La pasta arancione: facile, buona e sana, per bimbi, e non solo!

 
Ieri sera mio marito era via per lavoro.
Di solito, quando mio marito è via per lavoro, invito qualche bambino a giocare da noi dopo scuola e lo tengo anche a cena.
Se col bambino viene anche la mamma, mia amica, il gioco è fatto: cena per 4, e tutti felici!
Se poi l’amica in questione cucina per passione, e per lavoro, il gioco diventa ancora più bello.
Ieri sera ha cucinato Valentina!
Ok ok, cucinare è una parola grossa… (di solito cucina, eccome!)
Diciamo che ieri sera ha fatto “solo” un piatto di pasta, uguale per tutti, ma che pasta!.
L’ho vista sparire un attimo in cucina, l’ho sentita chiedere “Dove sono le carote, le cipolle e i pelati”, e dopo mezz’ora ci stavamo tutti leccando i baffi!
Vi dico solo che mio figlio non vuole mai mangiare la pasta rossa.
Mio figlio, come l’80% dei bambini del mondo (credo), vuole sempre pasta in bianco, o col pesto.
Ieri sera avevo anche messo da parte della pasta in bianco, prima di condirla con il sugo di Valentina, e invece…
E invece la pasta in bianco è tornata nella pentola, col sugo.
Ecco a voi la ricetta della super ottima pasta di ieri sera.
Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:
ingredientipastafotoPasta: io ho usato un pacco da 500 grammi di paccheri che avevo in dispensa e che occupava troppo posto (ogni tanto tocca fare pulizie!)
2 barattoli di pelati
4 carote e 1 cipolla
sale, zucchero, formaggio grana e fullatore ad immersione (tipo il minipimer)
Quando avete tutto INIZIAMO
Per fare più veloci sbollentate le carote, ossia le pelate e le mettete in acqua salata per 4/5 minuti.
Intanto tagliate la cipolla e la mettete in una pentola con il contenuto dei due barattoli di pelati (non fate soffritto).
Fate andare il sugo a fuoco lento e appena sono pronte le carote, le tagliate a pezzetti e le mettete nel sugo.
Basta una mezzoretta e il vostro sugo, aggiungendo sale a piacere e un pizzico di zucchero, sarà pronto.
A quel punto dovrete inserire nel pentolino il vostro frullatore ad immersione e frullare il tutto.
Scolate la pasta, la mettete nella pentola dove c’è il vostro sugo rosso/arancione, aggiungete il formaggio grana, mescolate bene e servite.
Vi garantisco che sarà un successo, per grandi e piccini!
Barbara
 
 
 

 

L’utopia della forma e la forza dei ricordi.

 
Ieri era la festa del papà.
Quando penso al mio papà i ricordi vanno a Roma.
É stato a Roma che io ho vissuto col mio papà.
Sono nata un po’ per sbaglio in Scozia, ma poi siamo subito tornati in Italia, e a Roma abbiamo vissuto per i primi anni, tutti assieme.
A Roma avevamo un bar pasticceria.
Per essere precisi, precisi, non avevamo le mura, ma la licenza e la gestione.
Andavo all’asilo davanti al bar e, appena suonava l’ultima campanella, correvo giù in laboratorio ad infilare le dita nella crema pasticciera.
Quanto mi piaceva agguantare gli spaghetti di marron glacé mentre uscivano dalla macchina, freschi freschi: dalla fonte al consumatore, senza neanche passare per il frigorifero.
E la tabaccheria?
Accanto al bar avevamo anche una tabaccheria.
Oltre alle sigarette vendevamo anche piccoli articoli da regalo e io non vedevo l’ora che entrasse qualcuno per comprare quelli.
Amavo fare i pacchetti regalo e arricciare i nastri con la forbice senza punte.
Mi sentivo grande ad aiutare il mio papà.
Poi un giorno papà decise che per noi era più sicuro vivere a Venezia, in una città senza macchine e a misura di bambino, e abbiamo fatto le valigie, per sempre.
Dopo un paio di anni papà ha dato il gestione il bar e si è dedicato ad altro.
Adesso il mio papà non c’è più, ma il bar Bompiani è ancora lì, con i miei ricordi.
Ne è passata di gente al Bar Bompiani.
Purtroppo abbiamo ci sono stati anche degli anni difficili, ma poi è arrivato lui, Walter.
Da un paio di anni la gestione del bar pasticceria Bompiani la abbiamo data a Walter Musco.
Walter ha saputo riportare la Pasticceria Bompiani al lustro dei tempi d’oro, i tempi in cui eravamo ancora tutti a Roma, assieme, uniti.
Se qualcuno di voi fosse nei paraggi, dal 5 al 13 aprile, alla Pasticceria Bompiani ci sarà una bellissima esposizione di uova pasquali artistiche.
Il vernissage sarà sabato 5 aprile dalle 18.30, e io ci sarò , con i miei due uomini (il minorenne e il maggiorenne)
Potremmo ammirare circa 30 uova pasquali realizzate in cioccolato, che omaggeranno le opere di grandi artisti, della scena moderna e contemporanea, del calibro di Kandinsky, Klee, Malevic, Léger, Boccioni, Brancusi, Pollock, Burri, Fontana, Mertz, Basquiat, Accardi, Hadid ed altri ancora.
Walter Musco, pasticcere e cioccolatiere atipico con un passato da gallerista d’arte e da sempre curioso
indagatore delle connessioni tra arte e cibo, ha scelto  come tema portante dell’esposizione di quest’anno la “forma” che, insieme al “contenuto”, si pone come uno dei due contendenti del campo di battaglia della
teoria e della ricostruzione dell’arte moderna e contemporanea.
Per chi desidererà invece un uovo in cioccolato tutto da mangiare, ovviamente ci saranno le tradizionali uova da incarto, anche loro frutto di una lavorazione interamente artigianale e a base di materie prime di alta qualità.
 
Con questa esposizione Walter Musco si pone l’obiettivo di indagare i diversi significati insiti nel concetto di forma, da quelle primitive, primordiali e archetipe (Picasso, Brancusi, Capogrossi) alle sperimentazioni informali (Burri, Dubuffet, Pollock), che non si pongono come negazione della forma, ma come stadio primordiale nel processo evolutivo della forma stessa.
 
Da qui la scelta di intitolare questa esposizione “Uovo: L’Utopia delle forma”, dove l’uovo è quindi l’apice, l’utopia realizzata, la sintesi plastica della perfezione della forma, in quel processo morfogenetico che parte dall’informe per concludersi nell’amorfo, in quanto forma tridimensionale dell’idea stessa di creazione.
Ci vediamo il 5 aprile alle 18.30 in Largo Bompiani a Roma?
Se per caso non doveste vedere di sopra, provate a scendere il laboratorio: potreste trovarmi con le dita nella crema pasticciera!
Papà sarebbe felice di vedere tanta bellezza nel bar che ha tirato su con tanto amore e tanta fatica.
Oggi è il giorno della felicità e quindi voglio pensare che in questo momento lui stia guardando in basso, sorridendo.
Barbara
 
Invito per vernissage del 5 aprile

Invito per vernissage del 5 aprile

Alcune delle uova che verranno esposte dal 5 aprile.

