New York: dove tutto può succedere…

 

E dopo anni di festeggiamenti con gli amici, ballando sul cubo (a volte metaforicamente, e a volte no), quest’anno il mio compleanno l’ho voluto festeggiare a New York, con il mio maritino.

Un lungo week-end da soli, senza figlio, ogni tanto ci sta proprio bene.

Quando si diventa genitori non bisogna dimenticarsi che si è anche una coppia: un po’ di intimità serve a tutti, sopratutto ai figli.

“Partite per New York?! Ma avete visto i telegiornali?! Fa un freddo cane, i fiumi sono ghiacciati e le strade sono piene di neve!”

Porca paletta, e quindi?

E quindi siccome conosco i miei polli, e so che spesso alla gente (anche quella della tv) piace esagerare, ho fatto un paio di telefonate, e sono partita serena.

NYgeloeneve

Chiaramente in valigia non ho messo il costume da bagno, ma dei caldi maglioni; e chiaramente non ho portato nessun tacco 12, ma un bel paio di comodi simil Ugg col pelo, e scarpe da ginnastica.

Siamo arrivati a New York giovedì pomeriggio, abbiamo preso una velocissima metro (dove c’era gente strana appesa a testa in giù), e in 4+4=8 eravamo all’Hotel Hugo, nel bel mezzo delle mie zone preferite: Meatpacking, Soho e Tribeca.

Giusto il tempo di farci una veloce doccia, ed eravamo già in strada, per la nostra prima passeggiata, e il nostro primo hamburger!

Prima di ogni mia partenza faccio un lungo, lunghissimo lavoro di studio e aggiornamento sul posto in cui andrò.

Scrivo e chiamo gli amici più esperti nella mia prossima destinazione, e mi faccio consigliare posti da vedere, ristoranti da provare, e negozietti da non perdere.

Sono dell’idea che il tempo e le occasioni vadano ottimizzati, al massimo.

Avevamo 3 giorni e 3 notti, e non volevo perdermi nulla!

Per me era la terza volta a Ny, e per mio marito la seconda, ma dall’ultima volta erano passati ben 7 anni, e quindi avevamo bisogno di fresche dritte!

La prima sera abbiamo sbranato il nostro primo hamburger alle “Oficina latina”, un posto davvero delizioso, aperto da due italiani,  dove ho bevuto un ottimo mojito.

In hotel avevamo scelto la formula “colazione non inclusa”, perché amo fare colazione in giro, per scoprire nuovi posticini!

“C’è un posticino carino che si chiama “Cafe Gitane” (quello in Mott st, perché ce ne sono due) dove spesso ci fa colazione anche Leonardo di Caprio”

Mio marito è un santo! Mio marito mi conosce, e siccome di solito mi danno sempre ottimi consigli, ormai si è rassegnato, e mi segue, spesso senza opporsi (non sempre!)

Alle 10 eravamo al “Gitane”, Di Caprio non c’era, ma non c’erano neanche i turisti, e io amo i posti senza i turisti!

Mi piace vivere i posti che vivono i local , e mangiare quello che mangiano loro.

E infatti dopo un ottimo cappuccino e brioche, mi sono mangiata anche un fantastico yogurt con frutta e muesli.

Quando sai che dovrai camminare tanto, sai che ti servirà tanto carburatore no?!

E dopo una mattinata a zonzo, nel primo pomeriggio siamo finiti all’Oyster bar del Grand Central terminal (dove arrivano treni e metrò).

Non so voi, ma io non avevo mai mangiato un panino con l’aragosta, fino alla mia ultima volta a NY, sette anni fa, e da qual giorno me lo sono sognato almeno una volta al mese, credo.

Questa volta ci hanno fatto provare anche le ostriche fritte: wow!

Avevamo il pieno di carburante anche per il pomeriggio, e quindi, approfittando di un fantastico sole, ce ne siamo andati in giro per central park, e dintorni.

Un salto e in hotel, e poi via per l’aperitivo nel bar segreto

Tra i vari fogli con i suggerimenti degli amici, avevo tenuto anche qualche ritaglio di giornale che parlava di New York, e tra questi si parlava anche del mitico “Please do not tell”.

Ebbene sì, proprio mitico!

Avreste dovuto vedere la faccia di mio marito, che secondo me non aveva creduto a nulla di ciò che gli avevo raccontato, quando ha tirato su la cornetta

barsegreto

Per entrare al “Please do note tell” devi entrare prima in un tristissimo bar che si chiama “Crift dogs”, al 113 di St.Marks Place, e una volta lì dentro devi entrare in una vecchia cabina telefonica, schiacciare una volta il cicalino, e aspettare che si sposti la parete della cabina telefonica.

