Durante l’anno la mattina i bimbi vanno a scuola e per circa mezza giornata, se non di più, noi siamo liberi!
Liberi di lavorare, liberi di stare al telefono o al computer senza una cozza attaccata alla gamba che ti fa mille domande mentre tu stai cercando di risolvere mille problemi.
Ma in vacanza!?
In vacanza non si è liberi, mai.
Ecco perché quest’anno abbiamo deciso per la crociera: non abbiamo una babysitter fissa e quindi un bel kinder a bordo, compreso nel prezzo, ci sembrava un’ottima idea.
Lui va al kinder e noi in palestra.
Lui va al kinder e noi ci facciamo una sauna e un bagno turco.
Lui va al kinder e noi ci facciamo una bella cenetta romantica.
Ecco, appunto…
Peccato che nel kinder di questa nave non parlino italiano, come invece ci avevano garantito, e quindi Danny, una volta sì è una volta anche, fa dei capricci incredibili per andarci e poi li stessi li fa quando andiamo a riprenderlo perché a quel punto si sta divertendo e non vuole più uscire, argh!
Ieri sera il mio maritino ed io avevamo prenotato una cena romantica in un ristorante di carne della “paiura” (traduzione: ottimo).
Abbiamo fatto mangiare Danny alle 19.30 con il suo nuovo amichetto italiano conosciuto al kinder e poi lì lo abbiamo portato.
Scene di pianto e urla da capriccio estremo!
Mi è saltato il nervo e non ci ho più visto.
Gli ho urlato dietro che non lo sopportavo più, che il giorno dopo non sarebbe entrato in piscina e chi più ne ha più ne metta.
Lo abbiamo messo a letto alle 20.30 e alle 20.35 dormiva.
A quel punto mi sono sentita una schifezza: quella sera Danny aveva fatto mille capricci perché era stanco morto e se era arrivato a quel punto era anche per colpa nostra: non mi sarei dovuta arrabbiare così tanto.
Trovo sia giusto arrabbiarsi per normali capricci, ma se i capricci sono una conseguenza della stanchezza, allora bisogna prima chiedersi di chi sia la responsabilità di quella stanchezza.
Danny normalmente cena alle 19.30 e va a nanna entro le 21, ma da quando siamo in crociera sta facendo orari parecchio diversi e di giorno, se si scende dalla nave, si va in giro, si cammina e si sta sotto il sole per ore.
Ieri a Santorini tra salite e discese con asini e escursioni in quod, siamo stati in giro 6 ore.
Era normale che ieri sera sarebbe stato stravolto e io, da brava mamma, avrei dovuto immaginarlo e metterlo a letto presto e invece brava non lo sono stata e ho voluto strafare prendendomela poi con lui.
Per fortuna il mio maritino, che nonostante i capricci è riuscito a restare più lucido, ha avuto la bella idea di andare al buffet a prenderci un vassoio con la cena e ci cenare noi due nel balcone della nostra camera mentre Danny dormiva dentro: serata recuperata e anche molto piacevolmente.
Per fortuna sbagliando si impara e quindi ora tiro un paio di testate al muro, gli chiedo scusa e mi rimetto in carreggiata.
Ora ce ne andiamo in piscina.
Oggi giornata in navigazione e domani Napoli.
Pizza, pizzaaaaaaa
Barbara
Ci sono momenti nella vita in cui senti che inizia a mancarti
l’aria.
Ci sono momenti in cui pensi di aver fatto tutto quello che potevi fare, ma capisci che forse non è bastato.
Ci sono momenti in cui ti chiudi a riccio per cercare di capire dove stiano i veri nodi.
Ci sono momenti in cui il tuo unico pensiero è dover ammettere a tutti di aver fallito in ciò a cui tenevi di più.
Ci sono momenti in cui pensi che la colpa non sia tua e altri in cui il tuo sguardo si abbassa…
Ci sono momenti in cui ti addormenti piangendo e ti svegli con le labbra che sanno ancora di sale.
Ci sono momenti in cui sai che comunque devi sorridere e allora stringi i denti e lo fai…per lui.
Poi, quando pensi che forse sorridere è diventato troppo difficile…ti viene da ridere!
Ci sono momenti in cui capisci che c’é tanto amore intorno a te e che l’amore basta, eccome se basta.
Ci sono momenti in cui capisci che se ci si cerca ancora, con gli occhi, allora tutto si può superare.
Pazienza se mi immaginavo una nave diversa, un’assistenza per i bambini diversa, una vacanza diversa.
Felice di dirvi che oggi sono felice fuori, e dentro.
