Mai dimenticare quanto siamo fortunati

Se stai leggendo hai già un buon motivo per sentirti fortunato!

Perché stai leggendo me?! Ma vaaaaa!!!

Perché se stai leggendo vuol dire:

1) che sai leggere

2) che hai un computer, o uno smartphone.

Oppure sei sul computer del lavoro, e quindi:

3) hai un lavoro

Amici, arrarrara! Attenzione, super offerta: affittasi casa in Puglia

E visto che questo è il mio blog, e la casa in questione è quella che mio marito ed io abbiamo da poco finito di costruire in Puglia, e affittiamo, io la pubblicizzo, ok?!?!?!?

Ebbene sì, affittiamo il nostro angolo di paradiso!

Venerdì 17 e quella mia vacanza con Alessia Marcuzzi

Ma davvero venerdì 17 porta sfortuna? E, sopratutto, perchè?

Nell’Antica Grecia, i seguaci di Pitagora odiavano il 17 perché si trovava in mezzo a due numeri perfetti come il 16 e il 18.

Nell’Antico Testamento si dice che il giudizio universale era iniziato il 17esimo giorno del secondo mese.

Sulle tombe, i romani scrivevano VIXI, ho vissuto quindi sono morto. Una parola non molto allegra che venne confusa con XVII (il 17 ).

Il venerdì invece si pensa sia sfortunato perché, nella tradizione cristiana, è il giorno della morte di Gesù Cristo.

Somma le varie superstizioni, ed ecco che si arriva al venerdì 17.

Per fortuna che non sono superstiziosa: secondo me la sfiga non ha un calendario, e arriva quando ne ha voglia lei, e quando arriva spesso non si accontenta di un giorno solo.

Se devo pensare ad un periodo sfigato della mia vita, la mia memoria torna veloce a quella vacanza fatta con Alessia Marcuzzi.

Era il dicembre del 1999

Non avevo figli, e neanche uno straccio di fidanzato.

Ero libera di andare dove volevo, e quindi avevo programmato di andare a trovare la mia amica Ursula che si era trasferita a vivere a Grenada, ai Caraibi.

Un giorno, chiacchierando con la mia amica Alessia (Marcuzzi) scopriamo che anche lei aveva programmato di andare a trascorrere le vacanze di Natale e il capodanno ai Caraibi, a Saint Barth, con il suo assistente dei tempi (eravamo single tutte e due).

“Dai Babi vieni prima a Saint Barth con me, e poi raggiungi la tua amica a Grenada per capodanno”.

Come dire di no ad una proposta tanto allettante?

Saint Barth e Grenada non erano così lontane, sulla cartina (Li mortacci! Alla fine, con i voli interni, che facevano più fermate di un treno regionale, ci ho poi messo 5 ore da un’isoletta all’altra!!!).

Alessia e il suo assistente partivano da Roma, e io da Milano Malpensa.

Avevamo appuntamento all’aereoporto di Londra, e da lì avremmo proseguito assieme sullo stesso volo, per Saint Martin.

Alle 4 del mattino ero a Malpensa, con la mia borsa a tracolla e la mia valigia.

Incontro un amico fotografo che sarebbe dovuto partire per un viaggio di lavoro.

Gli avevano appena rubato tutta l’attrezzatura da sotto gli occhi, era incavolato nero, e aveva ovviamente deciso di rinunciare al viaggio.

L’aereoporto a quell’ora era quasi vuoto. Ma come aveva fatto a farsi fregare così?! (ma quando mai ho pensato ad una cosa del genere!!!)

Stavo andando a prendere un carrello, quando ecco che arriva un ragazzo e mi porge il suo.

Allungo il braccio per prenderlo, e in quel momento un altro ragazzo, da dietro, infila la mano nella mia borsa a tracolla e mi ruba il portafoglio.

Ovviamente me ne sono accorta solo dopo, al bar, una volta che avevo imbarcato la valigia e che si stava facendo forte in me la voglia di cappuccino e cornetto.

