Visto che sta primavera non arriva…eccovi la ricetta del mio primo ottimo brasato!

Un paio di giorni fa è venuta a casa mia la mia amica Valentina con suo figlio Christian che è poco più piccolo del mio, e mentre i bimbi giocavano, siamo stranamente finite in cucina.

Le donne finiscono a chiacchierare sempre o in cucina o in bagno. I salotti diventano proprietà privata dei nani.

brasato primafotoIn cucina c’era questo pezzo di manzo da 1 kg che mi guardava e io non sapevo cosa farne. Mio marito tempo fa ha comprato 1/4 di mucca biologica. Mannaggia a lui che torna sempre tardi la sera e mannaggia a me che di carne ci capisco poco o nulla.

Ma ecco che Santa Valentina mi guarda e mi dice “facci un bel brasato no?!”

Bra che?

Mai fatto un brasato in vita mia.

Detto fatto: con le esperte indicazioni della mia amica ho fatto un brasato da paura

Lista della spesa:

1 pezzo di manzo da brasato da 1 kg o quello che vi più vi piacerebbe “brasare” 

2 cipolle

6 carote

1 costa di sedano

1 bottiglia di pomodoro già pronto.

2 bicchieri di vino rosso 

Avete tutto? Iniziamo

Fate soffritto con le 2 cipolle e le altre verdure tutte tagliate a tocchetti.  Togliete le verdure e mettetele un attimo da parte.

Infarinate il vostro pezzo di carne e mettetelo in pentola (che sia una pentola dove ci sta comodo), aggiungendo un pò di olio. Fatelo rosolare un paio di minuti a fuoco alto girandolo e stando attendi a non bruciare il fondo della pentola!

Rimettete le verdure, rosolate ancora un po’ e aggiungete 2 bicchieri di vino rosso. Quando il liquido comincia a bollire aggiungete 1 bottiglia di sugo di pomodoro già pronto.

Date una spolverata di noce moscata, sale e pepe e coprite.

Fate andare per 4/5 ore a fuoco basso girando la carne circa ogni mezz’ora per non fare bruciare carne e sugo. Io mi sono messa il timer ogni mezz’ora sennò la bruciavo matematicoooo.

brasato dopofotoLa verdura si “spappolerà” da sola, ma se volete, a fine cottura, potete “minipimerizzare” metà o tutta la salsa ottenuta.

Come contorno ho preparato della sana e dietetica polenta. Ovviamente ho fatto quella espressa Valsugana che con un pò di acqua e un paio di minuti di sano giramento…è pronta e ottima!

Mamma che buono, se continua co sto freddo lo rifaccio.

Perdindirindina! 

 

Melanzane alla parmigiana LIGHT

ingred melanzanafotoVisto che la primavera non arriva, ma che la prova costume è vicina…eccovi una bella ricetta facile facile e molto light. Io l’ho fatta due sere fa.

La ricetta ve la do per 2 porzioni molto abbondanti.

Andrebbe bene anche per 4 ma visto che praticamente noi abbiamo mangiato solo quella…ne è avanzata ben poca!

Lista della spesa:

2 melanzane

1 bottiglia di polpa pomodoro (non di passata perchè è troppo liquida)

Una decina di foglie di basilico

1 mozzarella 

1/2 busta di parmigiano già grattuggiato

olio e sale

 

Quando avete tutto iniziamo:

tagliate le 2 melanzane a rondelle fini (massimo mezzo centimetro di spessore) e le cospargete di sale grosso lasciandole in una superficie leggermente in discesa (tagliere nel lavandino, per esempio) per almeno una mezz’ora così perdono un pò di acqua.

Poi mettete le melanzane nel forno a micronde al massimo e per 10 minuti. Intanto tagliate la mozzarella a dadini piccoli e pulite una decina di foglie di basilico fresco per poi tagliarle a pezzetti piccoli così siete già pronti per dopo.

Accendete il forno a 180 gradi.

Una volta cotte le melanzane nel microonde prendete una pirofila da forno e la rivestite con un foglio di carta forno (io di solito il foglio lo bagno e lo strizzo così aderisce meglio alla pirofila)

Iniziate a fare uno strato di melanzane, poi versate sopra tutta la superficie un pò di polpa di pomodoro, tanto grana, qualche dadino di mozzarella una spruzzatina di olio e un filo di sale.

