“Mamma, ma quest’anno ci siamo dimenticati di mandare la lettera a Babbo Natale!!!”
Oh caspiterina (in verità avevo pensato ad un’altra parola)
“Mamma, ma quest’anno ci siamo dimenticati di mandare la lettera a Babbo Natale!!!”
Oh caspiterina (in verità avevo pensato ad un’altra parola)
Ho fatto passare più di 24 ore per cercare di smaltire la rabbia, ma siccome non passa, ho deciso di fondare un movimento:
“Aboliamo Babbo Natale!!!”
Alzino la mano quelle mamme che quando i loro figli, scartando i regali, guardano in alto e urlano “Grazie Babbo Nataleeeee”, non vorrebbero avere Babbo Natale davanti per strappargli la barba e smascherarlo!
Eh che cavolo!!!
Babbo Natale, San Nicola etc etc: tutte belle storie che potete leggere qui http://www.miocarobabbonatale.it/storia.html, ma la realtà è che noi mamme a Natale ci facciamo un mazzo così, e poi dobbiamo vedere i nostri figli che, tutti felici e sorridenti, ringraziano il vecchietto con la barba!
Mi oppongoooooooo!
Ci ho messo un mese a trovare quel cavolo di elicottero giallo, e la macchina della polizia con il carrello e la barca a traino!
Danny li aveva visti a casa dei suoi compagni di classe e li aveva messi nella sua letterina a Babbo Natale. Peccato che fossero due articoli fuori produzione (sempre fortunata io!) e che dopo averli cercati in una decina di negozi, a volte anche in scooter sotto la pioggia (altro che slitta con renne e coperte di cachemire), sono dovuta andare direttamente alla fonte, ordinandoli online sul sito della Playmobil.
E vogliamo parlare del papi che se n’è venuto in Puglia in macchina per portare giù il carico di doni per evitare che Rynair ci mandasse in bancarotta per l’extra bagaglio!?!
Mio marito è stato davvero un mito: è arrivato dopo 8 ore di viaggio, è entrato vicino alla casa pian pianino mentre io distraevo Danny, ha scaricato e nascosto i regali e poi è uscito, è risalito in macchina, è andato via ed tornato suonando il clacson!
Se a Danny era venuto qualche dubbio sulla vera identità di Babbo Natale (un paio di volte ci ha provato a dire “Tanto secondo me siete tu e papà”), questa volta si è levato ogni punto di domanda dall’orizzonte.
L’ho visto sbirciare nella macchina di papà in cerca di qualche pacco…
Una visita a Cisternino dal mitico Vitino per un nuovo taglio, la prima cena della vigilia nella nostra nuova casa di campagna in Puglia, il camino acceso, e poi spento per evitare al vecchietto di ustionarsi il sedere, e quella sveglia alle 7 del mattino, carica di gioia e di grandi aspettative.
“Ci ha trovati anche in Pugliaaaaa! È arrivatoooooo! Guardate quanti regaliiiiii! E ci sono anche due sacchetti dell’Inter!!!”
Cosa non si fa per amore dei figli…
Io che ero Milanista, e che per il Milan ci ho pure lavorato, non solo mi ritrovo con un figlio interista, ma quando alcuni parenti mi hanno chiesto consiglio su cosa regalare a Danny per Natale, ho anche suggerito loro di comprare qualsiasi cosa di neroazzurro.
E dopo tutto ciò io devo sentire mio figlio che ad ogni regalo aperto molla un urlo e ringrazia Babbo Natale!?
Ma quale Babbo e Babbo! Mamma e papà devi ringraziareeeeeeee!
Sono io che vorrei vederti saltellare verso di me per poi buttarmi le braccia al collo urlando: “Grazie mammaaaaaaaa!”
E quindi ora fondo questo movimento e cerco mamme che mi aiutino a farlo partire alla grande per sostenere i nostri diritti: dall’età di 5 anni (prima concediamo loro di far volare l’immaginazione, daiiii) i bambini devono sapere che Babbo Natale NON esiste e devono riempire di baci noi mamme e, un pochino (ma poco poco), anche papà e parenti vari.
Approvate?
Accendiamo?
Besos
Barbara
Ieri sera, mettendo a letto mio figlio: “Mamma tanto io lo so che Babbo Natale non esiste e sei tu che compri i regali”. “Amore, ma cosa dici? Noi mica abbiamo i soldi per comprare tutti i regali che hai chiesto”. “Le nonne si che li hanno i soldi! E poi Babbo Natale è un imbroglione: mica li fa lui i regali, li compra! E poi scusa, ma perché entra dal camino? Non può entrare dalla porta?”. “Amore, ma Babbo Natale non ha le chiavi di tutte le case. Dovrebbe buttare giù tutte le porte e poi noi dovremmo ripagare la porta nuova!”. “Ma va mamma! Se la porta la butta giù lui la deve anche ripagare lui”. “Adesso fai la nanna sennò Babbo Natale passa qui sopra e se ci vede svegli non entra”. A quel punto gli ho dato un bacio, l’ho lasciato nel suo letto e sono andata in salotto. Dopo due minuti sento “Mammaaaaa! Ho paura che Babbo Natale non viene. E meno male che non ci credeva più.
Avete presente quando il gatto e la volpe avevano suggerito a Pinocchio di mettere sotto terra le monete? Per convincerlo gli avevano promesso che sarebbe cresciuto un albero di monete, e poi gliele avevano rubate. Io sabato sono stata ancora più allocca di Pinocchio. Sabato nessuno mi ha detto che se avessi pagato 3 o 5 euro per ogni giro alle giostre nel parco di Porta Venezia, avrei guadagnato di più, ma lo ho fatto lo stesso. Perdindirindina! Come si può rubare i soldi alla gente approfittandone dell’amore che i genitori, i nonni e gli zii hanno per i loro bambini? Uno si sveglia, vede il sole, sente che non fa freddo, e cosa fa a Milano in un sabato qualunque? Va a fare shopping? Negativo: a fare shopping ci vado durante la settimana che trovo meno macello. Sabato ho optato per pranzetto con amica e sua nipote e poi giretto in Porta Venezia. Nel Parco di Porta Venezia ora ci sono le giostre (pochino, ma carine, che fa rima) e la casa di Babbo Natale con vista su una micro pista di pattinaggio. Un giretto sulla slitta volante? 3 euro a persona. Capacità della slitta? 3 persone Costo totale per me e due bambini? 9 euro Durata del giro? 3 minuti Pesca di 10 cigni? (quelli che sotto al sedere hanno un numero e che permettono ai bimbi di vincere sempre un’orrido regalino) 10 euro 5 minuti sui saltarelli con bretelle annesse? 5 euro Meno male che almeno sedersi sulle ginocchia di Babbo Natale per una veloce ramanzina era gratis! E poi la gente si lamenta che c’è la crisi, che nessuno esce e se escono spendono poco. E te credo: con questi prezzi!!! Non voglio fare il conto di quanto mi sia costata la giornata di sabato tra pranzo e giostre. Sorvoliamo che è meglio (mi faranno pagare anche questo “sorvolo” appena fatto?) Per non rischiare di dover chiedere un mutuo, dopo una scarsa oretta trascorsa tra una giostra e l’altra, abbiamo dovuto quasi trascinarli via di forza quei due poveri bambini. “Dai mamma un altro giro perfavoreeeee!!!” Non ho davvero più parole. Ma vergognarsi un pochino no?! Barbara