Quando si è in vacanza con i nostri figli le giornate sembrano più lunghe, molto più lunghe.
A volte si vivono momenti così diversi da loro che quando la sera si ripensa a quello che è successo nell’arco della giornata…sembra che dall’inizio di quell’altalena di emozioni sia trascorsa una settimana e non poco più di 12 ore.
Lui che si sveglia prima di te e ti tira giù dal letto? E via col primo giramento di maroni
La colazione pronta e lui che dopo la terza chiamata non arriva? E via col secondo giramento di maroni e con la prima urlata della giornata.
Lui che arriva in spiaggia e si insabbia prima ancora che tu possa spalmargli la crema protettiva? E risuona nell’etere la prima “righiata” di specie umana femminile.
Lui che anche se tu non ne puoi più di stare in acqua ed inizi ad avere freddo, non ne vuol sapere di uscire dal mare e di parcheggiare quella cavolo di tavoletta da surf almeno per la durata di un pranzo veloce? Ed ecco che scatta la seconda urlata della giornata.
Lui che non vuole più fare la sua prima lezione di tennis perchè dice che a tennis non ci sa giocare? E allora cerchi di spiegargli che è proprio per quello che si prendono le lezionioni e poi lo guardi e ti viene voglia di chiedergli se oggi ce l’ha con te o se è proprio strunz e basta, ma stai zitta e mandi giù.
tennisfotoPoi inizia la lezione, lo vedi che, tra un colpo a vuoto e l’altro, colpisce le sue prime palle, senti Federico, il maestro, che gli fa i complimenti quando lui colpisce, vedi che dopo quegli elogi lui si impegna, sempre di più.
Vedi che sorride felice e a quel punto capisci…
I bambini, specialmente negli anni della prima infanzia, vivono molto intensamente la relazione con i propri genitori e hanno un forte bisogno di sentirsi apprezzati ed amati.
Ecco perché dovremmo imparare a punire meno ed elogiare di più.
Tempo fa leggevo di un dibattito, aperto dal Wall Street Journal, in cui si diceva che più si elogiano i figli e più aumentano i comportamenti “buoni”.
Si diceva che gli elogi devono essere accompagnati anche da gesti fisici, come l’abbraccio, per stabilire o rinsaldare il rapporto tra genitori e figli.
In quel dibattito qualcuno sosteneva che le punizioni rendono aggressivi.
Sembra infatti che uno studio fatto su ragazzi con comportamenti violenti e conflittuali abbia rivelato che questi ragazzi da piccoli avevano spesso ricevuto sculacciate.
Gli stessi che sostenevano ciò, sostenevano anche che cercare di fare ragionare i ragazzi spiegando solo verbalmente le cose servisse poco come poco servono gli adulti sui pacchetti di sigarette.
Si sosteneva quindi che le punizioni servono, ma che non debbano essere né corporali né legate a divieti come non guardare la televisione o non giocare con il computer.
La punzione deve essere una cosa educativa che non deve mortificare, ma deve aiutare a crescere.
Se per esempio il bambino fa i capricci perchè non vuole mai aiutare in cucina, allora vada per un bel corso di cucina che appassioni il bambino.
Spesso certi capricci fatti e certi “no” detti, derivano da una speranza del bambino di potersi affrancare e crescere e quindi il dovere di noi genitori forse è proprio quello di cercare di capire cosa i nostri figli ci stanno chiedendo con il loro atteggiamento di sfida.
Quindi ok ai castighi, ma che siano intelligenti.
So bene che la reazione più spontanea a certi comportamenti e a certi capricci sono le sgridate, le urla e le eterne spiegazioni.
Sono mamma anche io e vi assicuro che mi arrabbio spesso e che quando succede a volte mi sentono anche i vicini, ma putroppo a volte insistere sui danni e sulle colpe suscita l’aumento della rabbia e dell’opposizione dei nostri figli.
Oggi ho avuto l’ennesima conferma che è molto meglio approvare i comportamenti corretti che stare sempre lì a criticare quelli sbagliati.
I notri figli hanno bisogno delle nostre approvazioni e dei nostri complimenti.
Non dico di non sgridarli più, per carità, ma magari ricordiamoci un pò più spesso di far notare loro anche quando sono stati bravi e facciamolo con dei begli abbracci.
Barbara

P.S.: è stata davvero un’emozione vederlo tirare le sue prime palline nello stesso campo in cui presi anche io e mie prime lezioni di tennis più di 30 anni fa…

Un bel bagno dopo la prima lezione di tennis

Un bel bagno dopo la prima lezione di tennis

 

Tanti abbracci utili e importanti

Tanti abbracci utili e importanti