L’AVVENTO dei nuovi MOTOCICLISTI

C’erano una volta i motociclisti,

ora quei motociclisti sono cambiati…non sono più gli stessi e lunedì 18 febbraio qualcuno ti racconterà perché. Sarà una serata da non perdere, ci saranno immagini che faranno riflettere, che lasceranno il segno e voi… non fermatevi alla apparenze… Ci divertiremo, abbi fede !

Parola di una blogger che gira solo sulle 2 ruote e che ama guardare oltre… 

casco

 

EICMA E’ LIETA DI FESTEGGIARE CON VOI

“L’AVVENTO DEI NUOVI MOTOCICLISTI”

TI ASPETTIAMO CON IL TUO CASCO 

 

 

 

LUNEDì 18 FEBBRAIO 2013 dalle ore 19.30

spazio “SAN PAOLO CONVERSO” C.so Italia 21 MILANO

RSVP: EICMA@EICMA.IT

eicma

Da Antenna 3 all’EXPO passando per la Triennale e il Carnevale di Venezia. Intervista a DAVIDE RAMPELLO, un uomo che ha sempre lasciato il segno.

Oggi è il direttore artistico del Carnevale di Venezia, ma soprattutto curatore delle attività culturali e artistiche dell’EXPO e direttore artistico del padiglione zero

E’ stato il Presidente della Triennale dal 2003 al 2011. E” stato direttore artistico di Canale 5, della società Grandi Eventi, responsabile della comunicazione del Gruppo Fininvest e curatore di numerose mostre. Ha seguito la direzione artistica del Carnevale di Venezia sia nel triennio ’92-’94 e di nuovo nel 2012 e quest’anno.

Dal 2003 al 2006 è stato direttore artistico del comune di Palermo.Da sempre interessato ai temi  della formazione dei giovani è stato docente a Padova e a Milano alla Cattolica e continua ad esserlo ancora oggi all’Università IULM di Milano

Ecco chi è Davide Rampello (con blogger Barbs nella foto scattata lo scorso sabato 26 gennaio a Cannaregio durante l’inaugurazione del Carnevale di Venezia 2013)

Quando è iniziata questa tua avventura piena di passioni, di amori ?

E’ iniziata in Sicilia nel ‘47 con un gran gesto di amore di mia madre che pur non essendo siciliana ha deciso di partire da sola per la Sicilia per farmi nascere nello stesso letto dove era nato mio papà, i miei nonni e i miei bisnonni.

Quali soni i tuoi più bei ricordi della tua infanzia?

Mia mamma è di Bassano del Grappa e i miei ricordi più belli sono le vacanze felici nella casa dei nonni vicino a Marostica. Sono cresciuto nel mondo dell’agricoltura con uno zio architetto e ho quindi vissuto subito da vicino il mondo delle artigianie. E’ da li che è nata la mia grande passione per la cultura materiale

A quando risale il tuo primo lavoro?

Morto il papà a 17 anni ha avuto la fortuna di seguire i lavori di restauro del museo Castelavecchio a Verona realizzati da Carlo Scarpa, un dizionario enorme di arti e mestieri. Il  mio primo lavoro lo ho fatto nel ‘76 . Il mio committente era Palazzo Grassi, centro internazionale delle arti e del costume. Realizzai a Treviso a Santa Caterina una mostra “700 anni del costume del veneto” brani e scene della vita civile. Subito dopo mi chiamò il sindaco di Castelfranco per il quinto centenario della nascita del Giorgione nel 78 ed entrai nel comitato degli esperti coordinato da Lionello Pupi, il curatore scientifico della mostra che si tenne l’anno scorso in occasione del quinto centenario della morte del Giorgione

Come è stato il passaggio alle televisoni ?

Mi dovevo guadagnare da vivere ! Arrivai a Milano molto giovane , diventai amico di Franco Loi, uno dei più grandi poeti italiani e tramite lui conobbi tanti personaggi milanesi tra cui il pittore Piero Leddi, Giovanni Raboni, Domenico Porzio, Giovanni Mariotti. Spesso ci ritrovavamo a casa di Porzio e io cucinavo perché avevo già la passione per la cucina ereditata da mio padre. Conobbi Raffaele Crovi che era direttore della sede rai di Milano . Iniziai facendo il ricercatore , continuai come autore di programmi per ragazzi . Li che conobbi Cino Tortorella che mi portò a Telealto milanese, poi un anno dopo inaugurammo antenna 3 con Renzo Villa e Enzo Tortora, un’emittente formidabile con studi grandissimi, la platea conteneva 1000 persone, la prima televisione commerciale dove a differenza della rai potei incominciare a mettere mano in tutti quegli strumenti , mixer e telecamere che in rai invece erano di uso esclusivo degli addetti ai lavori.

Quando la tua strada incrocia Berlusconi ?

Confalonieri e Berlusconi mi chiamarono in Via Rovani dopo aver visto la serie “lo spettacolo continua” che stavo facendo ad Antenna 3 con Jannacci, Milva e altri personaggi. Da li nasce la mia storia all’interno del gruppo, una storia affascinantissima, formidabile perché in quel momento il gruppo era il più innovativo in Italia. Molti tecnici di Antenna 3 mi seguirono a canale 58 (così si chiamava canale 5 in quegli anni) e tra questi ricordo Marco Bassetti che prima di diventare il presidente di endemol fu assistente di studio, addetto ai mixer e infine produttore con me. Vennero poi acquistati antenna nord dalla Rusconi e divenne italia uno e dalla mondadori rete 4. Erano i tempi di pop corn, domenica con five, premiatissima, risatissima e drive in.

E vero che sei stato il primo al mondo ad usare la steady cam in televisione?

Si, fu proprio  con premiatissima  che usai per la prima volta la steady cam  dopo averla vista utilizzare nel film “Shining”. Chiamai Massimo Vitali, ora famoso fotografo che ai tempi era operatore steady cam e aveva lavorato insieme a Pecorini con l’assistente di Stanley Kubrick

Raccontami di come hai vissuto Milano nei mitici anni ’80?

Lavoravamo 24 ore al giorno: la sera andavo a Plastic con il coreografo, lo scenografo, il direttore della fotografia e alcuni ballerini e li spesso pensavamo e realizzavamo le coreografie dei balletti. In quei tempi seguivo un po’ tutto: andavo in sala prova a vedere la prima donna, il balletto, sceglievo le stoffe con il costumista e la cosa più bella era lavorare con gli autori, scrivere i copioni. La qualità era straordinaria tanto che Berlusconi andò con una cassetta di miei lavori quando propose  a Mitterand di aprire la Cinq. Non avendo ancora gli studi italiani in Francia lo spettacolo inaugurale de la Cinq lo girammo tutto a Cologno Monzese con un pubblico francese trovato in Italia . Furono 5 ore di trasmissione con un cast formidabile tra cui Mireille Mathieu, Iv Montan, Sting, Al Jerrau e tanti altri

E come andò l’inaugurazione de la cinq?

Dovevamo portare urgentemente a Parigi le 3 pizze della registrazione fatta in Italia. Per essere sicuri che almeno una arrivasse a destinazione puntuale…una la mandammo via satellite, grazie a Galliani che ai tempi era partner di Berlusconi per la diffusione del segnale delle televisoni, una pizza la portai io aereo con Berlusconi e la terza pizza partì con un volo Alitalia. Berlusconi ai tempi alloggiava a Parigi in una casa bellissima che gli aveva prestato il suo amico Lombardo produttore cinematografico e fondatore della Titanus . La prima serata di la Cinq con il 34% di share, fu un grande successo tanto che il giorno dopo al ristorante fui subito riconosciuto pur non essendo mai apparso in video. Feci poi in Spagna anche lo spettacolo inaugurale de la Cinco con Miguel Bosè e Victoria Abril

Quando hai deciso di tornare al tuo primo amore lasciando la tv?

Ho lasciato il mondo della televisione perché l’azienda si trasformò presto in una vera e propria struttura con direttori etc per cui non potevo più essere libero come lo ero prima quando per le  mie scelte rispondevo direttamente e solamente a Berlusconi. Iniziai allora ad occuparmi di formazione per i dirigenti creando modelli formativi per la valorizzazione dei talenti e creammo la “grandi eventi” , una società che si occupava di realizzare mostre d’arte, i ritratti di Tintoretto, Francis Bacon e Longhi al Correr e Greenaway a Palazzo Fortuny

Cosa successe quando Berlusconi decise di entrare in politica?

