Dal salone alle montagne russe: complicità mamma

Mi sembra di essere appena uscita da un frullatore!
Ultimamente sono andata a parlare con una comportamentista (non sono nata mamma, e quindi sono sempre alla ricerca di buoni consigli),

Un tuffo nel passato e un ricordo per il futuro

 
Ieri Danny, causa post elezioni, non aveva scuola.
Il fine settimana sono stata in Puglia con mio marito per seguire il cantiere, e Danny è rimasto a Monza con la nonna.
Avevo voglia di passare una giornata col mio cucciolo.
Avevo voglia di una giornata leggera.
Dopo un fine settimana di appuntamenti, conti, numeri ed infiniti ragionamenti…avevo bisogno di resettare il cervello.
Potevo forse trovare soluzione migliore di una bella giornata a Gardaland?
Io amo Gardaland
Io amo tutti i lunapark
Ogni tanto mi sento più figlia che mamma.
Essere figlie è più facile, e lo capisci solo quando diventi mamma.
I ruoli principali, che si interpretano in una vita, sono quelli di bambino, adulto e genitore.
Il bambino nasce, cresce, ubbidisce, ascolta, inventa, crea e gioca
Finita la fase del bambino si passa lentamente a quella dell’adulto.
Qualcuno desidera diventare subito adulto e autosufficiente, per non dover più accettare gli ordini.
Spesso quando diciamo NO a qualcuno non lo diciamo alla persona che abbiamo davanti, ma ci prendiamo una rivincita per tutti i NO che sono stati detti a noi…
Quando siamo bambini c’è qualcuno che si occupa di noi, ma quando diventiamo adulti dobbiamo imparare ad arrangiarci, e gran parte della nostra libertà va a farsi friggere.
A volte è quasi più facile occuparsi degli altri che di noi stessi, ed ecco che diventa quasi più naturale essere genitori che adulti…
Il trucco è quello di imparare ad entrare in tutti i tre ruoli ed essere poi capaci di passare da un ruolo all’altro, quando l’occasione lo richiede.
Devo dire che il ruolo che mi riesce meglio è quello di bambina.
Quando sono Danny spesso faccio un tuffo nel passato.
Tornare bambini vuol dire sentirsi più leggeri, anche se solo per un paio di ore.
Ieri mi sono sentita così: leggera!
Avevo bisogno di staccare la spina e di sentirmi come quando ero piccola, quando qualcuno si occupava di me e non avevo nessuna preoccupazione se non quella di dire cosa avrei voluto mangiare a pranzo, o a cena.
Bei tempi quelli…
Bellissimi tempi anche questi, ma ovviamente quando diventi genitore i pensieri aumentano, in numero e intensità.
Uno dei miei pensieri di ieri è stato quello di creare un ricordo in più per il futuro.
Un ricordo per lui, e un ricordo per me.
I ricordi sono importanti, e una giornata a Gardaland non si dimentica facilmente.
Io di quando ero piccola non ho tanti ricordi.
Ho sempre avuto una pessima memoria io, ecco perché vivo con i post-it
Ma le giornate passate con la mia mamma al Lunapark dell’Eur di Roma me le ricordo, eccome se me le ricordo.
Quando ero piccola ho vissuto un po’ a Roma e spesso mia mamma mi portava in questo Lunapark grandissimo che c’era all’EUR, non lontano da dove aveva il bar mio papà
Forse quel Lunapark non era poi così grande, ma io me lo ricordo enorme.
I ricordi sono importanti, specialmente quando sono così lontani, ma rimangono così intensi, e scaldano il cuore.
Grazie mamma.
Grazie perché è per merito dei ricordi che ho con te che ho capito quanto sia importante generarne altri, per il mio Danny.
Barbara

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