Ho denunciato il furto, ma visto che avevo in mano il mio documento e il biglietto dell’aereo, ho deciso di partire lo stesso.

All’aereoporto di Londra mi aspettava Alessia, e i soldi me li avrebbe prestati lei.

Arrivata a Londra mi finisce il credito del cellulare, e senza soldi non posso caricarlo.  Non trovo Alessia se non dopo 3 ore, al gate da dove sarebbe partito il nostro volo.

Finalmente arriviamo a Saint Martin, ma la mia valigia no!

Dopo il furto del portafoglio, ci mancava anche lo smarrimento della valigia.

Prendiamo un volo interno per Saint Barth, senza la mia valigia, e arriviamo nella “nostra” super villa nella baia del vento.

Uno pensa che nella baia del vento ci sia vento, ma non così tanto.

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Alessia Marcuzzi

La casa era in alto su una sorta di roccia a picco sul mare, e di notte facevamo fatica a prendere sonno: si alzava un vento talmente forte che gli schizzi dell’acqua della piscina arrivavano a sbattere contro la finestra della nostra camera.

Alessia aveva dei soldi da prestarmi, ma erano lire, e quindi dovevo andare a cambiarli in paese.

A quel punto il guardiano della casa si offre di accompagnarmi in paese, in moto.

Partiamo, lui prende un dosso a tutta velocità, e io volo sull’asfalto.

Ero in costume e pareo, quindi vi lascio immaginare le abrasioni sul mio lato B, e non solo.

Dopo 4 giorni riparto per raggiungere la mia amica a Grenada, e all’aereoporto di Saint Martin ritrovo finalmente la mia valigia.

Non vi dico la paura sul mini volo Saint Barth-Saint Martin: ero l’unica passeggera, e ad un certo punto c’è stata un’avaria, per fortuna risolta, ma che fifaaa.

Arrivata finalmente a Grenada, inizio a rilassarmi, anche se con tutte quelle ferite non potevo prendere troppo sole, e fare il bagno mi bruciava di brutto.

Ho fatto fuori un’intera di pianta di aloe per curare le mie ferite, ma alla fine ho iniziato il 2000 alla grande, con la mia valigia e la mia più cara amica accanto a me.

Ho sempre pensato che avrei dovuto scrivere un libro su quella vacanza, specialmente dopo che Air France mi ha perso di nuovo la valigia, al ritorno.

La avevano buttata su tapis roulant sbagliato, ma per fortuna me ne ero accorta, ed ero tornata a casa con lei.

Non mi parlate di venerdì 17 o di venerdì 13, perché, ripeto, la sfiga non ha l’agenda, ma arriva quando meno te lo aspetti.

Oggi però esco a piedi, e con uno spicchio di aglio in tasca.

Non si sa mai! Hihi

Besos Barbara

 

 

 

 

Un’altalena di emozioni

 

E’ il primo lunedì mattina che non devo spremere le arance per la sua spremuta.

E’ il primo lunedì mattina che non devo accompagnarlo a scuola, o al campus.

E’ il primo lunedì mattina senza di lui.

E’ partito sabato, ma inizio a realizzarlo ora.

Sabato mattina abbiamo accompagnato Danny dalla nonna, ma non ho sentito l’emozione dei lunghi arrivederci.

Sabato sera avevamo un matrimonio in Francia, e quindi sembrava uno dei tanti fine settimana in cui ci approfittiamo delle nonne, gli molliamo il biondino, e scappiamo per vivere la coppia.

E invece? 

E invece ieri sera siamo tornati da nostro week-end, e lui non era qui ad aspettarci, come sempre.

Lui sabato sera ha preso un aereo con la nonna paterna, ha raggiunto la nonna materna che arrivava da Venezia e li aspettava già in aereoporto, e ora, con ben due nonne, si gode il mare.

E io? 

E io inizio a realizzare solo ora che lui non c’è, e che non lo vedrò per ben due settimane.