Rimasi in azienda con Confalonieri come direttore della comunicazione di tutto il gruppo vale a dire Milan, Standa, Mediolanum, Mondadori e la televisione. Fu un’esperienza formidabile che assommata a quella registica mi ha dato veramente il senso di tante cose.

Come sei diventato docente universitario?

Ad un certo punto avevo bisogno di fare altre esperienze,  per me la vita è un compimento di un’opera e come tale è sempre in cambiamento, in evoluzione. Gianpiero Brunetta (famoso storico e critico cinematografico italiano) mi  segnalò una cattedra libera all’università di Padova e da allora non ho più smesso. Ero ormai un libero professionista. Ad un certo punto fui nominato da Carrubba e Albertini membro del consiglio di amministrazione della Triennale. Alla morte di Morello Albertini indicò me come suo successore.

Direi che puoi essere più che soddisfatto dei traguardi raggiunti: “Quali cose siamo” ossia la terza interpretazione del museo del design che curasti poco prima di lasciare la presidenza della Triennale di Milano, fu definito dal New York Times come miglior mostra di design ! Quale è stata secondo te l’idea vincente?

Quella di aver creato un museo mutante,fluido che ogni anno cambiava tema e modalità  allestitive e rappresentative

A proposito di mostre in Triennale… dalla mostra di Andy Warrol alla mostra per i venti anni di Striscia la notizia! Spiegami da cosa nasceva quella tua trasversalità?

Avevo portato la Triennale ad essere un luogo di rappresentazione del contemporaneo con tutte le sue contraddizioni quindi avendo fatto Andy Warrol che della tv ne ha fatto una filosofia, un credo, allora è evidente che per i 20 anni di striscia ho voluto celebrare la trasmissione forse più intelligente ed innovativa della televisione italiana, l’unico telegiornale di inchiesta vero italiano

Dopo tante polemiche su questo EXPO, mi dai un’anteprima per farci sognare ?

Le cose stanno andando benissimo, il cantiere è partito. Il canale che costeggerà tutta l’area dell’expo è stato tracciato e siamo arrivati a 118 paesi partecipanti. L’attenzione di tutti questi paesi è molto alta, pensa che normalmente i paesi più piccoli venivano messi in un unico padiglione senza dar loro grande risalto e invece a Milano i piccoli paesi staranno assieme, ma divisi per classi produttive: i produttori di caffe, di spezie, ci cacao, ci cereali etc quindi sarà data a queste zone una grandissima importanza e si potrà degustare tutto ciò che verrà esposto. Un’altra cosa straordinaria è che sono ormai stati avviati i concept e la fase progettuale dei padiglioni tematici. Ci saranno il padiglione zero curato da me con una formidabile e innovativa architettura di Michele de Lucchi e le scenografie realizzate e curate da Giancarlo Basili; il padiglione cibo e arte curato da Germano Celant e con l’architettura di Italo Rota; il padiglione del Futuro curato da Carlo Ratti assieme al MIT di Boston; il padiglione della bio diversità e il Children park.

Parliamo della tua casa ! Come mai tu che hai sempre abitato a Milano hai deciso ad un certo punto di trasferirti vicino a Varese? E’ stata una sorta di fuga dalla città?

No, nessuna fuga, mi sono semplicemente innamorato di una casa del 800 disabitata da 70 anni davanti alla quale sono passato per caso. Ho visto la torre del belvedere che pensavo di affittare per i fine settimana e invece era talmente bella che l’ho fatta tutta ristrutturare, restaurare e mi ci sono trasferito ! Ogni giorno faccio 100 km tra andata e ritorno e sono felice di farli.

Ma con tutti i tuoi impegni riesci a goderti quel tuo angolo di paradiso?  Raccontami Rampello in versione “casalingo”?

Ho un orto, un frutteto. Amo fare la spesa al dettaglio . Le verdure che non coltivo le compro a Milano dai fratelli Abbascià e il pane lo faccio nel forno in pietra che ho in giardino. Ho fatto fare alla mia domestica corsi di cucina, di alta cucina, di pasticceria e di lavorazione delle carni. Gli agnelli me li faccio arrivare da Kvar un’isola della Dalmazia dove mangiano solo rosmarino e salvia. Le oche le ho fatte arrivare per anni da questa signora che aveva una fattoria nella Puszta dove sono capitato per sbaglio durante uno dei miei viaggi. Mi piace cucinare. Se sono da solo raccolgo diversi tipi di insalate dal mio orto e le condisco con diversi aceti e diversi sali. Tra i miei preferiti ci sono i sali di Trapani, della Camargue e della Turchia.

Cucini tu?

Cucino spesso per i miei ospiti. Ultimamente amo preparare le vellutate con le patate con innesti di vellutate di coste e spinaci tutto del mio orto, oppure preparo un’ottima crema di zucca alla cannella con inserto di crema di castagne all’anice stellato e spolvero il tutto con semi di lino e sesamo tostati e un paio di chicchi di melograno.

Dove le trovi queste ricette fantastiche?

Te le suggeriscono il tuo amico Carlo Cracco ? No, me le invento io. Ho ereditato la passione per la cucina da mio padre e dalla mia cultura materiale. Per 6 anni ho diretto la rivista “Gran Gourmet” e ho avuto l’occasione di conoscere tanti importanti chef molti dei quali sono poi diventati grandi amici. Gualtiero Marchesi mi diceva sempre che ho una specie di intuizione gastronomica perché basta che mi si racconti una ricetta e io sento subito i sapori in bocca… me la gusto, la rielaboro.

Oltre all’amore per la cucina quali sono i tuoi grandi amori nella tua vita? I miei due figli Costanza (36 anni) e Daniele (17 anni), che mi danno una grande energia

C’è una donna che ha la fortuna di stare accanto ad un uomo che nonostante i suoi mille impegni riesce a trovare il tempo di coltivare il suo orto e di cucinare per gli amici? Sei innamorato ?

SI, da circa due anni sono innamorato di una poetessa, un’artista

Un’artista? Ma è un po’ come portarsi il lavoro a casa?

Sì, un lavoro che amo!

Visto che la nostra intervista si sta svolgendo a Venezia mentre stai inaugurando il Carnevale 2013, ti faccio un’ultima domanda facile facile: dImmi con una frase cosa rappresenta per te il Carnevale di Venezia?

Una formidabile opportunità di rappresentare in modo inedito la più bella città del mondo.

Grazie Davide, non potevi dare miglior risposta ad una veneziana ! E se posso permettermi di darti il mio piccolo parere… secondo me fino ad oggi…ci sei riuscito benissimo !

 

Barbara

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Se volete vedere il programma del Carnevale di Venezia 20013… http://www.veneziamarketingeventi.it

 

 

 

 

C’erano una volta un palazzo del ‘400 e un grande griffe: Roberta di Camerino…

C’era una volta un palazzo del ‘400 in cui, ai tempi della Repubblica di Venezia, sorgeva il “Fondaco dei Curami” dove già si lavorava la pelle.

Negli anni ’50 nasceva in questa sede la prima fabbrica di borse Roberta di Camerino.

Sono passati 33 anni e oggi negli spazi l’antico Palazzo Loredan Grifalconi nasce il nuovo atelier di Roberta di Camerino.

 

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Era la fine della seconda guerra mondiale quando Giuliana Coen Camerino fondava la sua griffe intitolata con il nome della figlia.

Roberta di Camerino, marchio famoso per gli accessori tra cui foulard, borse  e cinte e per gli abiti di moda, con grande attenzione ai tailleur trompe-l’oeil, portò alla sua grande stilista Giuliana, numerosi riconoscimenti tra cui l’oscar della moda nel 1956.

 

Nel 2008 il marchio viene acquisito dalla Sixty group spa, ma resta nel cuore di tutti noi Veneziani che lo abbiamo visto nasce e prendere il volo nel mondo della moda.

 

 

mix piccolo

Mi ha sempre legato a questo marchio una grande ammirazione per la classe e lo stile che ha sempre rappresentato per noi donne.

Ma non posso nascondere che ciò che mi lega di più a quella cintura intrecciata che forma una lettera R maiuscola…è il grande affetto che nutro per la famiglia da cui tutto è nato.

Sono cresciuta con Tessa e Sabina, le figlie di Roberta.

Tessa ed io abbiamo condiviso i momenti più importanti della nostra vita…dalla nascita dei nostri figli, avvenuta per caso a meno di un mese di distanza, alla perdita di mio padre e della sua cara nonna Giuliana.

Tessa forse è la sorella che non ho mai avuto, l’amica che sai che per te ci sarà sempre…anche se non viviamo più nella stessa città e anche se siamo completamente diverse…come il diavolo (io) e l’acqua santa !

