Caro amore mio,

 

Nel giorno della festa degli innamorati, ho deciso di scrivere una lettera all’uomo di cui, da poco più di 9 anni, sono follemente innamorata ❤️

Il mestiere più antico del mondo…

State tranquilli: non sono messa ancora così male da decidere di andare a cercarmi un lampione, per tirare su qualche soldino in più 🙂

Voi avete letto il titolo, e avete pensato subito male, furbacchioni!

EXPO, nutrire l’amore

Ormai ci siamo: domani inaugura “EXPO, nutrire il Pianeta, energia per la Vita”
E io domani che faccio? E io domani parto, e me ne vado dalla mia mamma, a Venezia, e domenica andrò all’inaugurazione di Aquae.

Matrimoni in bianco o matrimoni bianchi?

 

Adesso me la guferò da sola, ma io non sto mai male, fisicamente.

Negli ultimi dieci anni sarò stata a casa forse 2 giorni: uno per un’influenza intestinale (Si può dire o fa brutto?!), e una perché avevo la febbre a 39, ma la seconda volta sono rimasta a casa giusto di giorno, perché la sera avevo un evento, e quindi ho preso un bel tachicaf (Tachipirina + caffeina = una bommmba), e prima di cena sono scivolata fuori dal letto, trotterellando.

Poco tempo fa, una mattina, mi sono svegliata con un forte dolore al collo e alle spalle.

Avevo dei dolori così forti da non riuscire ad alzarmi dal letto, e quindi lì sono rimasta.

Probabilmente avevo esagerato in palestra.

Probabilmente mi ero allenata come si allenano le ragazzine, dimenticandomi che invece, come dice spesso mio marito per prendermi in giro, sono ormai una stagionata.

Non sono abituata a stare a letto, e quindi non sapevo cosa fare.

Non avevo un libro intrigante sotto mano, e non avevo neanche voglia di leggere, in attesa che l’antidolorifico facesse effetto.

La televisone, alla fine avevo acceso la televisione!

Una volta guardavo un botto di televisione, ma adesso non ho più tempo, e se lo ho… faccio altro.

C’era in onda Federica Panicucci, una delle poche donne dello spettacolo in grado di trattare temi di attualità, rispettando le persone coinvolte.

Quel giorno di parlava di “matrimoni bianchi“, e del fatto che in Italia, 1 coppia su 3, dopo 15 anni di matrimonio, non fa più all’amore.

Non riuscivo a credere alle mie orecchie, e allora sono andata su internet, ho digitato un paio di parole, e ho scoperto un mondo: era tutto vero!

Vi ricordate  “Bell’Antonio“, quel film degli anni ’60 in cui Mastroianni interpretava il ruolo di uno sposo che non riusciva a venire al dunque?!

Poteva sembrare un film comico, ma ora che ci ripenso, forse di comico c’era ben poco, ops!

L’argomento delle coppie immacolate è stato infatti da poco ritirato fuori dall’Associazione matrimonialisti italiani (Ami) che, dopo un’attenta analisi, ha dichiarato che: «Il 30% delle coppie sposate da almeno 15 anni non fa attività sessuale o lo fa, ma veramente sporadicamente.

Nelle coppie sposate da più di 30 anni (circa il 50%) e nel 70% dei casi sarebbe l’uomo a rifiutare il sesso.

E’ quindi in grande aumento il numero delle coppie che vivono come fratello e sorella, aiuto.

E non stiamo parlando di gente anziana, o di vecchietti, ma di uomini e donne sotto i 50 anni!

Sapete che circa il 20% delle separazioni è causato dalla mancanza di sesso?

Direi che forse è il caso di cercare di capire perché si arrivi a questo punto.

Io sono fidanzata da 10 anni e sposata a Las Vegas da 4, quindi non faccio ancora parte delle coppie a rischio, per ora, ma vorrei prevenire, piuttosto che curare.

