Lettera a Babbo Natale

“Mamma, ma quest’anno ci siamo dimenticati di mandare la lettera a Babbo Natale!!!”

Oh caspiterina (in verità avevo pensato ad un’altra parola)

Puglia: le mie bianche prigioni!

 

Ebbene sì: per Quasi 48 ore siamo rimasti chiusi in casa, senza vie di scampo!

Il 30 siamo andati in gita ad Otranto: sole, ma tanto freddo, e al ritorno…

Al ritorno, sulla statale, all’altezza di Brindisi, ci siamo improvvisamente ritrovati in una bufera di neve.

La polizia è stata velocissima, iniziando a presidiare tutte le uscite della litoranea per suggerire agli automobilisti i percorsi più scorrevoli, mentre i gatti della neve erano già al lavoro.

Ci abbiamo messo un po’ a tornare a casa e all’arrivo siamo rimasti sorpresi nello scoprire che su in campagna non aveva nevicato neanche un pó, se non quei pochi fiocchi di neve scesi la mattina mentre mi godevo la mia lunga e veloce camminata del mattino, tra i Verdi ulivi.

Ma avevamo parlato troppo presto…

Eravamo rientrati in casa da pochi minuti quando la neve ha iniziato a scendere, sempre più fitta.

All’inizio sembrava polistirolo, poi grandine, poi neve, tanta, ma tanta neve.

La mattina dopo, al nostro risveglio, non riuscivamo a credere ai nostri occhi: sembrava di essere in montagna!!!

Nella fine degli anni ’90, in Puglia, erano scesi circa 20 cm di neve, e nel 2005 15 cm, ma questa volta i cm erano almeno 40, e in certe zone ne sono scesi anche 70.

Mio marito sulla sua macchina ha le ruote da neve, ma non c’è stato verso di muoverla: le strade erano impraticabili e gli spazzaneve il 31 non sarebbero passati.

E la nostra festa di capodanno al Mavù con cenone, dj,  ricchi premi e cotillons?

Ed ecco che mi arriva la telefonata: festa annullata per troppa neve!

Ecco, appunto.

E ora che si fa?! Bloccati in casa senza la possibilità di andare a fare la spesa per il cenone?!

Non avevamo nè lenticchie nè cotechino!!!

Sono anni che mangio lenticchie e cotechino e non sono mai diventata ricca quindi…

Abbiamo aperto frigo e dispensa e abbiamo scoperto che avevamo tutto quello di cui avevamo bisogno: bollicine, orecchiette, cime di rapa raccolte nel nostro terreno proprio prima che iniziasse a nevicare, patate novelle e un po di carne comprata durante la nostra gita ad Alberobello.

Ci mancava il dolce, caspiterina!

Non si può fare un cenone di capodanno senza dolce!

Mio marito in questo periodo è entrato in modalità “panettiere casalingo”, quindi eravamo pieni di farina, ma avevamo finito le uovaaaaaaa

E quindi? E quindi navigando in internet ho trovato la ricetta per fare una crostata senza uova, et voilà, i maschi si sono messi al lavoro e la crostata è saltata fuori dal forno splendida e splendente.

Vi state chiedendo se oltre ad essere bella era anche venuta buona!?

Facciamo che sorvoliamo?

Sorvoliamo!

Alla fine è stato un bel capodanno lo stesso: barricati in casa, ma con una simpatica coppia di amici, e nostro figlio.

Una giornata passata tra pupazzi di neve e relax al sole, e finita giocando a shangai davanti al camino acceso.

Il 2015 è iniziato con uno splendido sole che ha sciolto un pó di neve e ci ha permesso di uscire dalla nostra bianca prigione.

Dalla prigione bianca alla città bianca: due passi ad Ostuni ci sembravano la scelta ideale dopo quasi 48 ore di felice prigionia.

È sempre bella Ostuni, e camminare tra i suoi vicoletti ha sempre il suo grande fascino.

Una sosta per pranzo alla Taverna della gelosia e poi ancora due passi per la città, prima di tornarcene nella nostra ex prigione.

E visto che oggi il sole è ancora più caldo di ieri, ce ne andiamo a mangiare al mare.

