Il connotati vanno coccolati e non cambiati. Ci siamo capite?!

 
So che adesso mi farò un pò di nemiche, ma lo ho detto più volte che non sono programmata né per mentire né per essere diplomatica.
E scusate, ma non mi riesce per niente bene neanche stare zitta per evitare di dire o scrivere cose che mi possano rendere antipatica.
Quando ero più giovane ci rimanevo sempre male quando parlando di me non dicevano mai “quella carina”, ma sempre e solo “quella simpatica”.
Che palle! Le ragazze vogliono essere belle e non simpatiche.
Adoro essere antipatica.
stronzafotoVi dico solo che ho appena iniziato a leggere un libro che sembra che insegni ad essere “stronza”.
Non stronza nel senso di cattiva, maleducata e antipatica, ma nel senso che nella vita bisognerebbe imparare a fregarsene un pò di più di quello che gli altri dicono o pensano di te e di quello che fai.
Io sono troppo permalosa, troppo buona , troppo disponibile, troppo iperattiva e soprattutto…troppo modesta, ahah!
Se ho appena cucinato per due ore e mio marito quando torna a casa invece di dirmi “brava amore mio che buono”, mi fa qualche critica…ci rimango sempre male, troppo male.
Basta!
Io da oggi voglio essere meno buona, meno disponibile, meno iperattiva e soprattutto…”più stronza”.
Quindi secondo voi potrei proprio oggi farmi dei problemi a scrivere quello che sto per scrivere???
Tatatataaaaaa. Siete pronte?
“Non sopporto quelle che si rifanno i connotati e camminano per strada fiere del loro nuovo naso uguale a quello di altre 1000, dei loro canotti…ops…delle loro labbra gonfie e dei chili di botulino che hanno fatto miracolosamente sparire tutte le loro rughe!”
Ecco, lo ho detto! Siiiiiiiiii adoroooooooooo
Non dico che sono contraria alla chirurgia o a certi interventi che possono aiutare, ma perfavore scegliete bene da chi andare e soprattutto decidete bene cosa fare.
Non sempre si può tornare indietro: un vestito si cambia, ma la faccia no.
Anche io ogni tanto faccio le punturine di acido ialuronico, ma sono il massimo che mi concedo.
E’ da quando sono nata che vorrei fare la liposuzione alle gambe, ma alla fine tutte le volte che ci penso un pò più del solito…decido di non farlo.
Per ora non ho paura di invecchiare.
Magari tra un paio di anni mi verrà il terrore e mi vedrete girare con il naso a punta, le tette immobili, lo sguardo inespressivo (provate a far ridere una che si è appena fatta una dose massiccia di botulino?!), le labbra della Marini e le cosce magre (bella questa).
Se dovesse succedere allora vi autorizzo a prendermi a calci, e che siano forti please!
Ogni tanto mi capita di incontrare donne di una certa età con tutte le loro rughe al posto giusto e le trovo belle, affascinanti, eleganti.
Non sono le rughe o le gambe magre a fare di una donna una donna di classe, una bella donna, una donna interessante.
Vi siete mai chieste perchè certi fighi stratosferici e magari anche miliardari, stanno con delle cesse micidiali?
Ora sapete perché.
Sono gli occhi, la loro espressione, il modo che hanno di guardarti e di sorridere, che determinano il fascino di una donna,
E’ il modo di camminare, a testa alta e sicure si sé anche se sanno di non essere nè le più belle, nè le più giovani, che rendono una donna intrigante. 
Gli anni passano ed è quello che bisogna imparare ad accettare.
Trovo assurde quelle donne che a una certa età ancora insistono a mettersi le gonne corte, magari rubandole dagli armadi delle figlie.
Fatevene una ragione: potete anche avere le gambe lunghe e magre, ma non basta…
Non voglio essere come le altre: voglio essere me stessa con le mie gambe grosse e le mie belle zampe di gallina.
Mi piace vedere i miei occhi che sorridono seguendo l’esempio della bocca!
Per ora preferisco coccolarmi, quello sì che mi piace.
Prima ero un pò più “castrona” e mi poteva anche capitare di andare a letto senza struccarmi.
Ebbene sì: prima dei 30 anni mi truccavo, sempre poco come ora, e se arrivano a casa magari molto stanca, poteva succedere che non mi togliessi il rimmel.
Orroreeeeee!
Dai 30 in poi invece…
La sera prima prima del mio 30esimo compleanno ho pianto, tanto.
Ero single e nel mio futuro vedevo solo le rughe.
La mattina sono andata a comprarmi la mia prima crema antirughe e da quel giorno non ho più smesso.
Ho iniziato a comprare le cremine giuste, il siero, il contorno occhi e chi più ne ha più ne metta.
Mi faccio consigliare dalle amiche più esperte e mi lancio negli acquisti.
Spesso mi dimentico di usarli, ma averli mi da una certa sicurezza, ops!
E poi via di pulizia del viso, manicure e pedicure, peeling vari, un massaggio a settimana e, quando capita, sperimento nuovi trattamenti.
Settimana scorsa sono stata da “Romans” in Corso Sempione al 30 e ho fatto un trattamento pazzesco di un’ora al viso.
Ho fatto un massaggio del viso per la stimolazione della microcircolazione.
Il massaggio è iniziato con una sorta di “schiaffeggiamento” fatto con uno strumento che si chiama “battola”, realizzato con cotone lavorato con il tonico, pressato e modellato a mano.
La battola è un oggetto che è stato inventato per la prima volta dalla mitica Miss Arden.
Dopo questo piacevole “schiaffeggiamento”, Chiara mi ha fatto un massaggio favoloso (dando anche dei piccoli pizzichi alla pelle) terminato con una bella maschera idratante.
primaedopofotoVi giuro che sono uscita da lì con un altro viso.
Sono molto scettica per quanto riguarda quei trattamenti che a volte vengono troppo velocemente definiti “miracolosi” e quindi quando vado a sperimentare cose nuove, che magari mi suggeriscono le amiche, mi faccio sempre la foto prima e dopo.
Ah ah, lo so che ora penserete che sono matta, ma secondo me solo così facendo si capisce davvero se un trattamento funziona o no.
Sono entrata con la pelle opaca, spenta e sono uscita con la pelle distesa  e tonica.
Trattamento Elizabeth Arden?  Promosso!
Ci sono tante coccole e piccoli interventi con vitamine etc che si possono fare al nostro corpo e al nostro viso prima di dover per forza arrivare a soluzioni drastiche e spesso irreversibili.
Pensate pure che io sia totalmente folle, ma trovo che sia rassicurante ed affascinante vedere in una donna i segni della vita che passa.
Pensateci bene!
Barbara 
 