Anche ora che la griffe non è più della sua famiglia, Tessa non ha saputo rinunciare al grande legame che ha sempre avuto con questo marchio e che mai si dissolverà.

Dopo aver avuto in passato la grande gioia di disegnare per sua nonna, ora ha avuto l’occasione di riaprire al pubblico il palazzo da cui tutto iniziò: un angolo di paradiso dove le principesse di oggi potranno tornare a sognare…

 

 

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In bocca al lupo amica mia ! Che il tuo sogno si possa avverare presto…te lo meriti ! TVB

 

ATELIER Roberta di Camerino

Sestiere di Canareggio, negli spazi del l’antico Palazzo Loredan Grifalconi, Calle della Testa 6359 Aperto da Lunedì al Sabato dalle 10.00 alle 18.00.

Per altre informazioni e appuntamenti fuori orario  Tel 0415237543 dadhai.venezia@gmail.com

 

RAMPOLLA e i NANI di MOCENIGO: la favola DAKAR

 

Luca Viglio, Biancaneve e Mr Napodano

Luca Viglio, Biancaneve e Mr Napodano

C’era una volta Biancaneve e i 7 anni…

Ah no scusate…quella e’ un altra favola, qui i nani sono 2 e Biancaneve in teoria sarei io che di Biancaneve non ho molto direi…se non il mignolo del piede destro che forse un po’ al suo ci somiglia !

Come in tutte le storie bisogna partire dall’inizio e spesso l’inizio risale al tempo della pietra quindi… C’era una volta una giovane (allora lo ero!) simpaticissima bionda veneziana che si innamoro’ di un ancor più giovane castano monzese conosciuto da tutti come “il cellone”. Ai tempi Cellone giocava a rugby da ormai parecchi anni. I due ragazzi si amavano molto tanto che ormai facevano tutto in coppia, compresa la dieta a zona dopo la gravidanza della bionda che aveva così deciso di mettere su famiglia con il baldo e aitante monzese ! Con quella dieta il Barbapapa’ perse 25 kili e si trasformò in un principe. Raggiunta quella linea capi che non avrebbe più potuto giocare…in linea e quindi tornò alla sua vecchia passione: la moto, passione che unita alla voglia di fare un po’ di casino con gli amici e alla grande voglia di fuggire ogni tanto di casa…(come li capisco !!!) spinse un gruppo di amici a fondare ENDUROLOGY.

E’ da Endurology, un club di amici appassionati di enduro (lo dice la parola stessa, ma spieghiamolo che l’e’ megl !) che inizia la nostra storia ! La storia di 2 dei Nani di Mocenigo e di Rampolla, il George Clooney di Endurology …che un giorno capiscono che forse, come in un’altra favola famosa, i sogni son desideri…ma se ci credi fermamente…diverranno realtà ! Ecco che Stefano George Clooney (scusate, ma nelle favole che piacciono a me ci DEVE essere anche un principe ! Non sarebbero bastati solo i miei nani !!!) e i miei Nani di Mocenigo decidono di partecipare alla mitica Dakar.

Ce l’hanno fatta ! È stata durissima, ma c’è l’hanno fatta !
Luca, uno dei miei nani, purtroppo ha avuto un brutto incidente e non è riuscito a finire la gara… Ma resta un eroe come chi l’ha finita e so che quando un giorno la finirà…sarà il migliore !
Ho avuto la fortuna di poter intervistare tutti e 3 i protagonisti di questa bella favola ! All’inizio avevo anche pensato di unire le tre interviste facendone un racconto unico, infatti ho fatto quasi le stesse domande a tutti… ma poi le ho lette… E mi sono commossa tre volte ! Sono tre amici, tre amici veri…ma per me sono anche tre eroi con le loro tre storie che a volte si intrecciano e a volte corrono parallele quindi…ho deciso di pubblicare le tre interviste separatamente senza cambiare o togliere neanche una parola ! Fatevi questi tre viaggi attraverso le parole di due piccoli grandi uomini e del Principe di Endurolgy !
Se sapete di essere un minimo sensibili…preparate i fazzoletti !

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INTERVISTA AL PRESIDENTENTEN LORENZO NAPODANO (il mio nano sorridente con barba incolta!)
1) da quanto sognavi la tua partecipazione alla dakar e quando hai
capito che il tuo sogno era finalmente diventato realtà?

Da 33 anni. Dal 1979 – a 5 anni – quando mi regalarono la prima motina da enduro e Thierry Sabine lo stesso anno inventò la Paris Dakar. Non ho mai smesso di seguirla e di reputarla il mio vero e unico sogno. Nel 2011 ho realizzato che il sogno poteva essere quantomeno organizzato. Avrei potuto contare su 2 compagni di team. La moto giusta e l’assistenza meccanica pre e durante la gara della Jolly racing e di Boano Racing.

2) quanto e come ti sei allenato per questo incredibile tour de force ?

Da aprile a dicembre del 2012. A partire da Settembre allenamento continuo 6 giorni su 7, svariate ore al giorno. Moto, canottaggio e bici. Siamo stati seguiti da Fabio Vedana esperto in endurance training e allenatore di triathlon.

3) quanti giorni è durata e quanti km avete fatto ?

15 giorni con 1 giorno di riposo al nono. Quasi 8.500 km.

4) in quanti siete partiti e in quanti siete arrivati ? (non dirò come vi siete classificati perchè dirò che per me una gara del genere è già una vittoria e non conta la classifica ma l’esperienza che vi porterete
dietro tutta la vita)

Siamo partiti in 3. Viglio, il nostro pilota più bravo, ha cappottato malamente alla 3a tappa con un trauma cranico e ha dovuto abbandonare (anche se dall’ospedale con voce impastata chiedeva ancora al nostro team manager di fare di tutto per farlo ripartire l’indomani. Un vero toro.) Il sottoscritto e Rampolla sono arrivati in fondo a questa epopea oltrepassando molte volte e di molto i propri limiti
psicofisici.

5) dove dormivate?

In tenda su materassino. Tranne alla tappa marathon – senza assistenza – per terra.

6) se ti dico fesh fesh ? Catino ? Barcane ? Raccontami al volo 3
momenti legati a questi 3 “ostacoli”?

Il primo è un inferno di borotalco leggerissimo e profondo. La moto è
inguidabile. La sensazione assomiglia al fango profondo ma è 20 volte
peggio. AL suo interno sono nascosti sassi di ogni dimensione. Invisibili. la moto cade spesso e tu con lei. Poi va rialzata con sforzi estenuanti e tirata fuori da una specie di insabbiamento. Che direi infeshfeshamento, non si vede nulla, si respira a fatica.
E’ il posto più vicino all’idea di inferno che abbia visto.
Il secondo è un altro inferno, di sabbia. Una duna che con il vento crea un buco dei diametri più diversi. Più è piccolo peggio è. Ci sono finito dentro, più di una volta. Senza aiuto. La moto si insabbia e non ci sono pendenze da sfruttare. Ne sono uscito allo stremo delle forze. Ho pianto disperatamente.
Le barcane sono lingue di sabbia dure come marmo in rapida successione, alle volte te ne accorgi all’ultimo quando ci sei sopra e se sei troppo veloce rischi l’un due tre. Ovverosia il peggiore dei voli. Quando presa la prima il culo della moto inizia a saltare prima a dx poi a sx poi ancora a dx e sei per terra. Ci si può ammazzare.

7) avete riscontrato più spirito di competitività o di solidarietà tra i concorrenti ?! ci sia aiutava o ci si superava facendo ciao ciao con la manina?

C’è molta correttezza tra i piloti di moto. Ma te la devi cavare da
solo. Troppi gli sforzi da affrontare già da soli. Rari i casi in cui un pilota decida di aiutarne un altro. Sono i casi limite. (incidenti o
lesioni) Nessuno osa chiedere aiuto. E questa regola non scritta è giusta. Tempra il carattere. E se superi da solo le tue paure hai raggiunto lo scopo della Dakar.

8) il momento più bello legato alla gara e quello più bello dal punto di vista umano ?

Aiutare il Rampo quando si è fatto male al polso decidendo di
fare la gara insieme da quel momento in poi. Cosa che ha aiutato anche me psicologicamente. In realtà nessuno dei due ha avuto bisogno di aiuto fisico. Ma la tranquillità mentale di affrontare settori di dune molto complessi in 2 ci ha permesso di superarli senza problemi. Santiago l’abbiamo conquistata insieme chilometro dopo chilometro.

