Post pro iperattivismo

Perché se stai ferma ti tocca pensare

Perché “pensi” che se lo aspettino da te

Perché TU lo pretendi da te 

Una mattina perfetta

Era da giorni che ci volevo andare, anzi, da settimane, anzi, da mesiiiiiiiii!

Dopo un po’ che non ci vado, mi vengono certe crisi di astinenza!!!

Caveman: quando ridere fa bene, e fa riflettere…

E poi una giorno la mamma di un amichetto di tuo figlio ti ferma davanti alla scuola e ti dice: “Mio marito ed io, con una coppia di amici, settimana prossima andiamo al Teatro Nuovo a vedere che Caveman. Vuoi che prendo i biglietti anche per te e Marcello?”

Sììììììììììììììììììììììììì!

E’ da anni che volevo andare a vedere quello spettacolo, ma per un motivo o per l’altro non ci ero mai riuscita.

8.000.000 di telespettatori, di cui 50.000 solo a Milano!

Se state per sposarvi, se siete al settimo anno di matrimonio, o se state per lasciarvi, non potete non andare a vedere “Caveman: l’uomo delle caverne”.

Ci credete se vi dico che ho ancora un certo indolenzimento alla mandibola per quanto ho riso ieri sera?!?!

Che gli uomini vengano da Marte, e che le donne vengano da Venere, già lo sapevo, ma ieri sera ho scoperto un sacco di cose nuove.

Gli uomini, dai tempi delle caverne, hanno sempre avuto un solo compito: cacciare!

Per l’uomo esiste solo un’arma, e un obiettivo.

Una clava e una animale; un arco e un animale; un fucile e un animale; il pisellino e la patatina; il mouse e il computer; il telecomando e il televisore!!!

Ecco perché gli uomini, da sempre, fanno una sola cosa alla volta!

Una sola cosa alla volta, ma fatta bene (Questo lo dicono loro! Ahahahahah).

Quando individuano il loro obiettivo, si concentrano solo su quello, e altro non vedono, e non sentono.

Se il vostro compagno sta guardando il televisore, o sta facendo qualcosa sul computer, e voi gli fate una domanda, ma lui proprio non vi sente, non vi arrabbiate: non è che ci sentono, ma non ci cagano (ops). Loro non ci sentono proprio!

Alla quarta volta che facciamo loro la stessa domanda, allora escono dalla loro caverna, si girano come ci vedessero per la prima volta nella loro vita, e ci chiedono: “Hai detto qualcosa?”

Ma a quel punto la rabbia si sarà definitivamente impossessata di noi, ad oltranza, e la nostra risposta sarà: “Niente, niente!”

E lui? E lui si arrabbierà ancora di più, perché lui sarà uscito dalla sua caverna, perdendo il suo obiettivo, e lo avrà fatto per sentirsi dire: “Niente, niente!”

Come sono diversi gli uomini da noi donne!

Perché gli uomini si arrabbiano, ma dopo due minuti si sono già dimenticati perché si erano arrabbiati.

Come sono diverse le donne dagli uomini!

Perché le donne si arrabbiano, e per circa 5 ore con continuiamo, ad oltranza, a chiedersi perché hanno scelto di dividere la loro vita con uno così.

Gli uomini cacciavano, con un solo obbiettivo alla volta, e noi raccoglievamo, dovendo stare attente, già ai tempi, a tante cose, tutte assieme: colori, sapori, profumi, consistenze…

Loro continuano a saper fare una cosa alla volta, e noi continuiamo a farne 1000, e tutte bene (ovviamente).

Era da anni che non vedevo mio marito ridere così tanto, e per così tanto.

Abbiamo riso assieme per due ore, senza sosta.

Quanto fa bene ridere.

Se poi tra una risata e l’altra riesci anche a fare una piccola riflessione, tanto di guadagnato.

Quando vedi un uomo sul palco che prende in giro i suoi simili, dando loro, simpaticamente, degli “stronzi”, e, guardandoti attorno, vedi che tutti i suoi simili reagiscono ridendo, allora capisci tante cose:

1) Gli uomini sono consapevoli di essere “stronzi” (ovviamente lo dico con tanto affetto!), e la cosa li fa pure ridere (Strani davvero!)

2) Lo “stronzo” (sempre detto con tanto affetto, usando i termini dell’artista), non è solo il tuo di marito: il mondo è pieno di “stronzi”, consapevoli, e quindi evviva il famoso detto “Mal comune mezzo gaudio”.

