Fare la brava a Venezia

 

Questo fine settimana sono tornata a casa dalla mia mamma, a Venezia 🙂

Questo fine settimana a Venezia era carnevale, e io, tanto per cambiare, sono a dieta 🙁

La mia vita di tante bionde è tempestata di diamanti, ma la mia…

Venezia: casa dolce casa

Sono appena tornata da un week-end a Venezia, nella mia città, e mi sembra di essere stata via una settimana.
Tutte le volte che torno a casa mi ripropongo di staccare la spina, e di prendermela un po’ con calma, ma alla fine mi ritrovo a girare come una trottola, tra campi e campielli.

Last night in Venice

 
Se una città è bella, ma ci vivi, finisci per camminare guardandoti la punta dei piedi.
Se un uomo è bello, ma è il tuo, a volte quella bellezza ti sfugge.
Ma se in quella città non ci vivi più, e se quell’uomo non è più accanto a te da giorni…
Allora inizi a camminare guardandoti attorno, e accanto a te, per condividere tale bellezza, vorresti lui.
Ecco come mi sono sentita ieri sera quando, dopo una bella festa in casa, tra amici, per festeggiare i 45 anni di uno di loro, mi sono ritrovata a salire su una topa (non sto parlando di una bella donna toscana, ma di una tipica imbarcazione veneziana, con fondo piatto, in legno e con motore fuoribordo).
Il nostro esperto e affascinante capitano si è inoltrato in stretti e bui canali, zizzagando con sicurezza: c’eravamo solo noi 8, il cielo, l’acqua e il rumore del nostro motore.
Sono Veneziana, ma da quando ho lasciato la mia cittá per andare all’università, a Milano, mi sono rinnamorata di lei.
Quando sei giovane e vivi e studi in una città che ai giovani offre ben poco, hai solo voglia di scappare e allora, se puoi, scappi: vai a studiare nelle grandi città e magari non torni più, come è successo a me.
Nella grande città, che tutto offre, ci vivo ormai da 24 anni e non nego che ci sono giorni in cui vorrei scappare anche da lì.
Non voglio tornare a Venezia, non per ora.
Magari andremo a vivere in campagna, in Puglia, magari…
Voglio che Venezia resti la mia oasi di pace, dove rifugiarmi ogni tanto.
Voglio che Venezia resti quel gioiello che indossi solo una volta ogni tanto e che solo così resterà sempre unico, speciale.
Ieri ho fatto l’ultimo bagno, ho chiuso la valigia e sono andata a ballare con gli amici di sempre, i Veneziani con cui ho condiviso sogni e marachelle.
Al Capsula, una sorta di serra/discoteca fatta allestire da Nicola Parente nel cortile del Casinó di Venezia, suonava dj Ravin, quello del Buddha Bar.
Ho ballato due ore di seguito, senza fermarmi.
Era tanto che non ballavo e ne avevo proprio voglia, bisogno.
Alle 2.30 sono scappata, da sola, in vaporetto.
Avrei ballato fino all’alba, ma avevo un treno da prendere.
Un figlio e due cuori da riportare a casa, a Milano, dal nostro “Papi”.
Ciao Venezia, mi mancherà il silenzio del Canal Grande durante l’ultima sigaretta della sera, seduta sul balcone.
Ci mancherà la nonna, ci mancherà la spiaggia (non la sabbia!) e il mitico baccalà mantecato di “polpetta”.
Ma siamo felici di tornare, molto felici.
Barbara
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One day for two

