Questo ponte lo abbiamo trascorso in montagna.

Se devo essere sincera io preferisco sempre il mare, anche in inverno, ma siamo andati in montagna per fare sciare Danny boy.

Avete presente  quando a noi mamme scattano quei sensi di colpa tipo: “Io non ho più molta voglia di sciare e questo we me ne starei a casa passando dal piumone del letto alla copertina del divano, ma ho un figlio che vive in mezzo allo smog e quindi per questo ponte sarebbe carino portarlo in montagna a sciare e a respirare aria buona”?!?

Ecco, appunto!

Quindi starete pensando che abbiamo scelto il posto più vicino a Milano e ci siamo fatti sta gitarella.

Eh no, sarebbe stato troppo facile e troppo comodo!

Siamo andati a Cortina tutta d’Ampezzo, non proprio dietro l’angolo. 

Sono Veneziana, a Cortina ci sono cresciuta, ed è lì che, quando posso, rivedo gli amici di sempre.

Se a Cortina non hai voglia di sciare, di giorno si possono fare delle belle passeggiate, e, in estate, delle belle gite in bici.

Nel tardo pomeriggio si va in centro, si fanno due vasche (su è giù per Corso Italia), e il tempo passa piacevolmente.

Se sei giovane, fuori o dentro, e nel tuo portafoglio non hai l’eco, ci sono anche ottimi ristoranti e anche qualche qualche localino danzereccio dove ritrovi ancora il clima dei film dei Vanzina (che fortuna eh?!?!)

E se sei con tuo figlio, non hai nonne o babysitter all’orizzonte, e di mondanità ne hai avuta già abbastanza?

Mandi il figlio a sciare e te ne torni sotto al piumone, approfittando di quelle fantastiche ore di libertà.

Verso l’ora di pranzo vai col marito a recuperare il figlio stravolto, lo nutri e lo cacci a fare un bel riposino pomeridiano, così hai altre due ore libere per il rilassarti.

La montagna è il posto ideale per fare un sacco di sport, ma anche per fare fantastiche pennichelle!

Nel tardo pomeriggio due vasche in centro, qualche aperitivo, e poi a cena al pub, e a nanna presto.
Ieri mattina, mentre Danny sciava, e mio marito faceva jogging, io me ne sono rimasta a letto al calduccio, a leggere.

Stavo leggevo “Felicità in questo mondo”, un libro sul buddismo, giusto una prima infarinatura, per soddisfare la mia curiosità sempre in fermento.

Ad un certo punto ho guardato fuori dalla finestra e mi è venuta voglia di fare una bella passeggiata.

Ho letto le ultime pagine del libro, mi sono fatta una doccia al volo, mi sono vestita e sono uscita.

Dopo la lettura di quel libro, avevo proprio voglia di starmene un po’ da sola, in mezzo alla natura.

Il proprietario dell’agriturismo dove dormiamo sempre, mi ha consigliato una bella passeggiata nel bosco, e io ho obbedito.

Peccato che ha iniziato a piovigginare e non avevo le scarpe giuste.

Avevo in programma di fare circa 6 km, ma dopo neanche 300 metri mi sono ritrovata a pattinare sul fango, e, taaaaac, nel fango ci sono finita sdraiata, a faccia in giù.

Forse prima di leggere il libro sul buddismo avrei mollato un urlo e sarei tornata subito a casa, parecchio contrariata.

E invece? E invece forse un pó per merito di quel libro, ma di sicuro anche grazie al mio carattere per fortuna spesso positivo, sono scoppiata a ridere da sola, in mezzo al bosco, e ho proseguito nella mia camminata, tutta zozza, ma felice.

E per fortuna che non sono tornata indietro!!!

Se fossi tornata indietro non avrei incontrato lui, il silenzio.

Non so da quanto non mi capitava di ritrovarmi in silenzio, un silenzio di quelli veri, profondi.

Mi verrebbe da dire che forse il vero silenzio è proprio quello che si sente in cima alle montagne, dentro un fitto bosco, oppure in riva al mare, quando non ci sono onde ad infrangersi sulla battigia.

Non mi capitava da tanto di ritrovarmi così, in silenzio.

Ma la cosa più bella è che in mezzo a quel silenzio così surreale, sono riuscita a non pensare a nulla.

Ho passato gli ultimi anni pensando a troppe cose, e tutte assieme.

Quante volte mi sono ritrovata ad accavallare un pensiero con l’altro, come quando cerchi di ricordarti la lista della spesa dimenticata a casa, e intanto si fanno largo nella tua mente liste di desideri di una mamma in cerca di nuove soddisfazioni, come donna.

Ci sono momenti in cui ti basta l’immagine di una mucca sul cartone del latte, per aver voglia di partire, e di mollare tutto.

Oppure tra i corridoi del supermercato incontri una donna in carriera che fa la spesa di corsa prima di tornare al lavoro, e allora inizi a pensare a quale lavoro potresti inventarti, per non togliere troppo tempo alla tua famiglia, ma per ritrovare quegli stimoli di cui anche una mamma ha bisogno.

Ho anche provato a fare yoga, ma mentre salutavo il sole pensavo all’imu
e alla tasi, e allora ho capito che non ero pronta.

Ieri, in quel bosco, mi sono sentita leggera come non mi capitava da tanto, troppo tempo.

Ieri in quel bosco sono caduta, ma mi sono rialzata, e ho capito che a volte la nostra mente è davvero troppo affollata di pensieri, e di cose da fare.

È un momento in cui sto scoprendo e riscoprendo valori e persone che avevo un pó perso per strada, a volte troppo impegnata a preoccuparmi per tutto, e per tutti.

Sento che finalmente le cose stanno cambiando e devo dire che, in questo momento, un pó di silenzio ci stava proprio bene, quasi come quel bacio sulla mano ricevuto all’improvviso mentre ieri sera scrivevo, e mio marito guidava, accanto a me.

Barbara

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