3) Mio marito quando guada la tv, o lavora sul pc, e non risponde alle mie domande, non lo fa per cattiveria o perché non gli interessa quello che gli dico, ma perché proprio non mi sente (oggi compro un megafono!)

Ah come sto meglio oggi!

Ah come mi sento meno arrabbiata e più rilassata!

Ieri sera ho scoperto davvero un sacco di cose nuove, e parecchio utili alla sopravvivenza di coppia.

Lo sapevate che una donna dice mediamente 7000 parole al giorno, e un uomo 2000?

Quando tornano a casa dall’ufficio , e spesso non vanno oltre al “Ciao!”, non è che non ci amano più, o che vorrebbero essere altrove, magari con un’altra più giovane e più magra, ma hanno solo finito le 2000 parole giornaliere!

Grazie Maurizio Colombi!

Grazie perché ieri sera mi hai fatto ridere davvero di gusto, come non mi capitava da tanto, e mi hai pure fatto riflettere, sentendomi meno sola, e meno diversa, dalle altre donne.

Ieri sera ho capito che siamo davvero tutte nella stessa situazione, e che tutti i nostri compagni sono tutti nati nelle caverne, e nelle loro caverne continuano a rifugiarsi anche ai giorni nostri, pur continuando ad amarci.

Adesso però una domanda mi sorge spontanea: visto che gli uomini sanno fare una sola cosa alla volta, secondo voi mio marito, ieri sera, mentre rideva, sarà riuscito anche a riflettere?

Mistero.

Besos

Barbara

Stasera si ride

Stasera si ride

 

 

 

 

La forza delle donne

 

Quando ero giovane ero un maschiaccio, e da bravo maschiaccio giravo principalmente con amici maschi.

Con gli amici maschi uscivo la sera.

Con gli amici maschi partivo per i fine settimana, e spesso si dormiva anche nella stessa stanza.

Dormire nella stessa stanza con un uomo che non è il tuo fidanzato, o il tuo cucco provvisorio?

E perché no?! Se quell’uomo è un tuo amico, e con lui c’è la complicità che c’è tra gli amici, senza altri interessi, e secondi fini, allora si può.

Le mie coetanee parlavano di borse, e di vestiti, e passavano le ore a spettegolare su quello e su quella, e a me non interessava.

Preferivo la schiettezza, e la leggerezza degli uomini.

E poi?

E poi cresci, e crescono anche le donne intorno a te.

Quelle ragazze che ti sembravano frivole e prive di grandi interessi, diventano donne, mamme.

Quelle donne, e quelle mamme, vedono le loro priorità cambiare. 

Cambiano quindi gli argomenti, e inizi a capire che certe donne ora ti possono dare tanto.

Ieri sera un invito a cena, per festeggiare i 40 anni di una cara amica.

La tua amica, due vecchie amiche che non vedevi da tanto, due amiche nuove, e un tavolo quadrato, che unisce, subito.

Sette vite che si intrecciano, sette cuori che parlano, che si lasciano un po’ andare, e si confessano.

E’ il turno di lei, che ti racconta della sua passione per il lavoro, una passione così forte che per un attimo sembra diventare anche la tua, e ti emoziona.

Poi senti una super mamma raccontarti di come quel trasferimento ha cambiato in meglio la sua vita, e la sua dedizione alla sua nuova famiglia allargata ti fa sentire orgogliosa di esserle di nuovo seduta accanto.

E lei? Lei che ha un compagno a volte un po’ troppo precisino, ma riesce a tenergli testa, e non cede?

Non si sente mai inferiore, e va avanti a testa alta, sempre?

Beata lei.

C’è chi sente forte la voglia di affermarsi anche fuori dal nucleo familiare, la voglia di tornare ad essere di nuovo donna, e non solo mamma e compagna.

Senti la sua energia che si sprigiona, la paura che la fa barcollare, e la forza e la determinatezza che accorrono a sorreggerla.

E’ arrivato anche per lei il momento di parlare, e lo fa senza freni, come un fiume in piena.

Ha capito che loro sono le donne giuste, e allora decide di confessarsi. 

Si confessa l’eterna insicura, quella convinta di non aver fatto abbastanza, convinta di essere arrivata ad un momento di svolta.

Parla lei che vorrebbe sentirsi più amata, più desiderata, più stimata, da chi ama.

Parla lei che pretende sempre troppo da tutti, specialmente da sé stessa.

Parla lei che non sa cosa sia meglio: se restare e coltivare le proprie passioni, e le proprie potenzialità, o partire e coltivare la sua nuova terra, in Puglia.