Io ho compratolo spruzzino per l’olio così ne uso meno e lo distribuisco meglio.

Aggiungete un pò di basilico.

Una volta finito il primo piano ricominciate dalle melanzane e così via fino a quando avrete finito gli ingredienti.

melanz cottafotoOvviamente, alla fine fine, come tetto della vostra casetta, va messo un botto di parmigiano sennò non si chiamerebbe “melanzana alla parmigiana” giusto?!

Ok, non verrà come quando si friggono le melanzane, ma vi assicuro che il risultato è ottimo.

Sfama di brutto e non ingrassa pè piente ! Ma se vi da fastidio ditelooooooo

 

 

Riso e bisi – Rice with peas: una ricetta di mio zio Agostino (anche in inglese, ciapa!)

fagootoL’ultima volta che sono stata a Venezia sono andata a trovare mio zio Agostino ossia il fratello di mia mamma.

Dovete sapere che mio zio è sempre stato un cuoco fantastico. Oltre ad essere un grande in cucina è sempre stato un eclettico della cultura.

Non vi dico la faccia che ho fatto quando, dopo aver parlato un pò del mio blog, mi ha fatto vedere, nel suo computer, del materiale che ha raccolto e scritto, chiedendomi se mi sarebbe potuto interessare per “temperateitacchi.com”.

Ricette della tradizione Veneziana e racconti di scorci di vita Veneziana, ma non solo…

sediafotoMi sono commossa per il dono che mi stava facendo, e mi è scesa una lacrima.

Ok, ok sono un pò troppo sensibile…lo ammetto, ma un regalo del genere non capita tutti i giorni dai!

Mio zio è un artista nato, altra parola non potrei trovare per descriverlo al meglio. Mi ha conquistata quando avevo ancora i boccoli e da allora non ho mai smesso di confidarmi con lui.

Dipinge, cucina, si appassiona di tutto ciò che da emozioni e sa ascoltare.          

A questo punto vi propongo una delle sue prime chicche, quello che è il più classico dei piatti veneziani e lo faccio sia in italiano che in inglese. Oh yes!

 

RISO E BISI

Fu secolare tradizione offrire questo piatto al Doge, il 25 aprile, festa di San Marco, patrono di Venezia (quella che noi chiamiamo anche la festa del boccolo) 

http://venicexplorer.net/tradizione/festa-san-marco/index.php?hlangs=it

E’ un piatto classico della primavera, perché dei piselli si usa tutto, frutto e baccello con il quale si prepara il ‘brodo’ che servirà a cucinare il risotto. Se lo fate ora usate i piselli freschi altrimenti ovviamente optate per quelli surgelati.

 

Iniziamo come sempre dalla lista della spesa per 4: 

 

   – 300 gr. di riso vialone (o carnaroli) ;

   – 1 kg circa di pisellini se sono freschi (il peso comprende i baccelli) o 450 gr se usate quelli surgelati;                   

   – 100 gr. di pancetta a dadini piccolissimi;

   – 50 gr. di burro;

   – 50 gr. di parmigiano;

   – 2 o 3 cucchiai di olio d’oliva;

   – 2 o 3 cucchiai di prezzemolo tritato;

   – 1 piccola cipolla tritata finemente;

   – sale q.b.

   – dadi per un litro e mezzo di brodo.

 

risoebisifotoPreparate il brodo con un dado e con i baccelli dei piselli . Cucinare e passare il tutto al passaverdura (se usate quelli surgelati per fare il brodo bastano 200 gr di piselli e gli altri 250 gr li userete per condire il risotto).

Far soffriggere nel burro e olio la cipolla. Quando sarà dorata, unite la pancetta ed i piselli, poi il prezzemolo; allungare con un bicchiere circa di brodo e cucinare a fuoco vivo per 5 o 6 minuti. Salare. Versate altro brodo ed il riso, che va mescolato continuamente con l’aggiunta di altro brodo (come si fa per la cottura di un qualsiasi risotto), ricordate, comunque che la consistenza finale, dovrà essere ‘ all’onda’ vale a dire quasi gelatinosa, al limite dal dover usare il cucchiaio. A cottura ultimata aggiungere il parmigiano.

