Oggi è il direttore artistico del Carnevale di Venezia, ma soprattutto curatore delle attività culturali e artistiche dell’EXPO e direttore artistico del padiglione zero

E’ stato il Presidente della Triennale dal 2003 al 2011. E” stato direttore artistico di Canale 5, della società Grandi Eventi, responsabile della comunicazione del Gruppo Fininvest e curatore di numerose mostre. Ha seguito la direzione artistica del Carnevale di Venezia sia nel triennio ’92-’94 e di nuovo nel 2012 e quest’anno.

Dal 2003 al 2006 è stato direttore artistico del comune di Palermo.Da sempre interessato ai temi  della formazione dei giovani è stato docente a Padova e a Milano alla Cattolica e continua ad esserlo ancora oggi all’Università IULM di Milano

Ecco chi è Davide Rampello (con blogger Barbs nella foto scattata lo scorso sabato 26 gennaio a Cannaregio durante l’inaugurazione del Carnevale di Venezia 2013)

Quando è iniziata questa tua avventura piena di passioni, di amori ?

E’ iniziata in Sicilia nel ‘47 con un gran gesto di amore di mia madre che pur non essendo siciliana ha deciso di partire da sola per la Sicilia per farmi nascere nello stesso letto dove era nato mio papà, i miei nonni e i miei bisnonni.

Quali soni i tuoi più bei ricordi della tua infanzia?

Mia mamma è di Bassano del Grappa e i miei ricordi più belli sono le vacanze felici nella casa dei nonni vicino a Marostica. Sono cresciuto nel mondo dell’agricoltura con uno zio architetto e ho quindi vissuto subito da vicino il mondo delle artigianie. E’ da li che è nata la mia grande passione per la cultura materiale

A quando risale il tuo primo lavoro?

Morto il papà a 17 anni ha avuto la fortuna di seguire i lavori di restauro del museo Castelavecchio a Verona realizzati da Carlo Scarpa, un dizionario enorme di arti e mestieri. Il  mio primo lavoro lo ho fatto nel ‘76 . Il mio committente era Palazzo Grassi, centro internazionale delle arti e del costume. Realizzai a Treviso a Santa Caterina una mostra “700 anni del costume del veneto” brani e scene della vita civile. Subito dopo mi chiamò il sindaco di Castelfranco per il quinto centenario della nascita del Giorgione nel 78 ed entrai nel comitato degli esperti coordinato da Lionello Pupi, il curatore scientifico della mostra che si tenne l’anno scorso in occasione del quinto centenario della morte del Giorgione

Come è stato il passaggio alle televisoni ?

Mi dovevo guadagnare da vivere ! Arrivai a Milano molto giovane , diventai amico di Franco Loi, uno dei più grandi poeti italiani e tramite lui conobbi tanti personaggi milanesi tra cui il pittore Piero Leddi, Giovanni Raboni, Domenico Porzio, Giovanni Mariotti. Spesso ci ritrovavamo a casa di Porzio e io cucinavo perché avevo già la passione per la cucina ereditata da mio padre. Conobbi Raffaele Crovi che era direttore della sede rai di Milano . Iniziai facendo il ricercatore , continuai come autore di programmi per ragazzi . Li che conobbi Cino Tortorella che mi portò a Telealto milanese, poi un anno dopo inaugurammo antenna 3 con Renzo Villa e Enzo Tortora, un’emittente formidabile con studi grandissimi, la platea conteneva 1000 persone, la prima televisione commerciale dove a differenza della rai potei incominciare a mettere mano in tutti quegli strumenti , mixer e telecamere che in rai invece erano di uso esclusivo degli addetti ai lavori.

Quando la tua strada incrocia Berlusconi ?

Confalonieri e Berlusconi mi chiamarono in Via Rovani dopo aver visto la serie “lo spettacolo continua” che stavo facendo ad Antenna 3 con Jannacci, Milva e altri personaggi. Da li nasce la mia storia all’interno del gruppo, una storia affascinantissima, formidabile perché in quel momento il gruppo era il più innovativo in Italia. Molti tecnici di Antenna 3 mi seguirono a canale 58 (così si chiamava canale 5 in quegli anni) e tra questi ricordo Marco Bassetti che prima di diventare il presidente di endemol fu assistente di studio, addetto ai mixer e infine produttore con me. Vennero poi acquistati antenna nord dalla Rusconi e divenne italia uno e dalla mondadori rete 4. Erano i tempi di pop corn, domenica con five, premiatissima, risatissima e drive in.

E vero che sei stato il primo al mondo ad usare la steady cam in televisione?

Si, fu proprio  con premiatissima  che usai per la prima volta la steady cam  dopo averla vista utilizzare nel film “Shining”. Chiamai Massimo Vitali, ora famoso fotografo che ai tempi era operatore steady cam e aveva lavorato insieme a Pecorini con l’assistente di Stanley Kubrick

Raccontami di come hai vissuto Milano nei mitici anni ’80?