E una lacrima scende, mentre in quel ristorante alla moda sfilano donne finte, e ragazzine affamate di successo.

La sua mano afferra un piccolo tovagliolo di carta nero, e si asciuga velocemente gli occhi, quasi per nascondere, e spazzare via, quelle tracce di debolezza.

Ma poi ci ripensa, e pensa che quella debolezza sia umana, molto umana, e allora guarda le donne sedute accanto a lei, quasi per chiedere loro aiuto, e l’aiuto arriva.

La forza delle donne sta nella solidarietà che può esistere solo tra donne che sanno cosa vogliono, tra donne che si vogliono bene, e che sanno voler bene.

Esiste anche l’invidia, è vero, ma io concepisco solo “l’invidia buona”, quella che ti fa desiderare di avere la stessa forza di lei, lo stesso amore per il suo lavoro di lei, e la stessa determinazione di lei.

E allora torni a casa con le loro parole che ti rimbombano in testa, e, prima di coricarti, ti rialzi in piedi.

“Sei una brava mamma. Sei una donna in gamba. Hai fatto tanto. Vedrai che troverai la tua strada. Prenditi un po’ di tempo per te”.

La tua eterna insicurezza lascia il posto ad un sorriso, e al ricordo dei successi ottenuti.

In effetti qualcosa di buono l’ho fatto, e se la smetto di avere paura, sono sicura che arriveranno tante altre soddisfazioni, e saprò fare la scelta giusta.

E se la scelta non sarà quella giusta? Andrò avanti a testa alta, e cambierò strada.

Bello andare a dormire più leggera, felice di aver rivisto e conosciuto delle donne forti, passionali e solidali.

Grazie.

Oggi si ricomincia, sempre a testa alta.

Barbara

 

 

 

 

 

 

L’entusiasmo non è virile

 

Gli uomini vengono da Marte e le donne vengono da Venere.

Veniamo da due pianeti diversi, ma spesso ce ne dimentichiamo, e allora ci aspettiamo che loro parlino la stessa lingua e, soprattutto, che ci capiscano.

Ma siamo davvero troppo diversi, e non solo per quanto riguarda la lingua.

Se un uomo ha avuto 20 donne è un figo, se una donna ha avuto 20 uomini è una zoccola.

Un uomo può bere birra e fare un bel rutto liberatorio, ma una donna no.

Ieri sera Danny ed io abbiamo accompagnato papá all’aeroporto.

Sabato scorso papá mi ha portato Danny, che era stato in vacanza con le nonne, e ieri sera è dovuto tornare a Milano, a lavurà.

Potete immaginare quanto io fossi felice, nervosa ed agitata, quando sabato sono andata a prenderli all’aereoporto.

L’ultima volta che i miei uomini erano stati qui in Puglia, la casa era ancora un cantiere, e parecchio indietro .

Un paio di settimane fa sono scesa da sola con frusta e cornetti freschi alla marmellata, per tutti gli operai.

In circa 10 giorni, dormendo sa un’amica, e stando in cantiere dalle 7 del mattino alle 7 di sera, ho dato una bella accelerata, ho fatto un trasloco, e ho trasformato un cantiere in una casa.

È stata una bella maratona, ma volevo fare il più possibile prima dell’arrivo dei miei uomini, e mentre sabato guidavo verso l’aereoporto di Bari, ero davvero tanto felice e parecchissssssimo agitata.

“Cosa ha detto tuo marito quando ha visto la casa? E tuo figlio?”

Le mie amiche volevano sapere e io non sapevo cosa dire.

Che dire? Che a mio marito la casa è piaciuta, e molto, ma diciamo che è stato molto veloce il picco di entusiasmo e molto, ma molto lento il percorso di ricerca dei difetti.

Ci sono rimasta male, ma alla fine mi sono consolata pensando che “l’iper criticità” non è un problema di mio marito, ma dell’80% (o forse più) di tutti gli immigrati provenienti da Marte. 

Le donne, fidanzate, mogli o amanti, provenienti da Venere, possono fare tutto quello che vogliono e che possono, ma, ai marziani, non basterà MAI.

E poi, diciamocelo, ma gli uomini sono bravissimi a trovare tutti quei difetti che noi donne, spesso prese dall’entusiasmo, non vediamo.

E quello che fa girare los maronibus, è che purtroppo, spesso (ma non sempre), hanno anche ragione.

