Dietro un sorriso

Credo ci siano due categorie di persone che ridono sempre, quasi sempre.

Ci sono quelli che sorridono sempre perchè prendono tutto alla leggera, forse troppo (sarà una questione di peso specifico medio dei loro neuroni).

La forza dell’indipendenza

 
Quando Daniele aveva 5 anni (l’anno scorso) era arrivato a svegliarsi da solo, con la sveglia.
La aveva voluta lui, la sveglia.
Era stato lui a chiedermi, la prima volta, di preparare la colazione per tutti noi, e lo aveva fatto pure bene.
Era stato lui a chiedermi di preparargli i  vestiti la sera prima, in modo da potersi vestire da solo la mattina, dopo il risveglio con la sveglia.
A volte aveva scelto anche i vestiti, da solo.
E poi?
E poi ho rovinato tutto.
Un pò per fare più in fretta, un po’ per poterlo svegliare con un bacio e vestirlo tenendomelo ancora sulle ginocchia, ho fatto retromarcia e, così facendo, ho fatto regredire pure lui.
Che idiota!
E’ così difficile fare il genitore.
E’ così facile sbagliare, per esubero d’amore.
Risultato?
Sono giorni, settimane, che quando vado a svegliare Danny lui apre gli occhi, ed è già di pessimo umore.
E io? 
E io che invece sorrido sempre, io che non tollero i cattivi umori e i capricci, spesso iniziavo le mie giornate piena di rabbia e di rancore.
Ieri poi…
Ieri Danny si è svegliato più nero che mai: aveva basket e non ne voleva sapere di farlo.
E io avevo un funerale, e non ne volevo sapere di dover salutare un amico così, troppo presto.
Mio figlio ha pianto dal mio bacio del risveglio al portone di scuola, e io ho iniziato a piangere dopo, camminando.
Ho camminato per 6 km sperando che la mia rabbia si spegnesse, ma nulla.
La mia rabbia è passata solo in Chiesa.
La mia rabbia è passata solo quando ho sentito le parole delle due figlie del mio amico, di quell’amico che sorrideva sempre e che aveva sempre una parola buona per tutti.
Quelle due ragazze hanno ringraziato il padre per averle rese quello che sono, per aver loro insegnato a camminare da sole.
I figli amano i loro genitori e amano stare accanto a loro, addosso a loro.
Ma i figli amano anche sentirsi indipendenti, sapere di essere in grado di camminare con le loro gambe.
Marco prima di andarsene ha fatto quello: Marco ha dato alle loro figlie tutto ciò di cui avevano bisogno per andare avanti da sole.
“Vai pure papà, ora siamo pronte!”
Che dolore, ma quanta consapevolezza e quanto equilibrio in quelle parole.
Grazie Marco!
Grazie perché anche da lassù hai saputo aiutare, ancora.
Mi hai dato una grande lezione ieri.
Stamattina per mio figlio è risuonata la sveglia.
Stamattina mio figlio ha ritrovato i suoi vestiti piegati sul tavolo.
Stamattina mio figlio si è svegliato felice della sua indipendenza, e ha preparato la colazione.
Stamattina mio figlio era felice di andare a scuola, e di abbracciare la sua mamma che lo aveva fatto sentire di nuovo grande.
La forza dell’indipendenza!
Barbara 

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La forza di facebook

 
Ho provato a starci di meno, ma non ci riesco
Ci ho provato davvero, ma non ci riesco.
Facebook mi fa bene.
Facebook mi aiuta.
So che può sembrare assurdo, ma facebook mi sta dando un sacco di forza.
Io posso sembrare forte, ma non lo sono.
Io posso sembrare una tosta, ma non lo sono.
Io sembro una con una forza di volontà pazzesca, ma non è così.
O per lo meno non l’avrei , di mio.
Ma ora che ho scoperto il trucco, sto migliorando!
Il mio trucco è facebook.
Il mio trucco è condividere.
Se scrivi a tutti che sei a dieta e poi dopo due giorni ti fai beccare mentre mangi 1 kg di carbonara, che figura ci fai?
Ho tanti difetti, tantissimi, ma sono orgogliosa, eh che cavolo!
Se decido di mettermi a dieta, e lo dico solo a mio marito, chi se ne importa se il giorno dopo decido che non ne ho più voglia.
Ma se decido di fare, per esempio, un digiuno, e lo scrivo su facebook, allora sì che ho un grande, grandissimo motivo in più per andare avanti, e mantenere la promessa, fatta a me stessa.
Sono i miei “amici” di facebook che spesso mi danno la forza necessaria per non arrendermi, per sorridere anche quando non ne avrei voglia, e per non mollare, mai.
Sono le persone che magari non mi hanno neanche mai vista, ma credono in me…
Sono loro che spesso mi danno la forza di essere quella che sono.
Sono sempre stata un’entusiasta, un amante della vita.
Ma da quando sono entrata in facebook, forse sono pure “peggiorata”.
Lo so che a volte chi sorride sempre può sembrare stupida, e forse un pochino lo sono anche.
Leggere certi messaggi che mi arrivano in privato, mi rende felice.
Sorrido, e a volte mi commuovo pure, quando leggo di tante donne che mi ringraziano per quello che faccio, per quello che suggerisco, per come sono, per l’entusiasmo che trasmetto.
Io non faccio nessuna fatica.
Io sono fatta così, mi viene proprio facile e naturale.
Tanto curiosa, sempre pronta a sperimentare cose nuove e a condividere quello che penso possa fare del bene anche agli altri.
Sono caduta tante volte, ma sorrido e mi rialzo, come i bambini quando inciampano, ma capiscono subito di non essersi fatti male.
Ecco, forse la mia fortuna è che non riesco a crescere, non ho voglia di crescere.
Spuntano le prime rughe, e in cima alle scale di casa a volte ho il fiatone.
Ma con il mio, a volte quasi infantile, entusiasmo, vado avanti, felice.
Ci sono giorni in cui mi sveglio di pessimo umore senza neanche capire il perché, come oggi.
Ma poi esco, vedo il sole, il sorriso di mio figlio, e mi passa tutto.
Il bicchiere all’inizio può sembrarmi metà vuoto, ma poi finisce sempre che mi ricordo che è anche metà pieno…
A volte mi viene l’ansia al solo pensiero di tutte le cose che devo fare durante la giornata, ma poi inizio a farle, e l’ansia mi passa.
A volte mi sento sola, ma poi apro facebook , leggo un commento, un messaggio, e quel senso di solitudine mi passa.
Un paio di sere fa stavo per avere uno dei miei attacchi di “fame”.
Era tanto che non li avevo.
Mi sono alzata, sono andata in cucina e ho aperto la scatola dei biscotti…
Ho infilato dentro la mano, e mi sono bloccata.
Cosa penserebbero tutte le mie “amiche” che ora stanno digiunando, perché lo hanno letto nel mio blog, e hanno voluto provarci anche loro?!
Mi hanno scritto che mi stimano, per la mia forza di volontà, e io cosa faccio?
Mangio una manciata di biscotti al cioccolato dopo cena?
Eh no!
Alla fine ho mangiato uno jogurt di soia alla frutta, e sono andata a letto soddisfatta e felice.
Felice di sentirmi più forte, grazie ai miei nuovi amici virtuali, e a quelli in carne ed ossa!
Grazie, davvero.
Barbara