Era un pò che pensavo di aprire un blog anche se non sapevo bene di cosa si trattasse. Se devo essere proprio sincera sincera… non sono mai stata una frequentatrice di altri blog quindi dal poco che avevo visto e letto sapevo solo che i blog di solito parlano di moda, di look.

Aiuto ! Io di moda e di look non ne so proprio nulla, non mi è mai interessato cosa va di moda e cosa fa trend: io compro quello che mi piace e che le mie tasche si possono permettere ed esco quasi sempre in jeans.

Ho gli armadi pieni di vestiti, maglie, gonne e tante altre cose che però non uso mai ! Mi sa che per anni ho sofferto della sindrome da shopping compulsivo, ma per fortuna gli attacchi mi venivano sempre nei pressi di Zara o di qualche mercato rionale quindi non facevo grossi danni. Poi mi è capitata una di quelle giornate in cui decidi di entrare fisicamente nel tuo armadio per fare ordine: ho trovato talmente tante cose che non ricordavo di aver comprato che all’improvviso…sono guarita ! Un pò come quando fai ipnosi e smetti di fumare in 40 minuti (lo ha fatto mia mamma ). Ecco ! Sono rimasta ipnotizzata dalla quantità di vestiti e accessori che ho e che non metto e ho deciso di non comprare più nulla, o quasi.

Ma torniamo al perchè di questo blog e del suo nome. Visto che di blog che parlano di moda ce ne sono tantissimi e visto che io di moda non ci capisco un tubo…ho deciso che nel mio blog avrei fatto quello che da un paio di anni facevo in Facebook ossia…un pò di tutto.

Detto così so che non è bello, ma non è colpa mia se qualcuno mi ha disegnata così: casinara e senza un filo logico. Io di logico ho ben poco: sono un’impulsiva, sono molto razionale (anche troppo!) ma poco logica. Non mi piace ragionare troppo sulle cose anche perchè se lo faccio… finisce che faccio i danni.

casalingafotoSono una curiosa e mi piace intraprendere sempre nuove avventure. Fino a 8 anni fa sapevo cucinare un piatto di pasta e facevo insalatone di tutti i tipi, poi il mio attuale marito è venuto a vivere con me e siccome lui sapeva cucinare bene e io no…prima mi è scattato l’orgoglio e poi ho scoperto in me una nuova passione: quella per la cucina. Ho iniziato a farmi dare le ricette dalle amiche e a comprare libri di cucina ovunque e di tutti i tipi. Pian pianino ho scoperto che anche una casalinga disperata come me può imparare a copiare ed eseguire le ricette degli altri e allora ho iniziato a condividere i miei piccoli miracoli su Facebook (per me aver imparato a cucinare è un miracolo!)

Per me Facebook era uno sconosciuto fino a 2 anni fa poi mio figlio, che non si ammala mai, ha avuto varicella e l’influenza e io mi sono ritrovata chiusa a casa con lui per 2 settimane (ho il doppio cognome ma non mi posso permettere una tata fissa!) e quando non avevo più armadi da riordinare e angoli da lucidare…ho scoperto lui, “faccia da libro”.

Ho iniziato così a condividere la mia nuova esperienza da mamma con tutte le gioie e i dubbi che una neo mamma vive quotidianamente e continuo a farlo anche ora che di neo mi è rimasto solo quello grosso che ho dietro al collo.

ballofotoQuando vedi che se pubblichi una ricetta o se scrivi quello che ti passa per la testa, tanti nuovi e vecchi amici ritrovati ti commentano e di spronano a continuare a scrivere…ti viene un dubbio: forse che forse che agli altri importa qualcosa di quello che dico e che faccio ?! Inizi a sentirti un pò più importante, utile…senti che il tuo entusiasmo diventa contagioso e che a volte riesci a fare sorridere qualcuno che forse quel giorno non aveva proprio voglia di sorridere. Le tue giornate ti sembrano meno monotone perchè, diciamocelo, ma quando diventi mamma le giornate diventano un pò più monotone di prima no ?! Piene e frenetiche, ma a volte monotone.

Hanno iniziato a fermarmi e a scrivermi in privato per ringraziarmi, per dirmi che quando mi leggono metto allegria. Sarei falsa se non vi dicessi che per una come me, che ha fatto del suo entusiasmo una professione, sentirsi dire cose del genere è gioia pura. Poi un giorno ho pensato che di quei 2000 “amici” di facebook magari a molti faceva piacere essere bombardati dalle mie foto e dalle mie parole, ma magari a molti altri no e allora !? Allora ho pensato di aprire un blog dove chi vuole può essere contagiato dal mio entusiasmo e sommerso di foto e parole e chi non vuole…può evitare me e la mia grande voglia di condividere tutto ciò che amo e che mi aiuta a stare meglio.

Perchè il nome “Temperate i tacchi”? E’ più di 20 anni che organizzo eventi di tutti i tipi per clienti di tutti i tipi, ma c’è qualcosa che accomuna tutti gli eventi che organizzo: la musica. La musica nei miei eventi non deve mai mancare: può essere musica classica, rock o funky, ma la musica ci deve essere. La musica fa bene, la musica fa viaggiare, la musica distrae, fa dimenticare o fa ricordare e a volte…fa ballare ! Amo ballare perchè ballare mi fa lo stesso effetto della musica…ovvio !

Ultimamente alla fine dei miei inviti che pubblicavo su facebbok aggiungevo “temperate i tacchi”. All’inizio quella scritta voleva dire semplicemente “siete pronte a ballare?”, ma poi pian piano ha assunto altri significati.

scarpeoto“Temperate i tacchi” per me vuol dire che bisogna affrontare la vita di petto, con grinta, bisogna vedere il bicchiere sempre metà pieno e mai metà vuoto. Si può temperare i tacchi, ma uscire con le ballerine, non cambia nulla: è lo spirito che conta. Sono una grande entusiasta e sono felice di esserlo. Anche io ho i miei momenti no, per carità, anche io ho le giornate che nascono storte, ma cerco sempre di raddrizzarle. Guardo mio figlio che mi sorride, mi crogiolo al caldo della nostra casa mentre fuori fa freddo, chiamo mia mamma e ci parlo, penso a tutti gli amici che ho e che mi vogliono bene, penso a mio marito che, come me, è un “rompino”, ma ci amiamo. Penso a tutte le cose belle che ho, mi ricordo che sono molto fortunata e allora torno a sorridere. I problemi ci saranno sempre, ma se si impara ad affrontarli con una forza positiva…si risolvono, e se non si risolvono bisogna rassegnarsi e confidare sul fatto che dopo aver toccato il fondo…si può solo risalire.

“Temperate i tacchi” sono io, la mia follia, il mio entusiasmo, la mia voglia di condividere e di strappare un sorriso a qualcuno…quando ci riesco. Se la mattina ci si sveglia di cattivo umore e si inizia la giornata pensando che sarà una brutta giornata…quella sarà davvero una brutta giornata. Se invece si pensa che la giornata è iniziata storta, ma che noi sapremo come farla diventare una giornata positiva…lei lo diventerà !

Se vi va, leggete questo libro e capirete…

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