Conosco Alessandro Benetton da quando lui aveva i capelli lunghi e io le gambe magre.
Ci sono tante cose che si potrebbero dire di lui, ma visto che si sa già molto, vi dirò solo quello che penso io:
1) Penso che i brutti siano diversi.
2) Penso che lui sia l’unico essere vivente al mondo ad essere riuscito a farsi clonare e a non farlo sapere a nessuno.
3) Penso che sia uno dei pochi fortunati ad avere le giornate fatte di 48 ore invece che di 24, sennò non si capirebbe come riesce a fare tutto quello che fa.
4) Penso che nonostante i suoi mille impegni, lui sia un ottimo neo marito e un ottimo padre
5) Penso che sia un imprenditore che la sa lunga e che tiene alta la bandiera dell’Italia in tutto il mondo.
6) Penso che sono fiera di essere Veneta perché il Veneto di imprenditori in gamba quasi come Alessandro ne ha sfornati parecchi.
7) Penso , ma soprattutto spero, che che magari sia una dote della regione e che allora …forse…anche i miei neuroni se stimolati bene…
8) Penso che Alessandro sia un principe azzurro senza mantello perchè quando lo vedi arrivare con quel sorriso, quella classe e quella simpatia innata, è come se sotto il suo lato B all’improvviso apparisse un cavallo bianco con la criniera al vento.
9) Penso che sono felicemente sposata, ma che uno come lui, una volta nella vita, deve apparirti davanti almeno in sogno e soprattutto deve chiederti di partire con lui per un week-end lungo, molto lungo.
Adesso che vi ho detto cosa penso io, sentiamo cosa pensa lui.
Ho incontrato Alessandro ad una cena l’ultima volta che sono stata a Venezia durante la Biennale e lui ha gentilmente accettato (sotto ricatto) di dedicare un po’ del suo prezioso tempo ad una neo blogger de Venesssia. 
alessandrofotoB:Ho letto del tuo libro ” A Play life story”, quindi iniziamo parlando di oggetti del tuo passato: un oggetto che ti provoca un bel ricordo?
A:Il maglione di Ermanno Daelli che ho ricevuto in regalo per i miei 18 anni. Un oggetto che a sua volta scatena il ricordo di esuberanti inverni a Cortina, di amici, feste e divertimento. 
B:Un oggetto che ti provoca un ricordo non troppo piacevole?
A: Cerco di non conservare i brutti ricordi. A:Ho avuto la fortuna di poter sempre scegliere cosa fare, e lo considero un grande privilegio. E comunque si, in quel periodo, i soldi che guadagnavo erano un contributo in più.
B: Con i tuoi figli cosa farai fino a che non lavoreranno? Paghetta sì o
paghetta no?
 
A: Direi paghetta si, meglio imparare da subito a gestirsi. B: A 9 anni ti sei fatto 4 km in bici da solo per andare a scuola. Un gesto di tuo papà per farti crescere subito con quel senso di indipendenza che ti ha poi contraddistinto e permesso di affermarti fuori dalla azienda di famiglia. Come aiuterai i vostri tre figli a fare lo stesso visto che come te portano un cognome così importante e che rischiano di diventare i  classici “figli di papà e pure di mamma”?
A: Abbiamo sempre cercato di educare i nostri figli alla normalità, e infatti fanno la vita che fanno tutti i bambini alla loro età, senza particolari privilegi. In questo la fermezza di Deborah  è stata fondamentale. Con loro passiamo buona parte del nostro tempo libero, con loro facciamo sport, facciamo le passeggiate in bicicletta la domenica o le escursioni in montagna.
B: Ho sentito nella tua intervista da Daria Bignardi che nella tua famiglia non si butta nulla: i vestiti passano dai fratelli più grandi ai più piccoli passando per i cugini. Ma in famiglia non dovreste sostenere la moda low costa “usa e getta”?
A: Confermo che non si butta nulla. Per quanto mi riguarda non sono mai stato un sostenitore della moda “usa e getta”.  Questo libro ne è il risultato, tutto è partito dai miei armadi dove conservo in bell’ordine quelle cose che durano nel tempo  e che ora sono tornate utili anche al marchio Playlife.  B: E’ da quando ti conosco che vedo che appena hai un minuto libero ti dedichi a qualche sport. Che importanza ha per te lo sport? E’ solo una questione fisica o anche di testa?
A: Lo sport per me è soprattutto una passione, poi è anche fatica, competitività, risultato, divertimento.  E di sicuro è una questione fisica e mentale.
B: Che sport fanno i vostri 3 figli?
A: Agnese fa pattinaggio su ghiaccio, Tobias gioca a calcio, Luce è ancora troppo piccola.
B: Come hai conosciuto Deborah?