Un domenica un pò particolare…

 
C’è qualcosa di strano in questa domenica, ma…mi piace, molto.
Di solito sono una super organizzatrice, specialmente durante il we.
Mi sveglio e inizio a pensare a cosa si farà, a dove si andrà, a chi chiamare, a cosa si mangerà e a chi più ne ha più ne metta.
Apro le finestre, faccio prendere aria alle stanze.
Metto in ordine, faccio la lavatrice, scongelo qualcosa e magari inizio già a cucinare appena ho finito di bere il caffè.
Sono già in cucina quindi tanto vale approfittarne no?!
Un pò come quando tuo marito è sdraiato e tu, porca paletta, sei in piedi e allora lui esordisce con un bel “Amore visto che sei in piedi” e poi ti da una bella lista di cosucce da fare! Hihi
Ad un certo punto della domenica mattina prendo il cellulare e inzio a mandare sms alle amiche che magari sono ancora nel mondo dei sogni, o quasi.
“Cosa fate oggi? Ci si vede? Dove andiamo? Cosa facciamo? A che ora ci si vede? Prenoti tu o prenoto io?”
Cavoli mi metto ansia solo a rileggermi…
Poi magari accendo il mio mac , navigo un pò e se sono inspirata scrivo qualcosa nel mio blog.
Poi però spengo tutto (tranne il cellulare) e mi attivo, mi faccio una doccia, mi vesto e inizio la giornata.
Di solito sono anche solito molto severa su utilizzo di  i-pad e di altri marchingegni elettronici da parte di Danny boy.
E invece oggi!?
E invece oggi il papá non c’è e noi due siamo ancora in pigiama davanti ai nostri marchingegni preferiti.
Abbiamo fatto colazione e poi io mi sono messa a scrivere sul blog e Danny mi ha chiesto se poteva fare una partita sul mio i-pad.
Risultato?
Siamo ancora qui: io davanti al Mac e lui con il mio i-pad.
Di partite ne avrà fatte 50 , ma io non ho fiatato.
E’ un bambino intelligente (Ovvio: è figlio mio! Hihi) e ha capito che oggi è una giornata particolare.
Ieri siamo stati fuori tutto il giorno e tv e i-pad sono rimasti spenti. 
Oggi è un altro giorno.
Non ho pensato a cosa faremo e tanto meno a cosa mangeremo.
La casa è un delirio e bisognerebbe pur iniziare a mettere in ordine, ma ci penserò più tardi.
Non ci siamo ancora né lavati né vestiti e non so se e quando lo faremo.
Le finestre sono ancora aperte e i letti ancora sfatti, ma sapete cosa vi dico?
E chi se ne importa!
Oggi non voglio sentire parlare di regole, di ordine, di programmi e tantomeno di pulizie.
Oggi voglio vivere la mia domenica un pò particolare con il mio piccolo grande amore.
In totale libertà.
Magari tra poco apriremo il frigo e decideremo insieme cosa buttare in pentola o mangiare a morsi.
Magari più tardi andremo a farci un giro in bici. Visto che Pisapirla ha ordinato l’ennesimo inutile blocco del traffico, almeno ci godiamo le strade, non avendo le piste ciclabili…
Magari più tardi andremo a mangiarci un gelato.
Magari più tardi andremo a fare la spesa, tanto un supermercato aperto ci sarà di sicuro.
Magari più tardi mi farò aiutare da Danny a rifare i letti e metterò un pò in ordine.
Magari sì.
Magari no.

Per ora continuo a fregarmene di tutto e mi rilasso!

