Magna, urla e cammina: aspettando un nuovo calendario

Domaniiiiiiiiiiiiiii!!!!

Evvvvvvvaiiiiiiiiiiiiiiii!

Quel portone è rimasto chiuso per ben 3 mesi e 4 giorni, ma domani riapre, e alle 8.30 saluterò mio figlio con un bell’abbraccio e un grande sorriso, e, appena lo vedrò sparire in corridoio, inizierò a saltellare urlando su e giù per il marciapiede.

Mango male che c’era nonna Mimma!

Il nostro viaggio in Francia era programmato da mesi, e io non permetto a niente e a nessuno di cambiare i miei programmi.

Volevo tornare a Nizza a passeggiare sulla promenade con mio figlio, a fare shopping con le amiche.

Partire, tornare, imparare, lettera, testamento :)

Ciao amici, arrarrarraaaaa!

E, sopratutto, buon 2016 !!!


Non voglio farvi i soliti auguri standard, perché non sarebbe da me, ma voglio davvero sperare, per tutti noi, che questo anno ci porti qualcosa di buono, o ci aiuti a lasciare andare qualcosa che di buono
non è.

Lettera a Babbo Natale

“Mamma, ma quest’anno ci siamo dimenticati di mandare la lettera a Babbo Natale!!!”

Oh caspiterina (in verità avevo pensato ad un’altra parola)

Io non mi vergogno, di nulla!

 

Sono tre giorni che sono chiusa in casa con una sorta di sinusite che mi ha incollata al divano!

Per incollare me al divano ce ne vuole, e la sinusite ci è riuscita, argh

Raffreddore da cavallo, mal di denti, male alle orecchie, e mal di testa da tirare le craniate contro il muro.

Ferragosto: gita fuori porta o barricamento a casa?

 

Oggi sono veramente combattuta!!!

Una parte di me, quella in modalità “orso” che non ama stare in mezzo alla folla, starebbe barricata in casa e non metterebbe piedi fuori manco se mi pagassero: no spiaggia, no ristoranti, e neanche caffè e giornale a Cisternino, cercando di intercettare, e capire, le chiacchiere da bar dei local (adoro sentire quelli che parlano in dialetto).

Mentre un’altra parte di me, quella taaanto curiosa e un pó “caciarona”, prenderebbe macchina e telefonino (per immortalare certi attimi imperdibili), e andrebbe in giro per spiaggie e paesini, a vedere come si festeggia il Ferragosto in Puglia.

Ieri sera sono stata a Martina Franca per godermi la tredicesima edizione della famosa mostra mercato dell’antiquariato e del modernariato (ovviamente non uscendone a mani vuote), e poi sono stata a cena con amici di Monza ospiti da noi, e con amici di qui, di Taranto.

Ci raccontavano che l’anno scorso, nel parcheggio di una spiaggia qui vicino, è stata avvistata una donna che faceva bollire un enorme pentolone d’acqua su un minuscolo fornelletto a gas, posizionato nel portabagagli della sua Panda.

Pasta fredda in spiaggia? Ma quando mai!!! Quella la pasta l’ha servita fumante e appena scolata.

Adoro!

Adoro le angurie seppellite sotto la sabbia in riva al mare, per mantenerle fresche, o per fare azzoppare quelli del nord che passeggiando sul bagnasciuga non si aspettano di certo di inciampare sul cucuzzolo di una gigante anguria, hihi.

E la passeggiata di Ferragosto?

Qui è un must!

E te credo! Con tutto quello che si mangianooo, dovranno pure smaltire, anche se molti me li immagino già sotto l’ombrellone, con la pancia piena e la bolla al naso, mentre russano.

Ma voi lo sapete cosa si festeggia a Ferragosto? Io sincertamente me l’ero scordato, ma San Google me l’ha ricordato.

La festa si chiamerebbe “Festa dell’assunzione della Vergine Maria”, perché il 15 agosto la Chiesa Cattolica festeggia l’assunzione della Vergine Maria, ossia il passaggio della mamma di Gesù dalla sua vita terrena  al paradiso.