A: Ci siamo conosciuti al mare. Deborah era a Treviso con la sua manager per incontrare degli sponsor. La sera andarono a cena a Jesolo, e lì degli amici comuni ci presentarono. Ci vedemmo anche il giorno dopo, una gita in barca di amici, sì potremmo dire che nel nostro caso “galeotto fu il mare”.
B: Vi siete sposati in gran segreto  a  New York, io lo ho fatto a Las Vegas e ti capisco: quando passi tutta la vita in mezzo alla gente certi momenti vuoi che siano solo tuoi. Col sennò di poi devo dire che lo rifarei anche in Italia per poter condividere un momento così importante con mio figlio e giusto un paio di persone che amo profondamente. Voi no?!
A: Nessun rimpianto. Con noi c’erano i nostri figli: è stato intimo e bello. B: Interessante il tuo blog, ma ora mi spieghi dove trovi il tempo anche per il blog? Ti mancava giusto giusto un nuovo impegno!
A: Io penso che si trova sempre il tempo per tutto, se lo vuoi. Mi piace avere un luogo dove metto lì dei pensieri o delle riflessioni,  le cose che mi piacciono o quelle che ho occasione di conoscere e mi fa piacere condividere. Certo c’è qualcuno che mi aiuta nella gestione del tutto.
B: La tua società si chiama 21 investimenti e dopo 21 anni di esperienza lontano dall’azienda di famiglia, ora ne diventi il presidente. Il numero 21 che si ripete, è un caso?
A: Direi l’inevitabilità del caso.
B: Accettando di diventare il presidente in un momento come questo sai bene che non avrai vita facile. Come mai hai deciso di dire sì proprio adesso?
A: Mi è stato chiesto e ho fatto una scelta di responsabilità.  Ho avuto il ruolo di detonatore per il cambiamento, e il processo avviato è già a buon punto.
B: Quando ero piccola io se volevi acquistare qualcosa di fatto bene, ma ad un prezzo accessibile c’era solo Benetton. Adesso ci sono Zara, H&M e come loro tanti altri colossi del abbigliamento low cost. Ora che sei diventato presidente come pensi di affrontare la concorrenza?
A: Senza sottovalutarla, anzi analizzando che cosa li rende competitivi, ma allo stesso tempo  mantenendo la personalità che i marchi Benetton hanno saputo esprimere nel tempo.  Ma soprattutto, coadiuvato da un management forte e indipendente.
B: Scegli: felicità o serenità?
A: La felicità è il sogno di tutti, la serenità è un sogno possibile.
benettonfamilyfotoB: Il segreto per essere un buon padre specialmente per uno come te che avrebbe bisogno di una giornata di 72 ore?
A:Sapere trovare il tempo per i miei figli, tutti i giorni.
B: Per me tu sei “un principe azzurro senza mantella”, ma siccome tu la moglie ce l’hai, dai un consiglio agli uomini ancora in cerca della loro anima gemella. Come si conquista una donna nel 2013? Sono ancora importanti le regole del galateo che io amo tanto?
A: Non so se parlerei di conquista, credo di più nell’alchimia  e nella sincerità nell’essere se stessi.  E di solito succede a entrambi, non è maschile o femminile. Forse, e vale sia da un punto di vista maschile che femminile, non bisogna fermarsi all’apparenza, ma cogliere quelle che Goethe ha insuperabilmente definito “affinità elettive”. 
B: Come si riconquista la propria compagna giorno dopo giorno ?
A: Lealtà, interessi comuni e mai smettere di parlare.
B: Di cosa ha bisogno una donna?
A: Di rispetto.
B: Quale è il trucco per conquistare e tenersi un “principe azzurro”? Ossia…quali sono i classici errori che le donne dovrebbero smettere di fare e su cosa invece dovrebbero concentrarsi per fare felice l’uomo dei loro sogni?
A: Mi sembra una domanda antica. Non esistono canoni e la domanda non è come fare felice qualcuno ma, impegnarsi e ogni tanto rinunciare a qualcosa per stare bene insieme.
B:Come hai chiesto a Deborah di sposarti?
A: Con Deborah abbiamo sempre cercato di proteggere la nostra vita privata, e questo rimane per tutti un segreto.
B:I figli vanno guidati o lasciati liberi? 
A: Vanno responsabilizzati.
B: Li porterai subito a lavorare in azienda con te o li manderai prima per la loro strada come hai fatto tu?
A: Sarà totalmente una loro scelta.
B: Se tu potessi rinascere animale, che animale vorresti essere?
A: Un delfino, per surfare sugli oceani.
B: Rivelami un tuo segreto di bellezza?
A: Nessun segreto, una vita sana, una buona alimentazione e tanto sport. 
Barbara
delfinofoto