Forse sto guarendo

Barbara

Fare sport fa bene al cuore, in tutti i sensi…

 
Un paio di giorni fa sono andata a fare la classica visita medica di routine in palestra.
Avete presente quando passate la tessera sul lettore prima dei tornelli e all’improvviso vi prendete il palo sulle gambe perché si “innesca” il blocco automatico?
Ecco! Vuole dire che vi è scaduta la visita medica e che dovete rifarla.
Immaginate la mia faccia quando la dottoressa di turno, dopo avermi misurato la pressione e avermi fatto un super innovativo elettrocardiogramma, mi guarda e mi dice “Signora, ma lo sa che lei è diventata brachicardica!?”
“Brachicosa?”, ma soprattutto:”Brachicardica a chi?”
Sapevo di avere un piccolo soffio al cuore da anni, ma questa mi suonava davvero nuova.
A quel punto la Dottoressa ha capito che stava per prendermi un colpo, al cuore appunto, e allora mi ha sorriso e mi ha subito spiegato che non si trattava di niente di grave, anzi. 
Fufiuuu! Praticamente è successo che allenandomi con più costanza, i battiti del mio cuore sono rallentati e quindi ora mi affatico meno e rischio meno. E il soffio al cuore è sparito!
E io che pensavo che il mio nuovo cardiofrequenzimentro fosse già rotto e stavo per andare a litigare con quelli di Decathlon.
Wow! All’improvviso avevo voglia di saltare e urlare.
Eh che cavolo, mi ero presa una strizza dell’ostrega.
Ho scoperto che andare in palestra, allenarsi, correre e fare moto in generale, non solo fa bene al fisico, ma fa davvero bene anche al cuore, che è “di molto meglio”.
Non ho mai sentito di nessuna che sia morta per troppa cellulite!
Ok , lo sapevo già prima, ma non fino a questi livelli: non sapevo che fare sport portasse addirittura ad abbassare in un anno il battito cardiaco e a far sparire un  piccolo vecchio soffio al cuore.
Purtroppo ormai capita sempre più spesso di sentire di ragazzi giovani e addirittura sportivi professionisti, andare in cielo davvero troppo presto e magari senza aver mai avuto prima nessuna complicazione. 
Non vi nego che da quando sono diventata mamma…certe cose mi colpiscono parecchio.
Credo sia umano aver paura che qualcosa di brutto possa succedere anche a te…
E allora mi alleno, rigorosamente con il cardiofrequenzimetro, e cerco di tenermi in forma, il più possibile.
E poi dai, su, non vorrete mica dirmi che non sapete quanto l’esercizio fisico sia importante anche per la coppia? 
Nooo, non sto parlando dell’esercizio fisico da camera.
Beh, anche quello per carità, ma io ora parlavo dell’allenamento vero e proprio.
Allenarsi tiene in forma il fisico e il cuore, ma aiuta anche a sfogarsi e ad arrivare a casa stanchi, soddisfatti e più sereni.
Se il vostro compagno non fa nessun sport ed è sempre nervoso, regalategli un bel corso di kickboxing o di crossfit e vedrete come cambieranno le cose.
Arriverà a casa talmente stanco che potrete anche fargli il caffè con il sale e non se ne accorgerà!
Parola di lupetto.
Barbara
Uno dei vari allenamenti che faccio. Indoorwalking con Matteo al GetFit

Uno dei vari allenamenti che faccio. Indoorwalking con Matteo al GetFit

 

A che ora mettete a letto i vostri figli?

 
Sono reduce da una settimanella alla Biennale di Venezia e come saprete già, se avete letto i miei post su Venezia, La Biennale non l’ho ancora vista, ma in compenso ho fatto tardi quasi tutte le sere.
Per fortuna che non sono una gran bevitrice di alcool e per fortuna che noi grandi , se siamo stanchi, cotti, bolliti, abbiamo sempre a disposizione caffè, mulitivitaminici vari, ginseng, redbull, guaranà e chi più ne ha più ne metta, ma i bambini?
I bambini quando sono stanchi sono stanchi, e non c’è nulla da fare. 
Quando un bambino è stanco l’unica soluzione è farlo dormire. Il problema è che se un bambino arriva ad essere troppo stanco vuol dire che abbiamo già sbagliato qualcosa.
Ho letto “qualche” libro a proposito della nanna dei bambini e qualcun altro mi è stato raccontato dettagliatamente.
Per colpa di uno di questi libri mi è anche arrivata la polizia a casa, ma quella è un’altra storia (comunque il libro ha funzionato!)
Non sono nata imparata, ma devo dire che tutte le cose che ho letto e che mi sono state spiegate, le avevo già capite con il buonsenso,  perchè di buonsenso si tratta, sempre.
a che ora a nannaaaafotoNostro figlio dorme nella sua camera da quando è nato e così si è abituato. Tanto che se una sera sta proprio male e lo portiamo nel lettone per evitare di andare su è giù mille volte, è lui stesso che ad un certo punto chiede di tornare nel suo letto.
Non abbiamo mai addormentato Danny boy cullandolo, portandolo a fare un giro del quartiere in passeggino o peggio ancora in macchina. Se fai addormentare un bambino con del movimento è molto facile che di notte si sveglierà spesso perchè non gli piacerà stare fermo.
Abbiamo sempre messo a letto Danny entro le 21 ossia prima di ritrovarcelo svenuto sul divano. Molti genitori sbagliano quando pensano che stancarli sia la soluzione ideale per farli crollare prima. I bambini quando sono troppo stanchi fanno più fatica ad addormentarsi. Se vengono messi a letto quando non sono ancora “distrutti, sderenati”, si addormenteranno più velocemente.
Non esiste un’ora giusta per mandare a letto i bambini, ma si sa di quante ore di sonno abbiano bisogno. 
Di certo non fa bene tenerli svegli tutte le sere fino alle 23 perchè i papà tornano tardi dal lavoro e vogliono stare con loro un paio di ore prima di metterli a letto. Diamo delle giuste priorità alle cose: si può sempre fare colazione assieme al mattino, portarli a scuola e stare con loro di più durante il week-end, giusto?!
So già che ora molti papà mi stanno “odiando”, ma sopravviverò!
Fino ai 3 anni, i bambini necessitano di circa 14 ore di sonno tra il riposino pomeridiano e la nanna notturna; tra i 4 ed i 6 anni hanno bisogno di circa 12 ore, dai 7 ai 12 anni di 10 ore.
Capitano quelle sere in cui si esce a cena con altri amici con bambini (se siamo tra adulti non portiamo Danny con noi, mai) e allora si fa tardi.
Se il giorno dopo vediamo che Danny è molto stanco, allora gli consigliamo (con ardore) di farsi un bel riposino a letto in camera sua o guardando un film o a dormendo proprio.
Per convincerlo gli diciamo che se ci ascolterà allora la sera potremmo fare qualcosa di carino assieme altrimenti sarà troppo stanco e dovrà andare a letto prima del solito.
Di solito si convince subito e noi, per solidarietà, ci facciamo una bella “pennica” sul divano.
Danny , prima di andare a dormire, ha una routine fissa ormai da anni: cena sempre a tavola e poi può mangiare la frutta davanti ad un cartone. Nel frattempo, sempre guardando la tv, si mette il suo pigiama. Davanti al cartone sta “picci picci” (accoccolato) con mamma e/o papà così incomincia a rilassarsi.
Dopo il cartone (che ovviamente non dovrà essere violento) va a lavarsi i denti e a fare “plin plin” e poi via nel letto dove mamma o papà (a turni) gli raccontano una bella favola, magari senza mostri che mangiano i bambini mentre dormono.
La luce è rigorosamente spenta: abbiamo solo una piccola lucina per illuminare il libro di turno.
Ogni sera una favola? Ebbene sì.
Può sembrare una rottura di maroni, ed ogni tanto lo è, ma si tratta di un momento di grande intimità che fa bene a tutti.
Quest anno ho anche pensato di iniziare ad eliminare ogni tanto la favola e invece mi è stato suggerito di non farlo perchè la routine per un bambino è importanissima e poi da settembre Danny andrà a scuola e il momento della favola potrà trasformarsi nel momento della chiacchiera in cui ci racconterà come si trova nella sua nuova classe, con i suoi nuovi compagni e la sua nuova maestra.
I bambini hanno bisogno di routine, di orari fissi e di passare per gradi dalla freneticità della giornata al relax della nanna.
Se Danny è stanco, come capita a quasi tutti gli altri bambini, lo capisci subito perchè diventa nervoso,  intrattabile e piange per qualsiasi cavolata quindi non vedo perchè dobbiamo arrivare a quel punto.
Facciamo prima e giochiamo d’anticipo mettendolo a letto prima che ci tiri matti.
E poi scusate, ma siate anche un pò egositi: se mettete a letto i vostri figli entro le 21, potete vedere il film delle 21 dall’inizio e se non vi addormentate per la stanchezza durante il secondo tempo, magari riuscite a ricordare a vostro marito che siete anche sua moglie e non solo la madre dei suoi figli….
Mi sono spiegata bene?!
 