Sarei una super mega bugggggiarda se non ammettessi che, assieme al senso di vuoto, pervade in me anche una sorta di senso di leggerezza, ma vi assicuro che in questo momento non so se ridere o piangere.

Sono liberaaaaaaaa, ma senza di lui.

Non ho orari, ma neanche i suoi baci e i suoi abbracci.

Oggi dovevo fissare la visita di controllo in palestra e mi sono sentita dire: “Prima delle 16 perché poi devo recuperare mi figlio”

Ops! Mi è scappata!

Io oggi non devo recuperare nessuno, e domani neanche, e mercoledì neppure, e giovedì parto io.

Da giovedì metto la tenda in Puglia.

La tenda? Diciamo che la casa non è ancora pronta, ma che siamo in dirittura di arrivo, e quindi ho deciso di andare giù con la frusta, per velocizzare i lavori finali.

Dormirò da un’amica, in attesa di poter prendere finalmente possesso della casa.

E poi ci saranno scatoloni da disfare, mobili da posizionare e tanta polvere da pulire.

Sono felice, felicissima. So già che sarà una bella sfaticata, ma di quelle sfaticate belle da fare.

Sarò sola soletta, ma sono sicura che il tempo volerà, e che in un batter d’occhio, dal gate degli arrivi dell’aereoporto di Brindisi, vedrò uscire mio marito mano nella mano con nostro figlio.

Il mio uomo grande mi riporterà il mio uomo piccolo, e in quel momento il mio cuore premerà forte sotto il petto.

Adesso mi godo questi giorni di meritata libertà, senza orari e senza grosse responsabilità.

Dondolando sull’altalena dell’emozioni, tra il desiderio di chiamarlo ogni 5 minuti e la voglia di lasciarlo vivere la sua vacanza, viziato dalle sue nonne e lontano da quella rompiscatole precisina della sua mamma.

E poi volete mettere l’ebrezza di poter uscire a bere un aperitivo con mio marito senza premeditazione? Senza vincoli di babysitter in attesa, e orari da rispettare?

Ti amo piccole amore mio,

Divertiti, ma pensami, e torna prestooo!

Mamma

Il nostro fine settimana senza di lui, al matrimonio di Franco e Georgina

Il nostro fine settimana senza di lui, al matrimonio di Franco e Georgina

 

Mare o montagna?