Felice di dirvi che in questo momento il mio pensiero non è la vacanza, ma qualcosa di ben più importante che va ben oltre questi 15 giorni.
Orgogliosa di essere la mamma di Danny e la moglie di Marcello, nel bene e nel male, in salute e in malattia, fin che morte non ci separi.
Orgogliosa di tutto questo amore che mi circonda.
Ciao Schettino, meno male che stai a casa tua e non a bordo della nostra nave, tiè!
Barbara
Verrebbe spontaneo obiettare visto che comunque questi chiedono sempre e in continuazione. Solo che ora io ho capito perché: loro a chiedere ci provano sempre e noi ci caschiamo perché sotto sotto anche la donna più stronza fuori alla fine è geisha dentro. Eh dai suuu ammettiamolo! A noi donne ci piace attraversare la città in motorino con 40 gradi all’ombra per andare a comprare le briosc preferite del nostro amato o dei nostri amati (se vogliamo mettere di mezzo pure i figli). A noi donne ci piace cucinare un bel polpettone di quelli buoni da mangiare anche freddi così per un paio di giorni loro sono a posto e possono stare lontano dalle scatolette. A noi donne ci piace ricomprare la frutta fresca anche se sappiamo già che faranno marcire pure quella. A noi donne piace renderli felici. A noi donne piace riempire loro il frigo prima di ripartire lasciandoli di nuovo soli in città mentre noi portiamo la prole al mare. Saranno i sensi di colpa? Ma quali sensi di colpa: non so se starà meglio lui di giorno in ufficio con l’aria condizionata e la sera libero come un fringuello o io di giorno in spiaggia a fare castelli di sabbia con 40 gradi e zero vento e la sera svenuta a letto prima della fine del primo tempo del film delle 21. La verità è che noi donne siamo state mandate sulla terra per occuparci di loro e per farli felici, è la nostra missione. Ora vado a far partire l’ultima lavatrice e poi volo al mare, in treno. Barbara Wonderwoman
Rieccomi! Scusate se ieri vi ho un po’ trascurato, ma siamo stati catapultati in paradiso e non ci ho capito più nulla.Siamo atterrati a Bari alle 8.45 e siamo partiti in esplorazione col desiderio di vedere posti nuovi.
La mia amica Tarantina Alessandra Grillo ci ha suggerito “Canneto beach” sul litorale di Taranto. Che dire!? Non finirò mai di ringraziarla.
Abbiamo scoperto Taranto, il suo mare e i suoi sapori: che spettacolo!
“Canneto beach” è un club con spiaggia, campo da tennis, pallavolo, piscina, spiaggia e un ottimo ristorante in uno splendido giardino.
La spiaggia esiste dagli anni ’60, anni in cui la proprietaria dei vigneti che c’erano in questa zona, amava invitare i suoi amici a fare il bagno, ma gli amici aumentavano e allora alla signora nasceva l’idea di mettere un paio di cabine per farli cambiare.
Le cabine sono diventate 4, poi 10…e al posto dei vigneti, negli anni ’80, nacque questo angolo di paradiso.
Pesce crudo (scampi e gamberi rossi), le famose cozze gratinate di Taranto, un ottimo sarago…
Che posti, che colori, che sapori, che accoglienza.
Quando amo questa regione!
Grazie Fabrizio perché far star bene i clienti è un piacere, ma farli sentire a casa già dalla prima volta…è un’arte.
Dopo questa inaspettata, ma piacevolissima gita a Taranto, dove un ponte girevole collega la bellissima città vecchia alla parte più nuova e dove non si può non andare a vedere il castello Aragonese, ci siamo avviati verso Cisternino.
A Cisternino abbiamo comprato un terreno e presto inizieremo a costruire la nostra casa.
Non vi dico l’emozione quando abbiamo scoperto che il geometra aveva già segnato con il gesso sul terreno, il perimetro della nostra casa.
Avevamo di nuovo bisogno di mettere i piedi in acqua e di rilassarci un po’, così siamo scesi a Torre Canne da Enzo, il nostro amico del Kypos, una spiaggia dove andiamo da anni e dove si sta sempre molto bene.
La giornata di ieri è iniziata con una sveglia alle 4 ed è stata ricca di emozioni quindi ci siamo rifugiati nella nostra masseria a fare un risposino.
L’ho chiamata “nostra” perché la Masseria Alchimia per noi è un po’ casa.
Ci veniamo da anni e Carolina, la proprietaria, ormai è un’amica.
Ma dell’Alchimia e di Carolina vi racconterò meglio molto presto.
Per la cena ci siamo affidati a Carolina perché volevamo sperimentare un posto nuovo.
Ci ha mandati alla “Antica Lama” a Torre Spaccata.