Et voilà, ecco apparire un piccolo posticino carino carino, con una ventina di posti a sedere.

E il giorno del mio compleanno cosa ho fatto?

Il giorno del mio compleanno siamo andati a farci un bel giro a Brooklyn, ci siamo goduti un altro giorno di sole all’aperto, e siamo finiti, non per caso, in una macelleria molto simile alle macellerie della nostra amata Cisternino, in Puglia.

Da “Fette sau”, però, non si può prenotare, si mangia seduti a lunghi tavoli, assieme agli altri, e non hanno le bombette!!!

Sabato era pieno, e quindi abbiamo pranzato al bancone del bar, in pole position davanti alle originali spine delle loro ottime birre.

Alle 19 siamo andati in un vecchio hotel abbandonato, a vedere una pièce teatrale molto particolare, che non credo dimenticherò presto…

Ma di quelle 3 ore emozionanti, ed intense, vi parlerò meglio nei prossimi giorni.

Dopo tanta emozione mi era venuta fame, e quindi siamo andati da “Minetta’s tavern”, dove avevamo prenotato un tavolo per due per le 23.

Un’amica mi aveva consigliato questo ristorante perché si mangia molto bene, e perché si può fare “vipwatching”!

Ahah! Io amo mangiare (ma va?!) e sono nata curiosona, impicciona e un po’ pettegola (non troppo)!

E quindi? E quindi alle 23 ci siamo seduti al nostro tavolo, ed ho iniziato a guardarmi in giro.

Brad Pitt non pervenuto, Di Caprio neanche, e George Clooney neppure!

“Forse quelli vivono a Las Vegas” mi sono detta, tra me e me!

“Forse qui ci sono un sacco di attori famosissssssimi che però noi non conosciamo!”, ho detto a mio marito che era tutto concentrato sul suo ottimo piatto!

Vabbè, vorrò dire che mi dedicherò anche io al midollo di mio marito (quello nel suo piatto), che mi sembra più buono del mio patè de foie gras affondato in un strana gelatina di verdure!

ciboMa quando sto per addentare il mio primo boccone di crispy pork (ben più chic di “maiale croccante”), lo vedo, lui!

“Marcello, ma secondo te quello nero col pizzo non è uno famoso?! A me sembra di averlo già visto”

Anche lui ha la stessa mia sensazione, ma non sa il nome.

Fermo restando che non era Denzel Washington (quello, per ovvi motivi, che ormai sapete, lo avrei riconosciuto, ops).

Dovevo scoprire se era qualcuno, e sopratutto, chi!!?

Tiro fuori il cellulare, vado su google e digito “Attore di colore”

Ahahahahaah! Giuro! L’ho fatto!

Ne sono usciti un botto, ma lui non c’era!

E’ bastata una veloce domanda al nostro cameriere, ed ecco scoperto l’arcano: avrei dovuto digitare “cantante di colore”, perché quel signore abbronzato col pizzetto era Mr Common, e la settimana prima aveva “solo” vinto un Oscar, per “Glory”, la colonna sonora di “Selma”, scritta da lui e cantata da lui e dal grande John Legend.

Che demente! Ma come avevo fatto a non riconoscerlo subito?!?!? Forse perché guardando la sua esibizione agli Oscar mi ero commossa talmente tanto che le lacrime mi avevano annebbiato la vista oscurandomi lo schermo? Può essere!

Fatto sta che alla fine della nostra cena io mi sono alzata, sono andata dritta dritta al suo tavolo e lo ho ringraziato per avermi emozionata tanto durante la sua esibizione agli Oscar.

Gli ho fatto i complimenti e gli ho detto che era il mio compleanno, e che avrei taaaanto gradito se mi avesse cantato “Tanti auguri a te!” (ovviamente scherzavo, un po’!)

A quel punto ci siamo messi tutti a ridere, e ci siamo seduti un paio di minuti con loro, giusto il tempo di scoprire che anche lui e il suo amico con cui era a cena (assieme alle rispettive girls) sono due pescioloni come me (lui fa gli anni il 13 marzo e il suo amico il 10)

Che emozione!

Pensavo di averne provate già tante nella mia vita, ma chiacchierare con un Oscar mi mancava!

