Oh perdindirindina, Barbara sta di nuovo dando i numeri!!!

Effettivamente, leggendo il titolo di questo post, sarebbe facile pensare che mi sono completamente rimbecillita (un po’ lo sono sempre stata), ma vi assicuro che, dietro questo titolo, esiste un pensiero logico, e ora cercherò di spiegarvelo.

Fino a qualche giorno fa ero a Venezia, da mia mamma, e una mattina sono andata in libreria con mio figlio.

La libreria di Venezia vende anche un sacco di giocattoli, e quindi Danny, quando lo trascino dentro, a volte si illude, ma quell’illusione dura poco  🙂

L’ultima volta a lui ho comprato il libro dei Minions, e io mi sono persa tra scaffali, e tavoli.

Mi piace prendere in mano i libri, guardare le copertine colorate, leggere le trame, e sentire il profumo della carta.

Ho provato a leggere un i book, ma non mi è piaciuto per niente: io il libro devo toccarlo, sfogliarlo e annusarlo.

E poi devo poter fare le orecchie alle pagine, al posto di mettere il segnalibro, sennò non mi piace!

Mentre curiosavo tra i libri, mi è capitato tra le mani questo libro piccino, molto piccino.

mindfulness

Avevo già sentito parlare di mindfulness, ma ne sapevo ben poco.

Dopo aver letto questa copertina, avevo deciso che volevo saperne qualcosa di più, e quindi me lo sono comprato.

Lo sto ancora leggendo, perché me lo voglio assaporare pian pianino, e perché dentro il libro ti spiegano come fare certi esercizi di respirazione.

Prima di continuare a leggere il libro, ho deciso che voglio imparare a respirare.

“Quando sei in viaggio, è sicuramente utile sapere dove stai andando, ma ricorda: la sola e unica cosa che davvero conta è il passo che stai facendo ora. E’ solo e unicamente questo”

“Il segreto per stare bene, psicologicamente e fisicamente, è racchiuso nella parola stessa, mindfulness, attenzione piena: al momento presente, a ciò che stiamo facendo qui, e o ora”

Questa due frasi sono scritte dietro questo piccolo libro, e sono due grandi frasi.

Io sono l’esempio vivente del NON mindfulness.

Io guardo la tv, e penso a cosa devo fare dopo.

Io leggo, e penso a cosa devo fare dopo.

Io scrivo una mail, e penso a cosa devo fare dopo.

Io gioco con mio figlio, e penso a cosa devo fare dopo.

E’ vero che noi donne siamo in grado di fare più cose in contemporanea, a differenza dei poveri uomini, hihihi, ma è vero anche che a tutto c’è un limite.

Scrivere un sms con la mano destra, girare il sugo con la mano sinistra, e cercare di raccogliere lo straccio che è caduto per terra, con l’alluce e l’indice del piede destro, alla lunga può diventare pericoloso!

Fare sempre troppe cose tutte assieme, può portare a livelli di stress difficili da recuperare.

Ve lo dico iooooooooooooooo

Cretemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Cribbioooooooooooooooooooooo

Ho finito lo Xanaxxxxxxxxxxxxxxxx

Vabbè, ora torniamo seri.

E quando uno è stressato cosa fa?!

Alza la voce, si arrabbia, reagisce molto male a piccole provocazioni, perde facilmente la pazienza con grandi e piccini, e rischia di mandare a remengo rapporti di lunga data.

E quindi?

E quindi poi succede che ti chiedi come mai tuo figlio durante le vacanze sia stato così irrequieto, così arrogante, e così indisponente, e poi ti guardi allo specchio e ti dici: “Toh! Guarda che signora irrequieta, arrogante, e indisponente!”

E allora inizi a capire, e ti si illumina la famosa lampadina.

“Se urlo a mio figlio di non urlare, forse è normale che non obbedisca”.

E allora prendi in mano il tuo nuovo libricino verde (verde speranza) e rileggi il primo esercizio sulla respirazione:

“INspira contando fino a 6, trattieni il respiro per 2, ed ESpira contando, piano, fino ad 8”

Forse se imparo a fare una cosa alla volta, concentrandomi su quello che sto facendo in quel momento, senza pensare ad altro, magari riesco a rallentare un attimo, a liberarmi un po’ la mente, e a respirare.

Eh sì, perché quando vivi in una città come Milano, a volte non ti rendi neanche conto di essere in apnea, ma chi ti è vicino lo sente, e finisce per copiarti, nei tuoi peggiori atteggiamenti, frutto di tante prolungate apnee.

E se qualcuno è stressato di suo, e non perché ha copiato te?!

A maggior ragione dovrai essere proprio tu a dare il buon esempio, facendo vedere come sei diventata brava a non perdere più la pazienza 🙂

“Non vi piace l’arroganza? Notate l’arroganza in voi stessi. Non vi piace l’aggressività? Siate gentili. Non vi piace chi si lamenta? Osservate quando lo fate voi, e fatevi un favore: ancoratevi al respiro, e, con pazienza, ricominciate da capo”

Ecco un’altra frase che ho letto da poco, ma che ho già imparato a memoria!

Penso di aver respirato di più nell’ultima settimana, che negli ultimi 45 anni, e sto decisamente meglio.

Quando sei piccolo a volte ci sono degli atteggiamenti dei tuoi genitori che ti danno fastidio, e quando sei grande, spesso, quegli atteggiamenti diventano i tuoi.

Strana la vita eh?!

Però la consapevolezza di certi meccanismi dovrebbe aiutarci a modificarli no?!

E quindi da oggi provate a capire quali sono gli atteggiamenti che più vi danno fastidio, nelle persone che amate, e chiedetevi se quegli atteggiamenti, magari, li avete anche voi, nei loro confronti.

Ecco perché diventa molto importante guardarsi allo specchio, prima di scagliare la famosa pietra!
“Se tu sei arrogante con me, io sono arrogante con te”

” Se tu non sei gentile con me, io non sono gentile con te”

” Se tu alzi la voce con me, io urlerò più forte, in modo che tu possa sentirmi”

E’ un momento storico difficile, per tutti, ma se permettiamo a certi stupidi atteggiamenti, di mettere in pericolo anche gli affetti più importanti, allora siamo veramente alla frutta.

Qualcuno deve pur provare ad interrompere questa inutile e pericolosa reazione a catena.

Forse che fosse che noi donne, nate per fare le mamme, e le infermiere, siamo le persone più giuste per farlo 🙂

Proviamoci!

Besos

Barbara