Anche a me piace facebook.

Anche io spesso sono su facebook.

Facebook può essere un aiuto in certi momenti di solitudine, e di insicurezza.

Facebook può essere di aiuto quando si ha bisogno di consigli ed informazioni.

Ma da lì a far diventare facebook il termometro della nostra vita, e delle nostre relazioni personali, questo nooooooooo daiii!

Sono stata una delle ultime a diventare attiva su facebook: c’ero già da un paio di anni, ma non ci andavo mai, poi un giorno mio figlio ha preso la varicella, poi l’influenza, e il danno è stato fatto.

Due settimane forzatamente chiusa in casa mi hanno fatto da trampolino per facebook, e mi ci sono tuffata di testa.

Ho anche rischiato di annegarci in facebook, ma per fortuna sono sopravvissuta.

Ci sono stati momenti in cui mi sono resa conto che facebook era diventata una presenza troppo forte nella mia quotidianità, e allora ho rallentato un pò…

Ora ci entro, pubblico qualche cosa, do un’occhiata veloce a cosa succede nel mondo, e poi torno alla mia vita.

Lo uso ancora, e mi diverte, ma  facebook non è la mia vita.

Ma per qualcuno facebook è diventata una cosa seria, troppo seria!

Conosco gente che pensa che pubblicare certe immagini, o certi video, possa servire a cambiare il mondo, e invece non capiscono che parlare di violenza, e pubblicare violenza non porta mai a niente di buono.

Conosco gente che mi ha scritto in privato per chiedermi perché non clicco mai “mi piace” sotto quello che pubblicano.

Conosco gente che mi ha scritto chiedendomi come mai tra i miei amici ci fosse quella tale persona.

No, ma dico…state scherzando o fate sul serio?

Per me facebook è come una grande palco dove ogni tanto qualcuno sale e parla.

Tutti possono salire un attimo su quel palco, ma non è detto che sotto quel palco in quel momento ci sia qualcuno pronto ad ascoltare, e ad approvare.

Se ti va di dire la tua dilla, ma non ti aspettare nulla.

A volte la gente ha altro da fare, o di meglio da ascoltare.

Magari quello che dici piace a tutti, ma nel momento in cui sei salito sul palco, la gente era impegnata a fare altro, e non ti ha ascoltato.

Ovvio che anche a me fa piacere se la gente clicca “mi piace” sotto le mille cavolate che pubblico.

Io pubblico principalmente per fare sorridere,  e per suggerire…

Per me un “mi piace” equivale ad un sorriso, e io ho sempre amato far sorridere la persone.

Io pubblico ciò che mi fa stare bene e che mi rende felice, per ricordare a tutti che la vita è bella, nonostante tutto.

Io pubblico per ricordare a tutti di guardare anche quello che va, e non so quello che non va.

Sarei un’ ippocrita dicendo che non sono contenta quando alla gente piace quello che pubblico, ma giuro, e ripeto “Giuro”, che non ci sono mai rimasta male se un amico o un’ amica non hanno dimostrato pubblicamente la loro approvazione.

Ma chi se ne importa di un “mi piace” in più, o di un “mi piace” in meno e soprattutto, di chi lo clicca.

Io lo so quello che pensano di me i miei veri amici, nel bene e nel male, e del resto poco mi importa.

Forse facebook dovrebbe cambiare in “contatti”, quelli che ora chiama “amici”, per ricordare a tutti che i veri amici sono altrove, e che è di loro che dovrebbero occuparsi di più…

Invece di dare così importanza al quel “mi piace” in più, prendete il vostro cellulare e fate una chiamata, in più!

Secondo facebook io, in questo momento,  avrei 2540 “amici”.

Peccato che i miei veri “amici” si contino sulle dita di al massimo due mani.

Ma vale davvero così tanto un “mi piace”?

Chiediamoci il perché di questo grande bisogno di conferme, dall’esterno, e da chi, forse, non abbiamo neanche mai visto dal vivo.

Anche se “a me mi” non si dice…

A me “mi piace” quando suona il cellulare e vedo il nome di qualcuno che non sento da tanto.

A me “mi piace” quando mio marito torna a casa e apprezza quello che gli ho preparato per cena.

A me “mi piace” quando mio figlio mi guarda e mi sorride, senza motivo.

A me “mi piace” quando va bene un appuntamento di lavoro.

Diamo un giusto peso alle cose e alle persone.

Diamo un giusto peso alle vere emozioni e alle vere delusioni.

Non vi sto dicendo queste cose da mestrina, ma da alunna che ci è passata, e che pian piano ne sta uscendo.

Non me ne è mai importato nulla dei “mi piace” di facebook, ma l’approvazione delle persone a me care era diventata per me troppo importante.

Sin da piccoli iniziamo cercando l’approvazione della nostra mamma, e del nostro papà, arrivando poi a  quella degli amici.

Ma ricordatevi una cosa: l’approvazione più importante è la vostra.

“Mi piaccio” conta molto di più di uno stupido “mi piace”.

“Mi piaccio” è l’unica cosa che conta davvero, il resto è superfluo, è un di più che fa bene, ma non basta.

Quello che gli altri pensano di te è di sicuro importante, e il fatto di piacere fa sicuramente bene, ma la vera felicità va cercata dentro di noi, e non intorno a noi.

E se non siete felici? Pensate a cosa vi manca per esserlo, e mettetevi al lavoro.

Non è piangendosi addosso, o contando sull’approvazione degli altri, che si ottiene qualcosa.

A volte, per capire, bisogna imparare a fermarsi un attimo.

Io l’ho appena fatto, e sto già molto meglio.

Besos

Barbara