 

 

RICE WITH PEAS

When Venice was a Repubblic, it was a centuries old tradition to offer this dish to the Doge on April 25th, in celebration of Saint Mark, the patron saint of Venice.

It is a typical spring dish, for it is prepared with fresh peas and their pods, which are used to prepare the “broth” for cooking the risotto.  Given the short season in which fresh peas are available, I will give you a recipe that produces very similar results all year long.

 

– 300 g of Italian rice (Vialone or Arborio);

– 900 g of fresh peas (or 450 frozen);

– 100 g of tiny cubes of bacon;

– 50 g of butter;

– 50 g of grated parmesan cheese;

– 2 or 3 tablespoons of olive oil;

– 2 or 3 tablespoons of finely chopped parsley;

– a small onion, finely chopped;

– salt, to taste;

– 1 1/2 litres of chicken broth.

 

Cook the pods of the peas in the broth; keep hot.  Sauté the onion in the butter and oil, until golden; add the bacon, the remaining peas, the parsley and about a cup of the hot broth and cook over high heat for 5 or 6 minutes.  Add salt.  Add the rice and more broth (which should be added a little at a time, throughout cooking, as it is absorbed by the rice) and continue cooking, stirring constantly, until the rice is “al dente”(usually between 15 and 18 minutes, depending on the rice).  The final product should be “all’onda”, that is, not too thick, to eat with a spoon, if necessary.  Remove from heat, mix in the parmesan cheese and serve

In attesa di questa benedetta primavera…Carpaccio di polpo

Quando ero una pr fashion che frequentava solo posti fashion, andavo in palestra al Down town e spesso pranzavo lì.

Ora che sono una pr vecchia e poco fashion, vado al Get fit perchè è vicino all’asilo di nostro figlio e mangio a casa.

Non mi dimenticherò mai la prima volta in cui vidi il carpaccio di polpo al ristorante del Downtown. Ok che ai tempi sapevo cucinare al massimo un piatto di pasta, ma vi giuro che rimasi a guardarlo per ben 5 minuti chiedendomi come cavolo si faceva a tagliare un polpo mollo così sottile, ma soprattutto dove si trovavano polpi con tentacoli così grossi, AHAHAH !

Pensavo che le fettine del carpaccio fossero tentacoli interi affettati quindi senza farmi tanti problemi, feci chiamare il cuoco e chiesi spiegazioni.

Se ci ripenso…mi viene di nuovo da ridere! A Venezia mi direbbero “ti xè proprio mona!”

 

Iniziamo come sempre dalla lista della spesa per 4:

1 kg di polpo 

una decina di grani di pepe

1 limone

qualche foglia di alloro

1 spicchio di aglio

1 busta di colla pesce (12 gr)

1 ciuffetto di prezzemolo (se avete quello surgelato non vi fate problemi, assicuratevi che nessuno vi stia spiando e usate quello)

1 bottiglia di plastica vuota (quelle dell’acqua vanno benissimo)

4 Patate o 2 scatole di ceci per il contorno

olio e sale

N.B: sarebbe molto utile avere un’affettatrice !

 

Se avete tutto iniziamo!

Intanto vi dico subito di non mettervi a sbattere il povero polpo in giro per la casa perchè è inutile. Servirebbe solo a sporcare i muri! 

pentolaotoRiempite una pentola con acqua fredda e metteteci dentro una decina di grani di pepe nero, un paio di foglie di alloro, mezzo limone senza succo (il succo tenetelo da parte per condire il polpo), uno spicchio di aglio schiacciato e un ciuffetto di prezzemolo.

Adagiatevi dentro il vostro polpo quando l’acqua è ancora fredda. Accendete il fuoco e cucinatelo per 30/40 minuti a partire da quando l’acqua bolle. I polpi cuociono più o meno velocemente a seconda del mare di provenienza quindi per evitare di farsi mandare a quel paese dal ragazzo del banco del pesce chiedendogli dove è stato pescato il vostro polpo…sappiate che quando lo stuzzicadenti entrerà nel polpo senza fare fatica, allora vorrà dire che è cotto.

Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare il polpo nella sua acqua di cottura. Quando potrete infilare la mano nell’acqua senza ustionarvi allora fatelo e tiratelo fuori.

In un pentolino di acqua calda intanto sciogliete i fogli di colla pesce.