Alcune delle uova che verranno esposte dal 5 aprile.

Articolo uscito sul Messaggero il 18 marzo 2014

Articolo uscito sul Messaggero il 18 marzo 2014

 

Dallo Smeraldo a Eataly

 
Dal Teatro Smeraldo a “Eataly“.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti, e sul palco.
Quanti artisti ho visto cantare, ballare ed esibirsi su quel palco.
Ricordo con  nostalgia e passione Joaquin Cortes, gli Stomp e i Momix, ma questi sono solo alcuni dei grandi che ho visto allo Smeraldo.
Quante volte ho chiacchierato con Gianmario Longoni, il proprietario del Teatro Smeraldo, aspettando che si spegnessero le luci.
Quando lavoravo per il Milan, la squadra di calcio, e non l’albergo, circa una volta al mese portavo stampa, giocatori e sponsor a vedere le prime degli spettacoli dello Smeraldo.
Quanti ricordi, quante risate.
Quando ho scoperto che Gianmario avrebbe venduto il teatro, e che al posto del teatro sarebbe nato un centro commerciale, una stretta al cuore l’ho sentita.
Eataly, specialmente per i prezzi di alcuni dei prodotti venduti, potrebbe sembrare più una gigante boutique che un centro commerciale, ma quello che è certo è che non abbiamo più il nostro caro e vecchio Teatro Smeraldo.
Ma la vita va avanti.
Eataly inaugurava oggi alle 10, e io ero troppo curiosa per aspettare domani.
Non avevo l’invito per le 10, ma avevo deciso di provarci lo stesso.
Piazza XXV Aprile, Milano, ore 11.
Mi sono trovata con una mia amica per un caffè, in Corso Como, e poi ci siamo messe in coda.
pozfotoEd è proprio in coda che, dopo anni, ho rincontrato lui, Oscar Pozzana.
Oscar Pozzana per anni fu il mitico direttore del Teatro Smeraldo.
La coda è durata poco: dopo 15 minuti eravamo dentro.
E’ rimasto il “Palco dello Smeraldo” e su quel palco oggi sono saliti il sindaco, Elio Fiorucci, Milly Moratti, Vittorio Sgarbi e tanti altri.
Da domani al 22 marzo, invece, si esibiranno diversi artisti.
Parlare di Eataly vuol dire parlare di 500o metri divisi in tre livelli tra vendita, ristorazione e didattica: si potrà mangiare, comprare e imparare.
Oggi ho comprato pasta fresca appena tagliata, e assaggiato mozzarella appena fatta, ancora calda.
Oggi ho visto una fontana di cioccolato e tanto pesce fresco.
Oggi ho visto gente mangiare pizza e altri mangiare una fantastica caprese.
Forse avrei evitato di mettere all’ingresso cesti di radicchio rosso a 8,90 euro al Kg.
Non è bello.
Secondo loro la gente smetterà di andare al mercato per andare a comprare la verdura da loro?
Con quei prezzi non credo proprio.
Però da Eataly ho visto tante altre cose buone, e a prezzi giusti.
Si trova un pò di tutto: dalla carne alla birra fresca e pronta da consumare, dal vino sfuso ai libri di cucina.
Stamattina c’era un po’  troppo macello, ma ci tornerò presto a pranzo con le mie amiche.
Eataly oggi sarà aperto dalle 10 a mezzanotte e nei prossimi giorni…chissà.
Adesso vado che ho fame e oggi mi sono comprata, per me, un primo sale davvero speciale, e per Danny boy dell’ottima pasta fresca ripiena di speck.
Have a nice dinner!
Barbara
Eataly

Eataly

Chicche varie a Eataly

Chicche varie a Eataly

Dove e cosa mangiare, dentro Eataly

Dove e cosa mangiare, dentro Eataly

La spesa a Eataly

La spesa a Eataly

 

Colori, profumi e sapori della vera grande bellezza. Sottotitolo: la ricetta originale di “riso, patate e cozze”.