9) il momento più brutto in cui magari avete pensato di mollare tutto e
cosa vi ha portato a non mollare?

Non avrei mollato mai, dopo tutti i sacrifici e l’impegno messo nella preparazione fisica, mentale, economica e logistica dei mesi prima. Dopo aver passato interi fine settimana ad allenarmi trascurando la mia famiglia e miei bambini. Sarei arrivato a Santiago coi denti. All’abbandono, tuttavia, ci sono arrivato molto vicino. Non per rinuncia. Ma per sfinimento.

10) oltre alla famiglia…cosa vi è mancato di più in quei giorni (un
piatto, una comodità etc) ?

Solo la famiglia e gli amici. Anche se ci hanno fatto sentire in ogni istante il loro supporto tramite qualunque mezzo. Li ho sempre sentiti vicini. Sono stati meravigliosi. E’ anche per loro che non
ho mollato. E’ anche grazie alla loro passione che sono arrivato a Santiago. Tutta endurology non ha lavorato per 2 settimane. Quando non ci vedevano all’ultimo waypoint hanno passato notti insonni. E come loro molti altri che magari non sentivo da tanto. Questa cosa mi ha fatto sentire onorato ed estremamente fortunato ad avere amici di questo tenore. Mia moglie è venuta in cile alla terzultima tappa e questa cosa mi ha fatto sentire a casa. Felice. Da li in poi è stata una passeggiata. Molto molto molto faticosa. Ma una passeggiata.

11) luca viglio è partito con voi ed era sicuramente candidato ad un
buon risultato ! Non so se lo intervistero’ perchè in questo momento magari mi insulterebbe (hihi), ma se dovessi chiedervi un ricordo legato alla parte di gara fatta tutti e 3 assieme ??? e quando avete visto la sua moto senza di lui… come avete vissuto quel momento ?? lo convinciamo a rifarla e tiferemo tutti per lui vero ?!?!

Viglio succhierebbe il moccio da un morto e chiederebbe il bis (NB della blogger: trattasi di citazione da “full metal jacket”). E’ un vero toro. Non mollerà fino a quando non avrà quel pesante doblone con scritto Dakar in mano. E’ stato sfortunato. E vedere la moto di un fraterno amico ferma sul cavalletto in una tappa della Dakar è un tuffo al cuore. Preferisco evitare di parlare di quei momenti. Ma sappiate che li annovero tra i peggiori della mia vita. Ho pregato molto per lui dentro al casco.
Quando non l’ho trovato la sera al bivacco, è Robi mi dice, Trauma cranico piscia sangue. Il mondo è crollato. Capendo che era fuori pericolo abbiamo deciso di proseguire.
Prima di quel momento abbiamo parlato più di figa, che di gara…per
sdrammatizzare. Eravamo terrorizzati. E ci siamo tenuti su tutti e 3 in
maniera esemplare. Fare il resto della gara senza di lui ha assunto un
sapore amaro. E non c’è stata volta che non dicessimo “pensa se ci fosse il bamba…”. E’ un grande amico. Anche se è uno scemodimmerda.

12) ultima doverosa domanda ?! le vostri grandi mogli vi hanno sostenuto a distanza e anche da vicino ?! quanto è stato importante per voi il tifo della famiglia e degli amici che vi hanno sostenuto dalla prima all’ultima duna, anche se un po’ mi hai già risposto prima ?!

Senza l’appoggio della famiglia è impensabile affrontare una sfida del genere. Mia moglie si è messa da parte ed ha pensato alla
famiglia per tutti questi mesi. Lasciandomi allenare senza pensieri. Certo non sono mancati momenti di tensione. Ma fa parte del gioco ed è giusto così. Se è vero che la dakar si inizia a vincere molti mesi prima con la concentrazione e la massima dedizione, è evidente che a Santiago mi ci ha portato anche lei. Quella medaglia è sua al 50%. Se l’è meritata e io le sarò sempre riconoscente per avermi aiutato a realizzare il sogno della mia vita.

(NB della blogger: a questo punto della intervista…piangevo come una fontana !!!)

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INTERVISTA A LUCA VIGLIO (ebbene si ! alla fine lo ho intervistato il mio nano imbronciato…con gli occhi azzurri)

1) da quanto sognavi la tua partecipazione alla dakar e quando hai capito che il tuo sogno era finalmente diventato realtà?

Le immagini delle vecchie Dakar – anzi in questo caso si potrebbe correttamente chiamarla Parigi-Dakar – appartengono alla mia adolescenza, e prima ancora forse alla mia fanciullezza: era sfida, era impresa, era epica, era corsa, nei più bei deserti dell’Africa: era pertanto un sogno, qualcosa fatto da uomini straordinari; poi, grazie anche all’effetto trascinatore di un amico visionario (il Pres, gliene devo dare atto), è arrivata. Quando ho capito che fosse diventata realtà? Beh, partito da Lima per la prima tappa, davanti a un milione di spettatori lungo la strada, la sensazione m’è venuta…

2) quanto e come ti sei allenato per questo incredibile tour de force ?

Ho iniziato seriamente ai primi di settembre, circa 4 mesi prima della partenza; ogni settimana facevo: due uscite di corsa (con programmi di lavoro sulla resistenza cardiaca e sull’endurance), due sessioni di preparazione atletica (sostanzialmente ca. 90’ di esercizi a corpo libero per potenziare la forza muscolare su tutto il corpo), una uscita di allenamento in moto in fettucciato o campo di motocross di ca. 110’, una uscita di allenamento in moto lunga (in sella più possibile, tipo 5-6 h), una sessione di allenamento in MTB da almeno 3h

3) se ti dico fesh fesh ? Catino ? Barcane ? Raccontami al volo 3 momenti legati a questi 3 “ostacoli”?

Fesh fesh: brutta roba: difficile, insidioso, ostico; una mattina dovevo uscire da una valletta in salita piena di fesh fesh, avevo davanti i quad (maledetto chi ha deciso di mischiarli alle moto negli ordini di partenza), che sollevano polvere 4 volte tanto una moto; credo di aver assimilato fesh fesh per qualsiasi via corporale…
Catino: vedilo e giraci alla larga, per nessuna ragione ci devi finire dentro; si racconta di gente finita dentro che ci ha passato le giornate a provare ad uscire con moto insabbiate, frizioni bruciate e radiatori in ebollizione.
Barcane: vedile e modera la velocità, se ci arrivi sopra a sorpresa prova a giocare il tutto e per tutto (spalanca il gas e stringi le chiappe); qualche spavento è arrivato anche con queste

4) avete riscontrato più spirito di competitività o di solidarietà tra i concorrenti ?! ci sia aiutava o ci si superava facendo ciao ciao con la manina?

Ho riscontrato lo spirito giusto: è una gara, non una passeggiata delle giovani marmotte; si aiuta chi è in difficoltà vera o chi si è fatto male, per il resto chi si insabbia forse un paio di tentativi è bene che inizi a farli da solo; non ho mai chiesto aiuto, ma credo che nel caso qualcuno si sarebbe fermato, per il resto anche solo fermandosi a far pipì si ricevono richieste di “tutto ok?” dagli altri concorrenti

5) il momento più bello legato alla gara e quello più bello dal punto di vista umano ? (il momento più brutto non te lo chiedo)

Mi ricordo un tratto di speciale su una spiaggia lungo il Pacifico, 15 km a tutto gas, con le onde oceaniche che si allungavano sulla sabbia e gli elicotteri sopra la testa: momenti semplicemente epici. Umanamente mi ricordo il calore e la festa da parte del pubblico, anche verso noi dilettanti.

6) oltre alla fidanzata (spero)…cosa vi è mancato di più in quei giorni (un piatto, una comodità etc) ?

Qualche centimetro di gamba in più (la moto era altissima); per il resto non avrei voluto essere in nessun altro posto, a fare niente altro che la Dakar.

7) dimmi che la rifarai daiiii ???? Fosse per me mi iscriverei adesso, non vedo l’ora di ricominciare ad allenarmi. C’è solo una insignificante questione di budget di mezzo…

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INTERVISTA A STEFANO RAMPOLLA (il George Clooney di Endurology)

1) da quanto sognavi la tua partecipazione alla dakar e quando hai
capito che il tuo sogno era finalmente diventato realtà?

Corro in moto da quando avevo sedici anni…a quei tempi, dopo Natale, i telegiornali si occupavano della Parigi Dakar. Vedevo ‘sti qua che mi sembrava potessero fare qualsiasi cosa: viaggiare in mezzo al nulla per giorni e notti, riparandosi le moto, dormendo nulla, affrontando ogni difficolta’. Mi sembravano sovrumani. il sogno è nato lì. Mai avrei creduto, un giorno, di poterlo realizzare.

