Il tempo necessario all’esecuzione di un test di paternità, in condizioni standard (tra due o tre soggetti viventi), è compreso tra i 3 e i 5 giorni lavorativi.
Pia è nata il 5 dicembre 2012 e suo padre, solo domenica scorsa, ha scritto su twitter: “Finally the truth, Pia…Sweet child of mine!!! Your Dad”
Caro Mario Balotelli, ma di chi pensavi che fosse questa bellissima bimba?
Ma non lo hai visto subito che era la tua fotocopia?
La signora Raffaella Fico non sarà uno stinco di santa, ma tu ci sei stato fidanzato bello mio, e non credo che giocaste a briscola no?!
Ti sei perso il primo anno di vita di TUA  figlia, anzi, dipppiù.
Ti perso il suo arrivo in questo mondo, perché quel giorno non c’eri.
Ti sei perso il calore di un figlio quando ti sia addormenta sul petto.
Ti sei perso il suo primo sorriso.
Ti sei perso i suoi primi profumi, e le sue prime puzze.
Probabilmente, ti sei perso anche i suoi primi passi, e non perché eri in ufficio come capita a certi papà, ma perchè eri in mutande che correvi dietro ad un pallone, o a qualche altra seria donnina.
I figli si fanno in due e, soprattutto, non si fanno pagare ai bambini i dissapori tra i genitori.
Sei stato fidanzato con la signora Fico?
Ci hai fatto “bungabunga” (termine quasi più adatto a te che al signor Silvio)?
La bambina nata poco dopo la vostra relazione era color caffellatte e ha sempre avuto il tuo sorriso (che su di te sa di “ebete”, ma su di lei è bellissimo)?
E quindi?
Secondo me il test del dna era davvero superfluo, ma se avevi così tanta paura che Pia fosse figlia di un idraulico africano, potevi anche svegliarti prima no?
Il risultato di un test del dna si può chiedere anche d’urgenza, e avere il risultato in 48 ore.
Ci hai messo più di un anno a deciderti, e ora tutto felice scrivi su twitter: “Finally the truth, Pia…Sweet child of mine!!! Your Dad”.
Strana razza gli uomini.
Della serie “Meglio tardi che mai”.
Ricordati che quella bambina un padre ce lo ha sempre avuto, e sempre ce lo avrà.
Non importa se non ami più sua madre, e non importa se non ti va più di condividere con lei la tua casa e la tua vita, ma Pia è tua figlia e non deve pagare per il vostro amore finito.
Nessun figlio dovrebbe pagare per l’amore finito dei genitori.
Barbara
PS: la foto l’ho gentilmente presa in prestito da “Chi”, la mia “bibbia”.