Non è tutto come sembra…

Dimmi che capita anche a te??? Dai dimmi di sì ???

Le cose belle della vita

 

Ogni tanto può capitare di essere di cattivo umore

Capita a tutti di essere di cattivo umore.

Ma a me NON può capitare !!!

Quando ti chiedono come stai, e il tuo mondo magari sta andando a rotoli, cosa si risponde di solito?

“Tutto bene, grazie!”

E’ sempre più comodo e veloce rispondere così 🙂

S.I.P.A.P: progetto “positività”

 

Vorrei un telegiornale che desse solo buone notizie.

Vorrei un quotidiano che desse solo buone notizie.

Vorrei un settimanale e un mensile, che dessero buone notizie.

Vorrei siti che dessero buone notizie, e uno l’ho pure trovato, navigando in cerca di positività.

Vorrei che in televisone dessero solo commedie e film comici.

Vorrei che Barbara d’Urso andasse in pensione.

Vorrei che “report” tornasse ad essere solo quella parola che indica il riassunto di una riunione, positiva. 

Eh che cavolo!

Ma basta!

Non se ne può più.

Come ti giri ci sono solo notizie negative, immagini negative ed esempi negativi.

Sono stufa di incontrare gente che mi parla solo dei suoi problemi.

Vi ascolto volentieri, vi faccio sfogare e, se posso, vi aiuto pure, ma ogni tanto datemi anche una bella notizia su!

Anche io spesso attacco dei pipponi pazzeschi alle mie amiche. Anche io mi lamento perché vorrei un marito più presente, un lavoro più entusiasmante e i numeri vincenti della lotteria, ma ogni tanto sorrido anche.

Sorrido spesso!

Sorrido perché anche quando sono di pessimo umore, per mille giusti motivi, riesco comunque a fermarmi un attimo, e ricordare che nella mia vita ci sono anche tante cose belle, e allora sorrido.

Sono stufa di sentire telegiornali parlare solo di padri che uccidono figli, e di mariti che uccidono le mogli.

E più ne parlano e più questi tipi di delitti aumentano, grazie all’emulazione di gente malata di disperazione.

C’è tanta gente disperata in questo momento.

Gente che avrebbe bisogno di segnali di speranza, gente che avrebbe bisogno di sentirsi dire che forse c’è una via d’uscita, e che bisogna crederci. 

Ci sono anche bimbi che guariscono, e aziende che si rimettono in piedi.

C’è anche chi ce la fa, ma nessuno lo racconta.

C’è anche chi ha ancora tanto per sorridere, ma pensa sempre e solo alle cose che non vanno, e allora gira col broncio perenne.

Avete presente le mollette per stendere i panni?!

Ecco! Mettetene due agli angoli della bocca, soffrite un pochino, in silenzio, e sorridete.

Fatelo per voi, per chi vi vuole bene, e anche per chi non ve ne vuole, e vi vorrebbe in lacrime.

Sorridete perché le cose belle succedono solo a chi le desidera davvero, e non a chi si piange addosso, sempre.

Vi ho già raccontato dei S.I.N.A.P., spiegandovi che sono i più pericolosi, che è meglio evitarli, o imparare a conviverci, senza farsi influenzare.

Bene! Da oggi ho deciso di inventarmi una nuova figura: i S.I.P.A.P, ossia Soggetti che Influenzano Positivamente le Altre Persone.

Portiamo tutti in giro un po’ di sana positività.

Quando incontrate un amico che non vedete da tanto, non raccontategli che il lavoro sta andando male, che ultimamente con i figli adolescenti è dura, e che vostra zia ha un brutto neo che stanno analizzando.

Quando incontrate un amico che non vedete da tanto, raccontategli dell’ ultimo film bellissimo che avete visto, oppure di quel libro che vi ha consigliato un’amica, e che vi ha fatto tanto bene.

E smettetela di condividere sui social video di bambini o animali feriti o morti, e foto agghiaccianti.