Barbara
PS: sarà perchè sono bionda, ma io essere mamma mooolto tetesca
 
a che ora a nananaaafoto
 

Rapunzel o Giuletta? Basta che favola sia…

 
Ma insomma!
Io aspetto addirittura che mi ricrescano i capelli per tornare a Verona e calarmi nella parte della perfetta Giulietta pronta a lanciare la mia lunga treccia dal balcone e cosa succede? Succede che  il cancello della casa di Giulietta è chiuso. Managgia.
Per consolarmi ci sono volute ben due tappe, 2 spritz e 4 tartine.
Una sosta all’ “Osteria del Bugiardo” e una al “Caffè Monte Baldo” mi hanno ridato il sorriso, quel classico sorriso da ebete che viene dopo 2 spritz.
Dopo una seratona mondana dove ho fatto le 4 del mattino senza bere, ci voleva proprio una seratina romantica e leggermente alcoolica con il mio maritino.
Lui arrivava da Milano ed io ero a Venezia quindi trovarci a Verona ci è sembrata la soluzione perfetta. Verona: la città dell’amor che su tutto vince.
Mio marito ed io litighiamo più di Sandra e Raimondo e come molte coppie abbiamo accusato l’arrivo di un figlio, ma siamo ancora qui e quindi una volta al mese ci meritiamo un week-end da innamorati e senza “marmocchio”.
apefoto
Ieri in treno mi sono chiusa in bagno per controllare il trucco prima di scendere a Verona, un po’ come fanno le adolescenti al primo appuntamento.
Bello, mi emoziona sempre rincontrare mio marito quando non lo vedo per un paio di giorni.
Poi appena lo rivedo lo menerei, ma va bene anche così dai: sono pur sempre emozioni forti…
Dopo il giro per bacari, siamo andati  a cena nel ristorante del “Veronesi la Torre“, l’albergo dove eravamo ospiti.
Conosco Cristina, la pr dell’hotel, dai tempi in cui nel 2004 era la pr dell’hotel “San Clemente Palace” sull’isola di San Clemente a Venezia. Era un po’ che volevo andare a trovarla nel nuovo hotel dove lavora, ma sono sempre di corsa, uffa.
Ci ho messo 5 anni, ma finalmente ieri ci sono riuscita. Certo che se avessi saputo prima il trattamento che ci avrebbe riservato…forse non ci avrei messo così tanti anni a decidermi, ops!
Cristina per cena ci ha fatto trovare addirittura una saletta privata tutta per noi e poi, per fare la “nanna”, ci ha messi a dormire niente popó di meno che in una Torre, la Torre.
Abbiamo dormito in una camera a tre piani e il nostro “balcone” altro non era che la cima della torre! Wow
Lo ho sempre detto io che le favole esistono: basta un po’ di impegno e un pizzico di “culo” (Sorry, ma quando ce vó ce vó).
hotelveronesifotoStanotte mi sono sentita un po’ come Rapunzel: capello biondo e lungo, e una Torre come dimora.
Ok, ok Rapunzel li aveva più lunghi dei miei, ma tanto io non avevo nessuna strega e nessun principe che avessero bisogno della mia lunga treccia per arrivare da me. Il mio principe era già con me.
Stamattina, udite udite, abbiamo fatto colazione addirittura al sole. Incredibbbbbile, al sole!
E dopo colazione ci siamo regalati 2 ore di total relax nella splendida Spa dell’hotel.
Sto ancora cercando di riprendermi dal lungo massaggio rilassante che mi sono concessa e non so quando ci riuscirò.
Sono una che fa fatica a rilassarci, ma quando lo faccio…faccio fatica a tornare coi piedi per terra.
spafoto
Adesso siamo tornati a Venezia dove ci aspettava in nostro bambino. Ce lo godiamo per un paio di ore e poi via di trucco e parrucco che si riparte con la “Rumba Biennale”.
Aperitivo per la presentazione della nuova Alfa Romeo, altro aperitivo e cena in corte alla Fenice e festa “Pop up” al Bungalow8 di Palazzina Grassi.
Grazie Cristina, avevo proprio bisogno di una bella sosta al “Veronesi la Torre” per ricaricare le batterie e godermi le mie amate ballerine.
Ora tempero i tacchi e vado a ballare, con il mio principe azzurro.
Le favole esistono, basta impegnarsi un pò e avere un pizzico di c…
Ogni tanto lasciate a casa figli, parenti, amici e pensieri vari e fatevi un week-end con il vostro principe azzurro. Fa bene alla salute!
Barbara
Cristina Mascanzoni, la pr del "Veronesi la Torre" et moi