Buon inizio 2015, nella speranza che sia un anno che vi porti almeno una delle cose che state desiderando.

Perchè ogni tanto bisogna sapersi accontentare no!?

Besos

Barbara

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Aboliamo Babbo Natale!!!

 

Ho fatto passare più di 24 ore per cercare di smaltire la rabbia, ma siccome non passa, ho deciso di fondare un movimento:

“Aboliamo Babbo Natale!!!”

Alzino la mano quelle mamme che quando i loro figli, scartando i regali, guardano in alto e urlano “Grazie Babbo Nataleeeee”, non vorrebbero avere Babbo Natale davanti per strappargli la barba e smascherarlo!

Eh che cavolo!!!

Babbo Natale, San Nicola etc etc: tutte belle storie che potete leggere qui http://www.miocarobabbonatale.it/storia.html, ma la realtà è che noi mamme a Natale ci facciamo un mazzo così, e poi dobbiamo vedere i nostri figli che, tutti felici e sorridenti, ringraziano il vecchietto con la barba!

Mi oppongoooooooo!

Ci ho messo un mese a trovare quel cavolo di elicottero giallo, e la macchina della polizia con il carrello e la barca a traino!

Danny li aveva visti a casa dei suoi compagni di classe e li aveva messi nella sua letterina a Babbo Natale. Peccato che fossero due articoli fuori produzione (sempre fortunata io!) e che dopo averli cercati in una decina di negozi, a volte anche in scooter sotto la pioggia (altro che slitta con renne e coperte di cachemire), sono dovuta andare direttamente alla fonte, ordinandoli online sul sito della Playmobil.

E vogliamo parlare del papi che se n’è venuto in Puglia in macchina per portare giù il carico di doni per evitare che Rynair ci mandasse in bancarotta per l’extra bagaglio!?!

Mio marito è stato davvero un mito: è arrivato dopo 8 ore di viaggio, è  entrato vicino alla casa pian pianino mentre io distraevo Danny, ha scaricato e nascosto i regali e poi è uscito, è risalito in macchina, è andato via ed tornato suonando il clacson!

Se a Danny era venuto qualche dubbio sulla vera identità di Babbo Natale (un paio di volte ci ha provato a dire “Tanto secondo me siete tu e papà”), questa volta si è levato ogni punto di domanda dall’orizzonte.

L’ho visto sbirciare nella macchina di papà in cerca di qualche pacco…

Una visita a Cisternino dal mitico Vitino per un nuovo taglio, la prima cena della vigilia nella nostra nuova casa di campagna in Puglia, il camino acceso, e poi spento per evitare al vecchietto di ustionarsi il sedere, e quella sveglia alle 7 del mattino, carica di gioia e di grandi aspettative.

“Ci ha trovati anche in Pugliaaaaa! È arrivatoooooo! Guardate quanti regaliiiiii! E ci sono anche due sacchetti dell’Inter!!!”

Cosa non si fa per amore dei figli…

Io che ero Milanista, e che per il Milan ci ho pure lavorato, non solo mi ritrovo con un figlio interista, ma quando alcuni parenti mi hanno chiesto consiglio su cosa regalare a Danny per Natale, ho anche suggerito loro di comprare qualsiasi cosa di neroazzurro.

E dopo tutto ciò io devo sentire mio figlio che ad ogni regalo aperto molla un urlo e ringrazia Babbo Natale!?

Ma quale Babbo e Babbo! Mamma e papà devi ringraziareeeeeeee!

Sono io che vorrei vederti saltellare verso di me per poi buttarmi le braccia al collo urlando: “Grazie mammaaaaaaaa!”

E quindi ora fondo questo movimento e cerco mamme che mi aiutino a farlo partire alla grande per sostenere i nostri diritti: dall’età di 5 anni (prima concediamo loro di far volare l’immaginazione, daiiii) i bambini devono sapere che Babbo Natale NON esiste e devono riempire di baci noi mamme e, un pochino (ma poco poco), anche papà e parenti vari.

Approvate?

Accendiamo?