 
E’ da ieri che Facebook pullula di foto di montagne super innevate, con amici che non riescono neanche ad uscire di casa per andare a comprare il latte (e allora vanno dalla mamma di Morandi, al piano di sotto).
E siccome in montagna c’è un sacco di neve, noi oggi si parte, per la Puglia!
Pensare che a 5 anni avevo già preso la mia prima medaglia, da sciatrice provetta.
Ma alla veneranda età di quasi 44 anni, ho capito che a ME MI (scusate, ma, anche se scorretto, lo trovo molto rafforzativo) piace di più il mare, anche in inverno.
OK, ok, magari a febbraio porterò Danny a sciare un week-end, giusto per non sentirmi troppo in colpa.
Anche se, forse, più in colpa mi ci sono sentita  l’ultima volta che lo ho portato in montagna, a Pasqua.
Avevamo deciso di andare nel nostro amato agriturismo a Cortina per fargli prendere un po’ di lezioni di sci e lui, il primo giorno, è caduto, e si è stirato i legamenti del ginocchio.
Mi sono sentita in colpa perché non ho menato l’insegnante!
Ma si può portare un bimbo di 5 anni, che aveva già fatto qualche lezione, ma un anno prima, a fare una vera pista da grandi, subito, durante la prima lezione?!
Ma fare prima un pò di pratica in squallido campetto no!? Brutto?!
Vabbè, meno male che appena arrivati a Milano, con ancora le valigie in macchina, abbiamo portato Danny al Vismara da un giovane medico con le contropalle.
In montagna ci avevano detto di mettergli tutore e stampelle per due settimane, ma il medico della primavera del Milan, e della nazionale italiana di snowboard, ci ha fatto togliere tutto, subito.
Ma dimentichiamo e andiamo avanti che l’è megl…
E quindi?
E quindi abbiamo deciso che a noi ci piace di più il mare, anche in inverno.
Ed è proprio al mare, in Puglia, che ci stiamo costruendo una bella casetta per farci tutte le vacanze che riusciremo a fare, in tutte le stagioni, e per magari un giorno, chi può dirlo, andarci a vivere.
Amo Milano, ma ogni tanto si fa forte la voglia di scappare, e mi ci vedrei benissimo a vivere in Puglia, con il mare sempre a portata di mano.
Sono Veneziana, io.
Ho bisogno dell’acqua, io.
Mi piace sentire il sale sulla pelle.
Ci andrei a letto, con il sale sulla pelle.
Preferisco infilare in una borsa costumi e parei che passare le ore a cercare guanti, calze di lana, berretti e pile per tutti.
E poi soffro il freddo, e le code alle seggiovie.
Mi piace mangiare il pesce in riva al mare, con il vento che mi accarezza la pelle e gli schizzi delle onde che arrivano quasi sotto al tavolo.
Non mi mette tristezza il mare d’inverno, anzi.
Sembra volermi trasmettere la sua forza, il mare d’inverno.
Adesso vi lascio perché abbiamo un volo da prendere: la Puglia ci aspetta.
Dopo giorni di abbuffate mi viene difficile parlarvi di cibo, ma una cosina veloce veloce ve la voglio dire: alla polenta uncia con gorgonzola, preferisco il purè di fave con la cicoria.
Barbara
Ostuni, a fine settembre

Ostuni, a fine settembre

 

Appesantisce il guerriero, sette lettere: il brasato!

