ARTICOLO SUI SINAP: http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=1792

Se pensi che possa servirti…Scrivi. Scrivi i tuoi pensieri, qualsiasi cosa ti passi per il cervello. Fallo tutti i giorni, fallo appena puoi.

Serve ad eliminare i pensieri negativi che ti portano a demotivarti ed arrabbiarti, ti aiuterà a riflettere e a trovare soluzioni nuove.

So che penserete che io stia esagerando o che voglia fare pubblicità al mio amico psicologo coach, ma non avete idea di quanto io mi senta già meglio dopo la prima seduta di EMDR.

Non mi ricordo neanche più da quanto ero arrabbiata. Forse da quando sono diventata mamma e mi sono ritrovata all’improvviso con un sacco di nuove responsabilità. Non lo so…so solo che ora è come se avessi strizzato una spugna piena di liquido nero e denso, piena di rabbia.

Mi sento leggera, tanto leggera.

Sono tre giorni che non mi arrabbio più, per nessun motivo, niente!

Se mio figlio fa un capriccio glielo faccio notare col sorriso e non urlando; se uno mi taglia la strada o apre la portiera mentre sto passando in bici, vado avanti col sorriso pensando che quello è un povero deficiente, ma che a me non è successo nulla.

Ieri sera mio marito mi ha detto che il tonno in crosta di sesamo con la marmellata di cipolle rosse non gli piaceva così tanto (non è un amante dell’agro dolce) e io non me la sono presa perchè avevo cucinato per 2 ore per niente, ma ho pensato “A me piace! Quindi ne è valsa la pena”

So che voi mi vedete come una solare e sempre allegra, ma vi assicuro che non sono solo così. Diciamo che cerco di far vedere solo il meglio!

E’ stata una seduta lunga, intensa e impegnativa, ma bella…molto bella.

Vorrei tanto farvi capire come mi sento: diciamo che è come se mi avessero spalmato addosso un’intera bottiglietta di olio e ora…mi scivola tutto addosso, non me prendo più.

Come sto bene, speriamo duri!

 

NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie al prezioso aiuto dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio allo 02.3314914 o scrivetegli a info@alphacenter.it 

“Non fare lo struzzo”- Lesson number 2: come iniziare la nostra rinascita

 

La Pasqua appena passata rappresenta, fin dall’antichità, un momento di passaggio.
Ci si rinnova e si Rinasce dopo il lungo e buio inverno.

E se non bastasse la Pasqua…sta anche per arrivare la vera primavera, quindi direi che questo e’ il momento migliore per liberarsi di un bel po’ di negatività e per iniziare un nuovo ciclo!

Che ne dite, ci proviamo assieme?

Ecco a seguire 12 “facili” punti per liberarsi dalle negatività e 12 per fare il pieno di positività.

Vediamo come siamo messi e da dove possiamo iniziare, un passo alla volta.

 

12 PUNTI PER RENDERSI INFELICI

1.    Brontolare, criticare, lamentarsi, ogni giorno

2.    Provare invidia, risentimento e odio verso qualcuno

3.    Arrabbiarsi, innervosirsi e incavolarsi per qualsiasi cosa

4.    Rimuginare continuamente pensieri negativi dalla mattina alla sera

5.    Serbare rancori, legarsela al dito, non dimenticare mai le esperienze 

  negative.

6.    Isolarsi nella propria malinconia, tristezza e sofferenza

7.    Diffidare di tutto e di tutti, senza mai lasciarsi andare alla spensieratezza

8.    Fare sempre tutto da soli ed evitare di chiedere aiuto agli altri

9.    Essere convinti di essere delle vittima sfortunate di questo mondo

10.   Voler avere sempre ragione anche quando abbiamo torto

11.    Rimpiangere continuamente i tempi passati, cose non fatte

12.    Auto criticarsi continuamente ed auto punirsi 

 

Io ho totalizzato 6 punti su 12.

 

Bene, anzi…malissimo!

Eh che cavolo, come faccio a contagiare entusiasmo se sono negativa al 50% ?

Mi metto subito al lavoro, ma solo se mi promettete che lo fate anche voi!

Andiamo avanti con la parte più bella.

 

12 PUNTI PER ESSERE FELICI 

1. Festeggiare ogni persona che si incontra

2. Sorridere sempre e curare l’ottimismo

3. Ogni giorno pensare a cosa ci rende felici

4. Ogni giorno trovare 10 motivi per cui la nostra vita è bella

5. Sponsorizzare gli altri (sei bravo, sei capace, puoi farcela)

6. Dire ad ogni persona in cosa è capace e intelligente

7. canticchiare, cantare

8. Dirsi ogni giorno almeno 10 motivi per cui siamo bravi

9. Sospirare via i problemi

10. Fare ogni giorno complimenti sinceri agli altri

11. Autoironizzare, ironizzare, scherzare

12. Perdonarsi errori e mancanze personali.


Uffa, 4 dei punti qui sopra non mi vengono per niente bene.


Prometto che da oggi mi impegnerò seriamente per fare l’amplein dei punti positivi e per ridurre quelli negativi.

Aggiungerei un ultimo punto per una vera rinascita dopo questa piccola vacanza: DIETAAAAA

NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie al prezioso aiuto dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, scrivetegli a info@alphacenter.it o visitate il suo sito www.alphacenter.it