Il pilota intelligente, e uno strano silenzio…

 

Ormai è un rito per me e Danny: appena finisce la scuola si va a Venezia, dalla “nonna mao”, e chi c’è c’è!

Peccato che quest’anno Danny ha finito la sua scuola a Milano di lunedì, mentre tutti i suoi amichetti di Venezia la finiranno tra domani e venerdì 🙁

“E quindi?” , vi chiederete voi?

E quindi ve lo spiego subito 🙁

Avete presente quando arrivate al mare e vostro figlio sparisce in acqua con gli amici; dietro le capanne con gli amici; al bar con gli amici, ed etc etc, sempre con gli amici ?!

Ecco, oggi, durante il nostro primo di giorno di spiaggia, non è successo niente di tutto ciò!!!

E io che mi ero anche portata un libro nuovo nell’illusione di poter finalmente riuscire ad iniziare a leggerlo, ahahahah!

Tra un po’ lo brucio quel libro!

È due mesi che lo ho in borsa, e quelle parole non lette, iniziano a pesare 🙂

“Mamma facciamo il bagno assieme?”

“Mamma affittiamo la canoa per due?”

“Mamma giochiamo che io faccio mille gelati con la sabbia, e tu te li mangi tutti?”

C’era uno strano e piacevole silenzio oggi, in spiaggia, e quindi non potevo neanche fare finta di non averlo sentito 🙂

E quindi la sottoscritta, che in questo momento si trova in treno da sola perché sta tornando a Milano, dove domani ha un matrimonio, ha detto di sì a tutto!!!

Quando una mamma sta per “scaricare” un figlio alla nonna, capita che venga assalita dai sensi di colpa, e loro lo sanno, e ti colpiscono alle spalle! Ahahahhahah

Non mi sono tirata indietro neanche quando mi ha chiesto di fare una bella passeggiata sotto il sole cocente delle 13, per andare a vedere l’aereo caduto sulla spiaggia!

Avevo appena mangiato 3 ottimi tramezzini (stasera per cena però mi bevo solo il frullato Visalus 😉) e quindi avevo altri sensi di colpa che danzavano nella mia coscienza, Ops!

Ma torniamo all’aereo…

Ebbene sì, domenica scorsa un ultraleggero, con a bordo un 45enne austriaco, e la sua fidanzata, ha visto bene di fare un atterraggio di emergenza sulla spiaggia del Lido, proprio davanti all’hotel Exelsior, a poche centinaia di metri dalla nostra capanna (per fortuna noi eravamo ancora a Milano)

L’aereo era da poco partito dal piccolo aereporto del Lido, diretto al Lago di Garda, ma un problema al motore ha costretto il pilota ad un cambio di programma!

Stava per atterrare in acqua, ma poi ha visto che in acqua c’era gente, mentre sulla spiaggia c’era un bello spazio vuoto, e qui ha virato, all’ultimo, urtando con il carrello gli scogli della diga, prima di atterrare dritto dritto sulla sabbia.

Ora il pilota, uscito dall’altraleggero spaventato, ma illeso, come la sua compagna, è ovviamente indagato, e l’aereo ancora lì, nella stessa posizione in cui è atterrato 3 giorni fa!

Che dire ?! Che forse forse al mondo c’è ancora qualche pilota con la testa sulle spalle 🙂

Besos

Barbara

image

Venezia: casa dolce casa

Sono appena tornata da un week-end a Venezia, nella mia città, e mi sembra di essere stata via una settimana.
Tutte le volte che torno a casa mi ripropongo di staccare la spina, e di prendermela un po’ con calma, ma alla fine mi ritrovo a girare come una trottola, tra campi e campielli.

Dai brividi di paura ai brividi di caldo.

Al prossimo che lo sento dire: “Beata te che sei già in vacanza”, lo meno.

Sono arrivata in Puglia tre settimane fa, ma il mio primo vero bagno l’ho fatto ieri.

Sono tre settimane che sono qui, e sono tre settimane che mi sveglio alle 6, massimo alle 7, e vado a letto a pezzi, assieme a mio figlio.