In effetti un paio di amici che si chiamano Oscar li ho, ma parlare con loro è un’altra cosa (Ahahahahhaha! Come sono scema!)

memorialA New York può davvero capitarti di tutto, anche di andare a visitare il “National September 11 memorial & museum” , e di aver bisogno di uscire, perché ti manca l’aria.

Siamo stati lì dentro più di due ore, ed è stata dura, durissima.

Non sto qui a descrivervi la quantità di foto e di voci che mi hanno disintegrato il cuore, perché sapete che non amo parlare di cose che rattristino, ma è stato davvero difficile stare lì sotto.

Il sorriso, comunque rigato da copiose lacrime, me lo ha ridato un piccolo film di 9 minuti, sulla rinascita di ground zero, e sulla speranza, in un futuro migliore.

Quando siamo usciti da lì nevicava, forte!

Ci siamo avviati velocemente verso la metropolitana, tenendoci per mano, e siamo andati cercare il nostro secondo hamburger della vacanza.

Avevo bisogno di riempire subito quel gran senso di vuoto che si stava facendo largo nel mio stomaco…

Perché ho scritto “cercare” il nostro secondo hamburger? Perché il nostro secondo hamburger ce lo siamo dovuti letteralmente cercare!

IL nostro secondo hamburger ce lo siamo mangiati al “Burger Joint”, dietro la reception dell’hotel Parker Meridien.

“Burger Joint” esiste da ben prima dell’hotel, e la proprietà dell’hotel se lo voleva comprare, ma loro non hanno mai ceduto, e sono rimasti lì, nascosti dietro una tenda di velluto rosso, alla destra della reception dell’hotel.

Entri nell’hotel, ti guardi attorno, e dietro quella tenda rossa vedi quella piccola insegna luminosa, e capisci che ci sei, che l’hai trovato.

Ma devi saperlo che è lì, proprio lì, sennò non lo troverai mai.

Dai giganti lampadari dell’hotel, a quella piccola stanza con le pareti ricoperte di ritagli di giornali e di foto.

Ti metti in coda, compili un foglietto con il tipo di hamburger e la cottura che vuoi, ti siedi dove trovi posto, e aspetti che chiamino il tuo nome.

Siamo usciti da lì che nevicava ancora, sempre più forte.

“Ma il nostri aereo partirà?!”

Ho sperato…

Siamo arrivati all’aeroporto e abbiamo scoperto che il nostro volto delle 21.30 sarebbe partito all’1 di notte!

“Eh no! Io alle 16.30 di domani devo andare a prendere mio figlio a scuola, e devo portarlo a tennis!”

Si vede che sono stata convincente, perché ci hanno spostati sul volo delle 23, sempre dietro a Londra.

E meno male, visto che alla fine il nostro vecchio volo è stato proprio annullato.

“Mi raccomando le valigie signora!”

Ho detto alla gentile signora extra large e abbronzata, che ci aveva gentilmente assistiti al check in.

“Don’t worry Miss”, mi ha risposto!

E infatti noi siamo arrivati a Linate lunedì pomeriggio, ma le nostre due valigie sono ancora a zonzo.

Mi hanno appena chiamato per dirmi che oggi pomeriggio ce ne portano a casa una.

Adesso il problema è che non so se sperare che sia la mia (per ovvi motivi), o quella di mio marito dove avevamo messo tutti i vari regalini comprati per Danny, visto che la mia era piena!!!

Cuore di mamma, un po’ tanto ebete!

Barbara

PS un grazie di cuore alla mitica Caterina Barbini che mi ha dato un botto di dritte, e alla super Vanieta che all’hotel Hugo ci ha coccolati e viziati, compresa la boccia di prosecco che ci ha fatto trovare in camera al ritorno della cena del mio compleanno (la prossima volta meglio di pomeriggio, visto che la sera eravamo già ciucchi! Hihi)

La della nostra camera all'hotel Hugo

 

 

Eccovi un pò di sapori e di colori della “nostra” amata Puglia: arriviamoooo

Ebbene sì, domani si parte.

Danny boy resta a Milano con la nonna e mio marito ed io scendiamo… ci tocca!

Siamo stati convocati dal geometra che seguirà i lavori della nostra casa perchè a breve inizieranno gli scavi e noi dobbiamo andare giù perché abbiamo l’arduo compito di piantare i paletti dove vogliamo che sorga la nostra futura casa.

Puglia, Cisternino, Alberobello…tutta la zona dei trulli.