 
Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma il mio blog, per colpa di cause a me sconosciute, si è bloccato per più di 48 ore.
So solo che si è trattato di un problema di server, ma visto che io di queste cose non ci capisco un tubo…ci rinuncio e vado avanti, come se nienteanfuss!
Lo scorso week-end sono stata in Puglia, con mio marito.
Abbiamo lasciato Danny boy dalla Santa nonna, a Monza, e siamo scappati.
Ci piace tanto scappare, ogni tanto.
Ai gentori fa benissimo scappare, ogni tanto.
E ai figli fa bene staccarsi dai genitori, spesso.
Venerdì era il mio compleanno, e festeggiarlo in cantiere mi era sembrata una fantasmagorica idea.
Siamo partiti da Bergamo venerdì mattina con il volo Rynair delle 8.35, e alle 11.30 eravamo già in cantiere.
Era prevista pioggia, ma l’intensità della mia gioia e il calore del mio amore per quella tera, hanno attirato il sole.
Essere positive aiuta, giuro!
Un volo low-cost, una favolosa offerta per “Borgo Egnazia“, un incredibile hotel vicino al mare, e il sogno aveva preso forma.
Era forte la speranza di avere un pò di tempo libero per rilassarci, nella loro fantastica Spa, e invece…
E invece siamo rimasti in cantiere fino alle 15, abbiamo mangiato un panzerotto al volo, al sole, e poi siamo andati a recuperare un letto che avevamo comprato in un mercatino l’ultima volta che siamo scesi in Puglia.
Mi ero innamorata a prima vista di quel letto, e lo volevo, fortissimamente.
Ma dove lo avrei messo?
Santa Monica aveva risolto il problema, facendomelo “parcheggiare” nei suoi trulli, ma mica potevo lasciarlo lì fino a giugno!
Alle 17 eravamo pronti, nel loft di Bernardo, in attesa del camion partito il giorno prima da Milano.
Bernardo Palazzo è un nostro amico artista che realizza tavoli, librerie, lampade e tante altri oggetti stupendi.
Bernardo ci ha gentilmente messo a disposizione uno spazio per stivare i nostri mobili e  altre cosucce.
In Puglia, se possono aiutarti, si fanno in quattro.
E’ disarmante la gentilezza e la disponibilità di tutti.
E ve lo dice una che è abituata ad arrangiarsi da sola, e che fa molta fatica a chiedere.
Ma con loro non devi neanche chiedere: ai pugliesi basta uno sguardo per capire se hai bisogno di loro, e giocano d’anticipo.
Il camion è arrivato un pò in ritardo, e quindi alla fine siamo arrivati in hotel intorno alle 20.
Giusto il tempo di una veloce doccia e poi via, a festeggiare il mio compleanno.
Una cenetta davanti al camino dell’Antica Lama, con mio marito e due nostri amici che vivono giù.
Non potevo chiedere di più (e fa pure rima).
Al ritorno in hotel ho anche trovato, in camera, un tavolo apparecchiato, con un’altra torta (bye bye dieta) e una bella boccia, con 2 flûte.
Non puoi dire ad un amico pugliese che è il tuo compleanno, se sai che conosce il proprietario dell’hotel…
Sabato ci siamo svegliati con calma, abbiamo fatto una spledida colazione in hotel e poi siamo andati da un antiquario di Bari che aveva scovato mio marito su internet.
Abbiamo trovato un bellissimo tappeto di pastine che metteremo nella sala da pranzo.
Che emozione!
 Il cantiere sta andando avanti velocissimo, la casa prende forma e io inzio ad immaginare le nostre cenette col maritino che griglia, io che salto in padella le verdure fresche del nostro orto, e Danny che si arrampica sugli alberi per raccogliere la frutta.
Adoro queste immagini così bucoliche, che prendono forma nella mia testolina (Ok, ok: testona!)
 Possiamo correre a destra e sinistra anche tutto il giorno, ma la regola è che a pranzo e a cena ci si ferma, ci si siede, e si gode dei sapori e dei profumi che la Puglia regala.
 Ecco che sabato, grazie al consiglio di un altro amico, siamo finiti alla pescheria “Il defino”, ad Ostuni.
Entri in pescheria, scegli ciò che più ti piace dal banco del pesce, e poi ti siedi al ritorante lì dietro, e aspetti il tuo pesce fresco, da loro cucinato.
Un pò come succede nelle macellerie di Cisternino, solo che lì si mangia pesce.
Fantastico!
 Il pomeriggio è stato un po’ meno romantico perchè siamo andati in giro per outlet in cerca di elettrodomenstici, ma dopo un veloce pit stop in hotel, ce ne siamo andati all’ “Osteria del porto” a Savelletri, e ci siamo goduti i loro fantastici ricci, mentre fuori pioveva.
Ero così incerta sul primo, che alla fine ho mangiato “riso, patate e cozze” come antipasto, e “spaghetti con i ricci” come primo.
La dieta si può interrompere per un giorno, o no?!
La mia tiella di “Riso, patate e cozze” era talmente sublime, che quatta quatta, ho raggiunto il titolare del ristorante che stava fumando fuori e, con la scusa di fumare una sigaretta con lui, mi sono fatta dare la ricetta che vi metto qui sotto, tiè!
Domenica, finalmente, ci siamo goduti la Spa dell’hotel.
Eh che cavolo!
Dopo due giorni in giro tra outlet, cantiere, magazzini, traslochi e chi più ne ha più ne metta, ce l’eravamo meritata, no?!
 Alle 19.40 avevamo il nostro volo di rientro da Brindisi e quindi avevamo tutto il tempo per farci un’altra mangiata di pesce al sole, sul mare.
Avere tanti amici Pugliesi pronti a consigliarti certi posticini, è davvero una grande fortuna.
Non so se saremmo mai arrivati da soli allo “Scalo“, a Marina di Novaglie.
Che posti fantastici che ci sono in Puglia.
Quanto amo la Puglia.
Quanto sono felice di aver scelto la Puglia.
Dopo pranzo poi…
Ho una cara amica di Milano, Sabina, che con la sua “I quattro Pois“, fa biancheria per la casa personalizzata: accappatoi con le iniziali, asciugamani con inserti in lino, tovaglie su misura, lenzuola di tutti i colori e fantasie e tessuti d’arredo dove il cliente può addirittura scegliere lo spessore delle righe.
 Pensate a come possa sbizzarrirsi una come con una come Sabina, che ti lascia campo libero.
Ma non solo…
Sabina sa bene quanto io sia curiosa e, sapendo che stavo andando in Puglia, mi ha fatto un regalo pazzesco: mi ha mandato a visitare il laboratorio con il quale lavora.
Alessandro, il titolare del laboratorio, ci è addirittura venuto a prendere al ristorante, per essere sicuro che non ci perdessimo (alcune sarde erano chiuse per la sfilata di Carnevale).
Alessandro ha aperto per noi il laboratorio, di domenica.
Ci ha fatto vedere come funziona un’antica macchina per fare le passamanerie (che usano ancora), come si avvolgono le giganti matasse di filo che vengono poi posizionate accanto alle macchine tessitrici, ci ha spiegato il funzionamento delle macchine che servono per fare le trapunte, delle macchine da ricamo e tante altre cose bellissime…
Che dire?
 In Puglia sanno cosa sia l’ospitalità e soprattutto fanno delle cose pazzesche.
Non vi dico cosa non ho visto: spugne, tessuti di cotone, canapa, lino, passamanerie.
Ho fatto le foto dei tessuti che mi sono piaciuti di più, e che vorrei usare per la nostra casa, e ho mandato subito una decina di whatsapp alla mia amica Sabina.
Grazie, grazie a tutti, davvero.
Ogni volta che scendiamo in Puglia è un susseguirsi di colori, emozioni, profumi e passioni…
E poi quegli ulivi, quelle distese di fiori gialli.
Il mare, il sole, il caldo sulla pelle.
Grazie Puglia, grazie amici.
Barbara
La vera ricetta per RISO PATATE E COZZE: 
In una teglia da forno (sarebbe perfetta una “tiella” di coccio) fate una base di pomodorini a dadini, cipolla tagliata fine e aggiungete un filo di olio, prezzemolo tagliato fine fine e acqua delle cozze (che avrete aperto prima da crude ).
Proseguite con uno strato di patate tagliate sottilissime (devo essere quasi trasparenti), andate avanti con uno strato di cozze, che metterete vicine vicine col loro guscio di sotto, cospargete il tutto con una manciata di riso x risotto (va benissimo il Carnaroli), e andate avanti con un filo di olio e un altro strato di pomodorini, pepe e pecorino grattugiato e proseguite come prima.
Per ultimo mettete altre patate, pecorino e un filo di olio. 
Mettete il tutto in forno a 180/200 gradi dopo aver bagnato il tutto con un pò di vino bianco e brodo di pesce, fino a coprire le vostre prelibatezze.
Per 50 minuti cucinate la teglia coperta con stagnola e poi altri 10 senza stagnola, grill.
Ovviamente i minuti di cottura dipenderanno dalla grandezza della teglia che avrete fatto!
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Un coniglio facile facile

Non avevo mai cucinato il coniglio in vita mia, e ieri sera ho fatto bingo!

