Filetti di platessa ripieni di asparagi

 

Settimana scorsa sono andata al mercato a comprare il salmone per fare la tartare di Temakinho, e il “mio” pescivendolo era nascosto in un angolo a mangiarsi un filetto di pesce impanato e arrotolato, da cui sbucavano 4 punte di asparagi.

“Apperó! Te lo ha preparato la tua signora per la pausa pranzo”

“Ma va”, mi risponde lui “L’ho comprato già fatto al chiosco qui davanti”

E io che in quel chiosco avevo comprato sempre e solo il pollo arrosto e gli arancini di riso.

Detto, fatto: platessa comprata e ricetta ottenuta.

Potevo forse non farmi spiegare come provare a rifarla a casa?!?

ingredientifotoIniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:

filetti di platessa (direi un paio a testa)

asparagi surgelati o freschi (direi 4 a testa per il ripieno della platessa, e altri 4 o 5 a testa come contorno da mettere sul piatto)

pan grattato

uovo (non obbligatorio)

olio, sale, prezzemolo

Se avete tutto INIZIAMO:

Scottate gli asparagi in acqua senza cuocerli del tutto: devono risultare croccanti, ma non prontissimi, e quelli che vi servono da mettere dentro i filetti, li tagliate a metà, accorciandoli (togliete la parte di gambo più dura)

Adagiate sulla carta forno, sul vassoio che poi metterete in forno, i vostri filetti di platessa (dopo averli passati nel pan grattato sul lato più bianco, quello che rimarrà esterno all’involtino).

La parte “più nera” del filetto (la pelle) tenetela verso l’interno, ossia in alto.

Spolverate i filetti con sale e prezzemolo, e adagiateci sopra 3 o 4 asparagi su ognuno, facendo in modo che le punte degli asparagi escano di poco dal lato lungo del filetto.

Arrotolate con cura i vostri filetti e chiudeteli con uno o due stuzzicadenti (ricordate di levarli a fine cottura, perché fanno male al palato!!!)

dannyfotoNon è obbligatorio , ma, una volta chiusi i filetti, si possono spennellare con un uovo, e ridare una spolverata finale di pan grattato .

Mettete tutto in forno pre riscaldato a 180 gradi, e cuocete per 20 minuti ventilato sopra e sotto.

Per finire fate 5 minuti di grill sopra, e il gioco è fatto.

Impiattate 2 “involtini” per piatto e usate gli asparagi avanzati come contorno.

Et voilà

Besos

Barbara

 

Ricetta: tartare di salmone Temakinho

 

Uno dei miei ristoranti preferiti, di Milano, è sicuramente Temakinho, un posticino dove si mangia dell’ottimo sushi, rivisitato in chiave brasiliana.

Un esplosione di colori e sapori. 

No, no! Anche se dal mio entusiasmo potrebbe sembrare che io lavori per loro… non è così.

Io mi nutro di loro.

E poi da quando il mio amico Camillo è diventato il direttore del Temakinho di Corso Garibaldi, ho un motivo in più per andarci.

Potrei entrare da Camillo bendata, e scegliere cosa mangiare a caso (tanto mi piace tutto quello che fanno), ma un piatto preferito lo ho, ed è la loro tartare di salmao gustoso.

Premetto che non potrà mai venirvi come viene a loro, sempre che non siate nippo-brasiliani, e che siate degli ottimi chef, ma io la ricetta ve la do lo stesso.

Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:

imageSalmone fresco (mooooolto fresco, visto che andrà mangiato crudo)

Formaggio Philadelphia

Un avocado (non serve sia laureato!)

Erba cipollina (fresca, o anche no)

Salsa Yakitori (la si trova in tutti i negozi che vendono il necessario per fare i sushi)

Per ultima cosa servono le mandorle (scusate, ma mi sono dimenticata di metterle nella foto, ops!)

Quando avete tutto possiamo INIZIARE questa difficilissssssssima ricetta (bugia, è facile facile )

imageTagliate a cubetti piccoli sia il salmone che l’avocado.

A quel punto condite i dadini di avocado con un filo di olio e sale e metteteli su ogni piatto facendo una sorta di base per la tartare.

Amalgamate i dadini di salmone con un filo di olio e sale, con l’erba cipollina, e con il formaggio Philadelphia.

Per le quantità fate a occhio. Dipende anche dai gusti. Io per 3 persone ho usato 80 gr di formaggio.

