Se siete mamme sapete quanto si possa essere felici il primo giorno di scuola, dopo le vacanze di Natale

Se non siete mamme, fidatevi, e immaginatelo, sappiatelo 🙂

La sera prima del primo giorno di scuola non volevo neanche chiudere le tapparelle “Tanto da domani riniziamo a svegliarci col buio”, ho detto a mio marito con un finissimo sorriso.

BIBIP BIBIP BIBIP

Dopo più di tre settimane senza sveglia, quel rumore lo odi, profondamente!

Quella sveglia vorresti prenderla a martellate, assieme a tutto ciò che c’è vicino, pantofole comprese!

Ore 7, ti alzi, o meglio, scivoli dal materasso al pavimento, rimani per qualche secondo sul pavimento, chiedendoti dove sei, e dal pavimento cerchi di rialzarti accarezzando il muro dal basso verso l’alto.

Ti appendi con le unghie alla finestra, la apri, e apri le tapparelle che alla fine hai deciso di chiudere, in cerca del sole, di quel sole che ti dava il buon giorno, in Puglia.

Quando siamo nel silenzio della campagna, in Puglia, nostro figlio non si sveglia mai prima delle 10.30/11 e quindi spesso io, che ovviamente, da buona vecchietta, ormai non mi alzo mai più tardi delle 8, a volte dopo aver fato colazione me ne torno a letto, a leggere, e ad aspettarlo.

Io amo mio figlio, e adoro vederlo appena sveglio, in quei pochi secondi in cui ti guarda con dolcezza, e ancora non ha le energie per rompere i maroni 🙂

Io amo mio figlio, ma ieri mattina, quando l’ho visto entrare nel portone della scuola, gli ho mandato un ultimo bacio da lontano, e poi sono schizzata via sul mio scooter,  felice, finalmente sola, libera.

E sapete cosa ho fatto?! Sono andata a mandare una raccomandata, e poi sono tornata a casa, a letto.

Dopo 3 settimane di 24 ore su 24 con mio figlio, ero convinta di meritarmi un paio di ore di fancazzismo totale, e invece ?!

E invece alle 9 è arrivata la prima telefonata, pesante, davvero pesante, e alle 12.30 ero ancora al telefono a risolvere un paio di dozzine di casini, e sulle gambe, nel frattempo, era anche apparso il mio pc.

Altro che fancazzismo, altro che “magari finalmente mi leggo un libro”

Ad un certo punto non vedevo l’ora che fossero le 16.30 per andare a riprendermi la mia unica fonte giornaliera di gioia: mio figlio !

Benvenuto 2016, evviva 🙁

Pochi giorni, poche ore prima di capodanno, su social leggevo di tanti che non vedevano l’ora che finisse il 2015 e che iniziasse il 2016

Ma sono l’unica che  invece di andare avanti ogni tanto vorrebbe tornare indietro? A quando avevo meno pensieri, e riuscivo a rilassarmi, davvero?

BIM, BUM, BAM, e voilà: il 2015 ce lo siamo levati dai maroni, e inizia finalmente il 1989, olè!

Ho di nuovo 19 anni, le scuole sono finite e finalmente me ne vado in vacanza con i miei, a Ibiza.

Tutte le sere a ballare sul cubo, e di giorno in spiaggia, sdraiata sulla sabbia a fare la lucertola, senza palette e secchielli, e con un bel libro da leggere, senza troppe interruzioni.

Eh sì, perché io a 19 anni facevo la cubista al Pacha di Ibiza, e non avevo pensieri di soldi, lavoro, figli, e azioni che scendono in picchiata.

A 19 anni potevo andare a letto alle 4 e svegliarmi alle 9, senza alcuna conseguenza.

Se adesso capita che per sbaglio io vada a letto oltre le 3 (cosa ormai assai rara), la mattina dopo sono comunque sveglia alle 8, e per tutta la giornata sembro uno degli zombie del video di Michael Jackson in Thriller

Eh sì, perché i tempi passano, e le prime rughe fanno le loro prime apparizioni, sui nostri visi di mamme spesso stravolte, e quasi sempre stanche, e a volte pure un pochino stufe.

Per fortuna che almeno per le rughe ho scoperto Jeunesse, un fantastico rimedio che non ha bisogno di aghi, o di costosi e dolorosi interventi chirurgici, e infatti sono diventata anche venditrice, perché se io in una cosa credo, io quella cosa me la sposo.

Una volta mi è capitato di credere anche in una persona, e infatti me la sono sposata (forse mi avevano drogato a mia insaputa, ahahahah)

Adesso vi lascio che devo indossare il mio grembiule da casalinga, e rassettare casa prima di fiondarmi in palestra, per cercare di bruciare taralli e orecchiette che si sono depositati nelle mie cosce, e nei miei glutei.

Chissà che dopo il 2016 arrivi davvero il 1989 🙂

Però facciamo una cosa: se succede davvero, facciamo che mi lasciate mio figlio anche nel 1989 ok?!

Besos

Barbara

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