Giovedì sera stavo come sempre guardando Masterchef, e uno dei concorrenti ha cucinato un coniglio pazzesco.
Coniglio?
Mai fatto coniglio in vita mia.
Dovete sapere che io, fino a 10 anni fa, sapevo fare giusto una pasta in bianco, o con un sugo di quelli già pronti, e al massimo una maxi insalatona.
I primi anni in cui vivevo a Milano, da sola, facevo spesso cene a casa e il menù era:
1) pasta con sugo alla Giulio Cesare (la avevo magiata una volta in un ristorante) nella mia versione speciale fatta con barattolo di sugo già pronto, barattolo di pesto già pronto e panna da cucina, ovviamente già pronta. Il tutto mescolato e buttato sulla pasta.
2) insalatona mista con quello che capitava e per finire
3) gelato portato dagli amici invitati
Era sempre il solito menù, ma per fortuna la gente veniva per la compagnia: gli uomini per conoscere le mie amiche carine e le mie amiche carine per conoscere i miei amici carini.
Marta Flavi, in confronto a me, era una dilettante!
Ma 10 anni fa…
10 anni fa il mio attuale marito è venuto a vivere con me!
E con chi viveva prima di venire a vivere con me?
Con la sua mamma che della cucina è la regina (sono nata poetessa, scusate)
E quindi?
E quindi 10 anni fa mi è scattato l’orgoglio, ho fatto un mutuo e ho iniziato a comprare qualsiasi libro da cucina e non solo…
Ho comprato anche tutti gli attrezzi da cucina in vendita sul mercato: dai robot ai sac à poche, dai coltelli di ceramica al sifone per fare le spume.
Ovviamente la metà delle cose sono ancora nuove di zecca, ma il saperle che le ho mi da tanta sicurezza,ahah.
Le mie amiche brave in cucina ormai quando sentono squillare il loro cellulare, e vedono il mio numero di telefono, iniziano a ridere.
“Scusa quanto deve stare l’arrosto in forno? Ma il polpo, per farlo venire morbido, lo devo mettere in acqua scongelato o ancora congelato?”
E queste sono le domande meno stupide, ve lo assicuro.
Fatto sta che alla fine, se le ricette che leggo o che mi danno, sono belle precise, spesso mi vengono, e il mio orgoglio si gonfia.
Ma torniamo al coniglio.
Ieri sono andata in macelleria e l’ho comprato, poi mi sono avvicinata alla proprietaria, in cassa, ho pagato e, a bassa voce, le ho chiesto:”Mi dica, mi dica, ma come lo faccio sto coniglio?”
Nessuno meglio della proprietaria di una macelleria può dirti come cucinare della carne!
Iniziamo come sempre dagli i
INGREDIENTI per 4
1 kg circa di coniglio (io me lo sono fatto tagliare a pezzi)
1 barattolo di sugo di pomodoro già pronto
1 carota, 1 cipolla e 1 gambo di sedano per il soffritto
Mezzo bicchiere di vino bianco da cucina
Un ciuffetto misto di salvia, prezzemolo e rosmarino.
Olio, aceto, brodo granulare di carne o un dado, e acqua
Se avete tutto INIZIAMO:
Sciacquare il coniglio sotto l’acqua e metterlo a bagno in una ciotola con acqua e aceto.
Preparate un bel soffittino con olio, una cipolla, una carota e un gambo di sedano, tagliati tutti fini fini.
Asciugate i vostri pezzi di coniglio tamponandoli e metteteli in padella a rosolare, sfumando con mezzo bicchiere di vino bianco.
Quando saranno belli rosolati aggiungete 1 bicchiere di acqua, poco più di mezzo barattolo di pomodoro già pronto,un misurino di dado granulare di carne, o un dado, abbassate il fuoco e coprite.
A quel punto mettete il vostro timer su “60 minuti” è andate ad apparecchiare la tavola.
Io come contorno ho fatto delle semplici patate lesse poi tagliate a tocchetti e passate al forno col olio e rosmarino, ma si può fare anche il purè o la zucca al forno, o una bella insalata verde mista con due pomodorini.
Ogni tanto andate a controllare e a girare i pezzi e, se serve, aggiungete salsa di pomodoro (se vi piace bello “pomodoroso”) o acqua.
A 10 minuti dalla fine della cottura, aggiungete un bel trito di rosmarino, salvia e prezzemolo.
In un’ora voi avrete il vostro ottimo coniglio morbido morbido, gustoso gustoso, e Jessica si dovrà trovare un nuovo amante peloso.
Bye bye Roger!
Barbara

Risotto nebbiolo e taleggio

 
E dopo una piccola assenza, forzata, rieccomi con una bella ricettina.
Scusate, ma mentre ero a digiuno non è che avessi proprio voglia di parlare e scrivere di cibo, ops.
Non avevo fame, ma voglia sììì.
Visto che a Milano è brutto tempo, e piove, oggi mi è tornata in mente un’ottima e facile ricetta della mia amica Valentina: un bel vulcano di risotto al Nebbiolo ripieno di lava-taleggio.
ingredienti risottofotoIniziamo come sempre con la LISTA DELLA SPESA
Per 4 persone direi che ci vogliono:
300 grammi di riso da risotto (quello che avete in casa. Io uso il Carnaroli)
1 confezione di Taleggio (a me piace bello saporito)
Almeno 3 bicchieri di Nebbiolo
brodo (dado, granulare, fato in casa. Quello che vi è più comodo)
1 confezione di panna fresca (se lo volete più leggero usate il latte)
Se avete tutto INIZIAMO:
Fate un soffrittino con olio e cipolla, come si fa per qualsiasi risotto, e mettete in pentola il vostro riso.
Fate rosolare un minimo il riso e poi versate 2 bicchieri di Nebbiolo, e andate avanti a cuocere fino a che non si asciuga.
Continuate la cottura col brodo, e almeno 1 altro bicchiere di nebbiolo (più vino metterete e più intenso sarà il sapore!)
Alla fine aggiungete burro e parmigiano reggiano, per mantecare.
Mentre cuoce il risotto fate la vostra “lava” sciogliendo il vostro taleggio, tagliato a dadini, nella panna.
Quando sarà tutto pronto, impiattate mettendo sul vostro piatto un po’ di risotto, facendo un buco nel centro, come se fosse un vulcano, e colandoci dentro la vostra lava di taleggio.
Un spolverata di formaggio grana, et voilà.
Che vogliaaa!!!
Barbara

Le facili farfalle, per bambini, ma non solo…

 
Ed ecco a voi il piatto dell’ultimo minuto.
Trattasi di piatto unico perché contiene sia carboidrati che proteine e, volendo, potrebbe contenere anche verdure.
Daniele impazzisce per questa ricetta facile facile, e devo dire che quando la faccio per lui, me la magno pure io, molto volentieri.
ingredienti farfallefotoIniziamo come sempre con la LISTA DELLA SPESA:
Pasta (meglio penne o farfalle, ma vanno benissimo anche i fusilli o qualsiasi pasta abbiate in dispensa)
Formaggio Philadelphia
Una bustina di zafferano
Acqua e sale 
Quando avete tutto INIZIAMO:
Scusate se oggi mi dilungo con spiegazioni scontate, ma, se non lo facessi, la ricetta finirebbe troppo presto, hihi!
Prendete la pentola dall’armadietto delle pentole, riempitela di acqua, accendete il fuoco, fate bollire l’acqua e calate la pasta.
Prendete il timer e regolatelo a seconda dei minuti di cottura richiesti.
Quando la pasta è quasi pronta, mettete in una ciotola una quantità di Phildelphia a piacere (io ne uso parecchio), una bustina di zafferano (io compro quello che costa meno tanto mica devo fare il risotto alla milanese!) e poi aggiungete un po’ di acqua di cottura, e mescolate mene
Scolate la pasta, versatela nella ciotola e rimescolate.
Una spolverata di grana e il gioco è fatto.
Se ai vostri bambini piacciono, c’è anche la versione con le zucchine: basta tagliare delle zucchine a dadini piccoli e saltarle in padella con un filo di olio (e cipolla e peperoncino se i bimbi gradiscono e non sono troppo piccoli).
Le zucchine andranno aggiunte nella ciotola con tutto il resto.
Slurp, mi sta venendo fameee
Barbara