 
LO SPACCA MARONI: “Mamma, ma perché quando siamo a Venezia dalla nonna esci tutte le sere?”
LA SANTA: “Non è vero che esco tutte le sere, e poi tu stai con la nonna mao con cui ti diverti sempre tanto quindi che problemi ci sono?”
LO SPACCA MARONI: “Il problema è che tu esci sempre da sola con i tuoi amici e a me non mi porti mai, uffa! (e via di broncio con labbro inferiore tremolante)
LA SANTA: “Amore prometto che appena c’è un aperitivo dove possono entrare anche i bambini, la mamma ti porta”.
LA SALVEZZA: DRIN (il mio cellulare fa DRIN, è un problema?!): Buongiorno, parlo con Barbara Garavelli Nani Mocenigo (vien dal mare!)? La chiamo da parte di Valeria Marini che ci terrebbe molto ad averla come sua ospite all’aperitivo Akay che si terrà stasera allo spazio “Time out” presso il tennis club del Lido di Venezia dalle ore 19
LA SANTA: “Posso portare mio figlio?”
LA SALVEZZA: “Ma certo, vi aspettiamo”.
Bingo!
LA SANTA: “Daniele ti ricordi quella bella signora tutta vestita d’oro che ieri pomeriggio faceva le foto in spiaggia e che ti ha chiesto di fare la foto con lei? (foto fatte dal suo fotografo e che prima o poi riuscirò ad avere, hihi)”
LO SPACCA MARONI: “Certo mamma, dici Valeria?” (e quando mai quello si dimentica del nome di una bella “biondina,” e poi a lui piacciono le bambine iù grandi, come al suo papi!)
LA SANTA: “Valeria ci ha invitati stasera ad un aperitivo”.
LO SPACCAMARONI: “Quindi posso venire con te? Davvero? Esco di sera con la mia mamma? Yahooooooo”
E quindi ieri siamo partiti da casa, diretti in spiaggia, con in borsa il cambio.
L’aperitivo era proprio dietro alla nostra capanna e quindi non potevamo che essere più comodi.
Ieri ho dedicato tutta la giornata al mio cuccioletto e me lo sono anche portato “in vita”: abbiamo aspettato il vaporetto quasi un’ora (è tutta l’estate che c’è in corso una sorta di sciopero selvaggio); abbiamo battuto il nostro record stagionale pescando e liberando ben 12 granchi; complice il bel venticello, abbiamo fatto volare i nostri aquiloni; abbiamo fatto lunghi bagni e verso le 18.30 ci siamo vestiti, in capanna, ci siamo fatti belli (per quel che si può fare senza corrente, senza phon e senza luci) e assieme a Marianna, una mia amica, siamo andati a salutare la simpatica “Valeria nazionale”.
Abbiamo smangiucchiato qualcosa lì, abbiamo conosciuto il marito di Valeria, e alla fine ho portato Danny in gelateria (non capita spesso che io gli faccia mangiare il gelato dopo cena, sono una mamma rompina e vagamente rigida!).
Visto che eravamo alla Mostra del Cinema, ho anche pensato bene (o male?) di farlo entrare sul tappeto rosso per mangiare il suo gelato in una cornice un pò diversa dal solito.
In quel momento il red carpet era vuoto perchè erano tutti in sala a vedere quella cavolata di “Under the skin” con Scarlett Johansson.
Abbiamo preso il vaporetto delle 21.05 per tornarcene a casa a Venezia e alle 21.45 Danny stava già russando, crollato, secco, con la bolla al naso.
Mi sa che l’ho strapazzato un po’ il mio cucciolo ieri, ops!
Così impara a dire che non lo porto mai con me.
Hai voluto la bicicletta? Pedalaaaaaaa
A parte le battute, è stata davvero una bella giornata e il mio Danny boy se l’è meritata.
Stamattina si è svegliato tutto allegro e non la finiva più di ringraziarmi.
In questo periodo è un pò in “tensione pre prima elementare” e quindi lo vedo che mi vuole ancora più presente del solito.
In certi momenti mi sento mancare l’aria, ma poi mi fermo un attimo, ci penso e non riesco a trovare un motivo per non accontentarlo.
PS: Chiedo perdono per la “ciabatta” nella foto, ma giuro che ho indossato tacco 12 dalle 19  alle 21 (per me un grande sforzo) poi prima di prendere il vaporetto ho ceduto e ho messo la ciabatta che avevo in borsa. La foto sul cuscinone la abbiamo fatta aspettando il vaporetto per tornarcene a casa, giuro, ops.
Barbara