Un posticino nuovo, aperto circa da due anni, dove prima sorgeva un vecchio frantoio.
Difficile descrivervi come e quanto abbiamo mangiato, ma facile dirvi quanto abbiamo pagato: 50 euro in due.
Pasta fresca, fiumi di antipasti: purè di fave con cicoria, tortino di zucchine con ricotta, mini melanzane alla parmigiana, verdure fritte in tempura, focaccia fatta in casa con pomodorini e tante altre cosine da paura il tutto innaffiato da un ottimo vino pugliese
Dopo cena ero pronta per svenire nel nostro lettone alla Masseria, ma siccome avevamo mangiato come dei maialini, siamo andati a farci una passeggiata a Cisternino.
Sarebbe stato impossibile non finire a berci un drink dal nostro amico Vittorio al “C’eravamo tanto amati”, un localino delizioso ricavato nel pian terreno di Palazzo Amati.
Non ho più parole per descrivere questa regione, la sua gente, i suoi sapori.
Ci siamo follemente innamorati di questi luoghi e siamo felicissimi di aver deciso di costruire qui la nostra casa.
Non andate in vacanza all’estero se non siete mai stati in Puglia!
Barbara
Quando ero giovane ho fatto anche la cubista!
Eh sì! Ho da poco compiuto 43 anni, ma di testa me ne sento ancora 15.
Se però ripenso a quante cose ho fatto nella mia vita…all’improvviso me ne sento almeno almeno una settantina.
Ho avuto la fortuna di avere due genitori intelligenti che non mi hanno mai proibito niente, ma che mi hanno sempre insegnato cosa era il bene e cosa era il male, senza mai perdermi di vista!
Mi hanno fatto fare cose che magari i miei coetanei alla loro età non facevano, ma non mi hanno mollata un attimo. Erano sempre lì a guardarmi e a studiarmi senza mai farmi sentire controllata. Ho avuto la fortuna di poter girare, conoscere un sacco di gente e imparare tanto…soprattutto quello che non si doveva fare.
Ma torniamo a Barbara in versione cubista!
Quando ero piccola mio papà, che era un appassionato di barche, comprò una vecchia goletta e da quel momento iniziammo a fare tutte le nostre vacanze in barca.
Un sogno!
Avevo circa 13 anni quando, dopo qualche stagione passata a Ponza, incominciammo ad andare ad Ibiza. Per anni trascorremmo lì tutte le nostre estati. I miei genitori avevano degli amici che vivevano sull’isola e altri amici venivano in barca con noi dall’Italia (tenevamo la barca tra la Liguria e la Francia). Era un vero spasso.
Gente che andava e veniva. Amici miei e dei miei. Di giorno in giro in barca a fare il bagno in spiagge dalle acque cristalline e con la sabbia bianca e tutte le sere cene a bordo o in giro per l’isola.
Che dire…sono stata davvero fortunata, lo ammetto.
Uno degli amici di mio papà che viveva sulla Isla si chiama Sergio Ferrero
Se ve lo siete perso, in questo blog ho scritto un pezzo su di lui. http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=100).
Sergio era super introdotto a Ibiza. Conosceva tutti, ma soprattutto tutte.
Una sera fece il grande errore di chiedere a mio papà se poteva portarmi a fare un giro al Pacha. Per me lui era uno zio e quindi mi presentò a tutti come sua nipote.
Da quella sera iniziai ad avere l’ingresso gratuito in tutti i locali di Ibiza e ci mancava poco che mi stendessero anche il tappeto rosso.
Nessuno si immaginava che io avessi 13 anni (ero già alta come ora) e io sinceramente non vedevo il motivo di annoiare tanta gente raccontando la verità!? Hihi
La barca dei miei era ormeggiata in porto a 200 metri dal Pacha quindi mamma e papà sapevano dove trovarmi e soprattutto sapevano che ero in buone mani. Sergio, che ora è un bravissimo papà, ai tempi era un famoso playboy che passava le sue serate tra feste e locali, ma non toccava né alcool né droghe, solo donne.
Ballavo, ballavo e ballavo…fino a che una sera Francisco, che in quel periodo gestiva i ballerini e ora è il direttore del Pacha, mi chiese se volevo salire sul cubo invece che ballare sempre sui gradini del privè. Povero lui… non riuscì più a farmi scendere!
Dalla quella sera entrai ufficialmente a far parte del gruppo del Pacha.
C’erano i ballerini professionisti che venivano pagati e quelli non professionisti (ovviamente ero tra questi) che non prendevano soldi, ma potevano entrare gratis e fare entrare gratis anche gli amici. Ovviamente non pagavamo neanche al bar.