Besos

Barbara

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Aiuto il Natale: tocca spremere i cervelli!

 

Ieri mi sono svegliata di soprassalto, e ho aperto l’agenda che tengo sempre sul comodino (sia mai che di notte mi venga un’idea geniale e io non trovi dove segnarmela)

Pensavo di avere avuto un incubo, ma aprendo l’agenda ho capito che quell’incubo era la pura e durissima realtà: lunedì sarà già il 1 dicembreeeeeeee.

So che state pensando che mancano ancora più di 25 giorni a Natale, ma forse vi è sfuggito un piccolo particolare: mancano solo 3 giorni all’inizio del calendario dell’avventoooooooo!!!

3 giorniiiiiiiiiiiii

Ma vi rendete conto?!?!?!??!?!

E adesso?

Come faccio?

Il contenitore è sempre lo stesso da 3 anni (grazie Ikea), ma i 24 cassetti del Babbo Natale vanno riempiti, e ormai abbiamo le nostre abitudini: in un cassetto dolcetto, e in un cassetto regaluccio o biglietto, con le indicazioni per trovare il regaluccio.

A casa nostra il calendario dell’avvento è un’istituzione.

Stiamo parlando di 12 dolcetti e 12 regalini, mica micio micio bau bau!

Mi sa tanto che oggi mi tocca fare un salto da Tiger a comprare qualche altro pensierino.

Meno male che da Tiger ci vado spesso e che quando vedo delle cose che mi piacciono le compro e le metto nell’armadio dei regali e dei ricicli, quindi i primi pensierini, per i primi cassettini, li ho già.

Pochi giorni fa ho comprato un set composto da naso/carota e pipa di plastica, più sciarpa e cappello di panno, e maxi bottoni per gli occhi, per fare il primo pupazzo di neve della stagione.

Mentre stavo già pagando ho adocchiato, vicino alle casse, un fantastico mini salvadanaio magico dove infili la tua moneta, e lei sparisce (se non ricordo male, ho speso in tutto 5 euro).

Potevo forse lasciarlo lì?

E per non farmi mancare nulla, ho comprato anche un paio dei cervelli che vedete nella foto.

Non so ancora a chi li regalerò, ma un paio di idee le ho!

Di certo saranno pacchetti che manderò senza firma, e di certo uno finirà a casa di Barbara D’Urso.

I miei amici mi chiamano “Donna gadgets”: se mettono in commercio qualche nuovo stupido gadget, io sono la prima a scovarlo, e a comprarlo.

Ho un ombrello luminoso che sembra la spada laser di Guerre Stellari, e quando ci giro mi sento super potente.

Ho la mazza per giocare a golf mentre sono in bagno, e una lampadina che puoi mettere in qualsiasi lampada, ma appena la accendi si mette a girare e trasforma la stanza in una pista da discoteca

E, attenzione attenzione, da pochi mesi ho anche una nuova cover del cellulare che accende le sigarette.

All’anagrafe ho quasi 45 anni, ma in certi momenti, per fortuna, me ne sento al massimo 15

E a Natale mi diverto come una pazza!

Il regalo serio lo faccio a mia mamma e a mio marito, ma per tutti gli altri vado a caccia di gadgets divertenti e originali, che costino poco.

In questo momento devo stare attenta a quello che spendo, e quindi più che il portafoglio ci metto la fantasia!

Ieri pomeriggio sono andata all’inaugurazione di Fondaco, a Milano. Si tratta di una mostra mercato dove quando compri fai del bene.

Beh! Se vi capita fateci un salto perché ci sono un sacco di regalini carini da fare a sé stessi e agli altri, e i prezzi sono davvero ottimi.

Vi consiglio di fare un salto anche a Botteghe in Villa, che inizia, sempre a Milano, il 9 dicembre. Anche lì si trovano un sacco di cose carine, e si fa del bene.

Trovo che si sia un po’ perso il vero valore del Natale, e sinceramente mi da un po’ fastidio vedere che ogni anno gli addobbi vengono messi sempre prima, ma posso anche capire…

Non è un bel momento per chi vende, e non lo è neanche per chi compra, ma tutti dobbiamo andare avanti, e quindi se gli addobbi anticipati posso aiutare i negozianti, ben vengano.