Come vincere gli attacchi di “fame” notturni

 
No no, non è il classico titolo d’effetto per attirare più lettori.
E non ho scoperto l’acqua calda, ma forse qualcosa di più importante!
Oh yessssssss
Prima di Natale mi sono regalata una super visita da una super nutrizionista e da un super allergologo.
Me ne avevano parlato diverse amiche, ma siccome costava parecchio, e le avevo già provate tutte, ho temporeggiato un po’ prima di cedere.
Vado, parcheggio, entro, aspetto e vengo accolta.
Tra la nutrizionista e l’allergologo, sono stata dentro 3 ore.
Devo dire che ero scettica, molto scettica.
Ho provato mille diete, ma ne sono sempre uscita sconfitta.
Magari ho vinto una battaglia o due, ma la guerra l’ho sempre persa.
Io soffro di un disturbo che si chiama “binge eating disorder”: ho un grande desiderio di dimagrire, ma spesso perdo il controllo sul cibo e cedo alle famose “abbuffate compulsive”.
A differenza di chi soffre di bulimia, io dopo le abbuffate non cerco di eliminare ciò che ho mangiato, ma mi vengono i sensi di colpa e l’unico modo che ho per eliminarli, è rimangiare ancora.
Secondo voi  una che soffre di questi attacchi , quanto successo può ottenere con una dieta?
Non mi sono mai vergognata di questo mio problema e infatti ne parlo spesso, e più ne parlo e più scopro che è pieno di donne che hanno lo stesso mio problema.
Gli attacchi di “fame compulsiva” spesso vengono a causa di malinconia, di mancanza di affetto, di un carico di stress dovuto a preoccupazioni varie etc etc 
Mi sono anche chiesta come mai siano più le donne a soffrire di questo disturbo.
Evidentemente perché alla fine noi donne abbiamo più cose degli uomini di cui occuparci e preoccuparci, specialmente quando diventiamo mamme.
Se avete tempo andate a farvi un giro nel sito che parla di questo disturbo: www.bingeeatingdisorders.com perché è davvero “illuminante”.
Ma torniamo a me.
Questi attacchi di “fame”, che poi fame non è, di solito mi venivano (ocio perché ho parlato al passato) la sera, dopo cena, ma a volte anche subito prima di cena, mentre cucinavo.
L’anno scorso, per provare a sconfiggere il mio problema, ho provato anche con 10 sedute di ipnosi.
Che senso aveva mangiare bene a pranzo e a cena se poi dopo cena arrivavo a mangiarmi anche 20 biscotti? O una confezione intera di merendine di mio figlio? O un panino col formaggio e poi di nuovo dolce, e di nuovo salato?
Ero stufa e speravo che l’ipnosi mi avrebbe salvato.
Non è successo, ma una cosa l’ho capita: i miei attacchi di “fame” notturni erano un tentativo di riempire dei vuoti.
Quali vuoti, starete pensando?
E chi non ha dei vuoti? E chi non vorrebbe sempre qualcosa di più? 
Quando diventi mamma ti ritrovi ad avere il doppio di cose da fare (se non di più) e il doppio di responsabilità (se non di più).
E’ normale che a fine giornata una, anche a livello subconscio, faccia il punto della situazione e si ritrovi magari a fare i conti con dei vuoti.
Per riempire quei vuoti ci vorrebbero 1000 abbracci, 1000 baci, 1 massaggio di 2 ore e una “catervata” di coccole.
Il problema è che la sera siamo tutti stanchi e quindi i vuoti rimangono.
E allora come si possono riempire questi vuoti in maniera più veloce e meno utopica?
Mangiando, tanto e velocemente.
Prima di andare da questo famoso medico, ho fatto il test delle intolleranze.
Questo medico richiede che sia fatto il test perché sostiene che per mangiare bene bisogna a volte eliminare quei cibi che non sono ben tollerati dal nostro corpo e che quindi portano ad infiammazioni.
E io ci credo!
Da quando ho iniziato a ridurre i latticini, per esempio, sto molto meglio, non ho più mal di testa, mi sono sgonfiata e altre cose di cui non mi piace parlare, ops.
E’ vero che dopo i 5 anni nessun essere umano ha gli enzimi per digerire i latticini e quindi in teoria siamo tutti intolleranti ai latticini, ma io lo sono più di altri.
Ad un certo punto ho guardato il dottore e gli ho detto: ” Dottore scusi la sincerità, ma io ho ascoltato tutto quello che mi ha detto riguardo ad intolleranze , insulina, indice glicemico etc etc, ma sono molto scettica perché credo che, anche se dovessi seguirla in tutti i suoi consigli, i miei attacchi di fame non svaniranno nel nulla”
Ovviamente gli avevo raccontato tutto e mentre raccontavo mi erano anche scese due lacrime, o forse più.
Quando combatti una guerra, vinci qualche battaglia, ma poi ne esci sconfitta, sempre…fa male!
Quando parlo dei miei attacchi di “fame compulsiva”, è per me inevitabile pensare ai vuoti, al carico di responsabilità e alla stanchezza che a volte si impossessa di me, e crollo.
A quel punto il medico mi ha guardato e mi ha detto una cosa che non dimenticherò mai.
Mi ha detto: “Tu quei vuoti li devi riempire, solo che devi iniziare a farlo appena ti svegli, e non la sera”
Vi può sembrare una cavolata, ma non lo è.
Noi italiani abbiamo l’abitudine di fare una colazione “povera” e veloce, un pranzo decente e una cena abbondante.
La mattina siamo sempre di corsa, a pranzo abbiamo un po’ più di tempo e a cena siamo capaci di stare seduti a tavola anche per ore.
S.B.A.G.L.I.A.T.O.!
La prima colazione dovrebbe essere il pasto più importante della giornata, il pranzo un po’ menò e la cena “menissimo”.
So che per uno che la mattina è abituato ad un veloce caffè e ad un paio di biscotti volanti o ad una briosc, abituarsi ad altro è difficile, ma pian pianino ci si abitua a tutto.
Mia mamma dieci anni fa non voleva imparare a scrivere un sms sul cellulare e adesso chattiamo su facebook.
Ho iniziato a fare i primi esperimenti già a dicembre, ma poi con le feste, i pranzi, le cene e la vacanza in Puglia, ho lasciato perdere.
Mi ci sono rimessa da 5 giorni e devo dire che sono F.E.L.I.C.I.S.S.I.M.A
E’ da 5 giorni che non ho un attacco di fame: un record.
La mattina mi sveglio, bevo un bicchiere d’acqua e la prima cosa che mangio è un pezzo di frutta.
Ogni pasto andrebbe iniziato con qualcosa di fresco, crudo e colorato (frutta o verdura).
Non so spiegarvelo bene perché non sono un medico, ma quello che ho capito è che se tu al tuo corpo, come prima cosa, dai qualcosa di sano, il metabolismo si mette subito in moto per bruciare i grassi accumulati, per produrre l’energia necessaria ad affrontare la giornata.
Se tu al tuo corpo, come prima cosa, dai qualcosa ricco di zuccheri, allora lui brucerà quello per produrre energia, e il tuo grasso resterà al suo posto!
Dopo la frutta (ne basta un pezzetto, non serve un frutto intero) mangio proteine , un caffellatte (senza zucchero) e carboidrati.
Le proteine vanno SEMPRE mangiate, ad ogni pasto, assieme ai carboidrati.
I carboidrati sono zuccheri e quindi con loro, per raggiungere il giusto equilibrio, vanno sempre mangiate le proteine.
Il pasto ideale dovrebbe stare dentro ad un piatto (frutta e verdura senza condimento possono essere mangiate a volontà) nelle proporzioni di 1/3 di proteine, 1/3 di verdure e 1/3 di carboidrati.
Ma torniamo alla colazione che è la cosa più importante.
So che non è facile abituarsi ad un nuovo tipo di colazione, ma vi giuro che vale la pena.
Come proteine si può mangiare del prosciutto cotto, un uovo, della ricotta con un filo di miele, o della frutta secca con guscio ( mandorle, noci, nocciole. Ne bastano 7).
E poi vai di carboidrati integrali come biscotti, fette biscottate o cereali, sempre integrali.
Si può usare un po’ di marmellata, ma la cosa più importante e NON usare zucchero.
Non usate zuccherò nel caffè (ci si abitua tutto) e usate marmellate che abbiano solo lo zucchero della frutta.
Lo zucchero “chiama” zucchero.
Ecco perché anche i dolcificanti fanno male: perché fanno comunque le veci dello zucchero e mangiando zucchero, resterà sempre la voglia di altro zucchero.
La sera spesso mi dicevo “mangio un biscotto, uno solo, e poi basta”.
Ma una volta che inizi a mangiare zucchero, sei fregata: zucchero chiama zucchero.
Che dire?
Che da quando i vuoti inizio a riempirli dalla mattina, la sera arrivano già pieni, e non ho più gli attacchi di fame.
Se la mattina mi alleno, a pranzo mangio anche la pasta (integrale), non dimenticando mai proteine e verdure (per fare più veloce va benissimo un piatto di pasta con ragù e verdure)
La sera invece mangio carne o pesce o altre proiteine, e verdure.
La sera come carboidrati mi limito ad un paio di gallette di riso, e non mangio la frutta.
A differenza di quello che dicono tanti medici, questa volta non faccio i famosi “spuntini” durante il giorno, se non la frutta, lontano dai pasti e non la sera.
Non ho fame, mi sento piena di energia e dopo cena mi bevo una bella tisana e leggo.
Fare qualcosa che ti piace e che ti distragga, aiuta molto a stare lontano dagli attacchi di “fame” compulsiva.
E ovviamente fa bene fare un po’ di attività fisica, ma niente di esagerato: meglio poco tutti i giorni che tanto due volte a settimana.
Andate al lavoro a piedi, fatevi una bella camminata, non prendete gli ascensori, e sorridete!
Amo la vita, e non mi stancherò mai di dirlo, sempre e comunque.
Ora vado a farmi una nuotata.
Besos
Barbara