E’ di quell’angolo di paradiso che ci siamo innamorati ed è lì che abbiamo deciso di cercare un posto dove rifugiarci quando avremo la voglia e la possibilità di scappare dalla città.

Dirvi che sono emozionata forse è davvero riduttivo. Sono sicura che lo è anche mio marito anche se gli uomini, spesso, da fuori, sembrano sempre un pò più freddini di noi “femmene”.

Ok , ok, ora dobbiamo cercare di vincere l’enalotto più velocemente e magari usciremo a cena un pò meno e faremo qualche week-end in più a casa, ma ne vale la pena e nostro figlio ne sarà felice perchè anche lui è già innamorato del tacco del suo paese. 

Il tratturo (strada) che porta al nostro terreno

Il tratturo (strada) che porta al nostro terreno

Della Puglia ci siamo innamorati tutti e tre, a prima vista, e dopo anni e anni di ricerca finalmente l’anno scorso abbiamo trovato il terreno che cercavamo, in collina, al fresco, ma a 15 km dal mare.

Un paradiso e per di più un’ottima occasione.

Tra poco si inizia a costruire e io già sento il profumo della frutta, delle orecchiette con le cime di rapa, del puree di fave, delle “bombette” di Cisternino, del mare, della lavanda, dei tratturi dopo la pioggia…

Sento il rumore dei fuochi d’artificio, perché in Puglia ogni sera c’è una festa di paese e ogni quasi ogni sera il cielo si colora.

Sento il rumore del silenzio, che bel rumore.

La piazza di Cisternino

La piazza di Cisternino

 

In Puglia, per fortuna, il tempo sembra si sia fermato.

La mattina ti svegli con calma, te ne vai in paese a comprare il giornale, il pane caldo appena sfornato, i taralli.

La gente ti saluta col sorriso, sempre.

 

Magari hanno meno di noi del nord, ma sono molto più felici e grati per quello che la vita ha regalato loro: una terra stupenda, un mare cristallino e gli incredibili sapori dei frutti che la terra da loro, ogni giorno.

La Cattedrale di Lecce

La Cattedrale di Lecce

Ostuni, Cisternino, Torre Canne, Alberobello, Locorotondo, Polignano a Mare, Fasano, Savelletri, Bari, Lecce, Brindisi, San Foca, Gallipoli, Porto Cesareo, Porto Prosciutto, Otranto… potrei andare avanti per ore citando tutti i posti che saremo in grado di raggiungere in meno di un’ora da dove presto crescerà la nostra casetta.

La Puglia è un affluente del paradiso e noi avremo un piccolo pezzo di sponda in quella fantastica terra. Che fortuna immensa.

Settimana scorsa una mia cara amica di Venezia ha deciso di prendersi 5 giorni di relax ed è partita per la Puglia, da sola. Una grande: Sara sì che sa come coccolarsi.

Ristorante "Il Cortiletto" a Speciale di Fasano tel. 080 4810758

Ristorante “Il Cortiletto” a Speciale di Fasano tel. 080 4810758

Non ci era mai stata così mi sono permessa di mandarle un paio di suggerimenti su dove andare a mangiare e su cosa vedere.

Sara ha seguito tutti i miei consigli parola per parola e non la finiva più di ringraziarmi quindi ho pensato che magari… condividere qualche cosa anche con voi nel mio blog, sarebbe stata una buona idea e allora eccomi qui con alcune delle cose più belle e più buone che abbiamo scoperto fino ad oggi.

Ce ne sarebbero tante altre, ma non vorrei farvi venire troppa voglia di partire, ops.

 

La spiaggia di Torre Guaceto

La spiaggia di Torre Guaceto

So che abbiamo ancora un sacco di posti e di profumi da scoprire e state pur sicuri che lo faremo, con grande gioia.

Prometto che tornerò presto a svelarvi qualche altra chicca.

Molto presto…

 

 

Adesso vi lascio che devo andare a finire la valigia: costumi, parei, shorts, canottiere, giacca jeans, sandali…cosa manca? Ah sì la crema protettiva ! Ops

Ciao Ciao

Barbara

 

 

 

Il ristorante "Il punto" a Torrecanne: pesce ottimo con vista sul mare tel. 080.4820060

Il ristorante “Il punto” a Torrecanne: pesce ottimo con vista sul mare tel. 080.4820060

La festa degli aquiloni vicino a Cisternino

La festa degli aquiloni vicino a Cisternino

La mattina a Cisternino a fare la colazione e a comprare il giornale prima di andare al mare!