2) quanto e come ti sei allenato per questo incredibile tour de force ?

Non abbastanza.Ho iniziato a giugno affrontando una gara di triathlon (half ironman per l’esattezza): mi è sembrato un pretesto non noioso per allenare il fisico alla resistenza. Poi da fine settembre preparazione specifica in moto (ma non per molto perchè mi sono leso un legamento della mano), corsa e palestra, sotto la guida di un preparatore atletico.
Avendo una vita professionale molto intensa, ho però dedicato a tutto ciò poco tempo e ad orari impossibili: solo al mattino prima dell’ufficio, oltre che nei week end. Mi dò un voto di insufficienza.

3) quanti giorni è durata e quanti km avete fatto ?

14 giorni (con uno di riposo dopo l’ottava tappa) per 8.500 chilometri circa

4) in quanti sete partiti e in quanti siete arrivati ?

su 183 moto partenti ne sono arrivate 125 ..alla fine neanche un’ecatombe quest’anno.

5) dove dormivate?

In tenda…ma avevo un materassino comodissimo !! Il problema è che le ore di sonno son proprio poche e questo impatta in modo devastante sulla lucidità durante la giornata.

6) se ti dico fesh fesh ? catino ? barcane ? raccontami al volo 3
momenti legati a questi 3 “ostacoli”?

Odio il fesh fesh ! Alla quarta tappa quasi ci annegavo dentro…c’è voluto l’aiuto di un altro pilota (Lucchese) per tirarmi fuori dalla piccola tomba che mi ci ero scavato.
Grazie al cielo, non mi sono imbattuto in catini…sai, andando piano come me riesci a evitare di finirci dentro !!
Anche le barcane non mi hanno dato grosse difficoltà.

7) avete riscontrato più spirito di competitività o di solidarietà tra i concorrenti ?! ci sia aiutava o ci si superava facendo ciao ciao con la manina?

Certamente solidarietà, ma entro certi limiti. Se vedi uno fermo ti accerti sempre che non sia nei guai. Ma tutto sommato è una gara…per un amico faresti tutto ma, salvo che si tratti di sicurezza, non è così facile che un pilota accetti di perdere molto tempo per aiutare un altro nel risolvere un problema significativo. Se si tratta di pochi minuti ok…ma se si tratta di perdere, tendenzialmente ti devi arrangiare. Io comunque ho dato e ricevuto aiuto.

8) il momento più bello legato alla gara e quello più bello dal punto di vista umano ?

Domanda difficilissima. Splendida e indimenticabile la partecipazione del pubblico, specie in Argentina, direi….è la cosa che mi ha colpito di più. Qui in Italia se solo metti una ruota in fuoristrada ti guardano tutti storto. Umanamente, il rapporto col mio compagno di avventura Lorenzo Napodano, con cui – per gran parte della gara – ho condiviso davvero tutto…fatica, gioie e dolori.

9) il momento più brutto in cui magari avete pensato di mollare tutto e
cosa vi ha portato a non mollare?

Il mio momento più brutto è stato alla sesta tappa…dopo la caduta che mi ha regalato una brutta botta al polso destro, con gonfiore e dolore che non mi hanno lasciato fino alla fine.
Ma non era una frattura…e dopo un anno di preparazione per farti mollare ci vuole proprio un ostacolo insormontabile. Penso sia così per tutti: non ti viene da dire stop se proprio puoi ancora andare avanti.

10) oltre alla famiglia…cosa vi è mancato di più in quei giorni (un
piatto, una comodità etc) ?

Il sonno, assolutamente; la possibilità di tirare il fiato…riposare un pò.

11) luca viglio è partito con voi ed era sicuramente candidato ad un
buon risultato ! Non lo intervisto perchè in questo momento mi
insulterebbe (hihi), ma se dovessi chiedervi un ricordo legato alla
parte di gara fatta tutti e 3 assieme ??? e quando avete visto la sua
moto senza di lui… come avete vissuto quel momento ?? lo convinciamo a rifarla e tiferemo tutti per lui vero ?!?!

La vista della sua moto in mezzo al nulla ci ha fatto passare dei brutti momenti.
Certamente, poi, proseguire in due anzichè in tre non e’ stata la stessa cosa.
Sono più che certo che l’anno prossimo ci sarà, più in forma che mai; Luca è davvero un ottimo pilota e – se riesce ad evitare i pasticci – è capace di ogni risultato.

12)ultima doverosa domanda ?! le vostri grandi mogli vi hanno sostenuto a distanza e anche da vicino ?! quanto è stato importante per voi il tifo della famiglia e degli amici che vi hanno sostenuto dalla prima all’ultima duna ?!

Supporto fondamentale. Da casa certamente: mia moglie e i miei figli sono stati il primo sostegno. Ma altrettanto importante l’appoggio dei ragazzi di Endurology, che con le loro mail ci hanno fatto sentire in ogni momento la loro vicinanza ed il loro entusiasmo.

Grazie eroi ! Ci avete spesso tenuti col fiato sospeso, ma ci avete anche fatto sognare… TANTO !

 

Barbara

 

 

 

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Via Decembrio e La PASTA fresca di U BARBA

Via Decembrio a Milano: mi ricordo ancora quante volte ho percorso quella strada su e giù con il mio scooter (e’ una strada a senso unico, ma mi piace lo stesso dire “su e giù'”…oookkeyyyyy !?!)

Erano circa 10 anni fa e stavo cercando di capire se volevo o no comprare quel sottotetto da ristrutturare. Avevo vissuto per più di 10 anni in affitto tra la zona fiera e i navigli e ora che volevo comprare…volevo essere sicura che vivere li mi sarebbe piaciuto ! Ci passavo di giorno e di notte…mi guardavo intorno, mi perdevo negli sguardi della gente che incontravo e cercavo di immaginarmeli nelle loro case…magari sarebbero stati i miei nuovi vicini…quelli a cui chiedi il sale o quelli che mandi a remengo perché hanno in cane che abbaia tutti i sabati mattina alle 7 (ah ma prima o poi lo becco !)

Quel vecchio bar della Moka Efti all’inizio di Via Decembrio lo avevo notato subito: era un vecchio bar, ma sapeva di casa…
Sono passati più di 10 anni e il sottotetto e’ diventata casa nostra.
Ci vivo con mio marito e con nostro figlio e sono felice di essermi alla fine innamorata di quella via.
In questi anni sono cambiate tante cose nella nostra zona: tanti nuovi negozi, ristoranti…supermercati !
Anche quel bar non c’è più ! Ora c’è una trattoria genovese… Quella che nostro figlio chiama “il ristorante delle palle”, perché dietro hanno ristrutturato la vecchia bocciofila !
UBARBA e’ per me un angolo di paradiso dove non puoi non sentirti a casa… I gusti, i sapori, i colori, l’arredamento…tutto ti fa sentire parte di una grande famiglia !

 

imageMarco e’ diventato il vicino di casa che avevo sempre sognato…anzi…molto di piu’ !

Non ha un cane che abbaia alle 7 di ogni sabato mattina e il suo sale non mi serve…perché da lui ci andiamo a cena proprio quando non ho voglia di cucinare !

Una sera…ero talmente stanca che oltre a non aver voglia di cucinare non avevo neanche voglia di scendere a cena e lui ?

Cosa ha fatto ?

 

 

Le sue trofie me le ha date appena fatte…da portare a casa…che gioia !

E ci ha dato anche il pesto fresco per condirle !

 

Che profumo ! Bello avere certi vicini !

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Lo so a cosa state pensando…

“Ecco ! La solita PR raccomandata!”.

Ebbene si…quel giorno si !

Ma da poco tempo quella fortuna la possono avere tutti: da U BARBA ora hanno fatto un vero e proprio laboratorio di pasta fresca…e che pasta !

Alla cena della vigilia di Natale, a casa nostra, dopo tutti i complimenti ricevuti…avrei voluto dire che li avevo fatti io quei ravioli ripieni di branzino, ma non riesco a dire le bugie ! UFFA

 Se un giorno volete farmi felice…come regalo…portatemi un pacchetto come questo !

 

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Che dire !?

Anche se il galateo dice che non si dovrebbe dire…

BUON APPETITO !

 

 

U-BARBA Via Decembrio 33 TEL:02.45487032

 

 

 

 

Mercoledì 30 gennaio ON STAGE al BOBINO la grande SILVIA FUSE’

silvia piccolisVI ASPETTO MERCOLEDI’ 30 GENNAIO AL BOBINO CLUB DI milano.