Di sicuro la routine non aiuta, e se ci mettiamo anche le preoccupazioni che abbiamo un po’ tutti ultimamente…

La crisi, i soldi, i bambini che crescono, le ansie, le paure…

Aiuto! Se continuo così finisce che gioco d’anticipo.

Ok, ok, è vero: non è un bel momento, e comunque essere sposati da anni, e stare insieme da ancora di più, a volte non aiuta la libido, ma capperi!

Uscite a cena, bevete un buon bicchiere di vino, rilassatevi, parlate dei vecchi tempi e di quando eravate belli, giovani e spensierati.

Per una sera evitate di parlare di tasse, di mutui, e di aumenti non dati.

Chi più, chi meno, siamo tutti nella stessa barca, ma tiriamo su l’ancora e facciamoci cullare dalle onde.

C’è sempre qualcosa di bello a cui pensare, e qualcuno capace di farci sorridere.

Se ci siamo scelti un motivo ci sarà!

A volte bisogna solo fare uno sforzo per ricordarsi quale, ops.

Ci sono momenti in cui tutto sembra andare a rotoli, momenti in cui davvero non ti ricordi perché quel giorno gli hai detto di sì.

Ci sono momenti in cui avresti solo voglia di partire, e di lasciarti tutti dietro.

A volte basta fare l’amore, e le cose brutte all’improvviso sembrano sparite.

Ovviamente poi tornano tutte al loro posto, ma ogni tanto distrarsi fa bene no?!

E allora consumate, consumateeeeeeee, e iniziate da stasera ok?!

Besos

Barbara

 

 
 
 

10 anni, esatti esatti!

 
 