La mattina a Cisternino a fare la colazione e a comprare il giornale prima di andare al mare!

Una sera a cena alla Masseria Maizza

Una sera a cena alla Masseria Maizza

Una delle tante belle feste di paese, questa a Locorotondo.

Una delle tante belle feste di paese, questa a Locorotondo.

Il nostro terreno!

Il nostro terreno!

I miei uomini a caccia di alberi da frutta

I miei uomini a caccia di alberi da frutta

L'ospitalità dei Pugliesi e l'impazienza di Danny boy!

L’ospitalità dei Pugliesi e l’impazienza di Danny boy!

I carciofi fritti, da paura, fatti dalla signora che ci ha venduto il terreno

I carciofi fritti, da paura, fatti dalla signora che ci ha venduto il terreno

L'aperitivo in terrazza all'Hotel Risorgimento a Lecce

L’aperitivo in terrazza all’Hotel Risorgimento a Lecce

Il mare della Puglia

Il mare della Puglia

La spiaggia di Punta Suina a Gallipoli

La spiaggia di Punta Suina a Gallipoli

 

 

 

Le stradine di Cisternino

Le stradine di Cisternino

“Legoland” merita un week-end con i vostri bambini

Una volta l’anno organizzo un week-end con una o più amiche e i relativi bambini.

Sono severamente vietati gli uomini maggiorenni perchè diciamocelo, ma spesso, senza di loro, ci si sente più leggere…ops!

 

Il primo anno è stato il turno di Londra: ruota panoramica, duck bus (il bus giallo che fa il giro dell città e poi entra nel Tamigi); il secondo anno Parigi (con 1 notte e 1 giorno in giro per la città e 1 notte e 1 giorno a Eurodisney).

Per il terzo anno abbiamo scelto Legolandia vicino a Monaco di Germania (ce ne sono diversi, uno anche in Danimarca).

Vi dico solo che all’inizio per sbaglio avevo prenotato ingressi a Legoland Germania e Hotel Legoland in Danimarca invece che in Germania, ma sorvoliamo…   http://www.legoland.de/en/

Eravamo la mia amica Teresa (conosciuta durate il corso di acquagym pre-parto) e i nostri figli Emma e Danny boy.

L’andata è stata un tour de force!

Sarebbe stato decisamente più veloce e meno stancante andare in auto (cosa che vi consiglio perché in 6 ore siete lì e non dovete cambiare ottocento diversi mezzi).

imageAvevamo scelto l’aereo perchè avevamo trovato un buon prezzo e perchè piace tanto ai bambini, ma da casa all’hotel di Legolandia, che dista circa un’ora da Monaco, ci abbiamo messo circa 8 ore, un inferno!

Taxi da casa a Malpensa, trenino che piace tanto ai bambini per Malpensa, bus da terminal a terminal, aereo per Monaco, treno da aereoporto alla città e altro treno dalla città al paese dove si trova Legolandia e per finire taxi per l’hotel. Non esiste modo per andare da aereoporto a Legoland direttamente, ma lo abbiamo scoperto troppo tardi!

Forse mi sarei stancata meno ad andarci in bici da Milano a Legoland !

imagePer la prima notte abbiamo scelto il “Legoland holiday village” dal quale si arriva all’ingresso di Legoland con una veloce passeggiata in mezzo ai boschi.

Si tratta di bungalow/camere di diverse dimensioni e temi: Cars, Pirati etc. Fate richiesta del tema che vorreste al momento della prenotazione. 

http://www.legoland.de/en/LEGOLAND-Holiday-Village/

Conviene prenotare tutto assieme sul sito che vi ho dato perchè così facendo risparmiate: con la camera vi danno già ingressi al Parco.

Il villaggio è pieno di giochi e personaggi della lego per i bambini, idem per il ristorante self-service della struttura.

Spiaggetta e struttura per le rampicate, al Legoland holiday village

Spiaggetta e struttura per le rampicate, al Legoland holiday village

Se ci andate con la bella stagione (noi siamo andate ad ottobre e non era bel tempo) c’è anche una piccola spiaggia con una grande struttura per fare arrampicate e percorsi divertenti.

La mattina siamo entrati a “Legoland” appena hanno aperto perchè la nostra intenzione era di starci un giorno solo per poi andare a Monaco.

 

Volevamo dormire in città e visitarla il giorno dopo prima di riprendere l’aereo per Milano. E ci siamo riuscite!

