Se vi dicessi “spugna” probabilmente quasi tutti voi pensereste a quell’oggetto che si usa per lavarsi.

Forse qualcuno di voi potrebbe pensare a “Spugna d’emergenza per alta marea”, una famosa opera della serie “Progetti utopistici” dell’artista veneziano Fabrizio Plessi.

E invece la spugna di cui vi parlerò oggi, siamo noi.

Da bambini, da adolescenti, si vivono esperienze negative ed esperienze positive: alcuni di noi hanno avuto un’infanzia facile e altri più difficile.

Dentro di noi spesso rimangono rancori e rabbie che crediamo invece di aver risolto, ma la bambina/il bambino di allora, e’ ancora arrabbiato, come se fosse ancora quel giorno di tanti anni fa.

Da piccoli non vedevamo l’ora di crescere per poter comandare anche noi.

Alcuni di noi sono permalosi perche’sono ancora pieni di offese mai perdonate e accettate. Spesso ci ricordiamo ancora tutta una serie di avvenimenti che non ci sono mai piaciuti, a volte invece non riusciamo neanche a ricordare.

Siamo come delle grandi spugne che anche se strizzate continuano a conservare dentro un quid (esperienza negativa rimasta, dal nostro passato, in un angolo della nostra spugna)

Essendoci questo insieme di ricordi ed esperienze negative che magari non sono più nella nostra memoria, ma che comunque hanno irrigidito una parte della nostra spugna, alla fine noi restiamo vere spugne per il restante 70/80%.
Avendo gia’ irrimediabilmente perso quasi il 30% della nostra spugna, il nostro dovere ora e’ quello di tenere pulito quel 70/80% rimasto, strizzando la nostra spugna tutti i giorni anche più volte al giorno.

La spugna contro l'alta marea di Fabrizio Plessi

La spugna contro l’alta marea di Fabrizio Plessi

Prima di fare il famoso corso con lo psicologo coach Steve Benedettini, io spesso la spugna non la strizzavo e quindi accumulavo stupide arrabbiature una sull’altra finendo col ritrovarmi spesso nervosa senza quasi conoscerne le motivazioni.

Uno attraversava col rosso e io quasi rischiavo di finirgli addosso col mio scooter? Eh via con la prima arrabbiatura che non strizzavo e mi rimaneva dentro. Un’amica mi tirava il bidone all’ultimo momento? Eh via con la seconda arrabbiatura che non strizzavo e mi rimaneva dentro, e così via.
Spesso arrivavo a fine giornata incazzosa e con la luna storta e ovviamente finiva che me la prendevo col primo che mi passava a tiro.

Ma da quando Steve mi ha insegnato il concetto della spugna ho capito: durante il giorno spesso ci capitano episodi che ci fanno arrabbiare, ma una volta che questi sono passati bisogna imparare a strizzare la spugna, subito.

Troppo spesso finiamo con il rovinarci le giornate per delle cavolate.

La vita va avanti, la vita e’ bella e se siamo qui a viverla vuol dire che siamo già molto fortunati quindi please da oggi in poi…Imparate a strizzare la spugna!

NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie al prezioso aiuto dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio di Rho allo 02.93904504 o scrivetegli a info@alphacenter.it

Barbara