Unfashion blogger

 

Ci sono giorni in cui ti svegli, apri gli occhi, ma quelli rimangono chiusi.

Ci sono giorni in cui ti alzi dal letto e cammini, ma l’80% del tuo corpo rimane sdraiato.

Libro da colorare o favola per due?

La nuova scoperta, italiana, è che colorare rilassa, anche gli adulti.

All’estero è da anni che lo dicono, ma a noi a certe cose piace arrivare con calma, con molta calma 🙂

Sembra proprio che colorare abbia un effetto antistress e possa essere considerata una vera e propria forma di terapia.

Cous cous di primavera

 

Sarà la primavera, ma io in questi giorni ho voglia di mangiare piatti colorati

Un paio di sere fa ho avuto l’inaugurazione di “Le fate ignoranti“, un nuovo spazio, a Milano, dove venderanno i miei orecchini Gipchic per le prossime due settimane.

Ho lasciato i miei uomini a casa, e mi sembrava brutto lasciarli a digiuno, ma avevo un po’ di cose da fare per l’inaugurazione, e non avevo né il tempo né la testa per mettermi a cucinare.

Ed ecco che mi è venuta l’idea: faccio il cous cous di primavera con le verdure.

In verità questo cous cous si può fare anche in inverno, ma i colori mi ricordano tanto la primavera, e secondo me questo piatto può essere anche un’ottima alternativa all’insalata di riso, da mangiare a temperatura ambiente, magari anche in spiaggia.

Iniziamo come sempre dagli INGREDIENTI:

tutte le verdure che amate di più, e che magari vi sono avanzate, in frigo

Io di solito uso: cipolle, carote, zucchine, melanzane e pomodorini.

Cous cous (io uso quello integrale)

olio, sale

E io uso la cuccuma che mi piace tanto, messa alla fine, a crudo (la mia amica Stefania dice che fa tanto bene!!!)

imageQuando avete tutto INIZIAMO: tagliate a tocchettini tutte le vostre verdure e le mettete in una grande padella.

Aggiungete sale (non olio, che metterete dopo a crudo), coprite, e lasciate cucinare a fuoco bassissimo per almeno 1 ora (rigirando ogni tanto). Io cucino anche 1 ora e mezza, dipende da quanta verdura usate.

Quando è pronto aggiungete un filo di olio a crudo, e la cuccuma (se vi piace), e il gioco è fatto.

Mentre la vostra verdura si raffredda un pochino, preparate il cous cous, per il quale ci vogliono giusto 5 minuti.

Basta mettere il cous cous che vi serve in un pentolino, stemperarlo con un filo di olio, aggiungere acqua salata bollente, mescolare, e lasciarlo riposare, coperto, per 5 minuti.

Buone pappe, e buona primavera!

Barbara

 

Sentirsi a casa a 962 km da casa

Oggi faccio parlare le immagini e mi dispiace di non poter far parlare anche i profumi, i sapori e il rumore dei battiti del mio cuore.
Atterrare a Bari sabato pomeriggio, trovare ad aspettarmi mio marito che non vedevo da una settimana, andare con lui sul nostro terreno e berci una birra al tramonto nel cantiere della nostra futura casa, in veranda,è stata un’emozione lunga, intensa.
Dopo il brindisi è arrivato un abbraccio, forte: il nostro desiderio si sta avverando.
Amo le lacrime che sanno di gioia.
Spero di essere capace di piangere di gioia fino a quando avrò i liquidi per farlo.
Vedere il viso di nostro figlio appena nato, vedere il sorriso di mio marito mentre mi infilava la fede a Las Vegas e intravvedere la nostra casa in mezzo agli ulivi, arrivando dal tratturo (stradina che porta a casa nostra), sono state le tre emozioni più forti della mia vita.
Avevo già fatto una casa a Milano seguendo il cantiere giorno per giorno, ma allora ero da sola.
C’era tutta la passione del mondo per la mia prima casa, ma non c’era l’amore per mio marito e per nostro figlio, per i due uomini con cui vivrò la Puglia con i suoi colori, i suoi sapori e le emozioni che solo certi posti e certe persone ti sanno dare.
Siamo passati, senza preavviso, a salutare la coppia che ci ha venduto il terreno e siamo rimasti a chiacchierare sotto alla loro splendida vite bevendo latte di mandorle.
Ti fanno sentire a casa qui.
Non hai bisogno dei soliti due o tre giorni per ambientarti.
Qui appena atterri, sali in macchina, abbassi i finestrini, respiri il profumo degli ulivi e ti senti subito a casa.
C’è solo un problema in questa terra baciata dal sole e accarezzata dal mare e dal vento: sia mangia troppo bene e soprattutto troppo.
La prima sera siamo finiti da Pasqualino a Torre Santa Sabina e in due ci siamo fatto fuori un kg e mezzo di carne tra bombette e montebianco (tagliata di lattone, vitello giovane, cotto nel vino bianco e poi grigliato e ricoperto di rucola e grana fuso).
E la seconda sera orecchiette, bombette e purè di fave con la cicoria.
Ma come si fa a resistere a questi sapori e al loro modo di proporteli?
E poi dopo cena un salto a Cisternino da Vittorio al “C’eravamo tanto amati”, per bere l’ultimo drink con gli amici che in Puglia le radici le hanno già messe.
Amo la Puglia, amo questi luoghi che mi mettono una tale pace che solo qui riesco a stare quasi 72 ore senza litigare con mio marito.
Amo mio marito che ha deciso di affrontare con me questa avventura e i vari sacrifici che dovremo fare per realizzare un grande sogno.
Amo nostro figlio che avrà la fortuna di poter vivere questi fantastici luoghi.
Amo il vento che in questo momento mi sta ingarbugliando i capelli mentre scendiamo al mare per fare l’ultimo bagno, prima di tornare al nord.
Amo la mia vita.
Amo, più di ieri e meno di domani.
Barbara
 

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