Una grigliata a Villa frua

 

Villa Frua è costruita nel 1912 dal bisnonno della mia amica Elisa, un industriale tessile milanese.

Per fortuna che il primo marito era il comandante della compagnia della morte del Duce, e non era per niente simpatico, sennò la Olga (mio secondo nome) non avrebbe mai ripiegato sul l’Alberto Frua (NB: gli articoli davanti ai nomi, in certi tipi di narrazioni, sono strettamente necessari!) figlio del primo citato bisnonno della mia amica.

Spettegoliamo un pó su George Clooney e Tomaso.

 

Cosa hanno in comune George Clooney e Tomaso Trussardi?

Un matrimonio: il primo ha appena sposato una donna estremamente bella, attraente  e molto intelligente, e il secondo sposerà a breve una donna bella, e basta.

Che io non ami la signora Michelle lo ho già detto più volte, e continuo a dormire sonni tranquilli, senza alcun senso di colpa.

La novità, ora, è che ho deciso che non mi piace neanche lui.

Rampollo di una nota famiglia di stilisti, sale sulla passerella di facebook e mi fa uno scivolone su una buccia di banana grande come un’anguria.

Sudddai Tomasino, adesso capisco perché siete una coppia così bella: chi si somiglia si piglia.

Si dia il caso che la coppia è in attesa del secondo bambino, e che abbia deciso di sposarsi, invitando circa 250 amici.

A quel punto il Signorino Tomaso, pochi giorni fa, pubblica il seguente post sulla sua bacheca di facebook:

 

trusfoto

 

1) Visto che dalle orecchie sue, e della sua futura signora, vedo spesso sbucare delle banconote, ma fare della sana beneficenza no?!

2) Dubito che il mini stilista abbia invitato tutti gli amici che ha su facebook, quindi trovo davvero poco carino quel post visibile anche ai non invitati.

Vabbè, andiamo avanti sennò divento una S.I.N.A.P.

Parliamo di George e Amal (a volte una consonante fa davvero la differenza, ops)

Faccio piccola premessa: un pó di anni fa, durante una delle tante mostre del cinema di Venezia, e dopo una splendida festa ai Granai della Giudecca, ho finito la mia serata con amici, al bar della piscina dell’Hotel Cipriani.

Si da il caso che i nostri vicini di tavolo fossero George e Brad, con alcuni loro ospiti, e che il loro tasso alcolico non fosse così basso.

Difficile mantenere le apparenze quando l’alcol naviga, quasi a vista, nel tuo corpo.

Avevo sempre pensato che quel biondino di Brad Pitt non fosse per niente sexy, mentre George…

Beh, quella sera, dopo aver provato la loffia stretta di mano di Mr Martini, e dopo aver a lungo osservato sia lui che il suo biondo collega, ho cambiato idea: Brad trasudava “machismo” da tutti i pori, mentre George…

Ma alla fine sapete cosa vi dico?!

Che non mi interessa se George è gay, e se a sua moglie magari piacciono le donne.

Non mi interessa se questo matrimonio è la copertura di qualcosa che non scopriremo mai.

Non mi interessa neanche se hanno deciso di “bloccare” la mia città per tre giorni, solo per urlare al mondo intero che loro sono etero, e che si amano.

Mi interessa soltanto che loro, entrambe seriamente impegnati nel sociale, non hanno di sicuro fatto la lista nozze in un negozio che vende argenteria.

E mi interessa, soprattutto, che George sia passato sotto casa mia e che abbia sfoderato uno dei suoi fantastici sorrisi, salutando mia mamma casualmente affacciata alla finestra.

Mi interessa che non potrò mai provarvelo perché ero a Milano, e non sono riuscita a fotografare l’attimo, fuggente.

Insomma Georgeee!!!

Come hai potuto decidere di salutare mia mamma senza farmelo immortalare?

E perché hai deciso di sposarti proprio nell’unico fine settimana in cui io ero bloccata a Milano, lontana dai vostri lunghi festeggiamenti??!!!!!

Non si fa così: no Garavelli no party!!!

Barbara