 

 

 

 

Disintossichiamoci, depuriamoci, dreniamoci e magari “dimagriamoci”

 
Direi che ormai siamo tornati tutti e che per tutti, o quasi, è “durissima”.
Il ritorno ai perfidi orari (per alcuni la sveglia col buio), i piedi che tornano per terra e i pensieri e le preoccupazioni che si rifanno sentire, eccome.
Ma soprattutto…quelle strane molle che escono anche dalle bilance digitali (incredibbbbbile!)
Alzi la mano chi è tornato dalle vacanze dimagrito!?
Sono ovviamente esclusi quelli che fanno triathlon , quatriathlon e quintathlon.
Bene, vedo che siamo tanti ad essere ingrassati, ops.
E allora eccomi qui a darvi un paio di facili suggerimenti e qualche veloce ricettina che mi è stata gentilmente suggerita da amici (Arrrrarrrrara!!!) 
Come sapete bene non sono medico, ma ho investito talmente tanto tempo e soldi in visite, libri ed esperimenti su me stessa, che ormai qualcosina credo di averla imparata.
Diciamo che con la teoria me la cavo abbastanza bene, ma che ho ancora qualche problema con la pratica, uffaaaaa.
Ma visto che oggi si parla di teoria e che di diete ne ho provate davvero tante…eccomi qui!
Iniziamo da quelle fetentacci TOSSINE che ora si aggirano nel nostro corpo.
Sappiate che un’ alimentazione ricca di frutta e verdura può essere parecchio di aiuto per alleggerire il lavoro del fegato.
Ci sono alcuni frutti e ortaggi che contengono sostanze in grado di favorire l’eliminazione delle tossine.
Dopo tutte le schifezze che abbiamo ingurgitato in vacanza, direi che il nostro fegato ora si merita un po’ di coccole no?!
Eccovi quindi 15 tra gli alimenti adatti alla depurazione del fegato.
1) AGLIO
Piccole quantità di aglio sono in grado di attivare quegli enzimi che a livello del fegato aiutano il corpo a liberarsi delle tossine. 
2) POMPELMO
Ricco sia di vitamina C che di antiossidanti, il pompelmo è in grado di migliorare i naturali processi di depurazione del fegato. Consiglio un bicchiere disucco di pompelmo appena spremuto, magari per merenda!
3) BARBABIETOLE e CAROTE
Entrambe estremamente ricche di flavonoidi e di betacarotene, anche le barbabietole e le carote aiutano la depurazione del fegato.
4) TE’ VERDE
Il tè verde rappresenta una delle bevande amiche del fegato, in quanto ricco di antiossidanti e dicatechina, un componente noto per la propria capacità di contribuire al funzionamento generale del fegato.
5) RUCOLA e SPINACI
Rucola e spinaci, ma anche cicoria e tarassaco e l’insieme degli ortaggi a foglia verde scuro, sono ricchi di clorofilla e contribuiscono a purificare il sangue dalle tossine.
6) AVOCADO
L’avocado aiuta l’organismo a produrre il glutatione, un aminoacido solforato con funzione antiossidante utile per contrastare i danni provocati dai radicali liberi e necessario al fegato al dine di liberare l’organismo da pericolose tossine. Recenti studi hanno mostrato come un consumo regolare di avocado possa contribuire a migliorare la salute del fegato.
7) MELE
Ricche di pectina, le mele contengono i componenti chimici necessari al nostro organismo per purificarsi e favorire l’eliminazione delle tossine dal tratto digestivo.
8) OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA
Oli spremuti a freddo come l’olio extravergine d’oliva, l’olio di semi di canapa e l’olio di semi di lino, sono considerati benefici per il fegato, se utilizzati con moderazione, in quanto possono apportare una base lipidica in grado di incorporare una parte delle tossine presenti nell’organismo, alleggerendo il carico delle stesse sul fegato.
9) CEREALI INTERGALI
I cereali integrali, con particolare riferimento al riso integrale, sono ricchi di vitamine del gruppo B, nutrienti noti per essere in grado di migliorare sia il metabolismo dei grassi che il funzionamento del fegato. Dal medesimo punto di vista, è preferibile scegliere prodotti alimenti preparati con farine integrali, piuttosto che con farine raffinate.
10) BROCCOLI e CAVOLFIORI
Il consumo di broccoli e cavolfiori può contribuire all’incremento della presenza di glucosinolati, degli enzimi naturali considerati in grado di contribuire all’eliminazione da parte dell’organismo ditossine, anche cancerogene, diminuendo il nostro rischio di esposizione a malattie tumorali.
11) LIMONI
I limoni presentano un contenuto elevato di vitamina C, che aiuta l’organismo a sintetizzare i materiali tossici in sostanze che possano essere assorbite dall’acqua ed in seguito eliminate dall’organismo. Bere del succo fresco di limone al mattino aiuta a stimolare il fegato.
12) NOCI
Le noci sono ricche di un aminoacido denominato arginina, che contribuisce ad aiutare il fegato a depurarsi e disintossicarsi. E’ consigliabile masticare molto bene le noci prima di inghiottirle, in modo da favorire la loro digestione.
13) CAVOLI
Come avviene nel caso dei broccoli e dei cavolfiori, il consumo di cavoli permette di stimolare l’attivazione degli enzimi più cruciali nella depurazione del fegato e nell’eliminazione delle tossine.
14) CUCUMA