“Mamma, visto che papà non c’è, dormiamo assieme?” “Ok patato, però magari mamma va a nanna un pó prima di te e tu mi raggiungi dopo i cartoni ok?”

Finalmente due giorni fa il primo giorno senza operai in casa, e cosa succede? Brutto tempo.

Eh no! Per un giorno che non ci sono operai da seguire, io a casa non ci sto!
Non si può andare in spiaggia, e quindi? E quindi abbiamo fatto felici Danny e il suo amichetto, ospite da noi, e la mia amica Valentina ed io ci siamo sparate quattro ore di Lunapark a Fasano.

Se proprio devo dirla tutta, per me andare al Lunapark non è per niente un sacrificio: adoro tornare bambina (anche se forse non sono mai cresciuta).

E poi, complice un addetto delle giostre che si ricordava di noi dall’estate scorsa (in un modo o nell’altro lascio sempre il segno, a volte scrivendo un post nel
Blog e a volte pestando un piede), questa volta è stato Danny a venire a fare una giostra con me, e non io con lui.

All’inizio aveva paura, anche perché era davvero una giostra tosta, anche per i grandi.
Ma dopo avermi vista scendere felice, dal mio primo giro in solitaria, si è fatto coraggio, ed è salito, con me.
Siamo riusciti a farlo scendere solo dopo 3 giri, mentre altri bambini lo guardavano ammirati e un pó invidiosi (bisognava essere alti almeno 1,30, ma per lui avevano fatto una piccola eccezione di 5 cm).

Il mio ometto sta crescendo, e ieri, a 10 giorni dal suo arrivo, finalmente si è potuto godere il cristallino mare pugliese.
Porca paletta come picchiava il sole. Ieri sera, a cena in pizzeria, avevo i classici brividi da sole, o forse erano brividi di gioia…

Oggi alle 7 sono arrivati due operai che stanno facendo i vialetti con le chianche (pietre) tra la casa e il grill, la casa e la piscina etc.
Visto che dovevano lavorare in esterno, ho pensato di lasciare il cancello accostato, per dormire un pó di più.
Peccato che quelli della vigilanza siano passati, di notte, e lo abbiano chiuso, argh.
Almeno ora so che sono attenti ed efficienti, e come tutte le mattine, mi godo il silenzio della campagna, prima del risveglio dei piccoli guerrieri.
E visto che domani, finalmente, arriva il marito, ora, da brava mogliettina, vado a pulire.
Prima o poi inizieranno le mie vacanze no?!?!??!??

Buon fine settimana a tutti.

 

image

 

 

 

 