Prendete la bottiglia di plastica vuota, tagliate la parte superiore e bucherellate con la forbice la base.

bottigliefotoTagliate il polpo a pezzi, amalgamatelo con la colla pesce, aggiungete sale a piacere e infilate il tutto dentro la vostra mezza bottiglia di plastica spingendo il tutto bene verso la base della bottiglia magari con il batticarne quello tondo.

 

Dai buchi nella base uscirà il liquido in eccesso.

Avvolgete bene la vostra mezza bottiglia con la carta da cucina trasparente e mettete in freezer.

Se volete mangiarlo subito potete tirarlo fuori dopo circa 1 ora e mezza massimo 2 (io lo tiro fuori anche dopo giorni e lo lascio scongelare un po’).

Tagliate la bottiglia di plastica, recuperate il vostro polpo e affettatelo con l’affettatrice!

Mettete il vostro carpaccio sul piatto e condite con un emulsione di olio, succo di limone e un pizzico di sale

COME CONTORNO: o delle classiche patate lesse affettate fini fini e adagiate sul piatto sotto al polpo, oppure un bel purè di ceci che farete con le 2 scatole di ceci che vi avranno tirato dietro al supermercato.

Non nel senso che ve le avranno tirate dietro davvero, ma nel senso che le avrete pagate poco poco, dai su!

Lessate i ceci con poca acqua e alla fine li frullate. Io per fare il purè più buono i ceci, dopo averli lessati, li butto al volo in padella con un soffrittino di cipolla e dadini di pancetta e poi li frullo aggiungendo un pò di acqua.

Anche se la primavera sta tardando ad arrivare…io stasera lo ho preparato e lo ho messo in freezer.

Domani lo affetto e me lo magno! Brutto?!

 

 

 

Risotto alla Barbabietole rosse con fonduta di gorgonzola. Slurp!

techfoto

 

Martedì scorso sono andata ad un evento Technogym in show room da loro a Milano in Via Durini.

 

Non sarei mai potuta mancare: mi aveva invitato la mia amica Isabella Farnedi Pr di Technogym e il catering lo seguiva Silvia Clini, un’altra mia carissima amica. www.clini.it

L’ultimo motivo per non mancare all’evento Technogym di martedì scorso…era l’intera squadra di Basket dell’Olimpia EA7 che mi stava aspettando. Come avrei potuto deluderli non presentandomi!?

Non sono un’amante dei risotti, ma martedì ho assaggiato una bontà delle bontà: risotto alle barbabietole rosse con fonduta di gorgonzola. 

fedeebabi599206_432317993523021_37645872_nSilvia ha fatto un catering veramente da paura: spiedini di pollo allo zenzero, il risotto di cui ora vi darò la ricetta, dadolata di zucchine con crema di grana e tante altre cosine buonissime.

Mi sto ancora sognando le patatine di bacon affondate in una cremina a base di patate e formaggi vari…slurp!

Se non mi credete chiedetelo a Federica Fontana che è venuta con me. Ora che ha aperto il suo blog runfederun.com non poteva certo perdersi un evento dedicato allo sport e agli sportivi.

Ma torniamo al risotto.

Quindi vi darò la ricetta per farlo con il Bimby (sia Silvia che io abbiamo la fortuna di averlo), ma anche senza.

Iniziamo come sempre con la lista della spesa per 4 persone :

1 confezione di barbabietole rosse sotto vuoto se fate il risotto in pentola o 2 confezioni se lo fate con il Bimby (per frullare le cose nel Bimby bisogna usare quantità più grosse. Se poi avanza si congela e si mette in freezer)

350 grammi di riso carnaroli

850 grammi di brodo

formaggio grana a piacere (io ne uso sempre ” un botto”)

250 ml di panna da cucina

250 ml di latte

250 grammi di gorgonzola piccante (o classico)

1 scalogno

40 grammi di burro

40 grammi di olio extravergine

100 grammi di vino bianco

Se avete tutto iniziamo:

La prima cosa da fare (perchè ci vuole tempo) è prendere un pentolino non troppo piccolo (il latte e la panna poi si “gonfieranno”) e ci versate i 250 ml di latte e i 250 ml di panna e lasciate andare a fuoco medio/lento fino a che il vostro mezzo litro non si ridurrà della metà (ci vorranno come minimo 40 minuti)

bimbifotoNel frattempo prendete una confezione di barbabietole (2 confezioni se le frullate nel Bimby), le lavate ed eliminate le parti più dure poi le tagliate a dadi e o le frullate nel Bimby o con altro frullatore.