A Natale si rischia di buttare via un sacco di soldi, specialmente se ci si muove all’ultimo minuto.

E allora vi do un consiglio: prendete un foglio e scrivete i nomi delle persone alle quali volete, e dovete, fare un regalo.

Iniziate ora a guardarvi intorno e, se potete, comprate facendo del bene.

La fretta non aiuta, il tempo sì!

Besos

Barbara

 

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La scatola dei desideri.

 

Settimana scorsa ero fuori dalla scuola di mio figlio, e aspettavo che suonasse la campanella.

Capita che mentre aspetti chiacchieri, o ascolti i discorsi degli altri.

Non lo fai a posta, ma quando sei in mezzo alla folla, tutti stretti sul marciapiede davanti a scuola, capita.

“Sai, ieri mio marito mi ha comprato la torta che avevo chiesto nella scatola dei desideri. E’ stato carino no?!”

Scatola dei desideri

Ovviamente ho subito chiesto spiegazioni, e a fine giornata le nostre tre scatole dei desideri erano già pronte, al loro posto.

L’idea della scatola dei desideri mi è piaciuta proprio tanto.

Perché nella vita non bisogna mai smettere di sognare.

Perché se desideri qualcosa è giusto dirlo, e se lo scrivi è ancora meglio.

Io un libro dei desideri lo ho già, ma in realtà si tratta di un raccoglitore dove metto dentro articoli e ritagli di posti che mi piacciono, dove un giorno vorrei andare.

Ma quel raccoglitore è mio, è nel mio armadio, e non lo guarda nessuno.

La scatola dei desideri invece…

Nella scatola dei desideri devi scrivere i tuoi desideri, sperare che qualcuno in casa apra la scatola, li legga, e li esaudisca, per te.

Ovviamente non è valido scrivere cose assurde, impossibili, ed esagggggerate!!!

Mio figlio a metà novembre compirà 7 anni, e quindi ha iniziato a scrivere tutti i giochi che vorrebbe ricevere, sia per il compleanno che per Natale.

Mio marito è via per lavoro, e quindi per ora non ha scritto nulla, e io…

Io, per ora, ho scritto che vorrei un invito a cena.

Quando si diventa genitori spesso ci si impigrisce.

Quando si sta assieme da tanto, spesso si danno troppe cose per scontate, e ci si siede sugli allori (Yes, I am “alloro”), ma non va beneeeeee.

Io in questo momento come prima cosa desidero che mio marito torni a casa (è via per lavoro), e poi vorrei tanto un invito a cena.

Sono un’inguaribile romantica? Ebbene sì, lo avete scoperto.

Ma se a voi non interessasse un invito a cena, potete sempre chiedere la vostra torta preferita che vendono solo in quella pasticceria che, guarda caso, non è così lontana dal suo ufficio…

Oppure potete chiedere un romantico week-end a Parigi.

Se invece siete single, potete scrivere su un foglietto che cercate un fidanzato, aggiungete il vostro numero del cellulare, poi fate un po’ di fotocopie, e invece di mettere il foglietto nella scatola, lo distribuite alle vostre amiche, quelle che hanno tanti amici belli, simpatici e scapoli.

Nel mio prossimo foglietto, da mettere nella scatola dei desideri, scriverò che vorrei tanto un bel disegno da attaccare sullo specchio del bagno.

Vediamo chi realizzerà il mio sogno numero 2 (un’idea ce l’ho)

La “scatola dei desideri” è proprio una bellissima idea.

A volte è difficile dire quello di cui si avrebbe voglia, o bisogno.

A volte scriverlo, quando si è da soli, è più facile.

Oggi, per esempio, avrei tanto bisogno di un abbraccio.

Quasi quasi vado a scriverlo.

Oggi avrei anche altri due desideri, ma quelli non li scrivo.

Oggi vorrei che i genitori di quel deficiente che ha ridotto in fin di vita un ragazzino di 14 anni, si rendessero conto che hanno detto un sacco di cavolate. Perché un ragazzo di 24 anni sa bene che quello che ha fatto non è un gioco innocente, e che Vincenzo non avrebbe riso.