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La quiete dopo la tempesta

 

Da quando è iniziata la Mostra del Cinema, il Canal Grande è diventato una via vai di taxi che si sono aggiunti numerosi a tutte le imbarcazioni che normalmente navigano quelle acque.
Ve lo dico per cognizione di causa visto che quando sono a casa di mia mamma, qui a Venezia, sul Canal
Grande ci vivo e il traffico lo vedo e lo sento bene!
Amo il silenzio di Venezia, ma in questi giorni di silenzio ce n’è ben poco.
Ieri però, in occasione della Regata Storica, dalle ore 15 il Canal Grande è tornato alle origini: solo barche a remi.
Che spettacolo!
Per circa 4 ore si sono sentiti pochi motori: polizia, ambulanze, per fortuna non utilizzate, e poi loro, i nostri poliziotti a cavallo delle loro nuove moto d’acqua.
Ma quanto sono belli i nostri Poncharello on the water?
Danny e il suo amichetto Nicolò hanno anche avuto la fortuna di salire su quelle stupende moto. Ovviamente giusto per fare la foto,  e con le moto ferme a attraccate sotto casa nostra.
E io, uffa? Ce lo avrei fatto volentieri un giretto per i canali di Venezia, in moto d’acqua e con un poliziotto in divisa (ops, in muta) come autista!
La regata è stata vinta per la dodicesima volta dai grandissimi Rudi e Igor Vignotto, e Luisella Schiavon, moglie di Rudi, ha vinto quella femminile con Giorgia Ragazzi.
Grande famiglia la loro! È rimasto fuori dal podio solo il figlio quattordicenne Mattia, ma ieri per lui era solo la prima volta quindi avrà tutto il tempo per rifarsi.
Sempre emozionante anche la parata storica che quest’anno, per la prima volta, si è fermata a Rialto per un alzaremi e un minuto di silenzio, per commemorare la vittima dell’incidente avvenuto in gondola poche settimane fa.
Peccato che il mio maritino abbia, giustamente, deciso di partire subito dopo la parata storica, per evitare il delirio dopo.
Peccato che per accompagnarlo a prendere il vaporetto alle Zattere (in Canal Grande ovviamente non passavano) ci siamo ritrovati bloccati sul ponte dell’Accademia tra centinaia di persone che non potevano nè salire nè scendere a causa della solita disorganizzazione dei vigili nostrani.
Vabbè, almeno abbiamo avuto un’ultima occasione per stare stretti stretti prima della sua partenza.
Bicchiere sempre metà pieno, giusto!?
Ieri sera alla fine abbiamo cenato alle 19.30 con mio cugino Jacopo e la sua simpatica fidanzata Emanuela e alle 20.30 mi sono addormentata mentre guardavo Peppa Pig sul mio lettone con Danny boy.
Queste vacanze e gli orari in po’ strampalati mi hanno messa “cappaò”
Partirei per Milano anche oggi, per tornare ai nostri soliti ritmi e soprattutto alla mia cucina semi-sana. Ormai rotolo!
Ma Danny inizia la prima elementare il 12 settembre e io posso lavorare anche da qui, quindi mi sentirei in colpa a riportarlo ora in città.
Gli faccio fare ancora un po’ di mare, ma, se promettete di non dirlo a nessuno, vi faccio una confidenza: “non sopporto più la sabbiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!”.
E poi ho voglia di starmene col mio maritino davanti alla tv in tranquillità, magari guardando un bel film comico.
Devo ancora riprendermi da “Child of God” , il film di e con James Franco che abbiamo visto assieme sabato sera. Bravissimo il protagonista Scott Haze, ma troppa violenza.
Ho voglia di freddo, di camino, di vellutate di verdure, di lunghe camminate e di intense sedute in palestra.
So che state pensando che io sia matta, ma non sarà mica una novità no!?
Barbara
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