Cristina Mascanzoni, la pr del “Veronesi la Torre” et moi


                         

Non fare lo struzzo- lesson number 6: parola d’ordine “dolcezza”, miao

 

Spesso mi lamento di mio marito perchè ha dei modi un po’ bruschi per dirmi le cose.
Spesso mi lamento di mio figlio perchè è un bravissimo bambino, ma ogni tanto gli escono dei modi davvero arrogantelli e risponde male a me, a suo padre, alle nonne e alle maestre.
Un giorno parlando con Steve, lo psicologo coach con cui ogni tanto mi confronto, di queste mie continue lamentele, lui mi ha fatto una domanda: “ma i tuoi di modi, sono sempre carini?”
Ogni tanto fermarsi un attimo, farsi una domanda e darsi una risposta, vera, sincera, non è una “Marzullaniata”, ma può essere la chiave di tutto! 
Come puoi pretendere che gli altri siano con te dolci e carini se tu sei la prima che ogni tanto “sbrocca” (voce del verbo “sbroccare”) e troppo spesso ti si gonfia la giugulare per delle cavolate?
No buono!
Devo dire che a volte mi capita di sentire proprio il bisogno di “sbroccare”: mi fa sentire viva, mi fa sentire meglio, mi permette di sfogarmi e di entrare in fase relax.
“Ok, ora lo ho detto, lo ho urlato e sto meglio, wow”.
Se uno proprio non ce la fa a non “sbroccare”, allora non si deve meravigliare e/o incavolare se chi gli è vicino fa la stessa cosa.
Se un figlio sente e vede i genitori che ogni tanto “sbroccano” con lui o “sbroccano” tra di loro, è normale che per una sorta di imitazione finisca per assumere gli stessi atteggiamenti quindi va sgridato, ma non va messo in croce. Sta solo emulando, povero!
Spesso mi lamentavo.
Ora mi lamento ancora, ma faccio come Mary Poppins: lo faccio con un cucchiaio di zuccherò in più: cerco di moderare i miei di modi, prima di pretenderlo dagli altri… 
La parola chiave è “dolcezza”.
La dolcezza può portare ad ottimi risultati se usata al posto di un’urlata.
L’urlata spaventa e se un bimbo è spaventato non ascolterà mai quello che gli stai dicendo, ops, urlando.
“ALLORAAA! QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE SE TI CHIAMO A TAVOLA DEVI VENIRE SUBITO E CHE…”
No buono!
Dopo “ALLORAAA”, il bambino sarà già “terrorizzato” e non ascolterà nulla di quello che gli direte.
Sedetevi davanti a lui in modo che i vostri occhi siano all’altezza dei suoi e provate con la dolcezza.
So che in certi momenti è difficilissimo e non crediate che a me riesca sempre bene, anzi.
Ho iniziato da poco quindi sono in fase “pieno rodaggio”, ma vedo già dei risultati.
“Cucciolo lo so che ogni tanto senti mami e papi che litigano, ma è normale: anche tu ogni tanto litighi con i tuoi compagni però poi fate pace e siete amici come prima”
“Cucciolo capita che i grandi alzino la voce per sgridarti, ma lo fanno perchè ti vogliono bene e perchè spesso se ti diciamo le cose a bassa voce tu non ci senti!”
“Cucciolo non è carino che rispondi male a mamma e papà o alle nonne e alle maestre perchè noi ti vogliamo bene e se rispondi così noi ci rimaniamo tanto male!”
Attenzione perchè la dolcezza non è utile solo con i bambini: se usata bene può essere molto utile anche con i grandi, soprattutto con i grandi.
“Amore saresti così gentile, smack, smack, picci-picci, da portare giù la spazzatura, fare la spesa e aggiustare la porta della cantina?”
“Amore se non sei troppo stanco ti andrebbe di cucinare tu stasera?! Nessuno è bravo come te a fare il pesce al sale”
“Amore se dopo cena non devi lavorare al computer, mi faresti un pò di quei grattini al collo che mi piacciono così tanto e che sai fare così bene?”
Dolcezza! Nella vita con la dolcezza si ottiene molto di più.
Lo ho scoperto tardi, ma meglio tardi che mai…
Se poi la dolcezza finisce per sconfinare portandoci e diventare anche un pò ruffiane e gattemorte al limite della decenza…ben venga!
Sono 43 anni che mi arrangio da sola e che non ho bisogno di nessuno, neanche per cambiarmi la ruota della macchina (tanto non la ho più, la macchina), ma ho deciso che da oggi, dopo averlo detto a voi, non lo dirò più a nessuno.
Se gli altri sanno che tu non hai bisogno di niente e di nessuno, non ti offriranno mai il loro aiuto pensando giustamente che non ne hai davvero bisogno, neanche quando fai uno sforzo pazzesco e lo chiedi esplicitamente.
Da oggi io non so fare più nulla.
Da oggi ho deciso di trasformarmi in una perfetta “Marina La Rosa”
Fare finta di essere dolci e gattemorte è il vero segreto per ottenere tanto ed essere felici.
Barbara, miao
 