Giretto in barca Lego

Giretto in barca Lego

Il viaggio così lungo del giorno prima non ha aiutato l’umore dei 2 bambini.

Invece di essere felicissimi per dove erano…hanno stranamente fatto un botto di capricci rendendo spesso difficile una giornata che avrebbe potuto essere indimenticabile.

 

 

Ma tra un capriccio e l’altro ci siamo tutti divertiti!

 

Serpente in Lego sotto ad una pianta! Mi è preso un colpo!!!

Serpente in Lego sotto ad una pianta! Mi è preso un colpo!!!

A “Legoland” i pezzi della Lego sono davvero ovunque : giostre, giochi, laboratori dove poter costruire e sperimentare con altri bimbi macchinine super aerodinamiche e non solo, animali in giro per il parco, intere città ricostruite in miniatura, aereoporti, tutta la banda di Star Trek, astronavi varie e tanto altro.

 

 

Tutta la zona in miniatura è un paradiso anche per noi adulti, giuro!

Camion pompieri in lego con acqua azionabile dai bambini tramite pulsanti posizionati tutti intorno all'isola delle miniature

Camion pompieri in lego con acqua azionabile dai bambini tramite pulsanti posizionati tutti intorno all’isola delle miniature

Ci sono anche le stazioni dei pompieri con mezzi funzionanti con cui i bambini possono interagire.

Non manca anche la fabbrica della Lego dove ti spiegano come fanno i singoli mattoncini e dove alla fine della dimostrazione puoi comprare i pezzi (mattoncini, teste, gambe, piattaforme etc) a peso, come le caramelle. 

Devo dire che Legoland per i bambini è davvero un paradiso!

Meno per le tasche delle mamme quando prima o poi si finisce nel gigante negozio Lego dal quale ovviamente non puoi uscirne a mani vuote. Si trovano le stesse cose identiche che ci sono in Italia (non aspettatevi di trovare pezzi da noi introvabili o serie speciali), ma tocca comprare qualcosa! Ops

Il super carillon di Marienplatz

Il super carillon di Marienplatz

Dopo la giornata al parco siamo tornati con il treno verso Monaco dove siamo tutti svenuti in hotel.

Il giorno dopo abbiamo fatto un bel giro in città.

Unica pecca? I negozi tutti chiusi la domenica nonostante quel giorno ci fosse pure la loro mitica maratona. Accidenti, mi hanno levato il piacere dello shopping quei brutti tedeschi. Argh

Siamo stati a Marienplatz a vedere il carillon più grande della Germania che si aziona 3 volte al giorno, poi al Museo del Giocattolo sempre lì in Piazza. Ovviamente non ci siamo fatti mancare una bella scorpacciata di dolci sia per merenda che per pranzo (come farne a meno!?)

imagePer finire in bellezza siamo andati al fantastico “Museo della Scienza e della tecnica” che dista 10 minuti a piedi da Marienplatz e che vi consiglio di cuore.

Sopra ci sono i classici aerei, le navi etc come a Milano, ma di sotto c’è tutta una zona molto bella dedicata ai bambini.

I nostri cuccioli hanno potuto sperimentare le loro capacità con vere e proprie dighe con acqua, camion dei pompieri in dimensione reale e tanto altro.

Merita un giretto anche il negozio del museo (almeno quello era aperto!) perchè si trovano un sacco di giochi sfiziosi, e direi anche a buon prezzo, che da noi non ci sono.

La sera siamo volati a Milano e la settimana dopo ci è servita per riprenderci dalla stanchezza del we, ma ne è valsa la pena !

NB: Quest anno mi sa che andiamo da Babbo Natale a Rovaniemi. Se veramente glieli facesse lui i regali…sai quanto risparmio!

Pezzi Lego (teste, corpi gambe, braccia, piattaforme, mattoncini vari etc) acquistabili a peso, come le caramelle!

Pezzi Lego (teste, corpi gambe, braccia, piattaforme, mattoncini vari etc) acquistabili a peso, come le caramelle!

Interno nostro bungalow al "Legoland holiday village"

Interno nostro bungalow al “Legoland holiday village”

Legoland Holyday Village

Legoland Holyday Village

I bungalows di Cars al "Legoland holiday village"

I bungalows di Cars al “Legoland holiday village”

La mia Venezia in miniatura, tutta in Lego e con i vaporetti che si muovevano e le campane che suonavano: uno spettacolo!

