Non buttate quelle banane!!!

 

Potrebbe sembrare il titolo di un film del terrore, o di un film porno 🙂

“Non buttate quelle bananeeeeee”

Lasciamoli andare, lasciamoli crescere…

Avete mai sentito parlare di “scuola natura“?

Beh, scuola natura è un progetto bellissimo del comune di Milano, per le scuole primarie.

Si tratta di 5 case vacanza pronte ad ospitare i nostri figli e le loro insegnanti, per circa una settimana.

La topa, pony loco e il buco: favola vietata ai minori di 18

Ebbene sì: anche io mi sono innamorata di Pony loco (quello con me nella foto qui sopra)

Credo che tutte le donne presenti in sala ieri sera si siano innamorate di Pony loco.

Qui Roma: scambio di libri, in famiglia!

Quest volta a Roma l’idea l’hanno avuta bella!

Domenica prossima, 10 maggio, inaugurano una libreria dedicata al Bookcrossing, all’interno del Fleming home.

Cosa è il “bookcrossing”?

Ritorno in Puglia con ricetta: il vero purè di fave e cicoria

Ebbene sì: sono tornata nella mia amata Puglia.

Perchè quando ami qualcuno lo ami sia quando fa caldo, e ci stai sdraiata accanto prendendo il sole, e magari tenendogli la mano, sia quando fuori fa freddo e lo guardi mentre mette la legna nel camino.

Quando ami un posto è lo stesso: io la Puglia la amo anche in inverno.

È così verde la Puglia a dicembre…

Siamo atterrati e siamo stati subito accolti dai suoi colori, e dai suoi profumi.

Impossibile guidare senza abbassare i finestrini, anche quando inizia a calare il sole, e l’aria si fa più fresca.

Il tempo di arrivare a casa, di disfare le valigie, e di fare un minimo di spesa, al volo, e alle otto di sera eravamo già da Vito, al “Bari Vecchie”, la mia macelleria preferita, a Cisternino.

Sono drogata di purè di fave e cicoria, e il loro è stratosferico!

E quando vado al “Bari Vecchie” non mi faccio mancare mai un paio di bombette impanate con il formaggio (trattasi di carne, ovviamente!)

Ieri sera mi sono fatta spiegare bene la ricetta del loro purè di fave.

Lo avevo già fatto più volte con la ricetta che mi aveva dato un’amica, ma non mi era mai venuto neanche lontanamente simile al loro.

Eccovi qui una vera chicca di ricetta!

Come INGREDIENTI servono un sacchetto di fave decorticate che potete trovare in qualsiasi supermercato, patate e cicoria, sale e olio.

Quando avete tutto iniziamo: mettete le fave a mollo per 12 ore, in frigo, poi scolatele, sciacquatele e mettetele in una casseruola con un filo di olio sotto, per ungere bene la base della casseruola.

Formate 2 strati alternati di fave e 2 di patate tagliate a rondelle da 1/2 cm e versateci sopra dell’acqua con la brocca fino a coprire tutto e, a fiamma potente, fate andare senza allontanarvi troppo.

Quando inizierete a vedere della schiuma, con un cucchiaio di legno o plastica (non acciaio), toglietela man mano che viene a galla.

Quando vedrete la schiuma quasi sparita abbassate la fiamma al minimo e mettete il coperchio.

Lasciate andare per un’ora abbondante.

Quando la forchetta affonderà nelle patate vorrá dire che siete arrivati quasi alla fine!

Spolverate di sale, aggiungete olio e frullate.

Per le cicorie è più facile: basta pulirle e bollirle!

Questo piatto nasce come piatto conviviale che veniva servito nella tradizione contadina: il purè di fave veniva messo in mezzo alla tavola come piatto unico, e intorno a lui venivano messi: uva bianca, fornetti fritti (tipo i peperoni lunghi verdi), cipolla in agrodoce, gli “spunzel” (cipollotti freschi Verdi), le “vope” fritte (tipo pesce azzurre) e altre cosucce buonissime.

Che dire ancora?

Che oggi mi sono fatta 6 km di camminata per levarmi qualche senso di colpa, e che ora sono pronta per affrontare la mia seconda serata di sapori pugliesi.

Baci

Barbara

 

Aiuto il Natale: tocca spremere i cervelli!