 
NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie ai preziosi spunti dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio di Rho allo 02.93904504 o scrivetegli a info@alphacenter.it

A volte basta un sms…

 
Due sere fa sono andata a letto triste e ieri mattina mi sono svegliata triste.
Lo so, non è da me, ma a volte capita e quando capita non bisogna stare con le mani in mano, a crogiolarsi.
Bisogna agire, cercare un rimedio, immediato. Occorre strizzare la spugna e dare subito una svolta alla giornata.
Per fortuna che ieri era mercoledì, il mio giorno libero.
Ho riempito velocemente la borsa della palestra e sono andata a fare acqua gym, un veloce idromasaggio e una doccia calda (non fa ancora così caldo da preferire una doccia fresca)
Ma niente: stavo meglio fisicamente ed ero soddisfatta, ma la tristezza era ancora lì.
Con l’acqua non avevo avuto successo? E allora ho voluto provato col calore…del phon
Ho chiamato Coppola in Corso 22 Marzo e ho chiesto se c’era qualcuno libero per farmi una bella messa in piega. Quando sono triste divento anche un pò capricciosa. Volevo i ricci. Detto, fatto.
iericoppolafotoSono uscita da Coppola bella piena di ricci. Mi sono specchiata in una vetrina e ho sorriso perché era tanto che non mi facevo i ricci ed ero felice del risultato, ma ancora triste.
A quel punto alla tristezza si sono aggiunti loro, che hanno iniziato a girare.
Quando non riesco a strizzare la spugna e a dare una svolta alla mia giornata allora inizio pure ad arrabbiarmi, con me stessa, e i “maroni” entrano in fase centrifuga.
Se dopo l’acqua e il calore ero ancora triste…ci voleva una botta di colore!
Barbara, la Wonder Woman di Viale Umbria 82

Barbara, la Wonder Woman di V.le Umbria

Ho chiamato questa nuova estetista che mi avevano suggerito e ho avuto la fortuna di trovarla libera.

Sono salita in sella al mio scooter e sono volata da lei in Viale Umbria 82.
In un’ora mi ha fatto mani, piedi e mi ha messo lo smalto permanete: una Wonder Woman con i guanti neri che ovviamente non poteva che chiamarsi come me. Hihi 
Sono tornata verso casa piena di ricci e con tutte le unghie del mio corpo perfette e colorate di un intenso rosso passione
Ma quale passione!?
La tristezza era ancora lì e i “maroni” non accennavano a fermarsi.
A volte nella vita bisogna affrontare momenti per i quali non siamo preparati e che non sappiamo proprio come affrontare.
A me l’impotenza mi rende triste.
Ma non mi arrendo, mai. Avevo ancora il “tatto”, il mio massaggio del mercoledì.
ieri massaggiootoPuro relax e tanta pipì (il mitico Enrico è talmente bravo a fare il massaggio drenante che in un’ora faccio “blin blin” almeno tre volte)
Enrico ha dei poteri davvero magici e allora mi sono detta che forse lui era la persona giusta per dare una svolta alla mia giornata.
Io mi stavo rilassando di brutto, ma i miei maroni no.
Poi verso la fine del massaggio è arrivato quell’sms…
Era un sms di mio marito: breve, ma intenso.
Mi aveva scritto quello che ogni donna vorrebbe sentirsi dire dall’uomo che ama: due semplici parole.
La tristezza è svanita nel nulla, loro si sono fermati ed è arrivata quella gioia talmente pura ed intensa, che a volte si porta dietro anche una lacrima.
Mi sono rivestita e sono andata a prendere Danny boy all’asilo per portarlo a judo.
Danny a judo

Danny a judo

Ero di nuovo felice, come sempre. E lui lo ha sentito, dal mio abbraccio stretto stretto.

La vita spesso ti mette alla prova.
A volte pensi di non sapere come affrontare certi momenti e rischi di affondare per colpa di un iceberg che non era neanche sulla tua rotta, ma sulla rotta di qualcun altro.
Poi arriva un sms a ricordarti che la tua vita è bella e che hai tanto di cui essere felice.
Agli iceberg degli altri…ci penseranno loro.
 