Oggi vorrei che Grillo, e tutti gli altri politici, la smettessero di fare inutili propagande verbali, ma si rimboccassero le maniche come hanno fatto gli angeli del fango, per andare a dare un aiuto reale a chi ne ha davvero bisogno, ora, a Genova.

Ma questa è un’altra storia…

Voi però non smettete mai di sognare.

Cercate di realizzare i vostri sogni, e quelli delle persone che amate.

Barbara

PS: le scatole della foto le ho comprate da Tiger, costano 1 euro cad e dentro sono già piene di foglietti bianchi.

 

 

 

Ma chi ha portato tutti questi regali?

 

Ieri sera, mettendo a letto mio figlio: “Mamma tanto io lo so che Babbo Natale non esiste e sei tu che compri i regali”.
“Amore, ma cosa dici? Noi mica abbiamo i soldi per comprare tutti i regali che hai chiesto”.
“Le nonne si che li hanno i soldi! E poi Babbo Natale è un imbroglione: mica li fa lui i regali, li compra! E poi scusa, ma perché entra dal camino? Non può entrare dalla porta?”.
“Amore, ma Babbo Natale non ha le chiavi di tutte le case. Dovrebbe buttare giù tutte le porte e poi noi dovremmo ripagare la porta nuova!”.
“Ma va mamma! Se la porta la butta giù lui la deve anche ripagare lui”.
“Adesso fai la nanna sennò Babbo Natale passa qui sopra e se ci vede svegli non entra”.
A quel punto gli ho dato un bacio, l’ho lasciato nel suo letto e sono andata in salotto.
Dopo due minuti sento “Mammaaaaa! Ho paura che Babbo Natale non viene. 
E meno male che non ci credeva più.
Stamattina alle 7.45 il silenzio della casa è stato interrotto da un bel “Mammaaaaaa, papàààààà, nonnaaaaaa! È arrivato Babbo Natale e mi ha portato un sacco di regali, guardateeeee, veniteeeeee!”
Una parte di me avrebbe voluto rigirarsi nel letto, dimenticare tutte le palline di panettone e cioccolato che mi sono mangiata a fine cena, quando pensavo di non avere più spazio per altro cibo, nella mia pancia, e un’altra parte di me avrebbe voluto esse re ai Caraibi, da sola, al sole, in topless, con un bel libro e la musica nelle orecchie.
E invece?
E invece sono rotolata giù dal letto e sono andata da mio figlio per godermi la sua gioia.
Alle 8 stava già suonando la sua nuova mini batteria, alle 8.10 stava telecomandando il suo nuovo camion e alle 8.15 stavamo giocando a Balloon.
Sará una lunga giornata.
A volte penso che potrei nutrirmi solo di emozioni, dei sorrisi e degli abbracci del mio cucciolo, o dello sguardo commosso di una mamma che abbraccia suo figlio (mio marito)dopo aver ricevuto un regalo tanto desiderato, e invece so che tra poco sarò di nuovo seduta a tavola e che dopo pranzo rotolerò sul divano più vicino.
Voglio la Befanaaaaaaaa, ma senza calze.
Tante angurie e buone abbuffate!
Barbara
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Il mio Natale