 

Ieri mi sono svegliata di soprassalto, e ho aperto l’agenda che tengo sempre sul comodino (sia mai che di notte mi venga un’idea geniale e io non trovi dove segnarmela)

Pensavo di avere avuto un incubo, ma aprendo l’agenda ho capito che quell’incubo era la pura e durissima realtà: lunedì sarà già il 1 dicembreeeeeeee.

So che state pensando che mancano ancora più di 25 giorni a Natale, ma forse vi è sfuggito un piccolo particolare: mancano solo 3 giorni all’inizio del calendario dell’avventoooooooo!!!

3 giorniiiiiiiiiiiii

Ma vi rendete conto?!?!?!??!?!

E adesso?

Come faccio?

Il contenitore è sempre lo stesso da 3 anni (grazie Ikea), ma i 24 cassetti del Babbo Natale vanno riempiti, e ormai abbiamo le nostre abitudini: in un cassetto dolcetto, e in un cassetto regaluccio o biglietto, con le indicazioni per trovare il regaluccio.

A casa nostra il calendario dell’avvento è un’istituzione.

Stiamo parlando di 12 dolcetti e 12 regalini, mica micio micio bau bau!

Mi sa tanto che oggi mi tocca fare un salto da Tiger a comprare qualche altro pensierino.

Meno male che da Tiger ci vado spesso e che quando vedo delle cose che mi piacciono le compro e le metto nell’armadio dei regali e dei ricicli, quindi i primi pensierini, per i primi cassettini, li ho già.

Pochi giorni fa ho comprato un set composto da naso/carota e pipa di plastica, più sciarpa e cappello di panno, e maxi bottoni per gli occhi, per fare il primo pupazzo di neve della stagione.

Mentre stavo già pagando ho adocchiato, vicino alle casse, un fantastico mini salvadanaio magico dove infili la tua moneta, e lei sparisce (se non ricordo male, ho speso in tutto 5 euro).

Potevo forse lasciarlo lì?

E per non farmi mancare nulla, ho comprato anche un paio dei cervelli che vedete nella foto.

Non so ancora a chi li regalerò, ma un paio di idee le ho!

Di certo saranno pacchetti che manderò senza firma, e di certo uno finirà a casa di Barbara D’Urso.

I miei amici mi chiamano “Donna gadgets”: se mettono in commercio qualche nuovo stupido gadget, io sono la prima a scovarlo, e a comprarlo.

Ho un ombrello luminoso che sembra la spada laser di Guerre Stellari, e quando ci giro mi sento super potente.

Ho la mazza per giocare a golf mentre sono in bagno, e una lampadina che puoi mettere in qualsiasi lampada, ma appena la accendi si mette a girare e trasforma la stanza in una pista da discoteca

E, attenzione attenzione, da pochi mesi ho anche una nuova cover del cellulare che accende le sigarette.

All’anagrafe ho quasi 45 anni, ma in certi momenti, per fortuna, me ne sento al massimo 15

E a Natale mi diverto come una pazza!

Il regalo serio lo faccio a mia mamma e a mio marito, ma per tutti gli altri vado a caccia di gadgets divertenti e originali, che costino poco.

In questo momento devo stare attenta a quello che spendo, e quindi più che il portafoglio ci metto la fantasia!

Ieri pomeriggio sono andata all’inaugurazione di Fondaco, a Milano. Si tratta di una mostra mercato dove quando compri fai del bene.

Beh! Se vi capita fateci un salto perché ci sono un sacco di regalini carini da fare a sé stessi e agli altri, e i prezzi sono davvero ottimi.

Vi consiglio di fare un salto anche a Botteghe in Villa, che inizia, sempre a Milano, il 9 dicembre. Anche lì si trovano un sacco di cose carine, e si fa del bene.

Trovo che si sia un po’ perso il vero valore del Natale, e sinceramente mi da un po’ fastidio vedere che ogni anno gli addobbi vengono messi sempre prima, ma posso anche capire…

Non è un bel momento per chi vende, e non lo è neanche per chi compra, ma tutti dobbiamo andare avanti, e quindi se gli addobbi anticipati posso aiutare i negozianti, ben vengano.

