Ieri stavo navigando a vista su facebook , come mi capita spesso di fare, e leggi un po’ cosa ti trovo:

Chi ha un brutto carattere è più intelligente!”

“Vi lamentate spesso? Siete musoni, scontenti, brontoloni e incazzosi? La brutta notizia è che potreste perdere qualche amico prima o poi, o magari la fidanzata.

La buona notizia, che potrebbe farvi guadagnare punti, è che siete più intelligenti di altri”.

Evvvvvai! Queste sì che sono belle notizie da dare quando fuori piove a catinelle, e chi legge è una meteoropatica convinta.

Secondo  me in un’altra vita ero un mulino, perché solo così si può spiegare come mai a me girino così tanto quando scendono sti fiumi d’acqua, ops.

Fermo restando che di perdere la fidanzata non mi importerebbe molto, visto che sono circa felicemente sposata con un uomo, sono stata però felicissima di leggere che, secondo uno studio dell’università americana di Harvard, le persone dal cosiddetto “caratteraccio” avrebbero un cervello più sviluppato, maturo ed evoluto rispetto ai tipi sempre solari, sorridenti e disponibili.

So a cosa state pensando: state pensando che io sono sempre “solare, sorridente e disponibile”.

Sbagliato!

Sbingo (alias: non bingo!)

Io sembro “sempre solare, sorridente e disponibile”, ma sotto sotto, e neanche così tanto sotto, io ho davvero un brutto caratteraccio, e chi mi conosce bene lo sa.

Ma cosa vuol dire esattamente avere un brutto carattere?

Dicono che per essere qualificata come persona avente un brutto carattere, bisogna avere almeno 2 delle seguenti caratteristiche:

1) Intolleranza verso tutto e tutti o quasi, talvolta anche verso se stessi, e tendenza a non tenersi per sè questa sensazione.

Intollerante io?

Avete presente quel film del terrore dove lui raddrizzava sempre gli asciugamani appesi in bagno? Ecco, io sono così, anzi, peggio.

Io non tollero il disordine, non tollero chi urla, non tollero i rumori improvvisi, non tollero essere svegliata le poche volte in cui crollo fuori orario, non tollero chi mi rivolge la parola con sfumature di aggressività (sono permalosissima e mi sento subito attaccata), non tollero i cibi troppo piccanti e le cose “slimegose” (trippa, certi tipi di funghi, e tutte quelle cose che al palato risultano troppo “scivolose”).Potrei stare qui fino a domani ad elencare le cose che non tollero, ma mi limiterò ad aggiungere che non tollero chi non sa stare composto a tavola, chi dice troppe parolacce (ecco perché a volte non tollero neanche me stessa), e chi ce l’ha con i regali riciclati (sono utilissimi!) 

E quindi?

E quindi la caratteristica numero 1 è mia, CELO (“ce l’ho”, come si diceva quando si faceva scambio di figurine)

2) Irascibilità facile, da aggiungere alla convinzione che se ci si arrabbia, o ci si infastidisce, non è colpa nostra, ma di tutti gli idioti che ci circondano.

Io di solito giro in bici o in scooter, ma oggi diluviava e avevo due appuntamenti importanti che non potevo rimandare, e quindi sono stata in giro con la mia nuova macchina, usata, tutta la mattina.

Vi assicuro che mi sono dovuta trattenere, ma avrei tanto voluto fare all’amore con il mio clacson, sdraiandomi su di lui per non mollarlo più.

Ma fatemi capire una cosa: quando piove gli idioti escono tutti assieme dalle loro case e salgono sulle loro macchine per andare in giro con telefonino fisso in mano, guardandosì le punte delle scarpe invece che la strada, e aspettando che i semafori diventino arancioni per ripartire?

L’intolleranza è davvero la parte peggiore del mio brutto carattere, e l’irascibilità ne è la prima e ovvia conseguenza.

Se penso a quante volte ho urlato dietro a mio marito perché io odio le radio dove parlano di continuo e lui invece, appena sale in macchina, si sintonizza su quelli dello Zoo di 105 mentre nostro figlio, spesso seduto dietro, li ascolta, ride, e ripete…

E oggi cosa ho fatto? Oggi in macchina, attraversando la città, ho capito che la radio fa molta compagnia, e quando parlano non mi da più così fastidio, anzi.

Mica è colpa mia se di solito giro in scooter e quindi la radio per me è solo una lontana sconosciuta.

Non ditelo a mio marito, ma oggi, ad un certo punto, ho tolto il mio cd dal lettore, mi sono sintonizzata su quelli dello Zoo, e ho pure riso, come una matta.

Direi che alla 2) posso quindi rispondere di nuovo CELO, e siamo già a due, ma andiamo avanti.

3) Difficoltà a sorridere e frase tipica preferita : “Guarda oggi lasciami perdere che sono di cattivo umore”.

Eh no! Questa caratteristica per fortuna non è cosa mia: posso essere di cattivo umore, ma un motivo per sorridere lo trovo sempre.

Posso incavolarmi e/o essere triste, ma una volta che mi sono sfogata picchiando, o bagnando un cuscino, di solito mi passa.

Però due caratteristiche sono mie, e quindi io il brutto carattere ce l’ho davvero, eccome!

E quindi?

E quindi come vi accennavo prima, mi consolo da quando, ieri, ho scoperto, che una recente analisi scientifica, fatta su scimmie e scimpanzè, ha dimostrato che le persone aggressive, irritabili, e perennemente di cattivo umore, brontolone, bisbetiche, scontente, lamentose, suscettibili e musone, sono più intelligenti e portate alla leadership, in quanto dotate di una natura più avanzata, proprio grazie alle “doti” sopracitate.

La stessa analisi scientifica dice anche che, al contrario, la tendenza ad essere buoni, tolleranti, accondiscendenti, gentili, disponibili, sempre positivi, di buon umore e col sorriso tatuato in faccia, è simbolo di un atteggiamento più infantile e remissivo.

Forse però, ripensandoci, io ho un brutto carattere, ma non sono perennemente di cattivo umore, non sono bisbetica, e non sono lamentosa e musona.

E, se vogliamo proprio dirla tutta, a volte sono fin troppo disponibile, anche con chi non se lo meriterebbe, e spesso sembra che io abbia il sorriso tatuato in faccia.

In effetti, se dovessi fare outing, devo ammettere che non mi sento così intelligente, anzi…

Cavolo, avevo iniziato a scrivere convinta che le ultime 24 ore mi avessero trasformato in un genio, e stavo già mandando il mio curriculum alla Nasa, e ora?

Ora vado a farmi una doccia e un caffè, così torno coi piedi per terra, ed evito di prendere sonno, in questa giornata uggiosa.

Besos

Barbara