DALLE ORE 19.30 ALLE 21.45 DINNER BUFFET DA NOI OFFERTO E APERITIVO CON LOUNGE MUSIC. A SEGUIRE LA MITICA SILVIA FUSE’ ON STAGE E IL DJ SET DI DAVIDE POVIA.

Nel 2003 Silvia Fusè collabora con il produttore Pierpaolo D’Emilio (Dirotta su Cuba) e viene scelta per la campagna pubblicitaria sulla sicurezza di Renault. Nasce cosi’ il pezzo ‘’Legati e Liberi’’ con i Dirotta su Cuba di cui Silvia è voce e interprete del video. Con i Dirotta Silvia fa molti concerti in giro per l’Italia tra il 2003 e il 2004.

Nel frattempo scrive pezzi con la nuova band, Seyes e nel 2005 nasce un nuovo progetto, i Mother of Groove, ispirato ad atmosfere rock-soul, con rivisitazioni originali di pezzi di Jimi Hendrix, Sting, Alanis Morrissette, Prince, Eric Clapton, Joss Stone, Ray Charles, Stevie Wonder e molti altri.

Nel gennaio 2008 duetta con Mario Biondi col pezzo The Way you look tonight e con cui continua a collaborare.

Nel 2009 Silvia è la voce femminile della hit estiva di Radio 105 “Vado al Mare” dei DJ Mitch & Squalo.

Dal 2008 collabora con The Power 4et (Andrea Pollione, Paolo Polifrone, Pietro Pizzi, Walter Calafiore) per trasmissioni TV, eventi privati e per concerti in tutta Italia, a Milano in particolare alla Salumeria della Musica

Reduce dalla stagione estiva al Forte Village in Sardegna…

Silvia mercoledì 30 sarà tutta per noi !!!

TEMPERATE I TACCHI !!!

Sushi fatto in casa ? Sì Sì, sì può !

Sushi fatto in casa ?!?! Se ci sono riuscita io ce la potete fare anche voi !!!

Prima di tutto, come sempre… dovete prendere la borsa (e il portafoglio !!!) e andare a fare la spesa ! Potete comprare tutto al supermercato basta che sia uno di quelli un pò forniti…

Per il pesce vi consiglio o il banco del pesce del supermercato o una pescheria ! Basta che siano di fiducia perchè quasi tutto il pesce che acquisterete lo mangerete crudo !

Gli ingredienti principali che comprerete una volta ogni tanto e che vi dureranno parecchio, sono quelli della foto qui sotto ossia:

RISO ORIGINARIO (spesso nelle ricette si legge di comprare il riso per fare il sushi , ma va benissimo l’originario che costa anche molto meno)

I FOGLI DI ALGHE NORI per fare i rotolini (quelli durando un “botto” quindi teneteli in armadio anche aperti e li riuserete parecchie volte !)

ACETO/DRESSING completo PER SUSHI (ormai vendono questi aceti già pronti con dentro tutto)

LA TOVAGLIETTA DI BAMBU’ per fare gli involtini ossia quello con l’alga fuori e gli uramaky  ossia quelli dove abbiamo riso dentro, alga fuori e poi ancora riso (la tovaglietta di bambu’ si chiama makisu, ma non perdete tempo a memorizzare il nome tanto non vi serve ! Un volta comprata vi durerà per sempre !!!) e in più una confezione di SOIA e un tubetto di WASABI ossia la mitica salsina verde da aggiungere alla soia e anche dentro il sushi direttamente

spesasushifotoOra gli ingredienti “freschi” da comprare volta per volta ossia pesce e a scelta avocado, philadelphia etc

PESCE:

ovviamente  sia la tipologia che la quantità dipendono dai vostri gusti e da quanti siete !

La cosa più semplice è andare al vostro banco di fiducia e farvi tagliare il pesce direttamente a carpaccio ! Andiamo sul classico…salmone e tonno ! Con una fetta di media grandezza ci fate comodi comodi 4 rettangoli per fare  quindi 4 nigiri ossia il classico riso con sopra il pesce . Con gli scarti che vi avanzeranno tagliando i rettangoli…ci farete la “farcitura” per i rotolini.

Poi potete comprare degli scampi (da usare crudi) e dei gamberi (da usare crudi o da scottare in acqua bollente).

Assieme a salmone e tonno io amo molto usare anche l’avocado e il philadelphia !

Calcolate quanti siete e quanta fame avete e per la prime volte andate a tentativi ! Rimarrete con un pò di fame o non ce la farete a finire tutto ! Per farci l’occhio ci vuole un pò di pazienza…come sempre nella vita !

OK SI INIZIA !!!

Prepariamo il RISO: sembra la cosa più difficile, ma non lo è ! Lo potete fare anche la mattina e poi usarlo la sera !

Per 4 persone prendete 5 TAZZE DI RISO ORIGINARIO e mettetele in pentola ! Aggiungete 5,5 TAZZE DI ACQUA FREDDA . Accendete il fuoco , coprite la pentola (tenete sempre la pentola coperta !) e portate a bollore, quando l’acqua bolle andate avanti per 8 minuti a fuoco medio e 8 a minuti a fuoco lento sempre con pentola coperta ! Alla fine alzate un attimo la fiamma e poi spegnete e lasciate coperto a riposare per 10 minuti. Versate il riso in una ciotola possibilmente di legno o di coccio (inumiditela leggermente prima di metterci il riso) e versateci sopra lentamente mezzo bicchiere di aceto/dressing per sughi (che avrete prima scaldato e mescolato con un cucchiaino di sale e 2 di zucchero), mescolando e sventolando (se siete in due è più facile !) così che possa evaporare l’aceto e poi coprite tutto con straccio umido e lasciate li fino a quando vi servirà il riso per preparare il vostro sushi !

PESCE & FRIENDS: prendete le fette di salmone e di tonno (o quello che più vi piace…branzino…) e ricavatene più rettangoli possibili di circa 3×6 cm tenendo il coltello in modo obliquo (vi voglio vedere in cucina con il righello !!!). Tenete ciò che vi avanza perchè lo userete per fare i rotolini.

NIGIRI: Una volta tagliati i rettangoli di tonno preparate una bacinella con acqua e un cucchiaio di aceto di riso ! Vi servirà per “pucciarvi” le mani in modo da poter maneggiare il riso senza che questo vi si appiccichi addosso tipo attack ! Inumidite le mani, mettete rettangolo di pesce nella mano sinistra e nella destra un bocconcino di riso. Con la punta dell’indice spalmate un pochino di wasabi sulla fettina di pesce e poi mettetci sopra il bocconcino di riso premendo un pò con indice e medio della mano destra fino a che il riso avrà preso la forma del pesce ! E’ più difficile da raccontare che da fare ! Giuroooo ! Fate lo stesso con salmone, branzino, gamberi crudi o scottati, scampi crudi etc. Un trucco quando scottate i GAMBERI: infilate uno spiedino per il lungo così non si arricciano ! E togliete sempre il filetto nero…non è ne bello ne buono !

INVOLTINI: per fare gli involtini prendete un foglio di alga nori e lo tagliate in due nel senso della lunghezza in modo da ottenere un rettangolo grande come la tovaglietta di bambù .

Passate l’alga velocemente sul fuoco senza farla bruciare, ma in modo che da nera diventi di un verdastro scuro !

Mettete l’alga sul bambù con il lato lucido verso il basso e bagnandovi le mani prendete il riso e  mettetelo su tutta la superficie del rettangolo di alga premendo bene e lasciando una striscia di alga di 2 cm senza riso nel lato lungo verso di voi ! Servirà poi per chiudere il rotolo !

Spalmate un pò di wasabi in centro per tutta la lunghezza e poi metteteci sopra un pò dei ritagli di tonno o di salmone avanzati quando avete fato i rettangoli e o del avocado tagliato a striscioline fini o del formaggio philadelpia !

Una volta ci ho messo salame e mozzarella e ho fatto il sughi all’italiana: ottimo ! Si posso inventare diversi abbinamenti, fate largo alla fantasia !

Se nei paraggi avete dei bambini potete far lavorare anche loro ! Il mio si diverte un sacco a fare il sushi e ancora di più a mangiarselo dopo ! Ovviamente evitiamo il wasabi quando lo mangiamo anche i bimbi ! 

Alla fine arrotolate la tovaglietta partendo dal lato vicino a voi stringendo bene  e mettendo due dita agli estremi così che non esca il riso !