A Natale si rischia di buttare via un sacco di soldi, specialmente se ci si muove all’ultimo minuto.

E allora vi do un consiglio: prendete un foglio e scrivete i nomi delle persone alle quali volete, e dovete, fare un regalo.

Iniziate ora a guardarvi intorno e, se potete, comprate facendo del bene.

La fretta non aiuta, il tempo sì!

Besos

Barbara

 

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Il lago dei cigni e il principe Carlo.

 

Solo Gianmario Longoni poteva trascinarmi a vedere un balletto.

Io nei teatri ci sono cresciuta, ma non ho mai avuto una grande passione per balletti e opere.

Mi ricordo, come se fosse ieri, quando conobbi mio zio Franco Enriquez, grande registra teatrale.

Mi ricordo quando mi invitò a teatro a vedere il Gattopardo, da lui diretto e interpretato.

Ero piccola, ma mi piaceva aggirarmi nelle quinte, in cerca di trucchi e segreti, assaggiando di nascosto il vino annacquato pronto nelle caraffe di scena.

 

“Non spaventarti quando in scena mi vedrai morire, perché muoio per finta”, e invece poco tempo dopo se ne andò davvero.

Casa nostra a Venezia spesso diventava un punto di ritrovo per gli attori che passavano in città, con le loro commedie: venivano a casa nostra dopo lo spettacolo, e si faceva le ore piccole facendo un sacco di giochi strani.

Carlo e Aldo Giuffrè mi hanno insegnato dei giochi bellissimi, quasi magici: “indovina il personaggio” era uno dei miei preferiti, e ancora oggi, quando lo faccio, gli amici non riescono a capire il trucco, e diventano pazzi.

Si è in due, complici: gli altri ti dicono nell’orecchio un personaggio famoso da trasmettere al tuo complice, e tu lo fai dicendo, recitando, delle frasi apparentemente tutte molto simili, senza significato.

Alcuni attori spesso non riescono a scendere dal palco, neanche quando le tende si chiudono, e il teatro si svuota.

Amo le commedie che fanno sognare, e riflettere.

Amo i comici che sanno farmi ridere anche quando sono in modalità mulino, e le pale girano senza sosta, per i motivi più disparati.

Amo i musical e l’energia che sprigionano.

Amo gli amici che una volta l’anno si trasformano in attori per una buona causa, e salgono sul palco guidati dal grande Emanuele Belotti, alias il Principe George, per fare del bene a chi è meno fortunato, e per far sorridere chi li segue, da sempre.

E’ ormai partito il conto alla rovescia per  “C’era una svolta”, al teatro Carcano di Milano, e i biglietti sono quasi esauriti.

Ma torniamo a Gianmario Longoni.

Quando alla fine degli anni ’90 lavoravo per il Milan, avevo fatto un bellissimo accordo con Gianmario: lui pubblicizzava i suoi teatri Nazionale, Smeraldo e Ciak allo stadio, e io portavo sponsor, dirigenza, giocatori, stampa e vip alle prime degli incredibili spettacoli da lui selezionati: Fiorello, Stomp, Hair, Luttazzi, Momix, e chi più ne ha più ne metta.

Ancora oggi incontro i vecchi sponsor del Milan che rimpiangono quelle belle serate trascorse tutti assieme a teatro: ci si incontrava un po’ prima, facevo allestire un aperitivo per stare tutti un po’ assieme, e poi tutti in sala a godersi lo spettacolo

Sono passati tanti anni: io non lavoro più al Milan, e Gianmario ha venduto il Teatro Smeraldo a Eataly.

Ma qualche giorno fa ci siamo ricontati un po’ per caso, ed è scattato l’invito alla prima del balletto “Swan lake”, al teatro degli Arcimboldi.

Un balletto?

Che dire?

Sembrava brutto dire di no, e allora ho chiamato un’amica, e ci sono andata.

Avrei potuto anche invitare il marito, ma forse avrei rischiato il divorzio: se conosci mio marito non lo inviti ad un balletto.

Io sono una curiosa, e spesso mi butto, anche di testa, ma lui no.

Già solo le premesse mi avevano fatto capire che io quel balletto lo dovevo vedere!

La prima doveva essere martedì, ma è stata spostata a giovedì perché le scenografie di “Swan lake” sono arrivate in nave da Shangai: peccato che sono partite il 9 ottobre e sono arrivate in Italia in ritardo di 2 gg.