 
Un paio di settimane fa mi è stato chiesto di scrivere un articolo per “Top salute”
Mi si chiedeva di spiegare cosa sia per me il Natale.
Il mio Natale è mio figlio
Il mio Natale è famiglia.
Il mio Natale è iniziare a pensare ai regali a settembre.
Il mio Natale è svegliarmi dopo le 7.15, per una settimana.
Il mio Natale non è in Chiesa, ma davanti al camino, con una fetta di pandoro in mano e lo zucchero velato sul tappeto.
Sono battezzata, “comunicata” e cresimata, ma non vado in Chiesa.
Sarei falsa se dicessi che do un valore cristiano al Natale.
Mi ricordo che quando ero piccola, a Natale,  non andavamo a Messa, ma stavamo tutti a casa, assieme.
Mi ricordo che appena finivamo di fare il presepe , io iniziavo a cercare Gesù Bambino, sotto ai divani.
Mi ricordo che la sera della vigilia la mia mamma cucinava sempre la pasta con il radicchio, e la panna.
Mi ricordo che la sera della vigilia andavo a letto felice.
Da quando è arrivato Daniele, nostro figlio, il Natale ha di nuovo lo stesso profumo.
Da sei anni, il mio Natale è una letterina pensata e scritta con grandi speranze.
Da sei anni, Il mio Natale è il tentativo di radunare più parenti possibili nella stessa sera, per convivere con loro la mia gioia di mamma.
Il mio Natale è l’occasione per guardarsi tutti negli occhi e in quegli occhi vedere l’amore, quell’amore che quando siamo sempre di corsa, sembra quasi sfuocato.
Il mio Natale, quest’anno, lo passerò a Milano, in attesa di volare con i miei due uomini in Puglia.
Andremo a vedere il cantiere del nostro sogno che si sta realizzando.
In mio Natale è l’occasione perfetta per condividere i miei sogni con chi amo.
Barbara
Ps. Adesso vado che ció da cuciná. Tante angurieeeeeee a tutti!
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#chenatalesarebbesenza

 

Che Natale sarebbe senza pacchetti?
Che Natale sarebbe senza carta da pacchi?
Che Natale sarebbe senza scoprire che quella fantastica carta piena di brillantini che hai appena comprato incartata nel celofan trasparente, i brillantini li perde, e di brutto?
Che Natale sarebbe senza rischiare il divorzio perché tuo marito entra in salotto mentre tu stai nuotando tra kili di brillantini che si stanno insinuando nella moquette, nei divani, sotto al tavolo e ovunque riescano ad arrivare, strisciando e volando, spinti dal tuo respiro?
Che Natale sarebbe senza ritrovarsi a passare l’aspirapolvere alle undici di sera dopo aver incartato l’ultimo (forse) pacchetto?
Che Natale sarebbe senza scoprire quanti tagli ti sei fatta sulle mani, con la carta da regalo, mentre decidi di pelare un pompelmo?
Che Natale sarebbe senza giocare a tetris con i regali, per cercare di nasconderli dove si trova un minimo di spazio negli armadi?
Che Natale sarebbe senza chiedersi perché quel giorno hai detto che saresti stata contenta di fare da te la cena della vigilia?
Che Natale sarebbe senza rimanere sveglia fino tardi, con decine di libri di ricette intorno a te, alla ricerca del menù perfetto, per la famigerata cena della vigilia?
Che Natale sarebbe senza tuo figlio che ogni giorno apre una casellina del suo calendario dell’avvento e mentre mangia il suo cioccolatino, ti guarda e sorride?
Che Natale sarebbe senza dirsi almeno una volta “Bello il Natale, ma quando arriva la Befana?”
Barbara

E albero fu.