La curcuma rappresenta la spezia da favorire per la depurazione del fegato. Essa può essere aggiunta per il condimento di pietanze a base di verdure o di legumi, per amplificarne gli effetti benefici. La curcuma assiste l’attività degli enzimi che contribuiscono attivamente all’eliminazione delle tossine.
15) APARAGI
Studi recenti hanno rilevato come gli asparagi, con particolare riferimento alle loro foglie, siano da considerare un alimento utile alla protezione del fegato, con particolare riferimento al consumo eccessivo di alcol ed al loro prezioso contenuto di amminoacidi e sali minerali. 
Quasi quasi adesso apro un bar dove vendo alcolici e offro asparagi all’uscita!
Ma torniamo a parlare di cose serie…
Io sono rientrata dalla Puglia con circa 3 kg in più e, considerando che è da settembre che cerco di smaltire altri 3 kg che mi portavo dietro dall’estate, ora sono veramente alla frutta.
E non nel senso che ho già mangiato antipasto, primo e secondo…
La mia sfortuna è che sono troppo golosa, ma la mia fortuna è che ormai non potrei vivere senza fare attività fisica, e quindi mangio e brucio, mangio e brucio…
Ma bruciare non basta!
Purtroppo per dimagrire bisogna darsi un minimo di regolata anche su ciò che si mangia e si beve.
Ho scritto “minimo” perché ormai ho capito che le diete drastiche non servono a nulla, per lo meno non garantiscono risultati a lungo termine.
Dopo averle provate tutte, ho capito che, per esempio,  eliminare del tutto i carboidrati è una cavolata.
Ovvio che se per una settimana non mangi pane e pasta, ma solo proteine, verdura e frutta, dimagrisci, ma poi?
Magari per una sera ti puoi togliere la soddisfazione di rimettere quel vestito che non ti entrava più, ma stai pur sicuro che i kg persi così li riprendi subito.
Le cose più importanti sono:
1) fare un bella colazione abbondante (che comprenda anche frutta, da mangiare come prima cosa appena svegli, e proteine.  Ad esempio un uovo o 50 grammi di prosciutto cotto)
2) a pranzo si può anche mangiare un piatto di pasta, ma limitandosi con le quantità e i condimenti. L’ideale sarebbe magiare pasta integrale.
3) ad ogni pasto vanno mangiati carboidrati, proteine e verdure. Meglio mangiare la pasta a pranzo e non la sera, ma assieme alla pasta vano mangiate anche le proteine (va bene anche una scatoletta di tonno nel sugo). Anche se la sera non mangiate la pasta, mangiate un panino piccolo o un paio di gallette di riso.
4) come condimenti ovviamente sarebbe meglio usare solo olio, poco e a crudo.
Limitate il sale e se potete eliminate l’aceto balsamico perché si tratta comunque di zucchero. Non è poi così difficile riabituarsi all’aceto normale. Anche jogurt (se non avete problema con i latticini) e senape assieme, sono una buona alternativa per le condire verdure.
5) bisogna bere tanto, ma tanto. Io faccio una fatica bestiale perché a volte mi dimentico di bere per ore, ma bisognerebbe bere almeno 3 litri di acqua al giorno!
Ovviamente alcool e bevande gasate varie andrebbero eliminati, ma non sarà di certo il bicchiere di vino a tavola o all’aperitivo a rovinare tutto il lavoro (ecco magari evitanti di lanciarsi sui buffet degli aperitivi). Io in questi giorni, nella bottiglia di acqua, ci metto del limone spremuto che aiuta a purificare!
6) se avete un’erboristeria a portata di mano, vi consiglio una bella tisana depurativa e digestiva prima di andare a nanna (in alternativa va bene anche una bella tazza di tè verde)
Io ne ho trovata una pazzesca in un’erboristeria vicino a casa.
Avete presente la scena di Benigni quando fa pipì nel film “Il piccolo diavolo”?
Ecco, uguale!
Infatti ho deciso che da domani la berrò di giorno diluendo 3 cucchiai in un litro di acqua e non più la sera diluendo un cucchiaio in una tazza.
Non posso continuare a passare le notti a fare plin plin invece che dormire.
Se volete farvi fare questa tisana magica, dite ad una qualunque erboristeria di farvi un bel mix, in parti uguali, di finocchi frutti, menta fg, liquirizia rd, carvi semi, camomilla fr, melissa fg, coriandolo semi, angelica rd, anice verde semi e timo.
7) ovviamente sarebbe cosa buona e giusta fare attività fisica, ma niente di massacrante perché non serve: meglio poco tutti i giorni che tanto 2 volte a settimana. Se non avete tanto tempo per andare in palestra o in bici o a farvi una lunga camminata…fatevi furbi!
Non prendete gli ascensori, ma andate a piedi.
Non salite in macchina per andare a fare la spesa o a comprare il giornale (lo so che lo fate!), ma andateci a piedi.
Alla fine lo sappiamo tutti cosa dovremmo fare per dimagrire, il problema è averne voglia e metterci un po’ d’impegno.
E’ più forte la voglia di dimagrire o la voglia di finire il torrone o il cioccolato nell’armadio?
Con me spesso è buona la 2, ma ci provo, ci provo sempre a migliorare.
Ora vado che mi aspettano 22 km in bicicletta.
Ho rotto il vetro dell’iphone e ho preso appuntamento in Apple a Rozzano quindi, visto che non piove, ho deciso di andarci in bici.
Anzi, per la verità l’ha deciso la mia motivatrice!
Vi lascio qui sotto qualche ricetta che mi è stata suggerita, ma che non ho ancora provato.
Non sembrano male!
Ultima cosa, ma la più importante: sorridete che la vita è bella, sempre e comunque.
Besos
Barbara
 