I costumi e le attrezzature di scena sono arrivate da Sidney, e la tecnica, ossia luci e suono, da Londra e da Milano.

Potevano le ultime piogge non lasciare il segno: la notte prima del debutto, è entrata l’acqua nel guardaroba del teatro, e quindi il giorno della prima hanno dovuto rilavare tutto ed affittare degli asciugatoi verticali, per poter andare finalmente in scena.

Sono entrata in quel teatro scettica, e sono uscita volando.

Sono entrata in quel teatro convinta di vedere il solito balletto soporifero, e invece mi sono emozionata, e ho riso.

E io che pensavo che “C’ha i chioschi” fosse uno che vendeva salamelle e crauti…

E invece suona, e suona pure bene.

E io che mi ricordavo che il principe del lago dei cigni fosse un certo Sigfried!

Quello di giovedì, invece, sembrava un mix tra Carlo di Inghilterra e suo fratello Andrea.

Andrea? Eh sì, perché ad un certo punto entra in scena una rossa un po’ pazza che sembrava la copia di Sarah Ferguson, e la mamma di Carlo Andrea era proprio severa, come la Regina, ma anche bella, elegante e provocante.

E Odette? Ma Odette non era una femmina bellissima che il perfido mago Rothbart aveva trasformato in cigno?

Giovedì io di cigni ne ho visti tanti, e davvero bravi, ma erano tutti dei gran bei maschi a petto nudo, dotati di evidenti addominali, e che addominali!

Carlo Andrea, prima invaghito della simpatica Sarah, si è poi innamorato del cigno più sexy.

Peccato che anche sua mamma, la Regina, abbia perso la testa per lo stesso cigno.

Ed ecco che escono fuori le armi, e si consuma la tragedia.

Un mix tra “Sette spose per sette fratelli” e “Tutti assieme appassionatamente”; il proibizionismo di “Footlose”, e i balletti da “Grease”, con una trama un po’ assurda, quasi come quella di “Beautiful”, e le bellissime musiche originali del venditore di salamelle.

Che balletto pazzesco!

Che spettacolo pazzesco!

Che cast pazzesco!

Il mio applauso va a tutta la compagnia, ma quello più grande va a Gianmario Longoni, alla mitica Marzia Ginocchio, e al grande Jimmi Pallas, oggi direttore di produzione di questo gran balletto, e anni fa degli indimenticabili Rollyng Stones, e del super sexy Bruce Springsteen.

Se vivete a Milano, o vi va di farvi una gita, fatelo prima del 23 novembre, e tenetevi un paio di ore libere per andare a vedere “Swan lake” al Teatro degli Arcimboldi.

E se, come me, vi innamorerete di tutti i cigni del balletto, sappiate che l’intera compagnia dorme al Ramada hotel, e che, quando non sono sul palco, spesso li potete trovare nella spa “Wellness and beauty” che il mio amico Angelo Caroli ha aperto dentro l’hotel.

Però non ditelo a tutti che anche i cigni fanno la sauna: è un segreto che mi ha confidato la mia amica Cristina che era con me a teatro e che, guardacaso, di quella spa è la responsabile.

Non perdetevi i cigni con gli addominali, e questo splendido ed emozionante balletto.

Date retta ad una ex cubista che giovedì sera, appena tornata a casa, si è raccolta i capelli, si è messa addosso qualche piuma, rubata da un vecchio piumino Monclair, e ha iniziato a volteggiare tra il bagno e il salotto, stando attenta a non svegliare il marito che intanto danzava con Morfeo.

Barbara

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Giocattoli? Ecco come combattere il senso del possesso, da subito!

 

Vi capita mai di entrare in camera di vostro figlio/a e di urlare tra voi e voi (magari arrivando fino all’orecchio del vicino) “Adesso bastaaaaaaa! O metti in ordine o butto via tuttoooooooo!!!” ?

Noi mamme, per i figli, e non solo, a volte diamo veramente i numeri.

Se poi abbiamo un solo figlio, allora spesso facciamo dei danni veri, al nostro portafoglio e alla loro educazione.

“So che lo volevi tanto e allora…”

“Ma mamma non è il mio compleanno!”