Togliete la tovaglietta e tagliate il rotolino in circa 6/8 cilindretti usando un coltello affilato e bagnato.

URAMAKY: per fare gli uramaki il procedimento è simile a quello dei rotolini ma ci sono due passaggi in più !

Sulla tovaglietta dovete prima mettere della pellicola trasparente, sopra a questa uno strato di riso e poi il solito mezzo foglio di alga. A quel punto continuate come con i rotolini.

Alla fine, prima di tagliare il rotolino (che questa volta all’esterno avrà il riso e non l’alga) in tanti cilindretti…potete prima passarlo  su un piano dove avrete sparso dei semi di papavero o di sesamo !

APPARECCHIATE il tavolo con tovagliette di bambù all’americana per tutti (si trovano ovunque e costano poco). Un ciotolina con la soia per ogni ospite e per gli adulti…wasabi a parte per rinforzino !

So che ora state pensando..MA QUESTA E’ FUORI !!!

Ma perchè mai dovrei pensare di fare i sushi a casa ?!?! Non ce la farò mai !!! Vado al giappo e faccio prima ! Beh ! Intanto sappiate che quando ci avrete fatto l’occhio (per la quantità di pesce da comprare) con circa 15 euro…esagerando 20 (ES: 8 scampi, 8 gamberi, 4 fette di salmone e 4 di tonno, un avocado, una confezione di philadelphia)…farete una cena di sushi per 4 e vi alzerete senza avere più fame !

Ma la cosa più importante è che fare i sushi a casa da delle soddifazioni pazzesche, non è difficile e ti permette di inventarti anche abbinamenti divertenti e gustosi !

Mio figlio ama il sushi all’italiana con mozzarella e pomodoro o mortadella o salame e formaggio ! E’ un bel gioco da fare con i bambini e si sporca molto meno di quando si fanno i biscotti !

Se avete bisogno…fatemi un fischio ! BUON DIVERTIMENTO !!!

Un Click dal passato: storia di un fiocco azzurro felice !

7 marzo 2007, un test di gravidanza comprato senza tanta speranza, un più turchese, tanta gioia, tanta paura e l’ultima sigaretta fumata per esorcizzare una notizia così forte, così importante !

Prima di rimanere incinta fumavo una media di 5 sigarette al giorno quindi non ho fato fatica a togliermele tutte!!!

Non ho mai amato l’alcol quindi ho tolto anche quello anche se un paio di drink me li sono concessi e Daniele è sanissimo !!!)

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Ebbene si…ero incinta ! Dopo soli 4 mesi di tentativi (a 37 anni siceramente mi aspettavo di metterci moooolto di più) il mio più grande sogno si stava realizzando!

Per fare le cose per benino avevo deciso di provarci subito con il PERSONA, una macchinetta che normalmente viene utilizzata per non rimanere incinta (ti dice quelli che sono i giorni pericolosi!) e che io ho usato per il motivo contrario: la lucina rossa per me aveva un solo significato…Organizzare serata romantica!!!

Da quel test la mia vita è cambiata! Intanto dovevo decidere come dirlo al futuro papà: un pacchetto con un ciuccio?

Una scarpetta sotto il cuscino??? NOOO, non è così romantico! Sono io che guardo Beautiful, lui ora fa enduro e ai tempi giocava a rugby quindi…ho deciso di placcarlo! 

Quando è entrato in casa lo ho spinto sul divano e mi sono seduta sulle sue ginocchia.

A quel punto gli ho chiesto “mi ami???” e lui “si” e io “mi ami tantooo?” e lui” si” e io “qualsiasi cosa abbia fatto???” e lui” cosa mi hai rovinato in lavatrice questa volta?!?!?!”

A quel punto ho preso la sua mano e me la sono messa sulla pancia ! ha capito! evvivaaaaa

Non so se capita a tutte le donne, ma io…anche se lo cercavamo assieme…ero convinta di volerlo più di lui (forse perchè lui ha 8 anni meno di me quindi avrebbe potuto aspettare!!!) quindi avevo quasi paura che quel test positivo non sarebbe stata una bella notizia per lui quanto per me e invece…

Dicono tutti che i primi 3 mesi sono i più duri !! Bo??!!! sarò stata fortunata , ma non mi sono mai sentita meglio!

Ok ok…la sera ogni tanto saliva la stanchezza e un paio di vomitatine me le sono fatte anche io, ma saranno state al massimo 6 in 9 mesi e una di queste non c’entrava nulla con la gravidanza…ma con una spremuta d’arancia bevuta a stomaco vuoto la mattina a stomaco vuoto ! Avrebbe creato acidità anche ad un uomo!!!

Al terzo mese circa ho fatto la villocentesi !

Di quella avevo un pò paura… Ma ora…se ci ripenso…vorrei ricordarmi tutte le persone che mi hanno fatto arrivare quel giorno con quella paura !

Li picchierei tutti con…un ago gigante!!! Ma quale male!!!! Anche li…forse avrò avuto fortuna ,forse sarà stato super bravo il dottor Colombo della Mangiagalli (mitico allievo del famoso brambrati che la villo la ha praticamente inventata) ma avete presente la pubblicità di pic indolor??? “già fatto???”

Ecco…per me è stata così! Pensavo fosse anche una cosa lunga e invece quando mia suocera è tornata dopo essere andata a parcheggiare la macchina…io ero già fuori!

Dal 4 mese in poi…un’energia pazzesca! una voglia di fare incredibile!

Ho messo a posto tutti gli armadi, ripulito casa da cima a fondo e organizzato anche un paio di feste in casa con le mie amiche che mi rimproveravano di continuo “sei incinta! Datti una calmata!!!”.

Ma stavo bene, ero felice e nulla riusciva a fermarmi!!!

Non ho fatto nessun corso pre parto, ma un corso di acqua gym dove l’insegnante era un’ostetrica! Lo consiglio: tanta ginnastica e poche ma buone nozioni (non andate in giro a chiedere troppo su parto etc perchè vi racconteranno di tutto e vi mettereanno solo tanta paura e una grande confusione in testa !)

Ora so che penserete che sono matta ma io…sono andata in giro in motorino fino quasi alla fine del 7 mese!  A quel punto mia mamma mi ha mandato una busta con dei soldini e con sopra scritto “per i taxi” !

Visto che non avevo la macchina e continuo a non averla…mia mamma mi fece promettere che avrei lasciato il motorino in garage fino al parto (una settimana dopo il parto però sono tornata ad usarlo!!!…giusto il tempo di fare “assestare” i punti che mi hanno dato durante  il parto perchè il bimbo era grande.

( NB: quando mi hanno dato i punti non mi hanno fatto assolutamente male!! più avanti ne parlo ancora)

Devo dire che io che sono una super romanticona sensibile…pensavo che avrei versato lacrime ad ogni ecografia e invece…nulla!!

Oddio…proprio nulla no, ma diciamo che non ho pianto tutte le volte (a quella morfologica si ! Tanto ! Sapere che il tuo bimbo ha tutto al suo posto è una grande gioia, ma sono riuscita comunque a non allagare lo studio di Corina (la mia ginecologa)

Poco prima del risultato della villocentesi (li oltre a sapere se il feto sta bene sai anche il sesso perchè trattasi di esame che legge i cromosomi!) avevo un’ecografia di controllo e avevo chiesto a Corine se per caso avrei avuto la fortuna di sapere il sesso prima del risultato della villo!

Corina mi aveva risposto che sarebbe stato difficile quindi ero andata alla visita molto tranquilla senza nessuna aspettative e con un’amica ( Il mio fidanzato è venuto solo alla morfologica e ad un’altra delle ultime perchè lavorav fuori milano e perchè era inutile che prendesse tante ferie tanto…. dopo ogni visita arrivavo a casa con mille foto e video fatti al monitor della mia ginecologa col mio telefonino.

La mia amica non ha fatto in tempo a dirmi” ma non hai mai pianto durante le altre ecografie?!?! io mi commuovevo sempre!!” che la mia ginecologa a tradimento senza preannunciarmi che aveva visto…mi ha disse “è un maschietto!!!”.

A quel punto sono crollata e ho pianto come un agnellino sgozzato!!! Ero felicissima ! Volevo tanto un maschio…per me e soprattutto per il mio compagno!!! (odio il rosa!!!)

Al mio compagno (oggi marito) avevo detto che quando avrei saputo il sesso dall’esame della villocentesi gli avrei fatto sapere il sesso tagliando i capelli corti se fosse stato maschio e lasciandoli lunghi se fosse stata femmina!!!