Il mare in inverno

One day for two

 
LO SPACCA MARONI: “Mamma, ma perché quando siamo a Venezia dalla nonna esci tutte le sere?”
LA SANTA: “Non è vero che esco tutte le sere, e poi tu stai con la nonna mao con cui ti diverti sempre tanto quindi che problemi ci sono?”
LO SPACCA MARONI: “Il problema è che tu esci sempre da sola con i tuoi amici e a me non mi porti mai, uffa! (e via di broncio con labbro inferiore tremolante)
LA SANTA: “Amore prometto che appena c’è un aperitivo dove possono entrare anche i bambini, la mamma ti porta”.
LA SALVEZZA: DRIN (il mio cellulare fa DRIN, è un problema?!): Buongiorno, parlo con Barbara Garavelli Nani Mocenigo (vien dal mare!)? La chiamo da parte di Valeria Marini che ci terrebbe molto ad averla come sua ospite all’aperitivo Akay che si terrà stasera allo spazio “Time out” presso il tennis club del Lido di Venezia dalle ore 19
LA SANTA: “Posso portare mio figlio?”
LA SALVEZZA: “Ma certo, vi aspettiamo”.
Bingo!
LA SANTA: “Daniele ti ricordi quella bella signora tutta vestita d’oro che ieri pomeriggio faceva le foto in spiaggia e che ti ha chiesto di fare la foto con lei? (foto fatte dal suo fotografo e che prima o poi riuscirò ad avere, hihi)”
LO SPACCA MARONI: “Certo mamma, dici Valeria?” (e quando mai quello si dimentica del nome di una bella “biondina,” e poi a lui piacciono le bambine iù grandi, come al suo papi!)
LA SANTA: “Valeria ci ha invitati stasera ad un aperitivo”.
LO SPACCAMARONI: “Quindi posso venire con te? Davvero? Esco di sera con la mia mamma? Yahooooooo”
E quindi ieri siamo partiti da casa, diretti in spiaggia, con in borsa il cambio.
L’aperitivo era proprio dietro alla nostra capanna e quindi non potevamo che essere più comodi.
Ieri ho dedicato tutta la giornata al mio cuccioletto e me lo sono anche portato “in vita”: abbiamo aspettato il vaporetto quasi un’ora (è tutta l’estate che c’è in corso una sorta di sciopero selvaggio); abbiamo battuto il nostro record stagionale pescando e liberando ben 12 granchi; complice il bel venticello, abbiamo fatto volare i nostri aquiloni; abbiamo fatto lunghi bagni e verso le 18.30 ci siamo vestiti, in capanna, ci siamo fatti belli (per quel che si può fare senza corrente, senza phon e senza luci) e assieme a Marianna, una mia amica, siamo andati a salutare la simpatica “Valeria nazionale”.
Abbiamo smangiucchiato qualcosa lì, abbiamo conosciuto il marito di Valeria, e alla fine ho portato Danny in gelateria (non capita spesso che io gli faccia mangiare il gelato dopo cena, sono una mamma rompina e vagamente rigida!).
Visto che eravamo alla Mostra del Cinema, ho anche pensato bene (o male?) di farlo entrare sul tappeto rosso per mangiare il suo gelato in una cornice un pò diversa dal solito.
In quel momento il red carpet era vuoto perchè erano tutti in sala a vedere quella cavolata di “Under the skin” con Scarlett Johansson.
Abbiamo preso il vaporetto delle 21.05 per tornarcene a casa a Venezia e alle 21.45 Danny stava già russando, crollato, secco, con la bolla al naso.
Mi sa che l’ho strapazzato un po’ il mio cucciolo ieri, ops!
Così impara a dire che non lo porto mai con me.
Hai voluto la bicicletta? Pedalaaaaaaa
A parte le battute, è stata davvero una bella giornata e il mio Danny boy se l’è meritata.
Stamattina si è svegliato tutto allegro e non la finiva più di ringraziarmi.
In questo periodo è un pò in “tensione pre prima elementare” e quindi lo vedo che mi vuole ancora più presente del solito.
In certi momenti mi sento mancare l’aria, ma poi mi fermo un attimo, ci penso e non riesco a trovare un motivo per non accontentarlo.
PS: Chiedo perdono per la “ciabatta” nella foto, ma giuro che ho indossato tacco 12 dalle 19  alle 21 (per me un grande sforzo) poi prima di prendere il vaporetto ho ceduto e ho messo la ciabatta che avevo in borsa. La foto sul cuscinone la abbiamo fatta aspettando il vaporetto per tornarcene a casa, giuro, ops.
Barbara

20130903-211348.jpg

“Diario di bordo in ciabatte”: oggi a katakolon

Oggi faccio parlare le immagini: le immagini del primo bagno di Danny boy in notturna, ieri sera, nella piscina della nave; le immagini della gita di oggi a Katakolon, una gita iniziata con gli amici e finita tra di noi, in grande intimità; un trenino che ci ha fatto attraversare la montagna tra piccoli paesi, fattorie, vigneti e file di ulivi; lunghi bagni in un mare cristallino e per finire un po’ di sano, sanissimo shopping.
Vedere il mio cucciolo sorridere guardando quell’acqua azzurra che lo chiamava…mi ha riempito i polmoni di gioia, pura.
Vederlo felice è e sarà sempre lo scopo e l’obiettivo della mia vita: “potrei nutrirmi dei suoi sorrisi…”
Dai riconoscetemelo: quest’ultima era parecchio romantica e mi farebbe pure dimagrire notevolmente!
Peccato che sia ‘na cavolaia detta in un momento di stanchezza mista a follia cosmica, ahahahahah!
Ora tutti un cabina per un fresco riposino.
A presto, prestissimo.
Barbara