Condividete gioia, allegria, e positività.

E se avete i soldi spendeteli!

Non fatevi rimbambire da questo terrorismo psicologico e mediatico che continua a ripeterci che c’è la crisi e che l’uscita del tunnel è ancora molto lontana.

Se li avete spendeteli, e fatelo senza sensi di colpa, perché aiuterete il mondo ad uscire da questa cavolo di crisi.

Mai come ora c’è bisogno di positività, e tutti noi abbiamo qualcosa o qualcuno che ci danno ancora la voglia di sorridere.

Fate una prova e da oggi, quando incontrate qualcuno, raccontategli tutte le belle notizie che vi vengono in mente, solo belle notizie, mi raccomando.

E ora giratevi verso chi è più vicino a voi, e sorridetegli, anche se non avete nessun motivo per farlo.

Ricordatevi che un giorno non avremo più tutti i denti che abbiamo ora, quindi meglio sorridere fino che li abbiamo tutti no?!

Adesso vi dico un segreto: se voi sorriderete al mondo, il mondo sorriderà a voi.

Se non ci credete… guardate questo video

Baci

Barbara

 

 

La favola del sorriso

 
Oggi ci siamo svegliati a Venezia, ma ieri eravamo ancora a Napoli e quindi è lì che abbiamo fatto colazione.
Ci siamo svegliati, ci siamo lavati e vestiti, con calma, e siamo usciti a fare una camminata verso Via San Gregorio Armeno.
Non sarei mai ripartita senza prima fare un giretto per vedere le novità del presepe e soprattutto senza comprare un paio di cornetti che male non possono fare.
Ma prima dello shopping serviva un bel cappuccino e qualcosa da pucciarci dentro e quindi siamo entrati in un bar, a caso.
Ci siamo seduti e il mio sguardo è caduto subito su quel foglio…
Era una storia e il titolo era “Il sorriso”.
L’abbiamo subito letta a nostro figlio, ma forse quella che ne è rimasta più colpita sono stata io.
Raccontava di questo sorriso che andava in giro ad attaccarsi sulle facce della gente che ne aveva bisogno.
E allora ecco che due automobilisti nervosi e di fretta, fanno un botto al semaforo appena diventato verde: quello dietro tampona quello davanti.
Quello della macchina davanti scende tutto arrabbiato, ma ad un certo punto il sorriso si attacca alla sua bocca e lui si ritrova a sorridere.
La signora della macchina dietro, che intanto lo stava raggiungendo anche lei parecchio contrariata, se lo ritrova davanti tutto sorridente e rimane spiazzata.
A quel punto lui le dice di non preoccuparsi, che non è successo niente di grave e la invita a bere un caffè.
Il sorriso ha fatto il suo dovere e torna a volare fino ad arrivare sul volto di un’impiegata delle poste stressata per la coda che ha davanti e per la gente che le urla di muoversi.
Il sorriso si ferma giusto un paio di secondi per poi volare via di nuovo e poggiarsi ogni volta su bocche diverse e sempre bisognose, di lui.
Che bella storia.
Io che con il mio blog cerco di contagiare tutti con il mio entusiasmo, non potevo che innamorarmi di una storia così bella.
Ho deciso che diventerà una delle favole che racconto a Danny la sera prima di dormire e ogni volta ne farò una versione diversa.
Dopo la colazione ho comprato i miei cornetti rossi, ho ammirato i presepi e sono anche riuscita a scendere nella Napoli sotterranea, con mio marito e mio figlio, per vedere un vecchio acquedotto e un vecchio teatro romano.
Bello, ma visto che soffro un po’ di claustrofobia, lì sotto non mi sentivo proprio a mio agio.
Anche Danny, come la sua mamma, aveva voglia di rivedere la luce.
Il sorriso ci è tornato solo quando abbiamo sentito i raggi del sole sulla pelle (sotto faceva pure freddo).
Fosse che forse il sorriso sotto terra non riesce ad entrare, ops!?
Barbara

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