La mia Venezia in miniatura, tutta in Lego e con i vaporetti che si muovevano e le campane che suonavano: uno spettacolo!

Aeroporto in miniatura in Lego con aerei in movimento

Aeroporto in miniatura in Lego con aerei in movimento

Auto a Legoland

Auto a Legoland

Zona per i più piccini a Legoland

Zona per i più piccini a Legoland

Aerei in Lego a Legoland

Aerei in Lego a Legoland

Cavalcata su cavallo in Lego

Cavalcata su cavallo in Lego

Famiglia in Lego a Legoland

Famiglia in Lego a Legoland

Giostra per i più grandi a Legoland

Giostra per i più grandi a Legoland

Scimmia in Lego

Scimmia in Lego

Squalo in lego

Squalo in lego

A legoland, laboratorio Lego per realizzare macchine etc e piste per provarle

A legoland, laboratorio Lego per realizzare macchine etc e piste per provarle

Stazione in Lego con treno in miniatura e funzionante a Legoland

Stazione in Lego con treno in miniatura e funzionante a Legoland

In treno da Monaco a Legoland

In treno da Monaco a Legoland

Camion dei pompieri al Museo della scienza a Monaco

Camion dei pompieri al Museo della scienza a Monaco

Una vera e propria gru da usare per recuperare barche etc al Museo della scienza di Monaco

Una vera e propria gru da usare per recuperare barche etc al Museo della scienza di Monaco

Museo del giocattolo a Monaco

Museo del giocattolo a Monaco

Merenda e pranzo a Monaco

Merenda e pranzo a Monaco

Un giro per bàcari nella mia Venezia: ombre & cicheti, i suggerimenti di una Veneziana per una gita di sapori, ma non solo…

Poteva una Veneziana golosa come me non finire a parlare di Bàcari, cicheti e ombre de vin ?! Direi di no.

Prima vi racconto due cose e poi vi dico quali sono i miei posticini preferiti così se vi va di fare una gita a Venezia…

I Bàcari  sono locali semplici, simili alle vecchie osterie, che venivano frequentati da persone che per vari motivi, di tempo o anche economici, non potevano permettersi un “vero” pasto in trattoria e in alternativa, mangiavano qualcosa di veloce accompagnato da un buon bicchiere di vino. Non erano considerati dei luoghi “raffinati” quindi lo status sociale dei frequentatori erano spesso di livello modesto. Oltre ai Bàcari, c’erano dei piccolissimi ed angusti locali chiamati “Frittoin”, dove il pesce veniva fritto e servito su fogli di carta da cucina arrotolati a forma di cono.

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Nei bàcari si mangiano i famosi “cicheti” che solitamente si consumano in piedi, ci si siede quando magari si ha voglia di una vera e propria cichetada (tanti cicheti!) e si bevono le “ombrete” di vino. I cicheti, dal latino ciccus, piccola quantità, sono assaggini di piatti tipici veneziani a base di pesce, carne e verdure e le ombrete di vino sono i bicchieri di vino che vengono chiamati ombre perché anticamente i venditori di vino in Piazza San Marco rincorrevano l’ombra del campanile per proteggere il vino dai raggi del sole.

Quando torno a Venezia, specialmente se sono con amici che vengono con me per il fine settimana, invece di sedermi in un solo bàcaro, preferisco fare quello che io chiamo il “giro della morte ” ossia fare il giro dei miei Bàcari preferiti mangiando e bevendo qualcosina in ogni posto…tanto a Venezia la patente non te la può ritirare nessuno !

foto6Fare un giro per bàcari a Venezia è un’esperienza che almeno una volta nella vita tutti dovrebbero provare, non solo per assaggiare i fantastici cicheti accompagnati da un ombreta de vin o da uno spritz (aperitivo con vino bianco, buccia di limone o arancia, acqua, Aperol o Campari), ma specialmente per lo spettacolo artistico che può regalare girare per una città come la mia.

Il gusto, la vista, il tatto…forse esistono poche occasioni, come quella di una gita a Venezia, per deliziare tutti i sensi così intensamente.

 

 

moecAlcuni esempi di cicheti da provare: nervetti con cipolla, fagioli in umido, seppioline grigliate, polipetti, alici marinate, sarde in saor, zucca in saor, anguille marinate, aringa, mezzo uovo con acciuga, frittata con radicchio di Treviso, spienza (milza) alla veneziana, polpette e alici fritte al momento, polenta o crostini con baccalà mantecato e moeche fritte. Due volte l’anno, ad aprile e a novembre, i granchi di piccola taglia cambiano il guscio duro e quindi diventano molli. A questo punto non resta che prenderli, infarinarli, friggerli in olio bollente e mangiarli tutti interi!