La parola “Ferragosto”, con cui tutti, o quasi, chiamiamo invece questa giornata, deriva dal latino “feriae Augusti”, ossia le festività che concedeva l’Imperatore romano Augusto, dopo le attività agricole.

E quindi oggi, per non deludere ciò che la storia ci ha tramandato, festeggeremo.

L’unica differenza è che una volta si festeggiava con giochi e animali, mentre oggi gli animali finiscono sulle tavole, spesso dopo essere passati su qualche griglia.

Ops, i tempi cambiano, e le usanze pure.

Adesso vi lascio perché devo andare a fare la spesa.

Ho deciso: oggi niente gita fuori porta, ma una rilassante giornata a casa, in piscina, e stasera super grigliatona tra gli ulivi.

Che sia una giornata spensierata e piena d’amore, per tutti voi.

Besos

Barbara

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O tutto o niente: bye bye facebook

 

Ormai l’ho capito: io non sono una da mezze misure!

Se voglio dimagrire preferisco il digiuno alla dieta, e se voglio disintossicarmi dalla rete, preferisco disconnettermi, del tutto.

Mi sono detta più volte che facebook mi stava prendendo troppo la mano e che sentivo il bisogno di darmi dei limiti, di frenare, ma continuavo a ripetermelo, senza riuscire ad attuarlo.

Facebook è come una droga, come l’alcol: fa sorridere, fa dimenticare, fa sentire leggeri e a volte ti fa anche sentire importante, per qualcuno.

Ma come tutte le droghe, se se ne abusa può anche fare male, molto male.

E io avevo capito che facebook stava iniziando a farmi male, e avevo capito che avrei dovuto darci un freno.

Durante il giorno sono spesso da sola, e lavoro da sola, da casa.

E quindi facebook mi faceva compagnia, ma per quella “finta” compagnia, stavo iniziando a distrarmi troppo, e a trascurare i veri affetti.

Ci ho provato a darmi dei limiti, ho anche letto un libro, ma non ci sono riuscita

Per me era diventato ormai automatico andare a curiosare, a leggere, a commentare…

Per me era diventato ormai necessario condividere con i mie amici di facebook le cose belle che vedevo, i posti interessanti e le forti emozioni.

Mi piace condividere, e mi piace condividere solo le cose belle.

Quando sono arrabbiata mi rintano nella mia caverna.

Non mi sono mai piaciuti i S.I.N.A.P. e di certo non voglio diventarlo io, e quindi quando non ho cose belle da condividere, preferisco stare zitta.

Ogni tanto mi arrabbio anche io, e lo dico, ma lo faccio quando si tratta di temi di attualità o di argomenti che possano essere di aiuto per fare riflettere, e ragionare.

Non mi piacciono le polemiche e gli sfoghi fini a sé stessi, inutili.

Su facebook ne leggo tanti, a volte troppi.

E quindi?!

E quindi ho deciso che se non ero riuscita a rallentare il mio rapporto con facebook, allora dovevo interromperlo e ieri l’ho fatto: sono uscita da facebook.

Non sarà per sempre, per carità, ma di sicuro per tutto il week-end.

Stamattina mio marito e mio figlio sono partiti per andare in campeggio con altri papà e altri bambini, e io sono rimasta a casa, con 48 ore libere tutte per me.

Se non fossi uscita da facebook sapevo già come sarebbe finita: mi sarei rintanata a casa e avrei passato almeno la metà del mio tempo libero a chattare con amici lontani e a leggere i racconti di gente che neanche ho mai visto.

Eh no, questo mio prezioso tempo libero lo voglio dedicare ad altro.

Questo mio tempo libero lo voglio dedicare agli amici vicini, alle passeggiate, ad un bagno rilassante, ad un massaggio, ad un buon libro e magari ad un bel film.

Queste 48 ore le voglio dedicare a me stessa.