20130809-161840.jpg

Galateo on the beach

 
Perdindirindina, ma è proprio così difficile rispettare un paio di regole semplici e direi anche parecchio intuitive?!
Non credo serva chiamarsi Albert (quello famoso faceva “Einstein” di cognome) per capire che certe cose sarebbe meglio non farle, azz.
Sono con Danny boy a Venezia da mia mamma e quindi ci capita di andare in spiaggia.
Abbiamo la fortuna  di poter usufruire di una capanna, della nonna e delle sue amiche, che si trova in una spiaggia direi bellina e ben frequentata eppure anche lì si vedono e si sentono cose che non si vorrebbero vedere e sentire.
Ok, sono una rompiballe cosmica di quelle della peggior razza ossia di quella delle “precisine senza scampo”, ma certe cose nooo daiii!
Tagliamo la testa al toro e partiamo subito subito con una lista facile facile e veloce veloce (si capisce che trovo le che le ripetizioni rafforzino i concetti più dei superlativi?!).
Se questo elenco dovesse toccarvi nel profondo, allora vorrà dire che potete ancora migliorare (mettiamola così).
1) FUMO: se proprio vi viene voglia di fumare in spiaggia, fatelo pure, ma lontano dagli altri.
Anche se siete all’aperto, il fumo può dar fastidio a chi vi sta vicino, specialmente se si tratta di bambini o se il fumo è quello di un sigaro.
Ed evitate di lasciare i mozziconi nella sabbia: basta una bottiglietta vuota oppure li spegnete e poi li buttate dove cavolo volete.
2) SPAZZATURA: ciò che siete voi a produrre sarete voi a dover portare via.
A meno che non siate così fortunati da avere una filippina così fissa, ma così fissa che possa seguirvi anche in spiaggia, nessuno passerà a raccogliere le bottigliette vuote o le altre cose che avrete lasciato nel pezzo di sabbia dove avrete trascorso il vostro tempo libero.
3) PULIZIE CORPORALI: capisco benissimo che i granelli di sabbia nelle parti intime possano dar fastidio perchè vi assicuro che capita anche a me di ritrovarmi interi secchi di sabbia nel costume, ma vi consiglio di guardarvi attorno e di assicurarvi che nessuno vi stia osservando, prima di iniziare le profonde pulizie con mano a cucchiaino, non è chic.
4) CAMBIO COSTUME: i bambini posso farlo anche all’aria aperta, ma i grandi sarebbe meglio lo facessero in capanna.
Ho visto donne uscire dalla capanna senza il reggiseno per poter sfoggiare le loro tette nuove prima di doverle ricoprire.
Ma non sarebbe meglio scegliere una spiaggia dove il topless sia cosa e buona giusta? 
E poi se volete proprio rifarvi il seno, fatelo quando il resto del corpo possa sembrare ancora lo stesso di cui fanno parte anche le tette in questione.
Due meloni rigidi sopra un piatto di burata…stonano.
5) VOLUMI: se il bambino è in acqua ed è pronto il pranzo o è il momento di interrompere quel lungo bagno, non mi sembra utile ed educato comunicarlo a tutta la spiaggia urlando come se qualche inutile squadra di seria A avesse vinto lo scudetto: “LUCAAAAAAAAAA VUOI USCIRE DALL’ACQUA E VENIRE IN CAPANNA A MANGIARE LA TUA INSALATA DI RISOOOOOOO”.
Se Luca è ancora in acqua e le sue mani sembrano quelle della sua bisnonna non ce ne po’ fregà de meno e se oggi sei stata una mamma così brava che ti sei svegliata alle 5 e gli hai fatto anche una bella insalata di riso anni ’80, è un problema tuo.
Alza quelle chiappe e avvicinati a tuo figlio invece di fare la mamma dall’ugola d’oro.
Io oggi, per esempio, non ho preparato un tubo da mangiare.
Quando Danny dovrà uscire dall’acqua lo capirà da un mio semplice cenno della mano e se avrà fame andremo al bar e mangeremo un panino, tiè.
6) ABBIGLIAMENTO: caro maschio italiano, lo so che il boxer non è il massimo per l’abbronzatura e che lo slip sarebbe molto meglio, ma fattene una ragione: si nun c’hai er fisico, lascia stare.
Cara donna italiana, so che ormai in commercio ci sono dei costumi pazzeschi tutti tempestati di brillanti che ti mettono di buon umore solo a guardarli, ma prima di comprarli vedi di provarli e di guardarti allo specchio assieme a loro, indossandoli.
Se non avete il fisico di Elle Macpherson, tenete a freno la fantasia e andate sul classico che non si sbaglia mai.
7) PROTEZIONE: è possibile che ci sia ancora gente che si ostini a non volere usare la crema protettiva perchè pensa che con quella non ci si abbronzi?
Con la crema protettiva la sera la pelle non scotta e la mattina dopo ci si sveglia più abbronzati del giorno prima, ma senza strane chiazze, bolle o eritemi.
Il colore che otterrete durerà molto più a lungo e non recherete danni esagerati alla vostra pelle.
Ma non vi sentite ridicoli a girare con quelle facce viola e con quelle schiene in fiamme?
E poi se non vi piace il segno del costume, evitate di girare con spalline abbassate e lembi di carne che fuoriescono da ogni angolo, ma compratevi dei bei costumi a fascia che ormai ce ne sono a bizzeffe.
Per finire ecco un paio di cosucce che personalmente mi urtano parecchio se indossate dagli uomini:
a) Infradito di gomma: concesse al massimo per andare a fare la doccia.
b) Cerchietto o fascia nei capelli: mi disturba meno una fronte abbronzata col segno del ciuffo.
c) Moto d’acqua: se fai casino, se acceleri e se fai numeri da circo vicino alla riva, non si allunga il pisello a te, ma spacchi i maroni agli altri.
Buone vacanze.
Barbara