 
Perché Gesù mise un albero nel giardino del Paradiso?!
Perché gli alberi del Paradiso venivano ornati con nastri e oggetti colorati e le sue lucine altro non erano che le anime che abitavano quel candido luogo?!
Per ricordare l’albero da frutto da cui Adamo ed Eva si nutrirono e da cui iniziò tutto?!
Perché l’albero, in generale, rappresenta la vita?
Perché il legno dell’albero ricorda il legno della croce?!
Devo ammettere che mi sento un po’ ignorante nel confessare che non ho mai capito bene da dove sia partita questa tradizione dell’albero e soprattutto perché.
So solo che a Milano, dove vivo da ormai quasi 25 anni (sono Veneziana, io!), la tradizione vuole che l’albero sia fatto il giorno dopo S.Ambrogio e siccome a me le tradizioni piacciono, ieri ho fatto l’albero.
“Ho”? 
“Abbiamo”
Danny boy e il suo papi hanno recuperato in cantina il nostro albero (rigorosamente finto) e tutto l’occorrente, e appena il papi è “scappato” in palestra (mica scemo lui!), Danny ed io ci siamo rimboccati le maniche e dopo un’ora ci siamo dati il cinque.
“Ma guarda che bel lavoro che abbiamo fatto! Evvvai, dammi un cinque!”
Ci abbiamo messo amore, siamo stati complici, ci siamo emozionati, e pure divertiti.
Ovviamente avevamo anche una degna colonna sonora a farci da sfondo.
Canzoni di Natale?
Non esageriamo…
Un bel mix dei pezzi che piacciono a noi, quelli che mettono allegria e che fanno venire voglia di ballare, anche se sei ancora in pigiama, e non solo: Blurred Lines, Scream and Shout , Get Lucky e L’anima Vola di Elisa, una canzona che mi commuove, ogni volta.
Il nostro albero solitamente ha una base abbastanza neutra, mono colore, che cambiamo ogni 2 o 3 anni (quest’anno per il secondo anno tocca all’argento) e poi su quella base ci sbizzarriamo.
Lasciamo che la fantasia e l’improvvisazione facciano il loro sporco dovere, ma nel nostro albero non deve mai mancare un piccolo nastro verde, che dicono porti soldi (forse lo metto troppo corto!), un piccolo nastro rosso, che dicono che porti amore, e una piccola coccinella, che dicono che porti bene.
Ieri stavamo facendo scendere dall’alto dell’albero i fili di perle d’argento, quando ad un certo puntoDanny mi guarda e mi dice “Mammaaa! Sembrano i fili delle funivie!”.
Detto, fatto.
Abbiamo preso le amate seggiovie e ovovie di Danny (che Babbo Natale 2 anni fa aveva ordinato in un sito tedesco perché in Italia erano introvabili) e le abbiamo attaccate all’albero.
Avremmo voluto attaccare anche le due funivie più grandi, ma abbiamo visto l’albero ondulare e quindi abbiamo visto bene di riappenerle sotto al letto a castello di Danny
Finito l’albero abbiamo addobbato la casa con i nostri cari tubi luminosi e poi , non contenti, siamo andati in un negozio di cinesi vicino a casa per comprare un po’ di “schifezze gommose” da attaccare a vetri e specchi.
Dopo l’operazione addobbo albero/casa, e dopo un week-end passato a far recuperare a Danny tutta la settimana di scuola persa (pagine e pagine di insiemi equipotenti, lettere, numeri, pizze e fichi), ieri sera lui è crollato alle 20.30 e io alle 20.35 ero in pigiama, a letto.
Ma quanto durerà l’ “entusiasmo albero”?
Perché dai, diciamocelo, ma anche se quando fai l’albero sei felice, felicissima, quel grande entusiasmo non dura all’infinito.
Quando nei giorni dopo iniziano ad apparire i primi pacchetti, che poi diventano tanti, e non sai più dove metterli, inizi a chiederti se non fosse stato meglio, per esempio, comprarlo un po’ più piccolo, quell’albero.
I pacchetti iniziano ad invadere il salotto.
I pacchetti diventano pacchi giganti, oggetti che hai paura di scartare perché sai di non avere più spazio. Negli armadi e nei cassetti di casa non ci sta più neanche uno spillo.
Dove  metterai tutta quella roba???
Ma perché gli amici non ti chiedono di che misura vorresti il tuo regalo?!
Speri che in quel pacco gigante ci sia un bambolo gonfiabile già gonfio, che con uno spillo se ne torna al suo posto (cosa che non succede con gli uomini in carne e d’ossa, ops).
Ma vogliamo parlare del calendario dell’avvento?
Danny quest’anno ne ha ben tre: il Babbo Natale, con cassetti, che abbiamo comprato noi l’anno scorso aell’Ikea, più due di cioccolato regalati da una delle nonne e da un’amica.
E’ dal 1 dicembre che Danny si sveglia tutte le mattine alle 7 (compresi sabato e domenica) per aprire quelle cavolo di caselle, mangiarsi il cioccolato e prendersi la sorpresa nel cassetto di Babbo Natale. argh! 
E poi inizia ad avvicinarsi pericolosamente la vigilia, e anche se pensavi di aver comprato i regali per tutti, e di essere a posto, all’improvviso ti ricordi che ti sei dimenticata di lui, o di lei, e allora ti prende l’ansia.
Oppure a lei, o a lui, ci hai pensato, ma ti rendi conto, un po’ troppo all’ultimo, che forse non ci hai pensato proprio bene…
Hai deciso il menù per la cena della vigilia (che ovviamente hai stupidamente proposto di fare a casa tua) e all’ultimo momento scopri che tizio è allergico ad una cosa sola, e che quella “cosa sola” era proprio quella che volevi cucinare tu, azz.
E poi sono le 15 della vigilia, vai dal fiorista vicino a casa per comprare un bel ramo di pino da addobbare all’ultimo momento come centro tavola, ma scopri che è chiuso.
Come hai fatto a dimenticarti che lui il 24 pomeriggio è sempre chiuso?
La sera delle vigilia inizia a venirti voglia di bruciarlo nel camino, quell’albero.
Ma poi ti ricordi che è finto, e che puzzerebbe.
Allora ti rimbocchi le maniche e la cena viene pure bene, e il centrotavola, inventato chissà come, piace.
A Natale vai a pranzo dalla famiglia di tuo marito, e tiri un sospiro di sollievo, ti rilassi.
Torni a casa, guardi la bilancia e decidi di non pesarti fino al nuovo anno.
Tanto sai che uscirebbero le molle anche dalla bilancia digitale!
Poi magari si parte.
E quando torni, dopo la befana?
Quando torni ti ritrovi a casa con le valigie da disfare, le lavatrici da fare e quell’albero gigante sempre in mezzo ai piedi.
Non abbiamo mica una reggia noi.
Quando abbiamo l’albero montato, per prendere le lenzuola dal mobile dietro l’albero, devo scavalcare un divano e fare una capriola con doppio avvitamento.
Io lo amo l’albero di Natale.
A me mette allegria, l’albero di Natale.
Ma sarei bugiarda se non ammettessi che l’albero di Natale è un po’ come la suocera: per un po’ di giorni va benissimo, ma dopo un po’ di giorni non vedi l’ora che se ne torni al suo posto, in cantina (ovviamente ora sto parlando dell’albero, e non della suocera)
Barbara
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Calendario dell’avvento: siete pronti?