Ebbene sì, 10 anni fa, il 29 gennaio 2004, mio marito mi ha dato il suo primo bacio.
Vi ho già raccontato di come ci siamo conosciuti , ma non mi sono soffermata su quel primo fatidico bacio.
Se vi dicessi che mi sembra ieri, vi direi una baggianata immensa.
Perché io quel bacio me lo ricordo appena.
Mi ricordo che non è uno dei baci che vedete nelle foto, questo sì.
Il primo bacio ce lo siamo dati senza testimoni o fotografi nei paraggi, e quindi non v’è traccia!!!
E instagramm non c’era ancora, sennò forse lo avrei fermato un attimo e avrei scattato un selfie (ahahahahahah)
Il primo bacio me l’ha dato sotto casa mia, senza sapere in che guaio si sarebbe messo.
In qui tempi organizzavo tutti i martedì sera all’Orange, un ristorante con pista da ballo sotto casa mia.
Era stato abbastanza facile invitarlo a passare a bere una cosa: era il mio lavoro invitare la gente a bere una cosa.
Ma quel ragazzo con la faccia per bene mi piaceva, e quando qualcuno ti piace tanto, quello che può sembrare un invito di routine, non è poi così facile.
Quella sera Marcello era andato al suo allenamento di rugby ed era arrivato da solo, all’Orange, da me.
E’ arrivato che io ero ancora a cena e quindi, visto che avevo quasi finito di mangiare, ed ero con cari amici, mi è sembrato carino alzarmi e raggiungerlo al bar, per non lasciarlo da solo ad aspettarmi, visto che non conosceva nessuno.
E’ stato davanti a quel bancone che abbiamo iniziato a chiacchierare.
Poi si è seduto al tavolo con noi, e abbiamo continuato a chiacchierare.
Poi ci siamo trasferiti di sotto dove c’era la pista da ballo, e abbiamo continuato a chiacchierare, davanti al bancone del bar, accanto al dj.
Abbiamo chiacchierato così tanto che la serata è iniziata e finita davanti a quel bancone.
Gli amici arrivavano, e mi salutavano.
Gli amici se ne andavano, e mi salutavano.
In molti si saranno chiesti chi fosse quel ragazzo, ma nessuno me l’ha domandato.
Forse avevano capito che non volevamo essere “disturbati”, e che avrei potuto mordere chi si fosse avvicinato troppo, e per troppo.
Quella sera non mi sono mossa da quel bancone, e da lui.
Quella sera, io che non bevo mai alcol, devo aver bevuto 2 o 3 cuba libre.
So che ora vi metterete a ridere, ma io sono timida.
E siccome era timido anche lui, abbiamo bevuto tutti e due.
Ad un certo punto ci siamo accorti che nel locale eravamo rimasti solamente lui, io, il barman e il dj.
Se ne erano andati tutti.
Eravamo rimasti solo noi, nel nostro micro universo che ci eravamo creati.
“Ti accompagno a casa?”
E gli è anche andata bene, visto che vivevo proprio di fronte.
Abbiamo attraversato la strada facendo giusto due passi, e ci siamo fermati davanti al mio portone.
A quel punto mi ha baciata, a lungo.
Questo sì che me lo ricordo.
Avrei voluto che quella serata non finisse più, avrei voluto chiedergli di salire, ma volevo godermi ogni momento, compresa l’attesa, e allora ci siamo salutati e poi rivisti, e rivisti, e rivisti…
Ora in quel portone ci abita anche lui.
Ora in quella casa ci viviamo assieme, da marito e moglie.
L’Orange è diventato una pizzeria e ora quella strada l’attraversiamo mano nella mano con nostro figlio, per andare a mangiare la pizza, tutti assieme.
Ne abbiamo passate tante in questi 10 anni.
Ci sono stati tanti altri baci, ma anche momenti duri, duri e difficili.
Ci sono momenti in cui perdi di vista chi ti sta accanto e ti concentri su altre cose che ti sembrano più importanti.
Ci sono momenti in cui il lavoro e i figli ti assorbono, e trasferisci nell’altro il tuo stress e le tue frustrazioni.
Ci sono momenti in cui dai i tuoi affetti per scontati, e smetti di coltivarli.
Ma per fortuna ci sono anche momenti in cui capisci, e cambi rotta.
Quando c’è ancora un ceppo di legno che arde, ci puoi buttare sopra tutta la cenere che vuoi, ma se quella cenere la smuovi un pò, il ceppo torna ad ardere, e il fuoco si riaccende.
Dopo la pioggia torna sempre il sole, e oggi quel sole splende più caldo che mai, anche se tra poco arriverà la neve.
Grazie amore mio, grazie di avermi baciata e di non aver più smesso di farlo.
Barbara
Gennaio 2004, all'Orange

Gennaio 2004, all’Orange

“Diario di bordo in ciabatte”: oggi vi parlo di emozioni

Ci sono momenti nella vita in cui senti che inizia a mancarti
l’aria.
Ci sono momenti in cui pensi di aver fatto tutto quello che potevi fare, ma capisci che forse non è bastato.
Ci sono momenti in cui ti chiudi a riccio per cercare di capire dove stiano i veri nodi.
Ci sono momenti in cui il tuo unico pensiero è dover ammettere a tutti di aver fallito in ciò a cui tenevi di più.
Ci sono momenti in cui pensi che la colpa non sia tua e altri in cui il tuo sguardo si abbassa…
Ci sono momenti in cui ti addormenti piangendo e ti svegli con le labbra che sanno ancora di sale.
Ci sono momenti in cui sai che comunque devi sorridere e allora stringi i denti e lo fai…per lui.
Poi, quando pensi che forse sorridere è diventato troppo difficile…ti viene da ridere!
Ci sono momenti in cui capisci che c’é tanto amore intorno a te e che l’amore basta, eccome se basta.
Ci sono momenti in cui capisci che se ci si cerca ancora, con gli occhi, allora tutto si può superare.
Pazienza se mi immaginavo una nave diversa, un’assistenza per i bambini diversa, una vacanza diversa.
Felice di dirvi che oggi sono felice fuori, e dentro.
Felice di dirvi che in questo momento il mio pensiero non è la vacanza, ma qualcosa di ben più importante che va ben oltre questi 15 giorni.
Orgogliosa di essere la mamma di Danny e la moglie di Marcello, nel bene e nel male, in salute e in malattia, fin che morte non ci separi.
Orgogliosa di tutto questo amore che mi circonda.
Ciao Schettino, meno male che stai a casa tua e non a bordo della nostra nave, tiè!
Barbara

