Quando si nasce donne i doveri sono già moooolti di più dei diritti.

Vorremo mica paragonare il doversi radere la barba tutti i giorni ai simpatici dolori mensili, e ai 9 mesi di incintidudine, parto compreso?!

Ecco! Forse fa più male un calcio sui maroni che uno sulla patata, ma per il resto direi i maschietti sono parecchio più fortunati di noi!

Per non parlare di quando una donna diventa una donna in carriera…

Il mondo è ormai pieno di donne che comandano, ma non vorrete mica dirci che hanno vita facile vero?!

Intanto dietro ad ogni angolo c’è sempre un uomo pronto a farle lo sgambetto, a gamba tesa, e poi se queste donne non hanno la fortuna di essere ricche, quando tornano a casa si tolgono i tacchi e indossano il grembiule, senza fare una piega né per fuori né per dentro!

Quando si diventa mamme i doveri aumentano drasticamente, e i diritti vanno a farsi friggere.

Una donna che lavora non è esonerata dalle faccende domestiche, e le deve fare pure bene.

Una donna che lavora, ed è anche mamma, dovrebbe avere le giornate di 48 ore, e una flebo di redbull perennemente attaccata al braccio.

Quante volte ci ritroviamo a girare il sugo con la mano sinistra, a mandare una mail con quella destra, e ad aprire il forno con un piede?

Una donna che poi è anche una maledetta perfezionista, può anche essere nata con la camicia, ma andando avanti rischia di ritrovarcisi legata dentro quella camicia, di forza.

Ci sono donne che non realizzano, e vanno avanti così, tra doveri e doverizzazioni, col il rischio di impazzire, e di rovinare tutto quello che sono riuscite a costruire.

E ci sono donne che un giorno si svegliano e capiscono di essere arrivate al limite.

Meglio tardi che mai…

Ci sono momenti in cui il fondo lo sfiori, ma non lo tocchi, e allora ti sembra di potercela fare, e vai avanti così, cercando di dare sempre il massimo, anche quando vorresti solo chiudere le persiane e riposare un po’, anche se fuori c’è il sole.

Ci sono momenti in cui invece il fondo lo tocchi, andandoci proprio a sbattere,  e allora capisci che è arrivato il momento di cambiare qualcosa.

La famiglia conta molto, gli amici contano molto, ma anche noi contiamo.

A volte non basta un bagno caldo, a volte non basta una seduta dall’estetista, a volte serve di più…

In un mare di doveri  abbiamo il dovere di riappropriarci dei propri diritti.

Abbiamo diritto di fare ciò che ci è necessario per garantire la nostra dignità, la nostra felicità, la nostra soddisfazione.

Abbiamo diritto di realizzare i nostri progetti, e i nostri sogni, senza ovviamente violare i diritti degli altri, e senza sentirci in colpa nei confronti di niente e di nessuno.

Abbiamo diritto di chiedere aiuto quando non ce la facciamo da soli, senza vergognarci.

Abbiamo diritto di chiedere informazioni e delucidazioni, e di dire di NO, quando non ce la facciamo, quando non ci va.

Abbiamo diritto di rispondere “Non lo so“, e anche di sbagliare, di cambiare idea, e di pensarci su.

Abbiamo diritto di fare meno di quello che è il limite dell’umanamente possibile!

Abbiamo diritto di avere e di manifestare le nostre emozioni, sia quando ci va di commuoverci davanti a un film, che quando ci va di urlare solo perché abbiamo bruciato due fette di pane nel tostapane.

Abbiamo diritto di stare bene con noi stessi, indipendentemente da come stanno gli altri.

Abbiamo diritto di sentirci vivi!

Spesso le norme e le regole che vengono trasmesse da generazioni a generazioni, sono troppo rigide.

Troppi doveri, e troppo pochi diritti: se non rispetti le regole devi sentirti in colpa.

Ma chi lo ha detto?! Ma dove sta scritto?!

Bene! Da oggi non ho davvero più voglia di essere perfetta.

Da oggi mi sforzerò di andare a letto lasciando almeno un piatto sporco nel lavandino.

Da oggi voglio dedicarmi alla lettura di un libro travolgente anche se è quasi l’ora di cena, per poi chiedermi sorridendo “Ops, e adesso che non ho cucinato nulla che si mangia stasera?”

Ieri mi sono collegata al sito di Bikram Yoga e ho prenotato la mia prima lezione di prova.

Oggi ho staccato il telefono per più di due ore, senza pensare a cosa sarebbe successo se mio figlio si fosse sentito male, e io non fossi stata reperibile.

Il papà è via per lavoro? Hanno anche il numero della nonna, si arrangeranno.

Oggi facendo la mia prima lezione di Bikram Yoga mi sono sentita prima donna, e poi mamma e moglie.

Oggi appena uscita da quella lezione mi è suonato il telefono: era la maestra di mio figlio…

Mio figlio non stava bene, e io c’ero, per lui, al momento giusto.

Le mamme certe cose le sentono, e i figli anche: ha aspettato che mamma finisse le sue due ore da donna, e poi ha richiesto la mia presenza, e io sono corsa da lui, senza fare la doccia.

Ricordatevi che i doveri sono importanti, ma i diritti lo sono ancora di più.

Perché una donna felice, e realizzata, sarà di sicuro un’amica, una compagna e una madre più serena.

Besos

Barbara