La “cremina” ottenuta  la mettete nel piatto di portata dove poi servirete il vostro risotto e ci aggiungete un paio di noci di burro.

Ovviamente più morbida e meno granulosa sarà la vostra cremina e più buono sarà il vostro risotto rosso.

A questo punto iniziate a preparare il vostro risotto bianco.

Se lo fate con il Bimby:

Tritate lo scalogno 3 secondi a velocità 5, unite la metà del burro e l’olio e insaporite per 3 min a 100 gradi  vel 1. Versate nel boccale il riso e tostate per 3 min a 100 gradi a velocita 1 in senso antiorario. Sfumate con il vino per 1 min a 100 gradi antiorario velocità 1. Aggiungete 850 ml di acqua e un dado. Aggiustate di sale e cuocete per 14/15 minuti a 100 gradi a velocità 1 antiorario.

Se non avete il Bimby fate un risotto bianco classico usando gli ingrendienti qui sopra descritti , ma mettendoli in pentola invece che nel boccale del Bimby.

Mentre si cuoce il risotto…

Appena la vostra crema di latte e panna si sarà ridotta del 50%, aggiungete 250 grammi di gorgonzola piccante (o classico) e frullate creando così la vostra fonduta che terrete da parte magari coperta così non si raffredda.

Quando il vostro risotto bianco sarà pronto lo versate dove avevate messo la “crema” di barbabietole rosse e le noci di burro e amalgamate aggiungendo formaggio grana a piacere.

Impiattate il risotto dove preferite (io ho usato il classico piatto fondo) e poi ci versate sopra un pò di fonduta di gorgonzola.

Io ho fatto un buchino nel risotto e con una botta di fortuna…sono riuscita a fare un cuore!

 

Eccovi un bel risotto “rubato” a Silvia Clini e rifatto con amore.

Silvia Clini e blogger Barbs

Silvia Clini e blogger Barbs

 

 

 

Il mio cavallo di battaglia: petto di pollo alla soia

Ok , ok …chiedo umilmente perdono, ma di questa ricetta facile facile e buona buona… non ho la foto, quindi accontentatevi del pollo!

Da quando sono diventata una blogger (ah ah, scusate, ma mi fa ridere) ho fatto il mio cavallo di battaglia una volta sola e mi sono dimenticata di fotografarlo! Argh

Questa ricetta me la ha gentilmente concessa Valentina, una mia carissima amica che in cucina ci sa davvero fare, altro che Barbs e le sue aspirazioni da casalinga disperata.

Andate a fare la spesa e comprate quello che vi manca di:

petti di pollo

farina

soia

olio, zucchero e sale

Quando siete pronti iniziamo:

tagliate il pollo a striscioline e impanatelo nella farina (io di solito uso quella di avena che è molto più leggera). Scaldate olio in un padella e quando è bello caldo metteteci dentro le striscioline di pollo. 

Aggiungete mezzo cucchiaio di zucchero (io uso un paio di gocce di Tic, il dolcificante per dolci),  mezzo cucchiaio di sale e infine la soia (quantità a piacere senza esagerare perchè la soia sala parecchio)

Tenete il fuoco alto e a metà cottura versate un goccio di acqua calda.

Vedrete che le striscioline di pollo faranno la crosticina e in 10 minuti saranno pronte.

Come contorno di solito faccio i piselli (rigorosamente surgelati! Mica sono matta!)

Amo questo piatto perché in casa ho sempre del pollo in freezer e della soia in dispensa quindi in 15 minuti riesco sempre ad inventarmi qualcosa anche nei casi più disperati !

Yesss

Come convincere i nostri cuccioli a mangiare le carote !

Ebbene sì ! Ne so una più del diavolo. Questa e’ un’altra ricettina facile facile per fare le carote buone buone. Basta avere ovviamente carote, acqua e dado (quindi brodo) burro, grana e un pizzico di sale.