L’ingresso ad agosto costava quasi 5000 pesetas quindi una follia già per quegli anni. Io avevo il potere di aprire le porte del Pacha gratis ad amici e finti amici e potevo anche offrire da bere.
Credo sia facile capire che da quel momento iniziai ad avere un sacco di gente che mi voleva come amica.
Tutte le sere il gruppo del Pacha si incontrava in centro al “Mar Y Sol” e da lì si andava in giro per le stradine a fare promozione, a regalare gli ambitissimi adesivi tondi con le ciliegie e gli sconti o i free pass per l’ingresso.
Al Pacha ho visto talmente tante cose e conosciuto talmente tanta gente che…potrei scrivere un libro, ma lascio stare che è meglio!
Vi dico solo che quando ero sul cubo a ballare, spesso sconosciuti venivano sotto a chiedermi “Ma cosa ti sei calata per stare lì sopra a saltellare per ore?”.
Non toccavo droghe e bevevo solo coca cola o aranciata (orami lo sapete che non sono una bevitrice).
Ballavo tanto perchè ho sempre amato la musica e per fortuna non ho mai avuto bisogno di nulla di più per divertirmi.
Ai tempi ovviamente girava già la cocaina e si sentiva parlare di Ecxtasy.
Grazie a Dio sono nata stupida di mio e di quelle cose non ho mai avuto bisogno.
Mi ricordo un sempre super agitato Sandy Marton, Alba Parietti con le labbra ancora sottili e il grande sarto veneto Mario Borsato. Nel gruppo del Pacha a ballare c’era anche la cantante Rossana Casale. Per non parlare di quel bonazzo dell’attore Roberto Farnesi che ai tempi faceva il modello e sfilava al Pacha per le boutique dell’isola.
Che ricordi. Come quell’estate in cui mi chiesero di posare per un servizio fotografico su Ibiza per il mensile Max. Eravamo due donne (una donna e una ragazzina) e un capellone che si aggirava spesso nell’isola.
Ritornata a Venezia aspettai per mesi che uscisse il famoso Max con le mie foto, ma non uscì mai.
Una mattina mentre stavo andando a scuola, passai dal giornalaio di famiglia e vidi una fila di “Excelsior” tutti esposti e ben in vista.
Era il nuovo numero dedicato ad Ibiza. Notai subito che in copertina c’erano due ragazze seminude e una…OH MAMMA MIAAA! ERO IOOO!
E adesso chi glielo diceva a mia mamma che le mie foto fatte ad Ibiza non erano più uscite sul mensile di moda Max, ma su una rivista mezza osé ?!? Perchè non avevo letto bene il foglio che mi avevano fatto firmare?! Arghhhh
Per fortuna molti non mi hanno riconosciuta perchè erano troppo impegnati a guardare i “canotti” dell’altra!
Ogni stagione c’era Mister Pacha e Miss Pacha (una volta sono addirittura arrivata terza, a Miss e non a Mr!), la mitica festa in Blanco e tante altre feste a tema.
Ci si incontrava al Pacha il pomeriggio, ci si vestiva e ci si truccava tutti assieme e poi via per le stradine del centro a fare un pò di sano macello.
Sono stata nel gruppo del Pacha per 7 anni dai 13 ai 20 anni. La cosa più bella è che quando entri nella famiglia ci resti e non si dimenticano più di te.
Sono tornata al Pacha all’inizio del 2000 dopo più di 10 anni che non ci andavo.
Ero con la mia amica Veronica Logan e c’era una coda pazzesca. Io volevo assolutamente entrare e lei non aveva molta voglia. A quel punto Veronica mi disse “Facciamo così Barbara: se entro 5 minuti ci fanno entrare bene sennò andiamo a casa”. Mi sbracciai un attimo e il mitico Valentine all’ingresso mi riconobbe e ci fece passare davanti a tutti facendoci saltare coda e cassa. Come se il tempo si fosse bloccato a quando ballavo sul cubo.
Peccato che Ibiza sia cambiata tanto e che il Pacha ormai, da tanti anni, abbia un tetto. Eh sì…quando ci ballavo io il tetto non c’era.
Al Pacha e nella altre discoteche dell’isola si iniziava a ballare sotto le stelle e si finiva a ballare sotto al sole. Poi sono cambiate le leggi, hanno messo il tetto e tanta bella gente ha deciso di andare a divertirsi nelle proprie ville dell’entroterra Ibicenco.
Ibiza non è più il paradiso di una volta, io non faccio più la cubista, ma se sento della musica che mi piace e trovo un gradino…salgo e ballo.
Non smetterò mai di temperare i tacchi…