Lavoravamo 24 ore al giorno: la sera andavo a Plastic con il coreografo, lo scenografo, il direttore della fotografia e alcuni ballerini e li spesso pensavamo e realizzavamo le coreografie dei balletti. In quei tempi seguivo un po’ tutto: andavo in sala prova a vedere la prima donna, il balletto, sceglievo le stoffe con il costumista e la cosa più bella era lavorare con gli autori, scrivere i copioni. La qualità era straordinaria tanto che Berlusconi andò con una cassetta di miei lavori quando propose  a Mitterand di aprire la Cinq. Non avendo ancora gli studi italiani in Francia lo spettacolo inaugurale de la Cinq lo girammo tutto a Cologno Monzese con un pubblico francese trovato in Italia . Furono 5 ore di trasmissione con un cast formidabile tra cui Mireille Mathieu, Iv Montan, Sting, Al Jerrau e tanti altri

E come andò l’inaugurazione de la cinq?

Dovevamo portare urgentemente a Parigi le 3 pizze della registrazione fatta in Italia. Per essere sicuri che almeno una arrivasse a destinazione puntuale…una la mandammo via satellite, grazie a Galliani che ai tempi era partner di Berlusconi per la diffusione del segnale delle televisoni, una pizza la portai io aereo con Berlusconi e la terza pizza partì con un volo Alitalia. Berlusconi ai tempi alloggiava a Parigi in una casa bellissima che gli aveva prestato il suo amico Lombardo produttore cinematografico e fondatore della Titanus . La prima serata di la Cinq con il 34% di share, fu un grande successo tanto che il giorno dopo al ristorante fui subito riconosciuto pur non essendo mai apparso in video. Feci poi in Spagna anche lo spettacolo inaugurale de la Cinco con Miguel Bosè e Victoria Abril

Quando hai deciso di tornare al tuo primo amore lasciando la tv?

Ho lasciato il mondo della televisione perché l’azienda si trasformò presto in una vera e propria struttura con direttori etc per cui non potevo più essere libero come lo ero prima quando per le  mie scelte rispondevo direttamente e solamente a Berlusconi. Iniziai allora ad occuparmi di formazione per i dirigenti creando modelli formativi per la valorizzazione dei talenti e creammo la “grandi eventi” , una società che si occupava di realizzare mostre d’arte, i ritratti di Tintoretto, Francis Bacon e Longhi al Correr e Greenaway a Palazzo Fortuny

Cosa successe quando Berlusconi decise di entrare in politica?

Rimasi in azienda con Confalonieri come direttore della comunicazione di tutto il gruppo vale a dire Milan, Standa, Mediolanum, Mondadori e la televisione. Fu un’esperienza formidabile che assommata a quella registica mi ha dato veramente il senso di tante cose.

Come sei diventato docente universitario?

Ad un certo punto avevo bisogno di fare altre esperienze,  per me la vita è un compimento di un’opera e come tale è sempre in cambiamento, in evoluzione. Gianpiero Brunetta (famoso storico e critico cinematografico italiano) mi  segnalò una cattedra libera all’università di Padova e da allora non ho più smesso. Ero ormai un libero professionista. Ad un certo punto fui nominato da Carrubba e Albertini membro del consiglio di amministrazione della Triennale. Alla morte di Morello Albertini indicò me come suo successore.

Direi che puoi essere più che soddisfatto dei traguardi raggiunti: “Quali cose siamo” ossia la terza interpretazione del museo del design che curasti poco prima di lasciare la presidenza della Triennale di Milano, fu definito dal New York Times come miglior mostra di design ! Quale è stata secondo te l’idea vincente?

Quella di aver creato un museo mutante,fluido che ogni anno cambiava tema e modalità  allestitive e rappresentative

A proposito di mostre in Triennale… dalla mostra di Andy Warrol alla mostra per i venti anni di Striscia la notizia! Spiegami da cosa nasceva quella tua trasversalità?

Avevo portato la Triennale ad essere un luogo di rappresentazione del contemporaneo con tutte le sue contraddizioni quindi avendo fatto Andy Warrol che della tv ne ha fatto una filosofia, un credo, allora è evidente che per i 20 anni di striscia ho voluto celebrare la trasmissione forse più intelligente ed innovativa della televisione italiana, l’unico telegiornale di inchiesta vero italiano

Dopo tante polemiche su questo EXPO, mi dai un’anteprima per farci sognare ?