Niente! Quando vedi tuo figlio che apre il pacchetto, e si illumina di immenso, tu, mamma, vai in brodo di giuggiole, e i tuoi nuroni vengono presi a schiaffoni.

Il problema è che quelle piccole camere (la nostra è moooolto piccola), si riempiono presto di giochi, che spesso vengono usati un paio di volte e poi vengono parcheggiati, ovunque.

La scorsa primavera ho proposto a Danny di liberarci di tutti quei giochi che non usava più: qualcuno lo avremmo regalato ad amichetti più piccoli e a bambini con meno possibilità di noi, e altri li avremmo venduti facendo la bancarella al parchetto.

Vendere? Guadagnare soldi?

A Danny sono apparsi i dollaroni negli occhi, come a Paperon de Paperoni.

Quel giorno ci è cambiata la vita: io mi sono liberata di un sacco di oggetti inutili, e ho imparato la lezione, e lui sta diventando ricco, e, cosa più importante, sta capendo il valore dei soldi.

Quando un bambino impara che i giochi costano, e che non usarli è come buttare via dei soldi, all’improvviso cambia atteggiamento, e prima di chiedere un regalo, ci pensa due volte.

Un’altra bella abitudine che sono riuscita a dare a mio figlio è quella di separarsi anche dalle cose che gli piacciono, e che usa ancora: ogni tanto Danny presta un suo gioco, e ogni tanto un suo amico presta un gioco a lui.

Questo è mio” è una frase che ho sempre odiato.

Ho sempre pensato che sia più importante saper condividere, che voler tenere tutto per sé.

Danny boy ormai va in seconda elementare, ma il suo asilo è ancora ben impresso nella mia mente.

Ed è proprio nel suo vecchio asilo che hanno avuto una bellissima idea!

La “Scuola di Pippi“, il vecchio asilo di Danny in Via Friuli a Milano, ha aperto una “Ludoteca“, un spazio destinato al gioco e al divertimento gestito da educatori e animatori, pronti ad inventarsi ogni giorno nuovi laboratori e nuovi stimoli.

Un posto dove portare i bambini dopo scuola, magari quando fuori farà freddo e pioverà, e i parchi inizieranno a diventare Off limits.

Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stato il PRESTO GIOCO, un’idea geniale: nella ludoteca di Pippi si potranno prendere in prestito i giocattoli, come abbiamo sempre fatto con i libri.

“Mamma andiamo a comprare un gioco nuovooooo?!”

“Mamma voglio quello lì in vetrina”

Alcuni giochi vale la pena comprarli nuovi, ma altri proprio no.

Capricci, sfizi, quante volte volte anche noi grandi finiamo per comprarci cose inutili, che non useremo mai, o quasi?

E allora ecco la soluzione, almeno per loro: vuoi provare l’ebrezza di tornare a casa con un gioco “nuovo”?

Andiamo a prenderlo in prestito alla Ludoteca, e il gioco è fatto.

Alla fine di ogni laboratorio, il bambino potrà scegliere un gioco, e il gioco prescelto diventerà del bambino fino al suo prossimo laboratorio.

La condivisione e non più il possesso, il poter prendere, e non sempre il comprare, diventano un nuovo modo di relazionarsi agli oggetti, stimolando una nuova cultura del GIOCO.

I bambini potranno alla “Scuola di Pippi” i loro giochi che non usano più, dando loro il modo di entrare nel CIRCUITO NUOVA VITA.

Bravi! Doppio applauso.

Insegnamo ai nostri figli il vero valore degli oggetti, e quello della generosità.

Besos

Barbara

Che si fa questo fine settimana a Milano?

 

Questo fine settimana, se restate a Milano, un paio di cosine carine ci sono.

Iniziamo dallo STREET FOOD TRUCK FESTIVAL che si terrà a Sesto San Giovanni da oggi, venerdì, a domenica.

Dall’ape-ritivo, alla polenta col gelato salato, passando per la pizza.

Tutto rigorosamente servito in strada. Mi sa che domani ci porto Danny boy, che va pazzo per le api (quelle su 4 ruote, e non quelle che pungono).

Sabato e domenica, dalle 10 alle 18.30, sul sagrato e nei chiostri della Chiesa di Via San Marco, a Milano, torna FLORALIA .