 
Ve lo ricordate “Vacanze di Natale ’90”?
E la scena in cui Diego Abatantuono fa il cruciverba?
Beh, io me l’ero dimenticata, ma ieri sera mi è tornata in mente.
Dopo la spiaggia Danny ed io siamo andati a “Endless TAC” (Tuffo Al Cuore), un evento itinerante e multisensoriale dell’artista Irma Paulon.
Ci aveva invitati il mio amico veneziano Jason (per i non amici, Giuseppe Boscaro) e siccome, dopo tanto cinema, avevo voglia di qualcosa di diverso…ho deciso di andare e di portarci anche il mio cucciolo.
Abbiamo sentito il bravissimo Paolo Borghi suonare delle specie di dischi volanti, abbiamo annusato nuovi profumi e curiosato tra collane di plexiglas, stivali con i cuoricini e abiti e quadri appesi qua e là nella suggestiva location di Ca’ Zanardi
Dopo aver conosciuto Irma l’artista, ci siamo avventurati in cerca di qualcosa da mangiare e da bere.
Ovviamente, come in tutti gli eventi riusciti ed affollati, che si rispettino, tocca sempre fare quasi a botte per una tartina o uno spiedino di frutta.
A quel punto il genio di mio figlio ha avuto la bella idea di chiedermi se potevamo andare a cena lui ed io alla trattoria “da Fiore” vicino a casa e io, siccome era presto, ho avuto la bella idea di dirgli di sì.
Ma contare fino a 10 mai?! Argh
Risultato?
Una romantica cena a lume di candela in cui io ho mangiato un piatto gigante di ottimi spaghetti al nero di seppia, con seppie e, come se non bastasse, ho finito anche gli spaghetti con vongole e cozze di Danny boy.
Aiutooo!
Sono tornata a casa rotolando.
Basta, è ufficiale: il prossimo lunedì sarà “il famoso lunedì” in cui inizierò il mio cammino verso la resurrezione, fisica.
Lunedì devo iniziare la dieta o dalla mia bilancia digitale vedrò miracolosamente uscire delle grandi molle.
E siccome quando mi metto in testa una cosa la porto fino in fondo, come un vero guerriero, inizierò ad alleggerirmi eliminando il brasato, ahahahahahah
Adesso torniamo seri e concentriamoci.
Se in vacanza avete ingurgitato più calorie di quelle che avete bruciato camminando, correndo e/o nuotando o se come me non avete fatto nessuna attività fisica allora eccovi qualche utile suggerimento (NB: costruire castelli di sabbia o fare all’amore non sono considerate attività fisiche perché, se non in casi estremi, non bruciano abbastanza calorie):
Se mentre eravate al mare, o in montagna, avete mangiato tutto quello che vi andava di mangiare senza porvi troppi freni (come ha fatto la sottoscritta), allora evitate di tornare e di fare subito diete drastiche perchè quello che otterreste sarebbe solo un aumento della fame.
Iniziate dandovi giusto qualche regola e poi semmai, tra un paio di settimane, se dovrete perdere tanto peso, allora potrete iniziare ad essere più rigide.
Per ora iniziate così:
1) Eliminate qualsiasi bevanda e qualsiasi tipo di alcolico e bevete solo tanta acqua (so che per qualcuno può non essere facile, ma nessuno vi ha detto di abbuffarvi in vacanza, quindi ora tocca qualche sacrifico)
2) Mangiate tanta verdura e frutta evitando la frutta troppo dolce (sempre zuccheri sono e gli zuccheri chiamano gli altri zuccheri ossia più zuccheri si mangiano e di più zuccheri viene voglia)
3) Se vi va la pasta mangiatela magari a pranzo, ma conditela solo con verdura, poco olio e niente grana (carboidrati+proteine=no buono)
4) Evitate fritti e condimenti pesanti tipo salse e salsine.
5) Se non avete una grande forza di volontà, evitate gli aperitivi per un po’ (tranne il mio del mercoledì al Bobino tanto al buffet troverete anche un sacco di verdure). Se proprio avete voglia di uscire per rivedere gli amici, allora fatelo, ma prendete giusto un bicchiere di vino e magari mangiate qualcosa di sano a casa prima di uscire così non arriverete affamati di schifezze!
6) Ricordatevi sempre di fare uno spuntino a metà mattinata e uno o due il pomeriggio. Ovviamente parlo di uno jogurt o di un frutto e non di un trancio di pizza
7) Ultima cosa: moto, moto e moto (non sto parlando delle 2 ruote). Non serve che andiate per forza in palestra. Se, come me, vi piace camminare allora infilate le cuffie con la colonna sonora della vostra estate e camminate.  A volte basta anche smetterla i prendere gli ascensori e fare le scale oppure andate al lavoro a piedi, camminando a passo sostenuto.
Dai dai che da lunedì inizio la dieta e poi appena Danny inizierà la scuola avrò finalmente anche il tempo per andare a fare mani, piedi, tagliare le triple punte e andare anche in palestra o a fare le mie lunghe e adorate camminate.
Non ci posso credere: le vacanze saranno anche finite, ma io torno a vivere!
Adesso avrei solo bisogno di un idro pulitrice per levarmi tutta la sabbia di dossoooooooooooooo
Barbara