Non immaginavo che lo avrei scoperto prima dei risultati della villo…ho bevuto un prosecco con la mia amica sotto lo studio di Corina e…mi sono precipitata dal parrucchiere!!!

La faccia di mio marito quando è tornato a casa e mi ha trovato coi capelli corti …che ridere!!!

Non si ricordava più se avevo detto che li avrei tagliati corti se fosse stato maschio o il contrario.

A quel punto mi sono accarezzata la pancia e ho detto “Daniele saluta papà!”.

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Mio marito ed io avevamo deciso che se fosse stato maschio lo avremmo chiamato come il suo papà che non c’è più.

Che gioia!!! A quel punto il mio compagno ha mandato sms a tutti i suoi amici !!!

Sono sicura che sarebbe stato felice anche se fosse stata femmina, ma il maschio…mio marito Marcello per hobby gioca a rugby e va in moto quindi…

I mesi passavano veloci tra viaggi, we etc .

Non mi sono mai sentita incinta nel senso di donna “impedita”, ma taaanto viva e piena di energia!!! tutte le volte che mi sentivo dire “ma sei incinta!! per cercare di farmi passare la voglia di fare qualcosa” rispondevo “appunto…incinta e non malata!”

La data di scadenza era il 14 novembre ma il 14 novembre al monitoraggio in Mangiagalli (dove avevo deciso di far nascere Daniele) mi avevano detto che non era il momento e mi avevano rimandato a casa!!!

Ma come????? Io lo volevo vedere il mio bambino! Ero troppo curiosa e poi quel giorno  e il giorno dopo erano di turno la dottoressa Garavaglia (ostetrica) e il dottor Corrado (anestesista) , due persone speciali che mi erano state consigliate da ben 3 amiche che avevano partorito con loro e che si erano trovate benissimo!

Io dovevo partorire con loro quindi visto che dicono che fare all’amore e fare le scale avvicinano il momento del parto (NB quando partorisci spesso ti iniettano ossitocina per provocare le doglie o  qualcosa del genere..beh!

Quella sostanza è la stessa che ti regala il tuo compagno tutte le volte che fai all’amore quindi toglietevi dalla testa l’idea che quando si è incinte fa male fare all’amore…anzi!!!! fa benissimo!!!) e visto che marcello era in ufficio…il giorno dopo mi sono decisa e ho fatto le scale di casa 12 volte (abito al secondo piano a piedi)

Alle ore 13 del 15 novembre del 2007 sono entrata in casa e alle ore 16 , mentre guardavo “Amici”, mi si sono rotte le acque!

Alle 17 è venuto a prendermi Marcello, Dalla brianza dove lavorava si è precipitato in tangenziale dopo che lo avevo chiamato ridendo e dicendo “cosa stai facendo??? Se non sei molto impegnato puoi salire in macchina e venirmi a prendere?!?!?

Mi sa che è arrivato il momento!!!!

Alle 18 sono entrata in ospedale, sono andata in accettazione (mentre marcello parcheggiava) e ho fatto visita di controllo

Ho fatto un oretta circa di contrazioni senza anestesia (dolori fortini ma brevissimi quindi sopportabili anche per me che ho la soglia del dolore basssssisssima) e alle 20 circa Corrado mi ha fatto l’epidurale, quindi…dolore zero e subito dopo… una sensazione di rilassatezza totale!

Ridevo…mi sentivo un pò drogata anche perchè con l’epidurale mi aveva iniettato anche una sostanza oppiacea (legale!!!).

nascita piccola

 Alle 23.08 è nato Daniele!!! Descrivere la gioia che provi quando il tuo compagno ti mette in braccio tuo figlio…è impossibile

Ti scoppia il cuore, anche se la verità è che solo dopo quasi 4 mesi ho iniziato davvero a rendermi conto di essere diventata mamma: é un cambiamento talmente forte che ti cambia la vita (in meglio!!) giorno dopo giorno!!!

Ho partorito giovedì sera e sono tornata a casa domenica! Sono passati 5 anni e 2 mesi da quel giorno e la gioia aumenta giorno dopo giorno…

 

Oggi Daniele ha 5 anni e può far sorridere, ma… ogni anno che aumenta per lui…diminuisce per me. 

Più il tempo passa e più mi sento giovane ! Lui è la mia energia, il mio entusiasmo, la mia voglia di vivere…diventare mamma è sicuramente il dono più bello che la vita ci possa fare ! 

Un elisir di eterna giovinezza se vissuto con entusiasmo e con un pò di leggerezza.

STRAPPO di famiglia by Sergio Ferrero di Muresanu

Sergio Ferrero di Muresanu è per me un amico, quasi uno zio.
Lo conosco da quando sono nata perchè era molto amico di mio padre.
Ha provato ad insegnarmi ad andare in windsurf, ma da cocciuta autodidatta quale sono…mi sono presto arresa ! Peccato…lui che aveva attraversato l’oceano atlantico in windsurf non scendendo mai dalla sua tavola per 24 giorni…avrebbe potuto insegnarmi tanto.
Oltre che ad un amico e un quasi zio…per me è sempre stato un idolo: un super sportivo, un super pittore, un super playboy, ma soprattutto IL super introdotto !
Quando avevo 12 anni e andavo a Ibiza in vacanza con i miei genitori…è stato lui, che vive sulla isla blanca, a portarmi al Pacha la prima volta !
Quando maiii ! Per “colpa” sua ho scoperto La discoteca per eccellenza e soprattutto cosa volesse dire ballare sul cubo… e non sono più scesa !
Ho fatto la “cubista” al Pacha di Ibiza dai 13 ai 19 anni, ebbene si… e ho anche parecchie foto che lo testimoniano: potrei anche decidere di rovinarmi per sempre la reputazione…pubblicandole !
Erano i tempi di Sandy Marton con la sua bianca “tastiera” appesa al collo e di Alba Parietti con le labbra sottili ! Nel gruppo dei ballerini del Pacha con me c’era anche una riccia e giovanissima Rossana Casale ! Che ricordi…che tempi !
Allora sì che Ibiza era il paradiso del divertimento, ma soprattutto della bella gente…si ballava sotto le stelle e poi all’improvviso…sotto al sole !
In quegli anni non esistevano barriere architettoniche tra le discoteche di Ibiza e il loro cielo…si ballava all’aria aperta sempre e ovunque !
Nel 1979 dalla amicizia di Sergio con ANDY WARHOL nasce ” War and MARILYN”, la bellezza di un’icona femminile dentro il mondo di violenza che la circondava.  
Da questo momento la pittura di Sergio Ferrero vola piu’ in alto ed i suoi ” STRAPPI ” con tendenza della POP ART rappresentano le emozioni dell’artista.
con andy warrolDopo la sua vita mondana nella jet set internazionale ed il grande successo dei suoi quadri naif, che fanno parte delle collezioni d’arte di Henry Kissinger, Richard Nixon, Frank Sinatra, Elisabeth Taylor y muchos mas, Sergio entra nel mondo dell’alta competizione estrema, negli sport che gli faranno conoscere i limiti umani contro la natura.
La sua traversata dell’oceano Atlantico in windsurf in 24 giorni lo fara’ iscrivere nel libro Guiness dei primati nel 1982 ed i suoi trofei conseguiti durante tutti i suoi ” exploit ” di atleta straordinario dopo i 40 anni, coroneranno Sergio Ferrero, il Principe di Muresanu, anche come il Principe dell’Estremo.

Ora Sergio si dedica a suo figlio Renatino che ha avuto all’eta di 62 anni e ai suoi  “STRAPPI”.

Che dire ?! Un grande uomo, un grande papà, un grande amico e soprattutto…un grande artista che ha saputo reinterpretare la famiglia dei suoi primi quadri con lo “STRAPPO” di una “tipica” famiglia dei giorni d’oggi..la mia !

Grazie Sergio, sei un grande…anzi…SEI IL MIO MUST !

Ritratto di famiglia di oggi...by Sergio Ferrero

Ritratto di famiglia ani ’70 e “strappo” di famiglia 2013 by Sergio Ferrero

sergio vecchio

 

 

ON STAGE tutti i mercoledì sera al BOBINO CLUB di Milano

 

edo agnelli grande

Questo mercoledì ON STAGE al Bobino Club di Milano per la mia serata del mercoledì…il ritorno il LIVE di Edoardo e il DJ SET di Davide Povia. Dalle 19.30 DINNER BUFFET da noi offerto e seguire LIVE di Edoardo e DJ SET di Davide Povia.

Ci sarà come sempre da BALLARE parecchio quindi…TEMPERATE I TACCHI !

 

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