No no, non è il classico titolo d’effetto per attirare più lettori.
E non ho scoperto l’acqua calda, ma forse qualcosa di più importante!
Oh yessssssss
Prima di Natale mi sono regalata una super visita da una super nutrizionista e da un super allergologo.
Me ne avevano parlato diverse amiche, ma siccome costava parecchio, e le avevo già provate tutte, ho temporeggiato un po’ prima di cedere.
Vado, parcheggio, entro, aspetto e vengo accolta.
Tra la nutrizionista e l’allergologo, sono stata dentro 3 ore.
Devo dire che ero scettica, molto scettica.
Ho provato mille diete, ma ne sono sempre uscita sconfitta.
Magari ho vinto una battaglia o due, ma la guerra l’ho sempre persa.
Io soffro di un disturbo che si chiama “binge eating disorder”: ho un grande desiderio di dimagrire, ma spesso perdo il controllo sul cibo e cedo alle famose “abbuffate compulsive”.
A differenza di chi soffre di bulimia, io dopo le abbuffate non cerco di eliminare ciò che ho mangiato, ma mi vengono i sensi di colpa e l’unico modo che ho per eliminarli, è rimangiare ancora.
Secondo voi  una che soffre di questi attacchi , quanto successo può ottenere con una dieta?
Non mi sono mai vergognata di questo mio problema e infatti ne parlo spesso, e più ne parlo e più scopro che è pieno di donne che hanno lo stesso mio problema.
Gli attacchi di “fame compulsiva” spesso vengono a causa di malinconia, di mancanza di affetto, di un carico di stress dovuto a preoccupazioni varie etc etc 
Mi sono anche chiesta come mai siano più le donne a soffrire di questo disturbo.
Evidentemente perché alla fine noi donne abbiamo più cose degli uomini di cui occuparci e preoccuparci, specialmente quando diventiamo mamme.
Se avete tempo andate a farvi un giro nel sito che parla di questo disturbo: www.bingeeatingdisorders.com perché è davvero “illuminante”.
Ma torniamo a me.
Questi attacchi di “fame”, che poi fame non è, di solito mi venivano (ocio perché ho parlato al passato) la sera, dopo cena, ma a volte anche subito prima di cena, mentre cucinavo.
L’anno scorso, per provare a sconfiggere il mio problema, ho provato anche con 10 sedute di ipnosi.
Che senso aveva mangiare bene a pranzo e a cena se poi dopo cena arrivavo a mangiarmi anche 20 biscotti? O una confezione intera di merendine di mio figlio? O un panino col formaggio e poi di nuovo dolce, e di nuovo salato?
Ero stufa e speravo che l’ipnosi mi avrebbe salvato.
Non è successo, ma una cosa l’ho capita: i miei attacchi di “fame” notturni erano un tentativo di riempire dei vuoti.
Quali vuoti, starete pensando?
E chi non ha dei vuoti? E chi non vorrebbe sempre qualcosa di più? 
Quando diventi mamma ti ritrovi ad avere il doppio di cose da fare (se non di più) e il doppio di responsabilità (se non di più).
E’ normale che a fine giornata una, anche a livello subconscio, faccia il punto della situazione e si ritrovi magari a fare i conti con dei vuoti.
Per riempire quei vuoti ci vorrebbero 1000 abbracci, 1000 baci, 1 massaggio di 2 ore e una “catervata” di coccole.
Il problema è che la sera siamo tutti stanchi e quindi i vuoti rimangono.
E allora come si possono riempire questi vuoti in maniera più veloce e meno utopica?
Mangiando, tanto e velocemente.
Prima di andare da questo famoso medico, ho fatto il test delle intolleranze.
Questo medico richiede che sia fatto il test perché sostiene che per mangiare bene bisogna a volte eliminare quei cibi che non sono ben tollerati dal nostro corpo e che quindi portano ad infiammazioni.
E io ci credo!
Da quando ho iniziato a ridurre i latticini, per esempio, sto molto meglio, non ho più mal di testa, mi sono sgonfiata e altre cose di cui non mi piace parlare, ops.
E’ vero che dopo i 5 anni nessun essere umano ha gli enzimi per digerire i latticini e quindi in teoria siamo tutti intolleranti ai latticini, ma io lo sono più di altri.
Ad un certo punto ho guardato il dottore e gli ho detto: ” Dottore scusi la sincerità, ma io ho ascoltato tutto quello che mi ha detto riguardo ad intolleranze , insulina, indice glicemico etc etc, ma sono molto scettica perché credo che, anche se dovessi seguirla in tutti i suoi consigli, i miei attacchi di fame non svaniranno nel nulla”
Ovviamente gli avevo raccontato tutto e mentre raccontavo mi erano anche scese due lacrime, o forse più.
Quando combatti una guerra, vinci qualche battaglia, ma poi ne esci sconfitta, sempre…fa male!
Quando parlo dei miei attacchi di “fame compulsiva”, è per me inevitabile pensare ai vuoti, al carico di responsabilità e alla stanchezza che a volte si impossessa di me, e crollo.