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Il segreto della felicità

 
Il segreto per la felicità è partire col proprio compagno, col proprio marito, senza figli.
Il segreto della felicità è partire e poi tornare per vedere la faccia di tuo figlio quando ti viene incontro giù per le scale e sorride, e ti abbraccia, e ti bacia tutta partendo dalle gambe per poi arrampicarsi ed arrivare agli occhi, alle guance, alla fronte…
Eh su dai, diciamocelo: le vacanze con i figli non sono vere vacanze.
E la cosa bella è che io ero davvero felice di rivederlo.
Sapete bene quanto io, come tutte le mamme, ami mio figlio, ma non mi vergogno di dire che alla fine della crociera avrei tanto voluto che fosse già il 12 settembre per portarlo a scuola e liberamene per ben 8 ore di seguito.
Non so cosa succeda alle altre mamme, ma io quando ho mio figlio nei paraggi non sono mai rilassata al 100%.
E poi, soffrendo di ansia di prestazione, passo la giornata a pensare a come rendere felice lui senza pensare più a quello che farebbe felice me.
Stare sdraiata a leggere il libro di turno, per esempio?
Ma quando mai!
Svegliarsi la mattina in due, fare colazione e poi tornare nel lettone a farsi le coccole?
Ma quando mai!
Baciare tuo marito mentre prendete il sole senza vedere arrivare lui di corsa, geloso di quel bacio tra mamma e papà?
Ma quando mai!
Ecco, avevo proprio bisogno di un paio di giorni di tutto questo, di vero relax da sola, con l’uomo che amo, con il padre di mio figlio.
E con la scusa di seguire il cantiere della casa che stiamo costruendo in Puglia, 3 giorni e 2 notti ce li siamo presi.
Non sono tanti, ok, ma sono bastati, eccome se sono bastati.
Sono tornata ieri sera, rilassata e felice.
Danny ha subito voluto vedere le foto e quando ha visto quelle di me arrabbiata in spiaggia e vicino all’aereo, mi ha chiesto perchè avevo la faccia arrabbiata.
Quando ho risposto “Perchè dovevo lasciare papà che tornava a Milano a lavorare” lui mi ha guardata e mi ha chiesto ” Ma non eri felice di tornare da me?”
Il mio piccolo grande amore.
Adesso non avrei voglia di accompagnarlo a scuola per lasciarcelo 8 ore di seguito, adesso ho solo voglia di stare con lui e di godermelo.
Fatelo donne: ogni tanto lasciate i vostri figli con i nonni, gli zii, qualcuno di cui vi fidiate, e partite.
Partite per un paio di giorni con l’uomo che amate o anche con le vostre amiche.
Divertitevi, rilassatevi, fate shopping e per almeno 72 ore dimenticatevi di essere mamme e ricordatevi di essere donne.
Tornerete felici e soddisfatte.
Farà bene a tutti.
Barbara

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Mi si sono scaricate le pile

