Ungrillofoto paio di giorni fa dovevo pranzare con la mia “neo” amica Alessandra Grillo e visto che facciamo un mestiere simile, che spesso ci porta a scoprire posticini nuovi, le ho detto “Ale scegli tu!”. E meno male…

Alessandra mi ha portata a pranzo in un posticino delizioso che da sola non avrei mai trovato perché è in Via dell’Orso quindi in una strada dove di solito non passo a piedi, ma ci sfreccio il scooter come sempre di corsa e senza guardarmi troppo intorno.

Conosco Alessandra da anni, ma la ho definita “neo” amica perché è il classico esempio di come ci si può sbagliare fermandosi alle apparenze.

Quante volte capita di vedere spesso una persona e di farsi un’idea senza averci mai parlato ? La vedi muoversi magari sicura nel suo ambiente, la vedi chiacchierare con tutti e sorridere sempre e già inizia a starti sui “maroni” perchè purtroppo le persone apparentemente sempre felici…sono scomode, generano un’inevitabile invidia, buona o cattiva che sia. E ne so qualcosa anche io.

Mi capita spesso di incontrare persone che dopo aver passato un paio di ore con me, mi confessano che non pensavano che io fossi simpatica. Oh mamma mia! Chissà cosa pensano di me quelli che mi vedono sempre, ma non vanno oltre al “ciao, tutto bene?!?”. La verità è che mi interessa poco. So bene di non sembrare spesso quello che realmente sono e so anche che a molti non sto simpatica e continuerò a non esserlo, ma sopravvivo.

Se uno fosse realmente interessato a sapere come è un’altra persona…ci deve parlare, la deve guardare negli occhi e deve soprattutto riuscire a superare quella maschera che ogni tanto, per diversi motivi, va messa e che ogni tanto spesso non si riesce più a togliere, del tutto, sempre.

Con Alessandra avevo proprio sbagliato tutto, ma ora che ho scoperto cosa c’è dietro quella “maschera”, non me la faccio più scappare.

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Ma torniamo al nostro pranzetto.

Sono entrata in quel ristorante con la mia borsa e la sacca della palestra perchè nel primo pomeriggio avevo il mio corso del martedì al quale non rinuncio mai.

Mi sono detta ” mangio una cosina leggera visto che dopo mi alleno”, ma come direbbe mio marito “zebbbra”  alias  “zero”: impossibile entrare lì dentro se si intende rispettare un qualsiasi tipo di regime alimentare che non preveda per esempio “montanare e pasta cresciuta” come stuzzichini e almeno un bel piatto di spaghetti nèrano (con le zucchine) per continuare. Per non parlare dei mini tiramisù che ti portano con il caffè senza che tu debba neanche chiederli… quasi ti avessero letto nel pensiero.

 

Oltre ai sapori di Napoli non si può non sentire anche il calore di quella città. Fabiana, la proprietaria, e tutto il suo staff, sono di una gentilezza disarmante, sentirsi a casa è la cosa che viene più naturale dopo essersi tolti la giacca.

nonèpeccatofotoIn un posto così…mangiare bene e per un giorno dimenticarsi della linea…”Non è peccato”.

 

Trattoria “Non è peccato” Via dell’orso 4 Milano tel.02.84241855