Tagliate le carote a rondelle fini e le saltate in padella con un filo di olio girandole bene sennò si bruciano! Poi aggiungete il brodo fino a coprirle, mettete il coperchio e fate andare per circa una mezz’ora a fuoco basso. Alla fine, quando l’acqua si sarà consumata tutta, amalgamate con burro e tanto tanto tanto grana e girate per un minuto o poco più sul fuoco ancora acceso. Sembra una cavolata ma vi giuro che vengono da paura e ai bimbi piacciono tanto (veramente piacciono molto anche a noi mamma e papà!)

caroterisofotoSe accanto alle carote ci mettete il riso, un filo d’olio e una spolverata di grana…il gioco è fatto. Tra il grana che avrete messo nelle carote e quello sul riso, avrete un piatto unico, facile e sano, per i vostri cuccioli: proteine, carboidrati e verdure!

Visto che il riso sembra sia uno dei carboidrati migliori e più digeribili (sembra!) io spesso lo abbino a carne, pesce o verdure. Per ottenere un effetto visivo più piacevole del classico pugnetto abbandonato nell’angolo del piatto, io il riso lo metto in uno stampino di quelli usa e getta in allumino e ci faccio un “tortino”.

Come insegnano a Masterchef… Anche l’occhio vuole la sua parte no !?

Come conquistare i vostri figli: Spaghetti e wurstel da mangiare, ma soprattutto…da vedere, geniale !

spagoewurstelimage_1362749495687603Un grazie gigante alla mia amica Matilde che mi ha mandato questa foto perchè la trovo geniale.

Non credo sia necessaria una ricetta perchè la foto dice già tutto 

 

LISTA DELLA SPESA:

comprate spaghetti e wurstel con lo stesso tempo di cottura  (io per Danny boy di solito compro quelli di pollo/tacchino)

 

 

PREPARAZIONE: giocate con i vostri figli ad infilare i fili/spaghetti nelle maxi perle würstel. Una volta cotti direi che con un filo di olio siamo a posto.  

Fate bollire l’acqua, salate e adagiate dentro le vostre opere d’arte. Una volta pronti direi che un filo di olio può bastare. Se i bimbi lo chiedono… Forse ci starebbe bene un po’ di ketchup o una spolverata di grana ! Ops ! Non sarà il piatto più buono del mondo, ma io lo trovo geniale! 

Il gioco è fatto.

Stasera provo !

La “Grillo” parlante e un angolo di Napoli a Milano…

Ungrillofoto paio di giorni fa dovevo pranzare con la mia “neo” amica Alessandra Grillo e visto che facciamo un mestiere simile, che spesso ci porta a scoprire posticini nuovi, le ho detto “Ale scegli tu!”. E meno male…

Alessandra mi ha portata a pranzo in un posticino delizioso che da sola non avrei mai trovato perché è in Via dell’Orso quindi in una strada dove di solito non passo a piedi, ma ci sfreccio il scooter come sempre di corsa e senza guardarmi troppo intorno.

Conosco Alessandra da anni, ma la ho definita “neo” amica perché è il classico esempio di come ci si può sbagliare fermandosi alle apparenze.

Quante volte capita di vedere spesso una persona e di farsi un’idea senza averci mai parlato ? La vedi muoversi magari sicura nel suo ambiente, la vedi chiacchierare con tutti e sorridere sempre e già inizia a starti sui “maroni” perchè purtroppo le persone apparentemente sempre felici…sono scomode, generano un’inevitabile invidia, buona o cattiva che sia. E ne so qualcosa anche io.

Mi capita spesso di incontrare persone che dopo aver passato un paio di ore con me, mi confessano che non pensavano che io fossi simpatica. Oh mamma mia! Chissà cosa pensano di me quelli che mi vedono sempre, ma non vanno oltre al “ciao, tutto bene?!?”. La verità è che mi interessa poco. So bene di non sembrare spesso quello che realmente sono e so anche che a molti non sto simpatica e continuerò a non esserlo, ma sopravvivo.

Se uno fosse realmente interessato a sapere come è un’altra persona…ci deve parlare, la deve guardare negli occhi e deve soprattutto riuscire a superare quella maschera che ogni tanto, per diversi motivi, va messa e che ogni tanto spesso non si riesce più a togliere, del tutto, sempre.

Con Alessandra avevo proprio sbagliato tutto, ma ora che ho scoperto cosa c’è dietro quella “maschera”, non me la faccio più scappare.

