Quando uno degli amichetti di tuo figlio viene a giocare da te dopo scuola, si ferma a cena e anche a dormire…
Quando vedi quei due bambini giocare assieme, mangiare assieme e addormentarsi assieme…
Quando vedi quelle due testoline bionde che dormono, vicine, e si somigliano così tanto…
Quando li vedi alzarsi assieme per fare colazione assieme, felici…
Una domanda te la fai no?!
Ma aver fatto un figlio solo e sapere che molto, ma molto probabilmente, figlio unico resterà, è una scelta così sbagliata?
Ci ho pensato tante volte, e forse un piccolo dubbio mi resterà sempre, ma per ora la mia risposta è :”NO”
Premetto che ho una grande ammirazione per chi ne fa due e una quasi devozione per chi ne fa tre (non parliamo neanche di chi ne fa quattro o più perchè secondo me andrebbero santificati)
Ma io? 
Io conoscendo bene me, i miei limiti e la mia esperienza da figlia unica, sono felice di averne fatto uno.
Prima di tutto non ho una grande pazienza e quindi, vedendo che spesso a volte faccio fatica anche con uno, so bene che con due non sarei in grado di trattenermi.
Finirei con l’arrabbiarmi troppo spesso, dando fuoco alle ugole.
E poi diciamocelo, ma molto dipende anche dai genitori dei figli unici.
Se uno ha un figlio solo e lo tiene sempre a casa, da solo, è un conto, ma se uno ha un figlio unico e, come ha sempre fatto mia mamma con me e come sto cercando di fare io con Danny, spesso invita gli amichetti a giocare o manda il figlio a giocare dagli altri, i figli unici non crescono diversamente dagli altri bambini, anzi…
Io non ho mai avuto un fratellino o una sorellina con cui condivere giochi, spazi e confidenze, e quindi ho imparato presto ad arrangiarmi da sola.
Appena finito il liceo a Venezia son venuta a vivere a Milano, da sola, e ho imparato a stare bene, da sola, da subito.
Sarà un caso, ma molte delle amiche con sorelle o fratelli, come sono andate via di casa, si sono fidanzate e hanno sempre avuto un fidanzato accanto, senza mai riuscire a stare da sole.
Io non ho mai sentito la necessità di aver un uomo al mio fianco.
Se avessi trovato quello giusto bene, sennò amen.
Prima di conoscere mio marito ho vissuto da sola per anni, senza sentirmi sola (e come stavo bene da sola! Hihi)
Danny se ha un amico in casa è felice, ma se è da solo o gioca con me o gioca da solo, senza problemi.
Quando sono venuta a vivere a Milano all’inizio avrei voluto condividere casa con un’amica, ma poi mio papà mi fece un ragionamento e io cambiai idea.
“Dammi retta figlia mia: vai a vivere da sola e quando hai voglia di compagnia alza il telefono e invita i tuoi amici. Se vai a vivere con un’amica non potrai mai stare da sola, anche quando ne avrai voglia”
Che dire? Aveva ragione il mio papi.
Ho vissuto da sola per quasi 15 anni.
Quando avevo voglia di amici li invitavo a pranzo, a cena o dopo cena.
Spesso però sceglievo di  starmene da sola davanti ad un libro, ad un bel film o in vasca da bagno, in mezzo alle mie candele profumate, alla vaniglia.
Passato metà della mia giornata in università e quindi quando tornavo a casa avevo voglia di silenzio.
Nella società di oggi se hai un fratello su cui contare è sicuramente un bene, ma se anche impari ad arrangiarti da solo, male non fa.
E poi un figlio unico è più facile da “parcheggiare” da una nonna, dalla tata o dagli amici.
Con un figlio si riesce a non trascurare la coppia e a tenersi qualche spazio per sé.
E per finire nel modo più realistico possibile…i figli costano, o no?!
Amiche mie che avete tanti figli e per una giornata volete “sbarazzarvi” di uno di loro, sappiate che io amo prenderli in prestito.
Basta che siano come i boomerang: devono partire da un punto e lì devono tornare.
Besos
Barbara (mamma in affitto, per massimo 24 ore)
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