A Venezia ieri è arrivata l’estate, era ora.

Era da un mese che dicevo a Danny boy che lo avrei portato 5 giorni dalla nonna a Venezia e che per sua grande gioia, finalmente saremmo andati in spiaggia e invece?

E invece un “tubo”, picche, “nisba”.

Siamo arrivati da Milano giovedì, ma fino ad ieri faceva un “pig cold” per andarsene al mare (avrei tanto voluto scrivere “freddo porco”, ma mi sembrava davvero poco chic)

Col senno ti poi direi che mi è anche andata bene perché dopo le seratine che ho fatto giovedì a Venezia, venerdì a Verona e sabato di nuovo a Venezia, non so se di giorno avrei retto anche la spiaggia e il sole.

Ho girato con gli occhiali da sole anche con il brutto tempo, figuriamoci con il sole!

Avrei dovuto indossare come minimo un casco integrale con vetro oscurato tipo quello dei suv dei vips, e forse mi avrebbero arrestata per atti osceni in luogo pubblico.

Ma torniamo a ieri mattina, a quando mi sono svegliata e aprendo le finestre ho visto lui: il sole!

Danny boy era in fibrillazione e in mezz’ora ho preparato le valigie per la spiaggia.

Valigie? Sì, sì, avete letto bene.

Le capanne al Lido hanno ufficialmente aperto il 1 giugno quindi ieri era la prima giornata di spiaggia.

Mia mamma e alcune sue amiche, affittano una capanna per tutta la stagione.

Per la prima giornata di spiaggia tocca quindi il trasloco: asciugamani e costumi per Danny, per mia mamma e per me, cappelli contro le “manate” di sole, creme varie, bagnoschiuma e shampoo e poi “loro”, i giochi di Danny!

Avete presente quei sacchetti giganti del Disney Store che ti rifilano tutte le volte che vai a comprare anche solo una piccola pallina?! Quelli di cui noi mamme abbiamo gli armadi pieni e di cui non sappiamo mai cosa farcene!?

Quando devi fare questi traslochi avresti voglia di andare ad abbracciare i commessi, tutti assieme.

All’improvviso ti rendi conto che senza quei sacchetti non potresti vivere.

Ieri siamo saliti in vaporetto con ben 2 sacchetti giganti pieni: le badminton di Imaginarium (le super racchettone leggere), trattore gigante giallo, maschera e boccaglio, rimorchiatore, ferryboat, secchiello, paletta, rastrello e chi più ne ha più ne metta. 

Sembrava brutto portare qualcosa anche oggi visto che c’è ancora il sole e che quindi torneremo in spiaggia un paio di ore prima di salire sul treno che ci riporterà a Milano?

Ma quando mai! Ieri era il primo vero giorno di estate per Danny boy e guai a lasciare a casa qualcosa.

Come dargli torto? Tra un po’ sarà di nuovo autunno! Azz

Ovviamente in spiaggia c’eravamo solo noi e qualche altro adulto. Bambini…zero!

Le scuole sono ancora aperte quindi nessun compagno di gioco se non…mamma e santa nonna.

Un giro in pedalò, una ” partita” (un paio di colpi pietosi) con le badminton, la caccia ai granchi e finalmente il suo amato porto.

Ogni estate, ogni giorno, costruisco un porto per Danny in qualsiasi spiaggia ci troviamo.

E’ una discreta rottura di maroni, ma vi assicuro che il porto è un’ottima alternativa alle babysitter e costa decisamente di meno.

Danny va avanti a giocarci almeno un’oretta, quella oretta in cui io di solito svengo su un lettino, un pareo, uno scoglio.

Abbiamo pranzato a tramezzini. Adoro i tramezzini che fanno a Venezia. Solo qui sanno farli così buoni.

In vaporetto per "trasloco" da casa di Venezia alla capanna in spiaggia al Lido

In vaporetto per “trasloco” da casa di Venezia alla capanna in spiaggia al Lido

Alle 18 eravamo a casa, stanchi e con la faccia paonazza, ma felici di questa estate che finalmente è venuta a trovarci.

Ieri era la mia ultima serata a Venezia e avevo ricevuto un invito che mi sembrava davvero poco carino non accettare, ops!

L’invito era per l’inaugurazione del resort “Aman” realizzato a Palazzo Papadopoli, sul Canal Grande.

Un hotel a 7 stelle dove non c’è la reception perché il check-in si fa direttamente in camera, un hotel dove per entrare in camera non ti danno la famosa carta che si smagnetizza, ma la vecchia cara chiave.

Davvero bella la “suite Tiepolo” e la vista che si può godere affacciandosi da una delle tante finestre o salendo in altana, sul tetto.

Due sere fa il palazzo della famiglia Giberto Arrivabene e Bianca d’Aosta Arrivabene, che hanno mantenuto la loro abitazione nella splendida mansarda dell’ultimo piano, ha fatto la sua prima inaugurazione con i vicini di casa, quelli che hanno lavorato alla ristrutturazione, i negozianti e i baristi di San Polo e dintorni. Come i vicini di Palazzo, è di Venezia anche l’85% del personale assunto.

Bello! Mi piace che il Palazzo abbia aperto i battenti prima ai vicini e a chi ha lavorato per questa ristrutturazione in tempi di record. Direi che se lo sono meritato.

Ieri sera invece è toccato agli amici, ai Veneziani di nascita e di adozione.

E’ stata proprio una bella serata, la prima tranquilla serata dopo la dipartita del fiume di gente che si è riversato a Venezia per la 55esima esposizione d’Arte.

Devo dire che quest’anno ho visto della gran bella gente arrivare per la Biennale, ma non sarei sincera se non dicessi che amo anche quando la “folla” se ne va e io riesco a godermi la mia città senza dover sgomitare per strada o nei vaporetti.

Adoro queste seratine mondane che iniziano alle 19 e finisco alle 22.

Alle 22.30 ero sotto le coperte e, udite udite, pur avendo indossato i tacchi per la terza sera a Venezia, i miei piedi sono tornati a casa sani e salvi, e non pulsavano!

Lo so a cosa state pensando ora: forse ieri sera non ho temperato abbastanza i tacchi.

Può essere…

Barbara

Alcuno scroci del nuovo "Hotel Aman", io con Bianca Arrivabene, la "padrona di casa".

Scorci del nuovo “Hotel Aman” e momenti dell’inaugurazione di ieri sera. Bianca Arrivabene, la “padrona di casa”, avec moi.

Seratina tranqulla con gli amici Veneziani nella splendida cornice di "Aman", il nuovo hotel 7 stelle.

Seratina tranqulla con gli amici Veneziani nella splendida cornice di “Aman”, il nuovo hotel 7 stelle.