 
Barbara
 
 
 
 

Intervista a Federica Moro SECONDA PARTE

 
Ho appena finito di raccontarvi di come ci siamo conosciute, di lei, di me e della tequila, ora inziamo a far parlare lei.
B: Se tu avessi una figlia la manderesti a fare miss italia?
F: Sì, al contrario dei miei genitori.
B: Ma se tu ci sei andata e l’hai anche vinta?
F: Sì, ma ci sono andata accompagnata da mio zio (allora scapolo e marpione) perchè i miei erano contrari. Mi sono resa conto poi che effettivamente ero un pesce fuor d’acqua: l’unica a sfilare senza tacchi, senza vestito nuovo e senza cotonatura, ma è andata bene.
B: Se ti dico “molleggiato” cosa ti viene in mente?
F: (Ridendo) Di molleggiato ce ne è uno solo e io ho anche avuto la fortuna di baciarlo.
B: Bacia come parla ossia senza sosta?
F: Diciamo che si è preso il suo tempo.
B: Ma stai parlando di un bacio cinematografico?
F: Ovvio, sto parlando di quello di “Segni particolari bellissimo” in cui mi costrinse a prendere qualsiasi tipo di vitamine perchè io ero raffreddata e lui parecchio ipocondriaco!
7fotoB: Oggi ripassavo la tua biografia su google e ho visto che non fai parte di quella schiera di donne che nasconde l’età: il tuo anno di nascita non è segreto. Sei una quasi 50enne. Ora mi spieghi con quale diavolo hai fatto il patto e mi dai la sua mail, il numero del cellulare e i costi dei diversi tipi di accordi. A parte gli scherzi, cosa fai per essere sempre più figa?
F: Tu mi conosci bene e sai che non sono mai stata una maniaca di centri estetici o di chirurgia plastica. Innanzitutto ho di base un gran culo (nota della blogger: E si vede!) e poi credo molto nel potere preventivo della sana alimentazione. Cerco e mi piace stare all’aria aperta e cammino invece di usare la macchina. Vado in palestra 2 volte a settimana.
B: Cosa intendi per mangiare sano? 
F: Evito burro, fritti, insaccati e cibi troppo elaborati. Cerco di mangiare pochi carboidrati se non riesco ad allenarmi quanto vorrei. Prima fumavo molto poco e da 6 mesi ho smesso del tutto. Bevo tanta acqua e non mi faccio mancare frutta e verdura. Evito i latticini perchè sono intollerante. 
B. Non vai a fare trattamenti particolari in centri estetici e non vai dal chirurgo plastico, ma come riesci ad avere una pelle così tonica?
F: Con l’alimentazione, l’attività fisica in palestra e quella col mio fidanzato. E con l’ausilio di poche, ma ottime creme. Non potrei mai rinunciare al contorno occhi, ad un siero da mettere dopo la crema idratante o anche da solo e a una crema un pò più ricca la sera prima di andare a dormire. E poi mi concedo un massaggio a settimana.
 B: Visto che me lo hai nominato tu, parliamo del tuo fidanzato. A gennaio del 2014 saranno 10 anni che state assieme giusto?!
F: No, saranno 10 a dicembre di quest’anno.
B: Ah giusto, a gennaio saranno 10 per noi.  Ho fatto un pò di confusione, ma credo sia normale visto che ci siamo date il primo bacio coi nostri rispettivi nello stesso locale a distanza di un mese.
Federica si innamorò di Matteo, mio caro amico da anni, quando vide questa foto nel mio album delle vacanze. Come darle torto?!
Federica si innamorò di Matteo, mio caro amico da anni, quando vide questa foto nel mio album delle vacanze. Come darle torto?!
F: Sì, ma io ci ho messo 5 anni a baciarlo da quando mi hai fatto vedere la sua foto in pareo, mentre tu a baciare Marcello ci hai messo meno di 2 mesi.
B: Diciamo che uno così non me lo volevo fare scappare. Ma torniamo a parlare di voi che “l’è megl”: a quando le nozze?
F: A quando ci ricorderemo di farlo visto che per nessuno dei due è una cosa così importante e comunque saresti la seconda a saperlo dopo mia mamma.
B: In effetti anche Marcello ed io ci siamo sposati a Las Vegas solo dopo aver avuto Danny boy perché prima, convivendo già, non ne sentivamo la necessità.
B: Però anche se non siete sposati ti vedo bene nel tuo nuovo ruolo di “mogliettina ” a casa. Cosa stai combinando in quel di Lugano?
F: Non mi parlare di case e soprattutto di lavori in casa perchè sono appena uscita dalla prima noiosissima fase di ristrutturazione tra artigiani, imbianchini e quant’altro. Per fortuna che ora sono nel pieno della mia parte preferita ossia quella dell’arredamento e del design.                          Ho navigato per mesi in cerca di luci, tessuti, materiali e arredamenti. Volevo che questa casa somigliasse a noi rispecchiando il nostro gusto e la nostra personalità e non quello di una rivista patinata o di un architetto.
B: Sbaglio o questa è sempre stata una tua grande passione?
F: Non sbagli. E’ una passione che mi porto dentro da quando, girando in macchina con mia mamma da piccola, sbirciavo nelle finestre per vedere o immaginare come fossero dentro le case degli altri e i loro abitanti. Occupandomi della nostra casa, questa passione si è riaccesa più forte che mai.
B: Sai che ho appena scritto un post dove dico appunto che le passioni vanno coltivate?
F: L’ho letto e leggendo sorridevo perchè è proprio quello che sto facendo, sperando di riuscire a fare di questa passione una professione. In attesa sto facendo un corso di arte contemporanea e il 10 di giugno me ne vado a Basilea al “Design Miami Basel”.
B: Brava, vai avanti così e tieniti libera per darmi una mano ad arredare la nostra casetta che stiamo costruendo in Puglia. Sempre se ti accontenti di essere pagata con una bella vacanza tra gli ulivi e le querce del nostro giardino…Ops
 
Barbara
 
 
 
 

Imparare giocando.

Sono appena tornata da un’intensa lezione di acqua gym e sta per piovere quindi, per stare in tema, oggi vi parlerò di acqua.