Hanno montato la cappa della cucina troppo bassa e forse quella cappa è anche troppo piccola; infilando lavatrice e forno nelle loro nicchie in muratura hanno sbeccato gli spigoli appena intonacati; quello che ha montato le travi ha lasciato le impronte sul muro, etc etc etc

E quando ti dicono così che vuoi fare? O chiedi il divorzio o gli fai vedere che nulla è perduto e che, con un bel sorriso, e un pó di faccia tosta, si trova sempre una soluzione.

E allora, sempre sorridendo, ho usato olio di gomito e sgrassatutto per levare le impronte dal muro, poi sono andata da quello che ci ha venduto tutti gli elettrodomestici e lo ho convinto a darmi una cappa più grande in cambio di quella più piccola, anche se la piccola la avevo già fatta montare e avevo anche già  buttato la scatola e tolto la pellicola di protezione.

Certe scatole andrebbero tenute per almeno un anno, ma a noi donne piace così tanto mettere in ordine e buttare via anche ciò che andrebbe tenuto…

E adesso che lui è partito?

Adesso mi rimetto al lavoro, ma un po’ più rilassata e con l’occhio un po’ più attento e critico.

Noi donne siamo veloci ad imparare la lezione.

La cosa più importante che ho imparato questa settimana è che l’entusiasmo non è virile.

L’uomo nasce masochista, ed essendo sempre molto concentrato su se stesso, e dotato di maroni, quelli ha e quelli rompe.

Barbara

Ma bastaaa

Meno di un mese fa ho scritto un post lamentandomi della giustizia in Italia e quando ho pubblicato il link del post su facebook mi è stato fatto notare che aormai da edanni in Italia ci sia un senso diffuso di una giustizia “ingiusta” e che questo non fa bene a nessuno.
Bene! Sono pronta ad essere di nuovo criticata perchè purtroppo oggi devo ripetermi.
Ho la netta sensazione che non ci sia più nessuno in grado di difendere e tutelare chi subisce e oggi sono più incazzata che mai (sorry, ma ogni tanto ci vuole!)
Premetto che tutti i tipi di violenza sono inammissibili e vanno puniti, ma la violenza sulle donne e sui bambini è secondo me il peggio del peggio.
Le donne e i bambini hanno ovviamente meno possibilità di difendersi e quindi fare del male a loro è davvero un gesto ignobile e da codardi e come tale andrebbe punito e invece…
E invece ecco che la corte costituzionale torna ad occuparsi dell’articolo 275 del codice di procedura penale che riguarda che misure cautelari e i criteri di applicazione e lo fa in relazione ad uno dei più brutti reati che degli esseri umani possano commettere: la violenza sessuale di gruppo!
La corte scrive “la più intensa lesione del bene della libertà sessuale non offre un fondamento giustificativo costituzionalmente valido al regime cautelare speciale previsto dalla norma censurata” e quindi il giudice può decidere di applicare altre misure diverse dal carcere.
Sarò ignorante, sarò all’antica, sarò una persona pessima e cattiva, ma io certi uomini li metterei in galera e gli taglierei pure il pisello.
E questi invece mi vengono a dire che non li mettono neanche dentro!?
Ma chi prende queste decisioni ha delle figlie femmine?
Cosa farebbero se qualcuno toccasse le loro figlie contro la loro volontà?
E se invece di toccarle facessero altro?
E se non fosse solo uno a farlo, ma un gruppetto di quattro ragazzi?
Perchè è proprio per un caso del genere che è scoppiato il delirio.
Il giudice aveva deciso per la prigione per uno dei 4 e per i domiciliari per gli altri 3, ma la Cassazione aveva annullato con rinvio l’ordinanza del Riesame, ritenendo illogica la motivazione relativa all’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti di uno degli indagati (e meno male).
Peccato che investito nuovamente delle questione, il giudice del Riesame ha riconfermato il tutto e si è rivolto alla Consulta che, con la sentenza 232 depositata un paio di giorni fa, ha bocciato l’art. 275 del codice di procedura penale perchè in relazione alla violenza sessuale di gruppo prevede la custodia cautelare in carcere e «non fa salva l’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure».
Io non ho davvero più parole per commentare.
Facendo così stanno sminuendo uno dei reati più indegni che esista.
Continuando così non fanno altro che trasmettere a certa gente che possono fare quello che vogliono perchè tanto non verranno puniti.
Girate pure ubriachi al volante!
Investite pure qualcuno che se ne va tranquillamente in giro sulla sua bici e scappate!
Chiamate gli amici e fatevi aiutare a vendicare l’ultima litigata con la vostra donna!
Ma sì, tanto siamo in Italia.
Ma bastaaa!
Sarebbe davvero giunto il momento di dire STOP a questo schifo.
Barbara