A quel punto il medico mi ha guardato e mi ha detto una cosa che non dimenticherò mai.
Mi ha detto: “Tu quei vuoti li devi riempire, solo che devi iniziare a farlo appena ti svegli, e non la sera”
Vi può sembrare una cavolata, ma non lo è.
Noi italiani abbiamo l’abitudine di fare una colazione “povera” e veloce, un pranzo decente e una cena abbondante.
La mattina siamo sempre di corsa, a pranzo abbiamo un po’ più di tempo e a cena siamo capaci di stare seduti a tavola anche per ore.
S.B.A.G.L.I.A.T.O.!
La prima colazione dovrebbe essere il pasto più importante della giornata, il pranzo un po’ menò e la cena “menissimo”.
So che per uno che la mattina è abituato ad un veloce caffè e ad un paio di biscotti volanti o ad una briosc, abituarsi ad altro è difficile, ma pian pianino ci si abitua a tutto.
Mia mamma dieci anni fa non voleva imparare a scrivere un sms sul cellulare e adesso chattiamo su facebook.
Ho iniziato a fare i primi esperimenti già a dicembre, ma poi con le feste, i pranzi, le cene e la vacanza in Puglia, ho lasciato perdere.
Mi ci sono rimessa da 5 giorni e devo dire che sono F.E.L.I.C.I.S.S.I.M.A
E’ da 5 giorni che non ho un attacco di fame: un record.
La mattina mi sveglio, bevo un bicchiere d’acqua e la prima cosa che mangio è un pezzo di frutta.
Ogni pasto andrebbe iniziato con qualcosa di fresco, crudo e colorato (frutta o verdura).
Non so spiegarvelo bene perché non sono un medico, ma quello che ho capito è che se tu al tuo corpo, come prima cosa, dai qualcosa di sano, il metabolismo si mette subito in moto per bruciare i grassi accumulati, per produrre l’energia necessaria ad affrontare la giornata.
Se tu al tuo corpo, come prima cosa, dai qualcosa ricco di zuccheri, allora lui brucerà quello per produrre energia, e il tuo grasso resterà al suo posto!
Dopo la frutta (ne basta un pezzetto, non serve un frutto intero) mangio proteine , un caffellatte (senza zucchero) e carboidrati.
Le proteine vanno SEMPRE mangiate, ad ogni pasto, assieme ai carboidrati.
I carboidrati sono zuccheri e quindi con loro, per raggiungere il giusto equilibrio, vanno sempre mangiate le proteine.
Il pasto ideale dovrebbe stare dentro ad un piatto (frutta e verdura senza condimento possono essere mangiate a volontà) nelle proporzioni di 1/3 di proteine, 1/3 di verdure e 1/3 di carboidrati.
Ma torniamo alla colazione che è la cosa più importante.
So che non è facile abituarsi ad un nuovo tipo di colazione, ma vi giuro che vale la pena.
Come proteine si può mangiare del prosciutto cotto, un uovo, della ricotta con un filo di miele, o della frutta secca con guscio ( mandorle, noci, nocciole. Ne bastano 7).
E poi vai di carboidrati integrali come biscotti, fette biscottate o cereali, sempre integrali.
Si può usare un po’ di marmellata, ma la cosa più importante e NON usare zucchero.
Non usate zuccherò nel caffè (ci si abitua tutto) e usate marmellate che abbiano solo lo zucchero della frutta.
Lo zucchero “chiama” zucchero.
Ecco perché anche i dolcificanti fanno male: perché fanno comunque le veci dello zucchero e mangiando zucchero, resterà sempre la voglia di altro zucchero.
La sera spesso mi dicevo “mangio un biscotto, uno solo, e poi basta”.
Ma una volta che inizi a mangiare zucchero, sei fregata: zucchero chiama zucchero.
Che dire?
Che da quando i vuoti inizio a riempirli dalla mattina, la sera arrivano già pieni, e non ho più gli attacchi di fame.
Se la mattina mi alleno, a pranzo mangio anche la pasta (integrale), non dimenticando mai proteine e verdure (per fare più veloce va benissimo un piatto di pasta con ragù e verdure)
La sera invece mangio carne o pesce o altre proiteine, e verdure.
La sera come carboidrati mi limito ad un paio di gallette di riso, e non mangio la frutta.
A differenza di quello che dicono tanti medici, questa volta non faccio i famosi “spuntini” durante il giorno, se non la frutta, lontano dai pasti e non la sera.
Non ho fame, mi sento piena di energia e dopo cena mi bevo una bella tisana e leggo.
Fare qualcosa che ti piace e che ti distragga, aiuta molto a stare lontano dagli attacchi di “fame” compulsiva.
E ovviamente fa bene fare un po’ di attività fisica, ma niente di esagerato: meglio poco tutti i giorni che tanto due volte a settimana.
Andate al lavoro a piedi, fatevi una bella camminata, non prendete gli ascensori, e sorridete!
Amo la vita, e non mi stancherò mai di dirlo, sempre e comunque.
Ora vado a farmi una nuotata.
Besos
Barbara