Con un coppapasta (quegli anelli di acciaio, alti due dita, tipo formine, che una volta pensavo servissero solo in spiaggia!) aiutatevi a fare delle piccole “tortine” di tartare da posizionare al centro del vostro “letto” di avocado.

A quel punto, sopra ad ogni tartare, mettete un po’ di scaglie di mandorla e un filo di salsa Yakitori (o di olio, se non avete trovato la salsa)

Spero di non essermi dimenticata nulla.

Quasi quasi uno di questi giorni vado a pranzo al Temakinho, così riassaggio l’orginale!

Besos

Barbara

 

Torta light al cioccolato

 

Adoro le amiche che sanno cucinare, e quando le signore in questione capitano a casa…spesso, con nonchalance (senza preavviso e senza chiedere il permesso), le attiro in cucina, e non le faccio uscire se non sganciano almeno un paio di ricette segrete, e soprattutto a prova di imbranate come me.
Quest’estate, in Puglia, è venuta a trovarmi un’amica di Barletta con marito e figlio (che guardacaso è un compagno di classe di Daniele).

Tra un tuffo in piscina, e un giro in paese, per fortuna ci è avanzato un pó di tempo, e visto che la seconda sera siamo stati colti da una forte pioggia, quasi per caso (ahahahahahah) noi donne siamo finite in cucina.

Ecco a voi una delle ricette che sono riuscita ad estorcere, senza violenza, alla mitica Stefania.
Della serie:”E mooooo, vedi che ti mangi”, ecco a voi la ricetta per la TORTA LIGHT AL CIOCCOLATO!!!

Della serie: “Mangiami pure tutta, senza troppi sensi di colpa”

Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:

imageINGREDIENTI: 300  grammi di farina, 90 grammi di cacao amaro, 1 bustina lievito vanigliato,  2 cucchiai di olio, 120 grammi di zucchero e 375 ml di latte.

Facoltativi, ma utili: una spolverata di cannella in polvere, due cucchiai di scorza di arancia grattuggiata e 50 gr di coccolato fondente, anch’esso grattugiato.

Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola bella grande e mescolate bene tutto con una frusta (Da cucina!!!)

Versate il vostro impasto in una teglia per torte antiaderente, o foderata con la carta forno, e infornate il tutto a 180 gradi per 40 minuti.

Et voilà

Besos

Barbara

 

 

 

 

 

 

 

A scuola di cucina tra i trulli: panzerotti e focaccia

 

“Sabato alle 17 viene da me uno chef ad insegnare ai ragazzi a fare panzerotti e focaccia, vuoi portare Daniele?”

“Ma se portassi anche me stessa?”

Secondo voi mi sarei potuta perdere un’occasione del genere?

Mancopessogno

Sabato era una giornata di sole bellissima, e in spiaggia si stava divinamente, ma alle 17  ci siamo rivestiti, e alle 18 (causa traffico per “simpatica” gara ciclistica), Danny, io, due confezioni di farina, lievito, pomodoro e mozzarella, eravamo ai trulli di Terry, pronti e curiosi di imparare i trucchi dello chef pugliese Savino Bruno.

Alunni presenti? 4 adolescenti, un simpaticissimo e bellissimo bambino di 6 anni (scusate, ma sono di parte) , e una mamma infiltrata.

Ma siccome so che di tutta questa tiritera non ve ne pó importà de meno, passo subito al sodo.

imageIniziamo dagli INGREDIENTI necessari per fare i panzerotti e la focaccia

Per l’impasto servono 15 gr di zucchero, per far crescere lieviti, 1 cucchiaio di olio, per rendere l’impasto più elastico, 1 cubetto di lievito birra che andrà stemperato in acqua tiepida, 25 gr sale, mezzo litro di acqua tiepida, 1/2 kg di farina Manitoba e 1/2 di farina di semola.
Iniziamo mescolando in un’ampia ciotola le due farine, facciamo una sorta di cratere in mezzo e ci sbricioliamo il nostro lievito, ci versiamo sopra lentamente il mezso litro di acqua tiepida dopo averci sciolto dentro il sale, aggiungiamo il cucchiaio di olio e mescoliamo/impastiamo con le mani, prima nella ciotola e poi passando sul piano.

Per la focaccia pugliese comprate pomodorini e origano e, se volete fare la pizza, scegliete gli ingredienti che più vi piacciono.