 
“30 giorni a novembre con april giugno e settembre, di 28 ce n’è uno, tutti gli altri sono 31”
Non so voi, ma io per ricordarmi quanti giorni ha il mese in corso, ogni tanto sono costretta a recitare la solita filastrocca.
Quindi se oggi è il 30 novembre vuol dire che domani è il 1 dicembre.
E cosa inizia il 1 dicembre?
Il calendario dell’avvento!
Siete pronti?
Vi siete inventati qualcosa per i vostri bambini?
Io l’anno scorso ho comprato all’Ikea il Babbo Natale che vedete nella foto.
E’ di cartone e ha un cassetto per ogni giorno: spesa minima, rendita massima e duratura, negli anni.
Lo ho appena recuperato in cantina e oggi ho iniziato a riempire i primi cassetti.
Nei cassetti si possono mettere dei marshmallow Natalizi (o anche “normalizi”), si possono mettere dei cioccolatini (magari due: uno anche per mamma), dei micro regalini tipo le gomme da cancellare delle più svariate forme, o anche bigliettini con scritte le indicazioni per trovare regali più grandi che non entrano nel cassetto.
Non è poi così difficile trasformare un cassetto del calendario dell’avvento in una mini caccia al tesoro.
Se non avete tempo di andare all’Ikea, o di cercare un altro contenitore a cassetti, potete sempre prendere dei bei fogli A4 e usarli per incartare i vostri pensierini.
Fate 25 buste e ogni mattina, ai vostri figli, mettete una busta a tavola assieme alla colazione o nascondetegliela e fategliela cercare quando torna da scuola.
Ovviamente nella busta numero 25 potete anche fare a meno di mettere un regalino.
La busta numero 25 finirà accanto ai regali di Babbo Natale, sotto l’albero.
Nella busta numero 25 basterà infilarci un biglietto con scritto “Buon Natale”.
Buon divertimento e buon avvento
Barbara

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