Altro che la sorpresa dell’uovo. Quella sì che fu una grande sopresa.

Quante volte avete desiderato che il vostro fidanzato vi dicesse ” Amore fai la valigia che questo we ti porto via?”. Beh, il mio una volta lo ha fatto. Stavo per svenire dallo stupore: era il 27 febbraio del 2010 e il giorno dopo avrei compiuto 40 anni.

dannydanonnaNon solo mi ha detto “fai la valigia”, ma mi ha anche dato la bella notizia (eh sì! Bellissima) che nostro figlio sarebbe andato dalla nonna ossia la mamma di mio marito, e che quindi saremmo partiti da soli. Eh vaiiiii

Abbiamo lasciato Danny dalla nonna e appena risaliti in macchina ho trovato il primo biglietto. Ne sono seguiti altri e un fiume di emozioni si è impossessato di me.

Cercavo di capire la nostra destinazione, avevo pensato mi avrebbe portato in un ristorante dove hanno anche l’albergo, un posto che amo ad un paio di ore da Milano e invece no.

bustAdobePhotoshopExpress_2013_03_28_15_26_09Il Viaggio è durato di più, ma ne è valsa la pena.

Abbiamo parcheggiato alla base di una funivia e abbiamo proseguito il viaggio lui, io , le nostre valigie e quella funivia che mi ha portata su, sempre più in alto.

E finalmente ecco svelata la meta del nostro sogno: l’hotel Virgilius, un paradiso con spa disegnato da Matteo Thun. Non so come lo ha scoperto, ma ho desiderato tanto vedere quel posto.

virgiliusAdobePhotoshopExpress_2013_03_28_15_18_37Avevamo la suite, che dire! Camminavo ad 1 metro da terra. Non me ne è mai importato nulla di certe cose, sono una persona semplice, ma quando succedono…

Abbiamo cenato, abbiamo chiacchierato davanti al camino e poco prima di mezzanotte mi ha presa per mano e mi ha portata in una terrazza sul tetto dell’albergo. Tutto intorno la neve e un cielo stellato. Mentre salivamo le scale ha tirato fuori dalla tasca il suo ipod e ha messo la nostra canzone.

sorpresaAdobePhotoshopExpress_2013_03_28_15_15_37Nella neve aveva nascosto una torta e una bottiglia di champagne. Ancora un paio di minuti e avrei compiuto 40 anni. Ai 30 ho pianto. Ero single e sentivo che forse non sarei mai riuscita a trovare l’uomo giusto e a diventare mamma. A 40 ero felice.

Dopo aver spento le candeline ho visto che cercava qualcosa nel cappotto…ha tirato fuori una scatoletta blu. Mi si è fermato il cuore. Vi dico solo che mentre sto scrivendo ora…piango di nuovo. Azz!

anelloAdobePhotoshopExpress_2013_03_28_15_16_50L’anello di sua nonna, quello che il principe di Inghilterra mi ha poi copiato per regalarlo alla sua futura principessa. Ora rido, e piango.

Avevo 40 anni e l’uomo che amavo era in ginocchio a chiedermi se volevo diventare sua moglie.

 

Gli ho detto di sì, subito, e ci siamo emozionati, tanto, tutti e due. 

Sono passati più di 3 anni da quel 28 febbraio e se tornassi indietro solo una cosa cambierei:

La torta

Era così buona che la avrei voluta più grossa! hihi