Per i panzerotti basta la mozzarella e della salsa di pomodoro pronta. Considerate che con gli ingredienti che vi ho dato (se li usate per fare solo panzerotti ) ve ne verranno circa 20, e per ogni panzerotto vanno circa 50 gr di mozzarella.

Se l’impasto risultasse secco aggiungete acqua.

Se la pasta non la usate subito allora è meglio ungerla con un po’ di olio .

Fate lievitare l’impasto coperto e in un posto a temperatura ambiente, o leggermente più caldo, per almeno 1 ora .

Per focaccia pugliese: quando si stende la pasta lo si fa con pressione forte e costante prima da destra a sinistra e poi da giù a su.

Spolverare sotto con la farina per non fare attaccare impasto alla superficie dove si stende.

Oliare la teglia

Dopo aver steso la pasta con mattarello,  arrotolatela sul mattarello per adagiarla sulla teglia unta .

Mettere sulla pasta i pomodorini lavati, asciugati e tagliati a metà, origano, olio e sale e infornare a 220 gradi per mezz’ora circa sopra e sotto ventilato.

Se invece della focaccia pugliese volete la pizza, allora mettete mozzarella, pomodoro e quello che più vi piace.

Per Panzerotti: pallina di 50 gr circa CAD di pasta per ogni panzerotto.

Con gli ingredienti che vi ho dato dovrebbero venirvi circa 20 panzerotti.

Stendete ogni pallina di pasta, mettete 40 gr di mozzarella a dadini e un cucchiaio abbondante di salsa di pomodoro o di pelato schiacciato a crudo, olio e sale. chiudi Chiudete il cerchio in due e con pressione dita chiudete e rigirate bordo.

Quando le vostre mezze lune sono pronte, friggetele in olio di girasole fino a che diventeranno dorate.

Ultimo consiglio: aspettare 5 minuti prima di addentarli.

Besos

Barbara

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La patata cristallo

 

State sereni: in questo post non parlerò di Carlo Cracco, e tantomeno di Rocco Siffredi.

Oggi vi parlerò di patate fatte a mano, con amore e arte, e vi spiegherò anche come provare a farle a casa vostra, nella vostra cucina.

Un paio di sere fa, approfittando della presenza qui in Puglia di mia mamma (nonna Mao), mio marito ed io ci siamo concessi una cenetta in tête à tête, ad Ostuni.

Era da un pó che un amico mi parlava di questo ristorante nuovo ad Ostuni, ma in questi giorni, svegliandomi sempre alle 6 per seguire il cantiere ancora aperto (anche se già ci abito), di solito per cena mangiavo qualcosa al volo a casa, o in qualche macelleria di Cisternino,  che fa rima con “molto vicino”.

Ma lunedì abbiamo voluto fare un’eccezione, mi sono bevuta un caffè il pomeriggio (cosa che non faccio mai, sennò non dormo), e siamo andati a cena da “Muna“.

Muna è sicuramente molto diverso dai ristoranti tipici di qui, che amo molto, ma mi è piaciuto molto.

Ma, a parte la location, raffinata ed elegante, mi è piaciuto davvero tanto il cibo.

Sono anche riuscita a farmi dare la ricetta delle patate cristallo dallo chef  Pasquale Lanzillotti (ex chef del Cipriani e dell’Orient Express)

Come secondo ho ordinato il maiale cotto sottovuoto, a bassa temperatura, e sul maiale  sono arrivate loro, le “patate cristallo”.

Immagino che le patate cristallo si chiamino così per la loro trasparenza, e per la croccantezza.

Buone, davvero buone!

RICETTA: si prendono le patate, con la buccia, e si tagliano a fettine sottili sottili di circa 2 mm.

A quel punto posizionate uno strato di fette su un foglio di carta forno nel vassoio del vostro forno e lo coprite con un altro foglio di carta forno.

Mettete sopra qualcosa di pesante che tenga i fogli schiacciati tra loro (qualcosa che possa stare in forno senza sciogliersi!!!) e cuocete per un’ora a 120 gradi.

Buone patate a tutti.