Una giornata all’aria aperta tra campi, calli e prova costume.

imageStamattina ho aperto la finestra e ho visto il sole!

Se anche quando è brutto non mi manca l’entusiasmo…quando c’è il sole vado in brodo di giuggiole.

In 10 minuti ho preparato borsa per la spiaggia con crema protettiva, asciugamano, pareo, costumi, paletta e secchiello.

In 10 abbiamo fatto colazione e in 10 ci siamo lavati e vestiti.

Totale: 30 minuti

 

Risultato? Ha iniziato a piovere.

Maremma maiala!

Ho mollato la borsa sul pavimento e siamo usciti a fare due passi. Mentre eravamo fuori e’ tornato il sole.

“Allora!? C’è qualcuno che si sta divertendo a prendermi in giro?”

Di corsa a casa a mangiare e poi via in vaporetto con un amichetto e la sua tata.

Direzione? Lido di Venezia, spiaggion.

Tempo di metterci costume e crema e di giocare un’ora, che il sole se ne è andato di nuovo, ma…e’ stato lo stesso bellissimo!

Almeno ho fatto la prova costume e so che devo fare ancora qualche ripetizione, Sigh

Barbara

Borsa per la spiaggia? Prontissima.

Borsa per la spiaggia? Prontissima.

Aspettando il vaporetto

Aspettando il vaporetto

Vaporetto direzione Lido di Venezia, spiaggia

Vaporetto direzione Lido di Venezia, spiaggia

 

 

 

Che gioia, la spiaggia!

Che gioia, la spiaggia!

 

 

 

Lavori in corso? Allora ci fate fare un giretto!

Lavori in corso? Allora ci fate fare un giretto!

image

finalmente con i piedi in acquaaaaa

finalmente con i piedi in acquaaaaa

Strana barca/jeep avvistata oggi

Strana barca/jeep avvistata oggi al ritorno dalla spiaggia!