Non solo fiori, ma anche tessuti, vestiti e oggettistica varia per la casa, e non solo.

Ho giusto bisogno di ancora un paio di cosucce per la nostra piccola masseria in Puglia, quindi mi sa che mi toccherà sacrificarmi e farci un salto (che sacrificioooooo)

E domenica, per gli appassionati dei mercatini (eccomiiiiiiii), torna il MERCATONE DELL’ANTIQUARIATO  sui Navigli, a Milano.

Che dire? Un fine settimana on the road, all’aperto, sperando che il tempo regga.

E se stasera siete in giro per Milano, vi aspetto dalle ore 20 in poi all’ATM, Bastioni di Porta Volta 18.

Aperitivo, dinner buffet, e danze ad oltranza.

Ricordatevi di temperare i tacchi, e passate un buon fine settimana!

Besos

Barbara

Cosa ho fatto e cosa farò. Chi viene con noi? Ecco i prossimi appuntamenti!

 

Oggi vi racconto cosa ho fatto questa settimana, e cosa farò nei prossimi giorni.

Magari, come dicono i miei amici romani, “nun ve ne po’ fregà de meno”, ma io ve lo dico lo stesso, tiè.

Dopo due mesi a far la contadina in Puglia, e dopo un primo rientro in società a Venezia durante la Mostra del Cinema di Venezia, questa settimana è stato il turno della moda a Milano.

So che non ci crederete mai, e vi farete una grassa (o magra, dipende dal vostro peso) risata, ma io ve lo dico lo stesso: sono un orso, sono pigrissima!

Ma durante la settimana della moda non ce la faccio a dire sempre di no, non resisto, e risorgo dal letargo.

Durante la settimana della moda mi arrivano un sacco di inviti a sfilate, feste, eventi, e chi più ne ha più ne metta.

E quando gli inviti non arrivano a te, c’è sempre l’amica pronta a trascinarti con lei, e tu diventi il +1.

Impossibile non cedere.

E giù di tappeto rosso, musica a manetta, e saluti e destra e sinistra.

“Ma quant’è che non ci vediamo?! Ma come ti trovo beneeeee”

Se non ci vediamo da tanto un motivo ci sarà: ho il tuo numero, e anche se non lo avessi saprei come rintracciarti, e se avessi voluto vederti prima, ti avrei chiamato.

Mi trovi bene? Ma brutti buggggiardi che non siete altro!!! Come fate a trovarmi bene, che in Puglia ho preso 6 kg e non riesco più a levarmeli di dosso?

Ogni tanto sarebbe divertente dire alle persone quello che ti passa per la testa, senza freni e senza filtri, ma non si può, e allora sorridi, ringrazi, saluti, bevi un drink, balli un po’, se si può, e te ne torni a casa sorridendo, senza saper bene perché.

Ma sìììììì dai, un bel bagno di folla ogni tanto ci sta.

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Lo sa bene la mia amica Alessia Marcuzzi che l’altra sera, da Strolli Oro, era attesa da fiumi di Pinelle tutte molto fashion.

Le ho dovute scavalcare tutte per arrivare a darle un bacio, e mentre le scavalcavo sono inciampata in LUI, in Camille Lacourt.

Firmava autografi e sorrideva, e io mi chiedevo chi fosse quel dio lì che mi era capitato proprio davanti, ma soprattutto mi chiedevo perché certi signorini non si beccavano in giro quando non ero sposata!

Mica mi lamento io: mio marito è un gran bel pezzo di ragazzo, ma Dio mi ha fatto gli occhi, e io, per gentilezza, li uso.

Girare per eventi durante la settimana della moda, mentre si è a dieta, quasi a digiuno, non è facile, ma grazie all’ottima bresaola offerta all’evento Pirelli, sono riuscita a resistere sui tacchi, senza svenire.

Non solo non sono svenuta per la fame, ma ho anche ballato quando, passando a salutare il mio amico Antonio Gavazzeni da Bagutta, mi sono ritrovata nel bel mezzo della guerra dei Pooh.

Facchinetti jr, tutto esaltato, suonava in consolle per un negozio di ottica, e Battaglia jr suonava, tutto pacato, nella difronte vetrina di Bagutta.