Barbara

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Crema di valeriana con bacon

 
E siccome la sera fa ancora freschetto (come se dise a venessssia), giochiamoci le ultime “carte creme e vellutate”.
Ecco a voi una ricettina facile facile, “leggera” e sfiziosa.
ingredientivalerianafotoPartiamo come sempre dalla LISTA DELLA SPESA
1 cipolla media o 2 scalogni
30 grammi di burro
150 gr di patate a pezzetti
sale e pepe, e un pizzico di zucchero
1 dado di pollo o di carne
600 gr di acqua 
200 gr di valeriana
60 gr di pancetta  tagliata a striscioline 
100 gr di panna (io uso quella di soia che è decisamente più leggera)
1 cucchiaino e 1/2 di succo di limone
1 punta di salsa di Worcester
Se avete tutto INIZIAMO:
io, avendolo, ho fatto tutto col BIMBY e, se lo avete anche voi, eccovi la ricetta:
Mettere cipolla e aglio nel boccale, tritare 3 sec a vel 5
Aggiungere burro e insaporire per 2 min, varoma, vel 1
Unire le patate e tritare 3 sec, vel 5
Aggiungere sale, pepe, dado e acqua e cuocere 12 min, 100 gradi, vel 1
Mettere valeriana nel recipiente del varoma e cuocere 3 min, varoma, vel 1
Abbrustolire la pancetta in una padella fino a dorarla bene.
Aggiungere nel boccale l’insalatina cotta e il resto degli ingredienti, tranne la pancetta, e frullare 30 sec a vel 10
Versare la crema in quattro ciotole, decorare con la pancetta.
Se non avete il Bimby potete farla benissimo facendo un bel soffritto con burro e cipolla, o scalogno.
Aggiungete le patate tagliate a piccoli tocchetti, acqua, sale e pepe, dado, e fate cuocere 15/20 minuti.
Cucinate la valeriana al vapore, se avete una vaporiera o un cestino per il forno a microonde (sennò la fate bollire), e poi la aggiungete alle patate assieme agli ingredienti che mancano (worcester , limone, panna e un pizzico di zucchero), e frullate.
Mettete la crema in quattro ciotole e decorate con la pancetta che avrete prima fatto saltare in padella fino a farla diventare bella croccante.
Io, come tocco finale, ci ho aggiunto anche un filo di olio e una spolverata di grana
Et voilà
Barbara

 

 

 

Tagliatelle verdi con legumi

 
Aver voglia di un bel piatto di pasta di sera, ma sapere che sarebbe meglio evitare?!
Succede!
E quindi?
E quindi basta ricorrere ad un piccolo e facile trucco: tagliatelle di zucchine, et voilà!
ingredientifotoIniziamo subito con la LISTA DELLA SPESA per 4 (stiamo parlando di porzioni normali da ristorante di altissssssimo livello, e non di piatti extra large da trattoria della nonna Pina!)
3 o 4 zucchine verdi
150 grammi di piselli novelli freschi
100 grammi di fave fresche
due mazzetti di rucola
1 manciata di mandorle pelate
70 gr di pecorino
olio, sale e pepe
Se avete tutto INIZIAMO:
La ricetta vorrebbe il tutto a crudo e quindi dice di pulire piselli e fave, e di metterli a macerare per almeno 3 ore in olio e sale.
Io invece (siccome così duri non mi piacevano) li ho puliti (sgrandoli dai loro baccelli), li ho cotti al vapore 7 minuti assieme alle tagliatelle di zucchine (ora vi spiego come farle) e solo dopo averli cotti ho sbucciato le fave e ho messo fave e piselli a macerare con olio e sale (le tagliatelle di zucchine le ho tenute a parte)
Per fare le tagliatelle di zucchine, prendete il pela patate e “pelate” le vostre zucchine, ovviamente per il lungo.
A quel punto potete cuocere al vapore (o bollire) fave, zucchine e piselli, tutto assieme
Mentre fate ciò, prendete quello che vi è rimasto delle zucchine (ossia tutta la parte bianca), due mazzetti di rucola, una manciata di mandorle, 3 o 4 cucchiai di acqua, un filo di olio, sale e pepe, e frullate tutto assieme.
Otterrete così una fantastica salsa per le vostre tagliatelle di zucchine.
Prendete metà della vostra salsa e la aggiungete, mescolando con dolcezza (sennò le tagliatelle di zucchine si rompono!!!), alle tagliatelle, alle fave e ai piselli.
Tirate fuori dall’armadio i vostri piatti e, se lo avete, prendete anche un coppa pasta (quegli anelli di acciaio che servono per fare le tartare belle tonde etc etc) .
Impiattate riempiendo, sempre con dolcezza, il vostro coppapasta con  le tagliatelle e i legumi.
Sfilate piano il coppapasta e aggiungete sul piatto un po’ della salsa rimasta, un filo di olio e, per ultimo, grattugiate sopra un bel po’ di pecorino.
Et voilà: ecco a voi un super gustosissimo piatto di “pasta”, zero carboidrati e pochissssssime calorie.
Besos
Barbara
 