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Ma torniamo al nostro pranzetto.

Sono entrata in quel ristorante con la mia borsa e la sacca della palestra perchè nel primo pomeriggio avevo il mio corso del martedì al quale non rinuncio mai.

Mi sono detta ” mangio una cosina leggera visto che dopo mi alleno”, ma come direbbe mio marito “zebbbra”  alias  “zero”: impossibile entrare lì dentro se si intende rispettare un qualsiasi tipo di regime alimentare che non preveda per esempio “montanare e pasta cresciuta” come stuzzichini e almeno un bel piatto di spaghetti nèrano (con le zucchine) per continuare. Per non parlare dei mini tiramisù che ti portano con il caffè senza che tu debba neanche chiederli… quasi ti avessero letto nel pensiero.

 

Oltre ai sapori di Napoli non si può non sentire anche il calore di quella città. Fabiana, la proprietaria, e tutto il suo staff, sono di una gentilezza disarmante, sentirsi a casa è la cosa che viene più naturale dopo essersi tolti la giacca.

nonèpeccatofotoIn un posto così…mangiare bene e per un giorno dimenticarsi della linea…”Non è peccato”.

 

Trattoria “Non è peccato” Via dell’orso 4 Milano tel.02.84241855

 

Torta mimosa senza mimose, ricettina rubbbata ad Alessandro Borghese !

borghesepiccoloVisto che le mimose in vaso puzzano e sono velenose, oggi ho fatto per voi un “furtarello” e vi propongo la torta mimosa (senza mimose). Una ricetta del mio amico Alessandro Borghese che ho trovato su Vanity Fair.
La torta mimosa è un dolce coperto di pezzetti di pan di Spagna che ricordano i fiori della mimosa.
Una tradizione che probabilmente risale al 1946 quando la mimosa divenne il simbolo della festa della donna (in Italia). Un’idea delle femministe italiane dell’UDI (Unione Donne Italiane) che, preparando la prima Festa della Donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale e scelsero la mimosa, che fiorisce a marzo ed era a buon mercato. Essendo la mimosa un fiore velenoso e quindi non commestibile, i pasticceri si ingegnarono nel darne l’effetto visivo con il Pan di Spagna. Ecco la versione gourmand di Alesssandro Borghese, da degustare rigorosamente in versione finger-food.

Lista della spesa

300 gr di pistacchi di Bronte
100 gr di farina 00
300 gr di zucchero
100 gr di burro fuso

2 fragole

6 uova
1/2 bicchiere di vermouth 
1 bustina di lievito 
Sale q.b.

Per la crema chantilly al limone:

450ml di latte
La buccia di un limone 
Il succo di un limone
3 cucchiai di farina
5 cucchiai di zucchero 
250 ml di panna zuccherata

Se avete tutto iniziamo

Sciogliete il burro a bagnomaria e fatelo raffreddare. Nella planetaria aggiungete i tuorli d’uovo e lavorali con lo zucchero per circa dieci minuti. Aggiungete il burro, il vermouth, la farina, il lievito setacciato e aggiungete un pizzico di sale. Prendete una bastardella e montate a neve gli albumi, incorporate con una spatola i pistacchi tritati finemente e mescolate il tutto. Versate l’impasto in uno stampo a cerniera e mettete in forno preriscaldato a 180° per circa 35 minuti. 
Per fare la crema, in una pentola a bordi alti versate il latte e lasciatelo riscaldare insieme alla buccia del limone in infusione.
Montate in una ciotola i tuorli d’uovo insieme allo zucchero e alla farina setacciata; amalgamate il composto. Versate a filo il latte caldo nella ciotola e mescolate bene, versate il tutto nel pentolino; aggiungete il succo del limone e fate addensare mescolando continuamente. Lasciate raffreddare, montate la panna e incorporate la crema. Servite la crema chantilly al limone in un cucchiaio e aggiungete i dadini di pan di spagna al pistacchio e due fragole tagliate a metà come ciliegina (ops, fragola) sulla torta !

 

N.B: Se non sapete perchè l’8 marzo si festeggia la festa della donna, cliccate qui sotto.

http://www.lastampa.it/2013/03/08/cultura/domande-e-risposte/come-nasce-la-festa-della-donna-CAcNMiFxAMmrMNjgBXHYCL/pagina.html