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Che spasso, ma, sopratutto, che musica maestri!

La cosa più divertente, però, è stata vedere come si concia certa gente quando viene in centro a Milano per la famosa serata “Vogue fashion night out”.

Ogni tanto mi chiedo se questi sappiano cosa siano gli specchi, ma sopratutto se ne posseggono uno intero, a casa loro!

Ma come si fa ad uscire combinati così?!?!

orridofoto

Vabbè, a questo punto meglio svestite che vestite, e le svestite le ho viste oggi, alla sfilata di Fisico.

Se sei a dieta, e vuoi convincerti che stavolta non devi sgarrare, il trucco c’è: vai ad una sfilata di costumi di bagno, indossati da super gnocche, siediti nelle prime file, e guardale bene tutte, con invidia, mentre cavalcano la passerella trotterellando a ritmo di musica.

Stasera non cenooooooooooo!

Stasera non esco proprio.

Stasera ho bisogno di un pit stop, giusto un pit stop piccolo piccolo.

Anche ieri sera ho fatto tardi, e stamattina sono ruzzolata giù dal letto come sempre alle 7, per portare Danny boy a scuola.

Ma ieri sera ho fatto proprio bene ad uscire, perché la festa di Dondup ha regalato grandi emozioni: la spettacolare cornice della Pinacoteca di Brera, la calda voce di Ron e quella meno calda, ma super affascinante, del mitico Asaf Avidan, hanno lasciato il segno.

Chi è Asaf Avidan? Se lo sono chiesti tutti quando, ieri sera, prima di cantare il suop pezzo più famoso, ha cantato una canzone mai sentita prima.

Ma quando ha iniziato a cantare, quasi recitandola, la sua bellissima “One day, baby’ll be old”, allora tutti hanno capito, e i brividi si sono fatti sentire.

pulcifotoDomani sera inauguro la mia serata del venerdì all’ATM a Milano, sabato ho un altro evento dove finalmente andrò col mio maritino, che è tornato da un lungo viaggio di lavoro, e domenica mi “toccherà” andare al mercatino “Le pulci pettinate”.

Antiquariato, vintage e artigianato, ma anche musica, seminari di pizzica, birre artigianali e street food. Il tutto  questa domenica 21 settembre, a Milano, in Via Stazio, dietro Viale Padova.

Secondo voi posso io perdermi un mercatino di pulci pettinate?! Anche no.

Martedì 23 settembre, invece, grande convocazione per tutte le mamme all’hotel Melià di Milano in Piazzale Lotto.

MOM-on-truck-PG-01Va di scena l’aperitivo “Mom on track”, un’occasione per tutte le mamme per confrontarsi su aspirazioni, bisogni ed esigenze.

E se poi, ad aiutarle, arriva anche un super trainer come Giustianiano la Vecchia, allora il gioco è fatto, e i nostri bambini ci aspetteranno in un’area a loro dedicata.

A proposito di bambini, vogliamo dare un aiuto concreto ai bambini dell’ospedale neurologico Carlo Besda?

E allora mercoledì 24 settembre, portiamo i nostri bambini, più fortunati, al Lunapark dell’idroscalo a Milano.

besdafotoIl lunapark, come ogni anno, dalle 14.30 alle 19, sarà tutto per noi.

Ormai Danny ed io siamo alla terza edizione, e devo dire che è sempre più bello.

Come ogni anno incontreremo un sacco di amici e di amichetti, stuzzicheremo il palato con le ottime torte fatte a mano dalle volontarie dell’associazione, e con un’infinità di altri dolci, tramezzini, pizze, e chi più ne ha più ne mette.

Ma soprattutto avremo un lunapark intero tutto per noi, e ci si divertirà sapendo di fare del bene, che non è poco.

Il biglietto di ingresso, che si potrà comprare direttamente al Lunapark, costa 20 euro e darà diritto alla super merenda e all’utilizzo di tutte le giostre per quante volte si vorrà.

Dimenticavo! Questo fine settimana, a Milano, ci sarà anche “Cascine aperte”.

Come vedete Milano è una città che offre sempre tanti appuntamenti interessanti, basta stare sempre sul pezzo, e non rilassarsi mai, ops.

Besos, Barbara

 

 

 

 

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