 

Purè di fave e cicorie: la giusta medicina per il “Mal di Puglia”

 

 
Ormai è ufficiale: la Puglia mi scorre nel sangue…
Quando è amore è amore, e nulla si può fare.
Ieri la nostalgia era forte, fortissima.
Altro che “Mal d’Africa”, io ho il “Mal di Puglia”!!!
Erano quasi le 19, e stavo tornando a casa in bici con Danny, dal parchetto.
Ad un certo punto ho sentito il “Mal di Puglia” farsi sempre più forte, a allora ho trascinato Danny dentro l’Ipercoop (che per fortuna era quasi deserto), e ho comprato al volo 1/2 kg di fave decorticate e 1 kg di cicoria.
Arrivati a casa Danny si è fiondato sul mio ipad, e io in cucina.
Per cena avevo previsto uova e asparagi, ma un antipasto ci stava bene, benisssssssimo.
Se doveste anche voi soffrire di “Mal di Puglia”, la medicina migliore, con effetto immediato, è purè di fave e cicoria.
ingredfaveecicoriefotoIniziamo subito con gli INGREDIENTI:
1/2 kg di fave decorticate
1 kg di cicoria
Sale
Olio, possibilmente Pugliese (che noi abbiamo sempre perché lo facciamo fare con le olive degli ulivi che abbiamo nel nostro terreno)
3 foglie di alloro.
Quando avete tutto INIZIAMO:
Sciacquate bene le fave decorticate e mettetele in acqua bollente con 3 foglie di alloro (non salatele prima, ma solo a fine cottura) .
Fate cuocere una mezz’ora come indicato nella confezione (le fave decorticate cuociono velocemente)  L’acqua non deve essere troppissima: deve coprire le fave e superarle di poco, al massimo aggiungete acqua durante la cottura.
Alla fine della cottura togliete le foglie di alloro, aggiungete sale e frullate il tutto (le fave andrebbero mescolate e ridotte a purè col cucchiaio di legno, ma io frullo perché il purè mi piace bello liscio) . Qualcuno, per rendere il purè più cremoso, aggiunge una patata.
Mentre cuociono le fave, pulite la vostra cicoria eliminando le parti più dure, quelle bianche, e sbollentate la cicoria in acqua salata per circa 7 minuti.
Direi che a questo punto siete pronti: mettete sui vostri piatti un po’ di purè e un po’ di cicoria, condite con olio extra vergine e aggiustate di sale.
Il “Mal di Puglia”, per un paio di minuti, farà un po’ meno male…
Buon Ponte, auguri a tutti i Marco e viva da Libertà!
Barbara

La torta dietetica della zia Robi

 
Navigando su facebook spesso si leggono un sacco di cavolate (comprese quelle che scrivo io), ma a volte si trova anche qualcosa di molto utile.
L’altro giorno la mia amica Roberta Beta ha pubblicato la foto di una torta e sotto ha scritto “torta dietetica”.
Torta dietetica?
Secondo voi una golosa come me che ha appena finito il digiuno, e che si è messa in testa di fare la brava, avrebbe forse potuto non provare immediatamente a farla?!?
Ho preso la mia forma di silicone fatta a cuore e ho subito preparato la “Torta dietetica della zia Robi”.
Risultato?
Ok, ok, non sarà buona come una torta normale, ma vi assicuro che si fa mangiare benissimo.
Se poi la tagliate a fette, scaldate le fette poco prima di mangiarle, e ci mettete su un velo di marmellata light (quelle fatte con lo solo zucchero della frutta), avrete di che leccarvi le labbra.
E la bilancia?
La bilancia rimane uguale!!!
ingredientifotoIniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:
150 grammi di crusca di avena
2 mele bianche o rosse
del dolcificante liquido 
una bustina di lievito
3 uova (ops, mi sono dimenticata di mettere nella foto!)
e uno yogurt greco magro
Quando avete tutto INIZIAMO:
Scaldate il forno a 200 gradi.
In un recipiente mettete la crusca, le 3 uova, le 2 mele tagliate a tocchetti, una bustina di lievito e un paio di gocce di dolcificante liquido (tic, stevia…)
Con un frullatore ad immersione frullate il tutto, o mescolate a mano senza frullatore, e mettete il tutto in un recipiente per plumcake (io ne ho usato uno in silicone fatto a cuore).
Credo si possa fare anche con altra frutta, provate!
Infornate e cuocete fino a che non sentirete un buon profumo.
Direi una mezzoretta circa.
Buona torta dietetica!
Barbara

