Una grigliata a Villa frua

 

Villa Frua è costruita nel 1912 dal bisnonno della mia amica Elisa, un industriale tessile milanese.

Per fortuna che il primo marito era il comandante della compagnia della morte del Duce, e non era per niente simpatico, sennò la Olga (mio secondo nome) non avrebbe mai ripiegato sul l’Alberto Frua (NB: gli articoli davanti ai nomi, in certi tipi di narrazioni, sono strettamente necessari!) figlio del primo citato bisnonno della mia amica.

Ma quanto fa bene scappare?!

 
Lo so che spesso ripeto sempre le stesse cose, ma lo faccio per voi, giuro.
Scappate, appena potete scappate!
Prendete un scusa qualunque e scappate dalla quotidianità, dalla routine, dalle abitudini e, soprattutto, dai figli.
Il rientro dalle vacanze, diciamocelo (alla Ignazio la Russa, con voce roca), spesso non è una passeggiata di salute.
Magari dopo aver dormito in case in affitto o in alberghi, e dopo settimane con i piedi nella sabbia, hai anche voglia di tornartene a casa tua, nel tuo letto con le tue lenzuola profumate e, sopratutto, senza più sabbia tra i maroni…
Ma dopo 48 massimo 72 ore di ripresa della routine, ti chiedi se eri tu quella che pensava di aver voglia di tornare o se un marziano si era impossessato di te e aveva pensato al posto tuo. 
Insomma, il rientro dalle vacanze è duro!
Ok, ok forse la parola “duro” è esagerata, ma in vacanza stacchi la spina, pensi meno al lavoro, ai problemi vari di famiglia e tutte quelle rotture di “zebedei” con cui devi fare conto durante l’anno: l’operatore che non ti ha ancora dato la portabilità, l’avvocato che non ti ha ancora fatto sapere nulla di quella cosuccia, quel cliente che non ti ha ancora pagato, quel parente che ti preoccupa, il cane del vicino che abbaia alle 7 anche di sabato, quel nuovo progetto che ti entusiasma tanto, ma che non hai coraggio di far partire…
E al ritorno ti ripiomba tutto addosso.
Se poi tuo figlio va in prima elementare e tu, oltre a dover iniziare a svegliarti presto, devi anche fare i conti con un periodo iniziale di pianti e di difficile adattamento, allora eccoti anche la ciliegina sulla torta.
E quindi dopo il ritorno, l’inizio delle elementari e il marito ripiombato in pieno nella “modalità lavoratore sempre incasinato e stressato”, diciamo che la serata di ieri è arrivata a pennello.
Villa Frua, Stresa: compleanno a sorpresa per i 40 anni di Melo, un nostro carissimo amico.
Che si fa? Andiamo e torniamo in serata?
Ma noooo: dormiamo lì così possiamo goderci appieno tutta la serata, senza il timore della prova palloncino.
Alla fine Elisa, la proprietaria della villa, nonché la moglie del festeggiato e organizzatrice della mitica serata, ci ha invitati a dormire proprio lì, accanto alla splendida location della festa.
A fine serata non abbiamo neanche dovuto cercare le chiavi e salire in macchina: top.
Abbiamo mollato Danny a Milano a mangiar la pizza con ben due nonne, ci siamo spogliati da ruoli e pensieri, e siamo andati a ricaricare le batterie.
Uno splendido allestimento, un ottimo catering curato dalla nostra amica Elisa Caldarola, un suggestivo live con la stupenda voce di Simona Bencini (Avete presente la cantante dei “Dirotta su Cuba”?) e per finire, in consolle, lo stra mitico Tato di radio dj (lo so che due superlativi assieme si potrebbero usare, ma stavolta se li merita!)
Ma vogliamo parlare di quando Elisa ha bendato suo marito ed è sbucata fuori la mitica (mitico) Rosalba: mi è venuto male alle mandibole da quanto ho riso.
Se al tutto ci aggiungiamo anche le manine esperte del barman, direi che la serata non poteva che dare il risultato che ha dato.
Era da tempo che non ballavo così e così tanto.
Il dj non ne ha sbagliata una e mi tanto sa che avevamo tutti bisogno di fare una bella fuga dalla realtà.
Meno male che ho optato per uno stivale nero molto alto, sexy, ma bello comodo.
E meno male che ho scelto un look total black così sono riuscita a camuffare un po’ i miei attuali 77 kg.
Ebbene sì: un paio di giorni fa ho scritto che stavo iniziando la dieta e che avrei sconfitto la bilancia, ma per ora sta vincendo lei.
Mi piace troppo mangiare e forse, in questo momento di ripresa, non è ancora giunto il momento per iniziare seriamente la dieta: ho bisogno di zuccheri!
Datemi ancora un paio di giorni di assestamento, fate arrivare un po’ di fresco e la stagione delle vellutate, ed inizierò a fare la brava con l’aiuto del mio Bimby, forse.
Per il momento mi godo il ricordo della serata di ieri e dei balli fatti col mio maritino.
Barbara 

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