Stamattina ho fatto due passi e poi sono andata con un’amica ad un mercatino dell’antiquariato dove ho trovato una bellissima bilancia, e un vassoio, per la casa in Puglia.

Poi siamo andata all’Ikea e ho comprato le polpette che piacciono tanto al mio cucciolo, e poi sono tornata a casa, in total relax.

Sono sconnessa da circa 24 ore e sto daddddio.

Facebook non mi manca per niente e se non mi servisse anche per lavoro, per gli eventi che organizzo e per pubblicare i nuovi post del mio blog, forse non ci tornerei neppure.

Ma facebook per me è anche lavoro e poi mi piace, non posso negarlo.

Ma ora che ho scoperto che, anche senza facebook, mi sento sicura, forse riuscirò davvero a tornare, ma con moderazione.

Sicura?

Sì, sì, avete letto bene!

Anche se potrebbe sembrare tutto il contrario, io sono una persona molto insicura e facebook, in questo, mi ha aiutata molto.

Facendo la casa in Puglia, per esempio, ho riscoperto la mia passione per l’arredamento e la ricerca di oggetti e mobili particolari, da recuperare e ristrutturare.

Sono sempre stata una pr e il mio lavoro è sempre stato quello di organizzare eventi, ma sentivo che volevo provare anche a fare altro, e che dovevo coltivare di più la mia vena artistica.

Leggere i commenti positivi degli amici di facebook mi ha fatto pensare pensare che forse potrei provare a trasformare in lavoro una mia grande passione.

Riuscire a trasformare una passione in un lavoro, credo che sia una delle cose più belle che ti possa succedere, e quindi ho deciso di provarci.

Ah dimenticavo: visto che ho deciso che questo sarà il mio “detox week-end”, ho deciso che oltre a facebook rinuncerò anche al cibo.

Da ieri sono  di nuovo a digiuno e ci starò per almeno 4 giorni, evvvvvai!

Adesso vi lascio, e vado a leggermi un bel libro, al sole, in terrazza.

Passo e chiudo!

Besos

Barbara

Al mercato dell'antiquariato di Limbiate, oggi, scappando da facebbok

Al mercato dell’antiquariato di Limbiate, oggi, scappando da facebbokbbik, detox, disitntossic

 

 

 

Voglia di contagio, insicurezza o solitudine?

THE party: vinile for president

 
Quando tempo fa ho scritto il post sull’importanza del tenere viva la coppia e ho scritto che una delle regole fondamentali è quella di ricordarsi ogni tanto di uscire a divertirsi, lasciando a casa figli e pensieri, mi sono dimenticata di scrivere che è molto importate anche la scelta del posto in cui si decide di andare, assieme, ops.
Ieri sera mi era sembrata l’occasione perfetta: compleanno di una cara amica che gli eventi li organizza per lavoro e che quindi per la festa del suo compleanno ci avrebbe messo tutto il suo solito entusiasmo più un gran fetta di cuore. E poi in consolle Graziano della Nebbia, il mago del vinile.
Ma non avevo pensato alle amiche di Alessandra, azz!
Sono donna e mi piacciono gli uomini, ma ieri sera mi sono ritrovata a guardare più le donne dei maschietti!
Per non parlare di mio marito che ha visto Belen e non ha più capito un tubo. Come dargli torto? E’ di una bellezza disarmante, ha un fisico da paura ed è pure simpatica.
Per non parlare di quando inizia a ballare, vabbè!
La festeggiata al menù della festa avrebbe potuto tranquillamente aggiungere il brasato di lingue.
Con tutte le lingue che ho visto per terra…
Anche perchè oltre a Belen ce ne erano parecchie di donne belle e super fisicate.
Devo dire che non mancavano neanche i maschietti carucci, ma si sa che io ho solo occhi per il mio (Hihi) 
Ieri sera ho rivisto un sacco di amiche che ormai, o perchè vivono lontane o perché siamo sempre tutte stra incasinate e di corsa, non vedo più tanto spesso.
Che gioia, che gran boccata d’aria!
Che bella sorpresa scoprire il talento di questo famoso dj che io non conoscevo e che mi ha fatto ballare tutta la sera. Stamattina quando sono scesa dal letto ho scoperto che mi facevano male le gambe, un pò come quando vai in palestra ed esageri con l’allenamento.
Bello!
Bello vedere tuo marito che guarda un’altra, ma sai che ama solo te (si spera)
Bello ballare con le amiche di sempre.
Bello vedere la festeggiata che sale su un tavolo a ballare e dall’alto vede tutti noi che ci divertiamo e sorride, felice di averci regalato una serata da sogno.
Bello sedersi a fumare con gli amici una sigaretta fuori, sui gradini della bellissima Residenza Vignale e sapere che dentro c’è tanta gioia ad aspettarci.
Bello tornare a casa e crollare sul lettone sapendo che la mattina dopo si potrà dormire perché il cucciolo è dalla suocera.
Bello ora andare a riprenderlo e vederlo sorridere quando scoprirà che mamma e papà ieri sera hanno fatto i cubisti, ma oggi lo porteranno dai pompieri.
Grazie Alessandra, è stata una festa bellissima e tu eri raggiante!
Buona domenica
Barbara
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Last night in Venice