 

Cucinare al vapore: #buonomasano

 

Dopo 5 giorni di digiuno ho riniziato a mangiare.
Dopo 5 giorni di digiuno, ovviamente, non puoi mangiare quello che vuoi, ma devi reintrodurre gradualmente gli alimenti, partendo dai più leggeri, ed evitando i carboidrati per lo stesso numero di giorni in cui hai digiunato.
Dopo 5 giorni di digiuno avevo voglia di sapori sani, leggeri. 
Dopo 5 giorni di digiuno ho deciso di cucinare al vapore!
Per molti la cucina al vapore è sinonimo di cucina triste, da ospedale, ma vi assicuro che non è così.
Da un paio di anni a Milano hanno aperto due ristoranti, che si chiamano “That’s vapore“, dove cucinano solo piatti al vapore, e io adoro quei due ristoranti.
Il vapore mantiene tutte le proprietà nutritive degli alimenti, e con loro i gusti.
Era da tanto che volevo provare a cucinare a casa, al vapore, uno dei miei piatti preferiti del “That’s vapore”, e questa volta l’ho fatto.
Sono andata al mercato e ho comprato quello che mi serviva per fare gamberi e calamari al vapore, su un letto di foglie verdi e di germogli di soia, spolverati da zenzero fresco.
vaporeingredientifotoVisto che di spesa stiamo parlando, iniziamo per l’appunto con la LISTA DELLA SPESA x 4 per questo piatto:
1/2 kg di gamberi, o poco meno
1/2 kg di anelli di calamari, o poco meno
Un bel sacchetto di spinaci 
Un bel sacchetto di erbetta
Una confezione di germogli di soia
Un pezzo di zenzero fresco (il tubero)
Poi vi servirà un filo di olio, del sale, e ovviamente qualcosa per cucinare al vapore.
Io uso i cestelli per il forno a microonde, oppure il cestello in acciaio da mettere dentro la pentola, ma ovviamente va benissimo anche la vaporiera o il Bimby, se lo avete.
A quel punto lavate bene le foglie di spinaci e di erbetta, sgusciate i gamberi e tagliate a striscioline fini i vostri anelli di calamari.
Quando siete PRONTI fate una base con le vostre foglie verdi e poi aggiungete sopra i germogli di soia e i calamari e i gamberi.
vapore crudofotoUna spolverata di sale e siete pronti per cucinare.
Ovviamente, se il recipiente è piccolo, dovrete dividere i vostri ingredienti in 3 o 4 parti e cucinarli un po’ alla volta (come ho fatto io)
Ma non preoccupatevi perché la cottura è velocissima: ci vorranno solo 7 minuti.
Quando avrete finito di cuocere al vapore, trasferite le vostre porzioni in piatti o in ciotoline, versateci sopra un filo di olio, aggiustate di sale e grattateci sopra lo zenzero (che ovviamente va prima pelato).
Io questa volta ho provato con questi ingredienti, ma ci sono mille altre combinazioni possibili.
Potete usare le carote, le zucchine, il salmone tagliato a cubetti, il pesce persico…
Potete sbizzarrirvi, ma ricordatevi che, siccome tutto va cotto assieme e nello stesso tempo, dovrete tagliare la verdura in modo tale che cuocia tutta nel tempo previsto: più tempo una verdura necessita per essere cucinata, e più fine dovrete tagliarla!
Se, per esempio, usate le carote, visto che queste ci mettono di più degli spinaci a cuocere, dovrete tagliarle molto fini.
Io le taglio col pela carote e faccio delle specie di tagliatelle molto sottili.
Che dire?
Provateci e date sfogo alla vostra fantasia, poi fatemi sapere!
Barbara