Le cose stanno andando benissimo, il cantiere è partito. Il canale che costeggerà tutta l’area dell’expo è stato tracciato e siamo arrivati a 118 paesi partecipanti. L’attenzione di tutti questi paesi è molto alta, pensa che normalmente i paesi più piccoli venivano messi in un unico padiglione senza dar loro grande risalto e invece a Milano i piccoli paesi staranno assieme, ma divisi per classi produttive: i produttori di caffe, di spezie, ci cacao, ci cereali etc quindi sarà data a queste zone una grandissima importanza e si potrà degustare tutto ciò che verrà esposto. Un’altra cosa straordinaria è che sono ormai stati avviati i concept e la fase progettuale dei padiglioni tematici. Ci saranno il padiglione zero curato da me con una formidabile e innovativa architettura di Michele de Lucchi e le scenografie realizzate e curate da Giancarlo Basili; il padiglione cibo e arte curato da Germano Celant e con l’architettura di Italo Rota; il padiglione del Futuro curato da Carlo Ratti assieme al MIT di Boston; il padiglione della bio diversità e il Children park.

Parliamo della tua casa ! Come mai tu che hai sempre abitato a Milano hai deciso ad un certo punto di trasferirti vicino a Varese? E’ stata una sorta di fuga dalla città?

No, nessuna fuga, mi sono semplicemente innamorato di una casa del 800 disabitata da 70 anni davanti alla quale sono passato per caso. Ho visto la torre del belvedere che pensavo di affittare per i fine settimana e invece era talmente bella che l’ho fatta tutta ristrutturare, restaurare e mi ci sono trasferito ! Ogni giorno faccio 100 km tra andata e ritorno e sono felice di farli.

Ma con tutti i tuoi impegni riesci a goderti quel tuo angolo di paradiso?  Raccontami Rampello in versione “casalingo”?

Ho un orto, un frutteto. Amo fare la spesa al dettaglio . Le verdure che non coltivo le compro a Milano dai fratelli Abbascià e il pane lo faccio nel forno in pietra che ho in giardino. Ho fatto fare alla mia domestica corsi di cucina, di alta cucina, di pasticceria e di lavorazione delle carni. Gli agnelli me li faccio arrivare da Kvar un’isola della Dalmazia dove mangiano solo rosmarino e salvia. Le oche le ho fatte arrivare per anni da questa signora che aveva una fattoria nella Puszta dove sono capitato per sbaglio durante uno dei miei viaggi. Mi piace cucinare. Se sono da solo raccolgo diversi tipi di insalate dal mio orto e le condisco con diversi aceti e diversi sali. Tra i miei preferiti ci sono i sali di Trapani, della Camargue e della Turchia.

Cucini tu?

Cucino spesso per i miei ospiti. Ultimamente amo preparare le vellutate con le patate con innesti di vellutate di coste e spinaci tutto del mio orto, oppure preparo un’ottima crema di zucca alla cannella con inserto di crema di castagne all’anice stellato e spolvero il tutto con semi di lino e sesamo tostati e un paio di chicchi di melograno.

Dove le trovi queste ricette fantastiche?

Te le suggeriscono il tuo amico Carlo Cracco ? No, me le invento io. Ho ereditato la passione per la cucina da mio padre e dalla mia cultura materiale. Per 6 anni ho diretto la rivista “Gran Gourmet” e ho avuto l’occasione di conoscere tanti importanti chef molti dei quali sono poi diventati grandi amici. Gualtiero Marchesi mi diceva sempre che ho una specie di intuizione gastronomica perché basta che mi si racconti una ricetta e io sento subito i sapori in bocca… me la gusto, la rielaboro.

Oltre all’amore per la cucina quali sono i tuoi grandi amori nella tua vita? I miei due figli Costanza (36 anni) e Daniele (17 anni), che mi danno una grande energia

C’è una donna che ha la fortuna di stare accanto ad un uomo che nonostante i suoi mille impegni riesce a trovare il tempo di coltivare il suo orto e di cucinare per gli amici? Sei innamorato ?

SI, da circa due anni sono innamorato di una poetessa, un’artista

Un’artista? Ma è un po’ come portarsi il lavoro a casa?

Sì, un lavoro che amo!

Visto che la nostra intervista si sta svolgendo a Venezia mentre stai inaugurando il Carnevale 2013, ti faccio un’ultima domanda facile facile: dImmi con una frase cosa rappresenta per te il Carnevale di Venezia?

Una formidabile opportunità di rappresentare in modo inedito la più bella città del mondo.

Grazie Davide, non potevi dare miglior risposta ad una veneziana ! E se posso permettermi di darti il mio piccolo parere… secondo me fino ad oggi…ci sei riuscito benissimo !

 

Barbara

regatabellaleggera

 

 

 

 

 

 

regataoklight

 

 

 

 

 

 

notte2light

 

 

 

 

 

 

notte1light

 

 

 

 

 

 

Se volete vedere il programma del Carnevale di Venezia 20013… http://www.veneziamarketingeventi.it