Viaggiando con Keope ho detto addio ai miei attacchi di fame :)

Sono ormai quattro mesi che ho scoperto Keope, e che una volta alla settimana mi faccio un viaggio di 12 minuti, ad occhi chiusi.

Se fino ad oggi non vi ho detto nulla, è solo perché volevo essere davvero sicura dei risultati raggiunti.

Libera uscita? Yessssss

 

Ieri ho avuto la mia prima giornata libera dopo quasi due mesi: niente marito, niente amici, niente parenti, niente ospiti, e niente figlio!

Un paio di anni fa mi sarei sentita in colpa a gioire per un giorno libero, ma poi ho pensato che le filippine mica sono tristi e si sentono in colpa il giovedì, e quindi…

Le filippine hanno un giorno libero alla settimana e sono felici, e io mi dovrei sentire in colpa perchè mi prendo la prima giornata libera dopo due mesi di cantiere, castelli di sabbia e ore seduta al tavolo per fare addizioni e divisioni in sillabe!?

Anche no!

E allora ieri Santa Monica, con suo marito e i suoi figli, sono venuti a prendere Danny, e se lo sono portati al mare, a pescare.

Ho fatto due piccoli ed innocenti salti di gioia, sono passata dalla sarta, in ferramenta e al supermercato (giusto per liberami degli ultimi sensi di colpa) e poi sono andata a farmi fare un fantastico massaggio di un’ora.

Dal lettino della massaggiatrice sono passata al lettino della mia piscina, e sono riuscita a stare al sole sul materassino per più di dieci minuti, senza essere cappottata da mio figlio.

Un ultimo bagno con una mia amica e suo figlio, e poi il ritorno del mio piccolo diavoletto biondo.

Una giornata libera per ricaricarsi, e la sera una bella cenetta tète a tète con il mio principe azzurro junior, in attesa che stasera arrivi papà.

“Amore domani accompagni mamma in aereoporto a Brindisi a prendere un’amica?”

Daniele non sa che stasera arriva papà.

Adoro le sorprese, e stasera sarà una grande sorpresa.

Ora passo e chiudo: inizia il conto alla rovescia, e il tentativo di restauro.

Barbara

 

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Come ti trasformo un lunedì in domenica

 
“Ma dove la trovi tutta questa energia?”
“Ma come riesci a fare tutte queste cose?”
“Ma non hai freddo a girare sempre in scooter?” 
“Ma quante cose fai fare a tuo figlio?”
“Ma non sei mai stanca?”
Quante volte mi sento fare queste domande.
L’energia la trovo ne grande amore che ho per la vita, sempre e comunque.
L’energia me la danno le persone che hanno molto meno di me, ma sorridono.
L’energia me la da mio figlio, quando dorme (quando è sveglio, me la toglie!).
E tutte le cose che faccio con lui le faccio perché io durante il giorno sto spesso a casa (lavoro da casa) e quindi quando sono con lui ne approfitto per cambiare aria, sennò mi viene l’orchite.
Non ho la macchina, e non la voglio, perché in scooter riesco a fare mille cose e col macchina non farei che prendere multe per divieto di sosta, e non solo.
Ovviamente girando in scooter fa freddo, ma così rimango giovane senza pagare.
Chissà quanto cavolo spendeva Michael Jackson per farsi chiudere nelle sue amate “celle frigorifere”.
E poi girare in scooter è decisamente meglio che fare il vaccino anti-influenzale.
Ho fatto il vaccino per ben due anni e non mi sono mai ammalata tanto come in quei due anni.
Girando in scooter, invece, Danny ed io stiamo sempre benone (Ecco che parte l’auto gufataaaaa)
O meglio…non ci vengono mai quelle influenze lunghe e noiosissime.
Se ci viene la febbre o ci viene altissima e ci dura una notte oppure ci viene quella febbriciattola stupida, bassa, che non atterra, ma non aiuta. E comunque, anche quella, se ne va presto.
Il problema è che sto giro era una settimana che quella febbriciattola non se ne andava: stanchezza, male alle ossa, mal de panza, mal di testa.
Avete presente quell’influenza, non influenza, che ti ammazza più di una febbre a 39?
Un pò come quando esci e pioviggina: che odiooo!
O piove forte o non piove.
O apro l’ombrello o non lo apro.
Odio le mezze misure.
Odio quando piove poco poco e allora decidi di non aprire l’ombrello e poi arrivi a casa fradicia.
Idem per l’influenza non influenza: non hai il febbrone che ti fa decidere di rimanere a letto, ma fai fatica ad andare il giro.
Avevo bisogno di un giorno di stop e siccome il riposo durante il week-end non so più cosa sia da più di sei anni, ieri che era lunedì, ho portato a scuola mio figlio e poi sono tornata a casa.
Mi sono rimessa il pigiama e sono tornata a letto.
Ho fatto finta che non fosse lunedì, ma una qualunque domenica di 7 anni fa.
Sono rimasta a letto fino alle 17.30.
Ho lavorato, ho scritto, ho letto, ma sono rimasta al caldo sotto al piumone e sono uscita giusto in tempo per recuperare mio figlio a basket, a scuola, alle 18.
Ovviamente sempre sul mio scooter.
Risultato?
Mentre sto scrivendo ho ancora 37.2, ma mi sento molto meglio, giuro.
Bisogna vedere il bicchiere sempre metà pieno: almeno non ho più il raffreddore, dai.
E poi oggi ho riunione di classe quindi mica posso stare a casa a riposare troppo no?!
Mandatemi una che lavora e che mi dica che fare la mamma è una passeggiata, e vedrete come meno forte!
Se hai un vero lavoro puoi chiedere la vera malattia e stare davvero a casa fino a che ti riprendi, del tutto.
Barbara