 
                                                     RICETTINE FACILI DA PROVARE 
Zuppa di broccoli e spinaci
Per 2 persone vi serviranno: 500 grammi di broccoli, 150 grammi di spinaci, 1 patata, 750 ml di brodo vegetale, ½ cipolla, sale, pepe e erbe aromatiche a piacere. Mondate e affettate i broccoli, sminuzzate gli spinaci e cuoceteli nel brodo vegetale insieme alla cipolla, alla patata tagliata a cubetti e ad una manciata di erbe aromatiche, come prezzemolo, timo e origano. Quando gli ortaggi si saranno ammorbiditi, frullate la zuppa in modo grossolano, senza formare una vera e propria purea, con il frullatore ad immersione.
Frullato invernale
Preparate il vostro frullato invernale unendo 2 pere mature, 100 millilitri di lette vegetale, 70 grammi di yogurt vegetale non aromatizzato, 2 cucchiaini di semi di lino e 2 datteri denocciolati e sminuzzati. Tritate i semi di lino nel macinacaffè o nel mixer prima di unirli agli altri ingredienti. Frullate il tutto fino ad ottenere una bevanda dalla consistenza cremosa e omogenea, perfetta per la colazione o la merenda.
Insalata di cavolo rosso
Il cavolo rosso è un alimento depurativo e ricco di antiossidanti. Con un cavolo rosso di medie dimensioni potrete preparare un’insalata per 4 persone. Tagliate il cavolo a listarelle sottili e arricchite la vostra insalata con chicchi di melograno, carote e mandorle tritate. Conditela con un filo d’olio extravergine e con del succo d’arancia. Lasciatela insaporire e gustatela a temperatura ambiente.
Zuppa di carote e zenzero
Per 4 persone cuocete in 1 litro di brodo vegetale 600 grammi di carote, 2 cipolle di media grandezza pelate e affettate, 1 spicchio d’aglio tritato e 1 cucchiaino di zenzero fresco sminuzzatoo ½ cucchiaino di zenzero in polvere. Quando le verdure si saranno ben ammorbidite, prelevate 1 o 2 mestoli di brodo e teneteli da parte. Rendete cremosa la zuppa con un frullatore a immersione. Se risulta troppo densa, aggiungente un po’ di brodo. Condite con 2 cucchiai d’olio extravergine, ½ cucchiaino di curry in polvere, sale marino integrale e pepe.
Frullato al succo di melograno
Per preparare il vostro frullato al melograno per 2 persone unite nel bicchiere del frullatore 300 ml di succo di melograno – da ottenere spremendo i frutti con un normale spremiagrumi , 1 banana tagliata a fettine, 125 gr di yogurt vegetale al naturale e 100 grammi di mela o di frutti di bosco. Frullate fino ad ottenere un composto omogeneo e guarnite ogni bicchiere con qualche chicco di melograno.
La zuppa Borscht 
Il borscht è una zuppa popolare di origine ucraina, ma molto diffusa in diversi paesi dell’Europa orientale, che in base agli ingredienti, leggermente diversi da paese a paese, va consumata fredda o calda. Nella maggior parte dei casi, gli elementi principali e che gli conferiscono quel colore rosso profondo, sono le rape e il pomodoro. Noi però vi proponiamo la versione fredda con barbabietola e cavolo, più tipica della Polonia, che unisce, in un unico piatto, tutte le sostanze nutritive di questi due forti alleati contro l’inverno.
Ingredienti (per 4 persone)
1 cavolo verde intero a pezzi;
1 cipolla rossa (1/2 tagliata finemente, ½ tagliata a dadini);
2 barbabietole rosse;
1 gambo di sedano tagliato finemente;
1/2 cucchiaino di timo tritato;
2-3 tazze di acqua (in base alla consistenza);
1 limone il succo spremuto
Preparazione:
In una ciotola uniamo il sedano e la cipolla tagliati fini e per il momento li mettiamo da parte.
In un frullatore uniamo tutti gli altri ingredienti, avendo accortezza di tagliare bene le barbabietole ed il cavolo in piccoli pezzetti. Versiamo la miscela ottenuta nel composto di sedano e cipolla, mescolando molto bene.
Condiamo a piacere e serviamo il Borscht caldo a anche freddo (magari in inverno meglio caldo!).
Macedonia di frutta invernale
Non dimenticate di portare in tavola tanta frutta di stagione, anche in inverno. Per preparare la vostra macedonia di frutta invernale potrete unire spicchi d’arancia e di mandarino, uva, chicchi di melograno, fettine di kiwi, scorrette di agrumi, fettine di pera e di mela. Non dimenticate la frutta secca o essiccata: datteri, uvetta, noci, nocciole e mandorle.
Zuppa di lenticchie rosse, curcuma e zenzero
Un’ottima zuppa per purificare il vostro organismo e sentirvi anche più leggeri!
Ingredienti per 2 persone: 
1 cipolla grande
2 carote
1 gambo di sedano
4 tazze di acqua
sale
200 g di lenticchie rosse decorticate biologiche (dopo averle tenute in ammollo per 2 ore circa)
2 cucchiaini di cucuma
20 g di zenzero grattugiato
erbette aromatiche a piacere
Preparazione:
Pulite, pelate e tagliate grossolanamente la cipolla, la carota e il sedano, versate tutto in una pentola capiente, aggiungete le tazze di acqua, due prese di sale grosso e fate bollire per circa 40 minuti, poi aggiungete le lenticchie che avete lasciato in ammollo per un paio d’ore, copritele e lasciatele cuocere per circa 30 minuti a fuoco medio.
Una volta cotte le lenticchie, frullate tutto con un mixer ad immersione, aggiungete la curcuma, lo zenzero grattugiato, le erbette che preferite, mescolate bene e servite!iricca di frutta e verdura può contribuire ad alleggerire il lavoro del fegato, in quanto alcuni frutti e ortaggi contengono sostanze in grado di favorire l’attività del fegato e di migliorare i processi di eliminazione delle tossine. Ecco 15 tra gli alimenti più adatti alla depurazione del fegato.
 
 

Cosce di pollo e crackers, ops!