 
Se una città è bella, ma ci vivi, finisci per camminare guardandoti la punta dei piedi.
Se un uomo è bello, ma è il tuo, a volte quella bellezza ti sfugge.
Ma se in quella città non ci vivi più, e se quell’uomo non è più accanto a te da giorni…
Allora inizi a camminare guardandoti attorno, e accanto a te, per condividere tale bellezza, vorresti lui.
Ecco come mi sono sentita ieri sera quando, dopo una bella festa in casa, tra amici, per festeggiare i 45 anni di uno di loro, mi sono ritrovata a salire su una topa (non sto parlando di una bella donna toscana, ma di una tipica imbarcazione veneziana, con fondo piatto, in legno e con motore fuoribordo).
Il nostro esperto e affascinante capitano si è inoltrato in stretti e bui canali, zizzagando con sicurezza: c’eravamo solo noi 8, il cielo, l’acqua e il rumore del nostro motore.
Sono Veneziana, ma da quando ho lasciato la mia cittá per andare all’università, a Milano, mi sono rinnamorata di lei.
Quando sei giovane e vivi e studi in una città che ai giovani offre ben poco, hai solo voglia di scappare e allora, se puoi, scappi: vai a studiare nelle grandi città e magari non torni più, come è successo a me.
Nella grande città, che tutto offre, ci vivo ormai da 24 anni e non nego che ci sono giorni in cui vorrei scappare anche da lì.
Non voglio tornare a Venezia, non per ora.
Magari andremo a vivere in campagna, in Puglia, magari…
Voglio che Venezia resti la mia oasi di pace, dove rifugiarmi ogni tanto.
Voglio che Venezia resti quel gioiello che indossi solo una volta ogni tanto e che solo così resterà sempre unico, speciale.
Ieri ho fatto l’ultimo bagno, ho chiuso la valigia e sono andata a ballare con gli amici di sempre, i Veneziani con cui ho condiviso sogni e marachelle.
Al Capsula, una sorta di serra/discoteca fatta allestire da Nicola Parente nel cortile del Casinó di Venezia, suonava dj Ravin, quello del Buddha Bar.
Ho ballato due ore di seguito, senza fermarmi.
Era tanto che non ballavo e ne avevo proprio voglia, bisogno.
Alle 2.30 sono scappata, da sola, in vaporetto.
Avrei ballato fino all’alba, ma avevo un treno da prendere.
Un figlio e due cuori da riportare a casa, a Milano, dal nostro “Papi”.
Ciao Venezia, mi mancherà il silenzio del Canal Grande durante l’ultima sigaretta della sera, seduta sul balcone.
Ci mancherà la nonna, ci mancherà la spiaggia (non la sabbia!) e il mitico baccalà mantecato di “polpetta”.
Ma siamo felici di tornare, molto felici.
Barbara
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