 
Ok è ufficiale: mi si sono scaricate le pile.
Ho la fortuna di non avere uno di quei lavori dove devi timbrare il cartellino e quindi posso gestirmi i miei tempi come meglio credo, ma forse quest anno non sono stata poi così brava.
In certi momenti ho esagerato con lo sport e in certi altri con il mio ruolo di “mamma/amica facciamo uno botto di cose assieme tanto io non mi stanco mai”.
Se poi ci mettiamo anche la mia nuova passione per la cucina, allora siamo davvero a posto: ma perché cavarsela con un veloce petto di pollo con contorno di verdure e non provare invece a fare quelle 4 nuove ricette che ho scoperto settimana scorsa?
Ho due ore libere: mi leggo un libro?
Ma nooo, vado giù in garage e in cantina e faccio un pò di ordine.
Vado a fare un pò di normale e sana attività in palestra? Ma perchè fermarmi al classico e non provare crossfit e qualche altra disciplina stile militare?
L’anno scorso abbiamo fatto due settimane al mare e 1 in montagna e sono tornata più stanca di quando sono partita.
Invece di comodi alberghi, noi per le nostre vacanze abbiamo sempre preferito affittare case.
Se ci si muove con largo anticipo, si fanno ottimi affari.
Peccato che, se come me, non hai una babysitter o un aiuto in casa e il marito è sul pigro andante, la casa in affitto ti si rivolta contro e diventa ben presto la tua “bara”.
Sveglia, prepara la colazione, prepara il pranzo per la spiaggia o per il fiume (in montagna), metti in borsa asciugamani, parei, creme, giochi etc.
E poi via in spiaggia dove i mariti riposano e le mogli fanno le trottole e poi la spesa e poi si torna a casa a sciacquare tutto, a fare le docce, a rifare i letti, a preparare la cena e a rassettare.
Ehccccheccavolo, ma queste non sono vacanzeeeeeeeeeeeee!
“Amore quando hai messo a letto il bambino vieni fuori che ci beviamo una cosina io e te?”
Peccato che spesso iniziavo a russare prima che si addormentasse il bambino e mio marito fuori ci rimaneva da solo.
A maggio ho guardato mio marito e ho detto: “Quest anno niente case in affitto: villaggio o crociera. Scegli tu, ma fammi andare in un posto dove non dovrò cucinare, non dovrò pulire e qualcuno si occuperà di fare giocare Danny almeno un paio di ore al giorno in modo che io possa leggermi un libro, fare sport, risposarmi e abbronzarmi anche davanti, e non sempre e solo dietro”.
Detto fatto: dopo un paio di giorni avevo già prenotato una super crociera di 2 settimane attraverso il  sito di crocierissima.
Ruby Princess: nave 5 stelle, lenzuola di seta, mini golf, cinema all’aperto, mega spettacoli in mega teatri, mega ristoranti, mega intrattenimenti per bambini compresi nel prezzo, mega babysitter per la sera, mega suite, mega itinerario (Croazia, Grecia, Turchia, Napoli e Roma) e sopratutto…mega offertona!
Evito con cura le navi italiane, da ben prima di Schettino, perchè non amo gli orari fissi e nelle navi straniere si cena e si pranza quando si vuole.
E poi, so che potrà far ridere, ma nelle navi italiane la gente brutta la vedi subito mentre in quelle straniere…si camuffano meglio. 
Amo il mio paese e gli italiani, ma se almeno in vacanza ho l’occasione di conoscere gente di altri paesi con altre culture, altre abitudini e altre storie, sono più contenta.
crocierafotoNon vi dico la faccia di Danny boy quando ha aperto la busta sorpresa in cui avevo messo un collage delle foto della nave in cui avremmo trascorso le nostre vacanze. 
Sono quasi 3 mesi che non parla d’altro.
Oggi saliamo a bordo, a Venezia.
Domani si salpa, da Venezia.
Sarà una delle ultime crociere che, per uscire dalla città, passerà davanti a Piazza San Marco: prometto che non ci saranno inchini.
Ci penserò io ad intrattenere il capitano, ma lo farò raccontandogli barzellette, in cabina di pilotaggio.
Da oggi inizio ufficialmente a ricaricare le pile: relax, sole, mare, marito, figlio e amici.
Connessione e tecnologia permettendo, terrò un diario di bordo, ma se ogni tanto mi dimenticherò di accendere il mio mac…cercate di capirmi.
Solo al pensiero che tra poche ore salirò a bordo di quella nave dove per due settimane non dovrò rifare letti, cucinare, pulire e intrattenere mio figlio tutto il giorno…sento che le pile si stanno già ricaricando.
Si vede?
Barbara
Pile già un pò più cariche?!

Pile già un pò più cariche?!

 
 
 