 

 

LA MIA “TIPICA” GIORNATA VENEZIANA…CON AMICI

(se son da sola sto casa e magno con la mamma )

Se sono a Venezia con amici e voglio far conoscere loro gli angoli che più amo di Venezia…non posso non finire con un bel giro per bàcari anche se…una capatina all’Harry’s bar (che proprio un bàcaro non è…) non me la faccio mai mancare.

santefLa mattina ci si sveglia con calma e se la giornata lo permette, si va a fare colazione all’aperto in uno dei bar in campo S.Stefano …amo quel campo, ci sono cresciuta e mi da sempre un gran senso di tranquillità e allegria.

 

 

 

 

 

foto55A quel punto, armati di scarpe comode, si parte per un bel giro a piedi cercando di arrivare nelle vicinanze di Piazza S.Marco poco prima di pranzo in modo da fare una capatina all’Harry’s bar in calle Vallaresso. Ci si siede al banco e si ordina un Bellini (prosecco e polpa di pesca) e un pierino (una specie di toast fritto nell’olio ! Da paura)

Ci si ferma a pranzo all’Harry’s bar o si va altrove (dei miei ristoranti preferiti a Venezia ve ne parlerò un’altra volta) e poi si continua la passeggiata fino alle 16 circa, a quel punto si torna a casa a riposare i piedini che dovranno ben presto rimettersi in cammino per il “giro della morte per bàcari”.

 

 

foto2Si riparte verso le 18 in direzione “Bottegon, cantina di vini già schiavi” vicino al ponte dell’Accademia. A Venezia i maschi si devono arrendere perchè non abbiamo le vie, ma i quartieri e quindi se volete trovare un posto…bisogna chiedere indicazioni ai veneziani ! So gli uomini odiano chiedere, se non al loro navigatore, ma a Venezia vi toccherà parlare !

Si inizia con i loro mitici cicheti e un’ombra de vin. Non esageriamo perché il giro è lungo!

 

 

foto8

Per fare prima e per non farci mancare anche un bel giro in barca…si va al ponte dell’Accademia e si prendere la linea 1 in direzione ferrovia per poi scendere alla fermata Rialto Marcà. Eh via di corsa ai DO MORI, uno dei bàcari storici di Venezia che però chiude alle ore 20

 

 

 

 

 

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 Dopo i mitici DO MORI si torna vicino a dove siete scesi con il vaporetto e si cerca “AL MARCA’ “, è un buco affacciato sul campo, ma fanno degli ottimi spritz e dei mini paninetti fantastici !

Si prosegue il giro della morte chiedendo indicazioni per andare verso campo S.Polo e si inizia a camminare…ad un certo punto sulla sinistra apparirà un bàcaro che si chiama…

 

 

 

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“I SEMEI”. Dentro è piccolo e pieno di foto di gemelli attaccate alle pareti e fuori ci sono dei tavolini quindi potete fare una piccola pausa per i vostri piedini. Scegliamo un paio dei loro mitici crostini e le polpette, ordiniamo un’ombra de vin e ci sediamo fuori in calle.

 

 

 

 

 

foto22Si fa una bella passeggiata partendo da Rialto verso Campo S.Polo.  Si chiede dell’imbarcadero del vaporetto di S.Toma e si prende di nuovo la linea 1 diretti alla prima fermata: S.Angelo. Se non avete la carta venezia, appena arrivate a Venezia fate un bel biglietto valido 24/48 ore o altrimenti ogni viaggio vi costerà ben 7 euro, più di 2 spritz!

 

 

 

 

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Li dietro, in calle delle Botteghe troverete la Trattoria da Fiore (siamo di nuovo vicino al mio amato Campo S.Stefano). Non andate al ristorante, ma fermatevi al banco del bàcaro, ci troverete Paolo o Laura, dite che vi mando io. Quella per me è come una seconda casa, li adoro. Fatevi uno spritz o un’ombra de vin e assaggiate tutto, ma proprio tutto !

 

Se avete ancora fame, cosa che vedo alquanto impossibile, andate a cena !

 

 

Di sicuro a Venezia ci sono mille altri posti che varrebbe la pena vedere e provare,  ma questi sono quelli che amo io e siccome il blog è mio…CIAPAAAAAA