Di solito i corsi per i bambini iniziano dai 4 mesi, ma quando Daniele aveva 3 mesi e mezzo ho firmato un’autorizzazione e l’ho fatto buttare in acqua, subito.

Dall’acqua era uscito e in acqua volevo che tornasse, per non perdere le buone abitudini.

Da quel giorno a oggi ho cambiato diverse piscine: o non mi convincevano le piscine o non mi convincevano gli insegnanti.

Che io sia una rompina ormai non è più un segreto: spogliatoi e acqua della piscina troppo freddi o troppo caldi, insegnanti che per cercare di rompere il ghiaccio, iniziavano lanciandogli in faccia interi secchi di acqua senza neanche presentarsi.

Grazie, anche no.

Danny boy e il suo maestro di nuoto Domenico

Danny boy e il suo maestro di nuoto Domenico

L’acqua è un bel gioco, ma è una cosa seria quindi bisogna capire bene come approciare ciascun bambino per evitare spaventi inutili e spesso difficilmente recuperabili.

Se per alcuni bambini serve  più tempo, che più tempo sia, se per altri bambini serve più disciplina, che disciplina sia.

 

Alla Ludum secondo me sanno bene come stimolare i bambini e hanno capito come “intortare” il mio Danny boy: carota e bastone, come si fa con gli asinelli.

Alla Ludum usano il gioco per insegnare e si sa che ai bambini piace tanto giocare.

Quando vado a prendere Danny all’asilo spesso assisto a scene di bambini in pianti perchè non vogliono andare in piscina. Danny invece la sera prima è già in fermento e non vede l’ora di andare al suo corso.

L’insegnante di Daniele lo sfida di continuo proponendogli ogni volta una piccola impresa da compiere e Danny, che come tutti i bimbi è orgoglioso e vuole farcela, ce la mette tutta. E’ felice di riuscire a raggiungere ogni volta un obiettivo diverso.

Va sotto acqua a recuperare gli anelli colorati, entra nel catino che noi mamme usiamo per fare il bucato e impara a remare facendo finta di essere in barca. Guai se mi dimentico a casa la sua maschera con il boccaglio!

Da un paio di settimane ha anche iniziato a fare i tuffi di testa. Come gli piace stare in acqua.

Alla fine della lezione faccio davvero fatica a farlo uscire dalla piscina.

Sono entrata solo per fare queste foto perchè di solito sto fuori e osservo dal vetro. Mi piace vedere il maestro che lo mette in riga: è giusto giocare, ma in piscina si va per imparare e quindi approvo che l’insegnante a volte sia anche severo pretendendo attenzione e disciplina.

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Non guasta neanche che di fronte alla piscina ci sia la super Esselunga di Via Ripamonti così si può andare a fare la spesa mentre i bimbi sguazzano.

Dietro alla Ludum c’è anche “Fortura”, un grossista di giocattoli dove si possono comprare, risparmiando, i regalini per i mille compleanni dei compagni di classe dei nostri figli.

E poi scusate, so che per voi potrebbe non essere importante, ma negli spogliatoi della Ludum c’è uno specchio davvero magico.

 

 

 

 

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Lo specchio degli spogliatoi della Ludum (quello sotto i phon) dimagrisce di brutto quindi quando porto Danny boy a nuotare, ne esco doppiamente felice: mio figlio si diverte e impara e io per un giorno alla settimana mi illudo di essere magra! 

 

Dimenticavo: oltre a fare i corsi di acquaticità per i bimbi fanno anche quelli di acquagym per le mamme!

Barbara

 

Piscina Ludum, Via Pietrasanta 14 02.56816429, info@ludum.it  www.ludum.it

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Dove c’è scritto che per essere femminili bisogna essere magre?!

Ebbene sì, della serie meglio tardi che mai, alla veneranda età di 43 anni sto scoprendo la mia femminilità.

Penserete che sono matta e invece…sì, lo sono e sono felice di esserlo sennò sai che noia?!

Ho appena finito il cambio degli armadi e come spesso si fa, mi sono messa a provare un pò di vestitini per decidere cosa tenere e cosa regalare.

Beh, ho deciso di tenere dei vestiti che ho comprato e che non ho mai messo.

Ma non solo ho deciso di tenerli, ho deciso che stavolta li metto pure!

Troppo corti? Si vedono le mie gambotte grosse? Ma chi se ne importa!

Dove c’è scritto che per essere femminili e belle bisogna essere magre e avere le gambe a stecchino?

Anzi…vuoi mettere che bella sensazione per un uomo affondare le mani nella carne senza pungersi!? Ahahaha

La femminilità bisogna trovarla dentro e tirarla fuori. Non è solo una questione di fisico: cammina a testa alta e vedrai che ti guarderanno di più di quando cammini guardandoti la punta delle scarpe.

Ci ho messo un po’, ma forse ora ci sto riuscendo. Lo ho capito dal fatto che ci tengo molto più di prima ad essere “decente” anche quando esco solo per andare a fare la spesa, ops.

Mi sono sempre nascosta con pantaloni, gonne lunghe, maglie lunghe e larghe.

Non ho mai amato le mie forme, ma ora che con un pò di palestra e un pò di dieta, un giorno sì e un giorno no, mi sento meglio, ho deciso che anche con la coscia grossa, il polpaccio da calciatore e i miei 75 kg, posso e voglio essere più femminile.

Proverò a mettere un pò di tacco anche di giorno, ogni tanto, promesso!

E poi lo dicono anche gli studi quelli seri che le donne grosse sono più intelligenti dei quelle magre! AHAHAH

Barbara

http://social-news.net1news.org/donne-formose-sono-più-intelligenti-delle-magre.html