Liberi tutti

 
Mio cognato è appena andato via.
Carlo, il fratello più piccolo di mio marito, è venuto a prendere Danny, poi passerà a Monza a prendere sua mamma (nonna Mary) e li porterà tutti e due a Malpensa dove saliranno su sull’easyJet dell 16.30 diretto ad Olbia.
Le due nonne (mia mamma partirà sempre oggi, ma da Venezia) se ne vanno in Sardegna per 9 giorni e si portano con loro Danny Boy.
Stanno per fare “Mea libera tutti”.
E ora?!
Ora ci metterò tutto il giorno a farmi passare questo senso di vuoto.
valigiafotoE’ stata dura fare quella valigia ed è stata ancora più dura vedere la macchina sparire dietro la curva infondo alla nostra strada.
E’ inevitabile: quando vedi tuo figlio di 5 anni e mezzo che ti fa “ciao ciao” da dietro al vetro della macchina e dopo aver abbassato al volo il finestrino, ti urla ” ti voglio bene”… nella pancia si crea un vortice.
E dietro gli occhiali da sole scende una lacrima, forse anche due.
Ma è già successo quindi so che passa.
Per fortuna oggi ho una giornata di quelle piene quindi tra poco esco e avrò poco tempo per pensare, spero.
Anche se, pensandoci bene, non potrà sfuggirmi il fatto che mio marito ed io per 9 giorni torneremo ad essere liberi e spensierati (?), ma soprattutto senza problemi di baby sitter.
Vuol dire che potremmo decidere anche all’ultimo momento se uscire a bere una birra o a mangiare un gelato.
Quando diventi genitore e non hai la babysitter fissa, non puoi più uscire così, all’improvviso.
Devi sempre programmare tutto: che du maroni!
Avremo anche un week-end tutto per noi.
All’inizio abbiamo pensato di andarcene al mare da qualche parte, ma poi domenica scorsa, per tornare dal lago di Como, ci abbiamo messo 3 ore e allora abbiamo deciso che il nostro fine settimana senza figlio , ce lo passiamo a casa.
Ci faremo delle grandi dormite (notturne) e delle grandi penniche (pomeridiane).
Magari chiuderemo le tapparelle per guardarci un film mentre fuori splende il sole.
Faremo colazione a letto e quando avremo voglia di vedere la luce, saliremo in terrazza e ci faremo anche un “toccio” nella nostra piscinetta (Danny ci ha autorizzato ad usarla).
Gli ultimi saluti

Gli ultimi saluti

Mi sento quasi in colpa a pensare che non c’è poi da essere così tristi se tuo figlio se ne va al mare con le nonne lasciandoci liberi per ben 9 giorni.
Però so che mi mancherà, tanto.
Mi mancherà il suo “Buongiorno mamma” la mattina e i nostri “picci picci”  (coccole) la sera nel letto mentre gli leggo la favola.
Mi mancheranno i suoi capricci e i suoi giganti sorrisi per farsi perdonare.
Mi mancherà tutto di lui, ma vedrò di approfittarne per stare un pò di più con il mio principe azzurro, quello maggiorenne.
Barbara
 
PS: mentre stavo per pubblicare il post mi ha chiamato mia suocera: l’emozione mi ha fatto dimenticare di mettere la carta di identità di Danny nella sua valigia. Che stordita! Stanno tornando a prenderla.
Forse, senza volerlo, lo ho fatto apposta per avere un ultimo bacio…
Terrazzo pronto per week-end senza Danny

Terrazzo pronto per week-end senza Danny

 
 
 
 
 
 

Scorci di Puglia

 
Stasera si riparte per tornare a Milano, sigh!
Giusto il tempo per fare un altro bagno con il mio Danny e per andare a ritirare i 2 kg di bombette che ci portiamo a Milano.
Domenica abbiamo una grigliata per festeggiare il compleanno di mio marito con gli “amici del nord” e mi sembra giusto far provare anche a loro i sapori di questa magnifica terra.
Sono stati sei giorni ricchi di emozioni, sei giorni intensi.
Sono stati sei giorni trascorsi a guardarci intorno, a visitare case, alberghi, trulli e splendidi paesini.
Sei giorni in cerca di inspirazioni per quella che sarà la nostra casa, ma che per ora è solo un grande buco al centro del nostro terreno.
Sei giorni ricchi di sogni e di speranze.
Sei giorni di sapori, colori e profumi.
Sei giorni iniziati con il  mio maritino e finiti con il nostro dolcissimo Danny.
Sono stati sei giorni difficili da raccontare a parole perché ce ne vorrebbero troppe e forse non basterebbero per raccontarvi come mi sono sentita.
Vedere una casa che sta nascendo in una terra che amo…è un pò come quando guardavo quel puntino crescere nella mia pancia.
Ho pensato allora di far parlare le immagini.
Cara Puglia, ci mancherai.
Un grazie gigante, di cuore, a Flora e Antonio per averci ospitato e soprattutto per averci fatto sentire già a casa.
Barbara e Daniele