Qual’è il sogno di ogni mamma?!

Che suo figlio sia felice

Qual’è l’incubo di ogni mamma?

Che i figli crescano, non ci bacino più, e che ci lascino presto 🙁

E quindi?

E quindi noi mamme facciamo spesso il possibile per renderli felici, magari pensando che così non ci lasceranno mai 🙂

E se i nostri figli non sono felici?!!

Noi mamme ci sentiamo subito imperfette 🙁

Ecco il vero problema di noi mamme italiane (io parlo per me, ma siccome so che siamo in tante, facciamo che oggi generalizzo, per sentirmi meno sola nella mia cretinaggine)

Il vero problema di noi mamme italiane è che leghiamo il nostro senso di “mamme perfette” alla “felicità” dei nostri figli.

Peccato che il compito di noi genitori sia quello di essere AFFIDABILI e non PERFETTI

In che senso?

Nel senso che la perfezione non porta a nulla di buono e che spesso è proprio quando non facciamo felici i nostri figli che dimostriamo di essere affidabili!!!
E’ dura da capire, lo so, ma ci sto provando anche io ora, quindi abbiate un pò di pazienza…

Nostro figlio dice che non ce la fa a fare una cosa e noi lo aiutiamo.

Nostro figlio ci rimane male per una cosa e noi lo consoliamo.

Nostro figlio chiede una cosa e, a meno che non sia una cosa complicatissima, o costi una salassata, noi lo accontentiamo.

Cosa non faremmo per vederli felici, e per ricevere un abbraccione in più?!?! Niente

Giusto?

SBAGLIATO!!!!

E’ da anni che frequento coach, e leggo libri.

No, no, non sono nata imparata, ma sono una precisina CC (lascio a voi interpretare le due CC) e quindi voglio sempre cercare di capirci il più possibile, per limitare gli sbagli, o almeno per provarci.

Aiutare sempre i nostri figli, e tentare di consolarli quando li vediamo soffrire, è una benemerita CAZZATA (sorry, ma quando ce vò ce vò)

I bambini devono imparare subito a far fronte alle prime piccole frustrazioni, perchè le prime sono in un mondo protetto, non pericoloso.

Non arriva il regalo tanto desiderato? Non viene più l’amichetto a giocare? Non si trovano i biglietti per quello spettacolo che gli piaceva tanto?

AMEN

Bisognerebbe imparare a dire loro: “Mi spiace amore”, senza doverli per forza consolare, sopportando di vederli tristi per 5/10 minuti, perchè tanto poi passa, tutto passa, anche quando sembra che non passerà mai…

E’ tutto l’inverno che guardiamo i film di Harry Potter, perchè gli avevo promesso che quest’estate, prima di andare al college, sarei andata a Londra con lui un paio di giorni, e lo avrei portato a visitare gli Studios della Warner Bros dove hanno girato tutti gli 8 film.

Prenoto il college per due settimane, prenoto l’hotel per tre notti, prenoto i voli, ma non prenoto la visita agli Studios 🙂

“Che fretta c’è” penso, “quelli posso prenotarli anche all’ultimo”

SBAGLIATO!

Faccio per comprare i biglietti una settimana fa, due giorni prima di partire per Londra, e trovo la scritta “tutto esaurito” in tutti i siti possibili immaginabili !!!

Ero in Puglia, a letto, ed era quasi mezzanotte.

Fuori faceva un bel freschetto, e un piacevole venticello entrava dalla finestra, ma io sudavo, sudavo come se fossi stata al ventunesimo chilometro di una maratona (e io non corro, mai)

Io, aspirante MAMMA PERFETTA, non avevo prenotato prima la visita agli Studios di Harry Potter e ora non trovavo più i biglietti?!?!?!?!?

Cosa avrei detto a mio figliooooo !?!?!? PANICOOOOOOO, INCUBOOOOOOOO

Quella notte ho visitato tutti i siti che contenevano la parola “Harry Potter”, ho scritto almeno 20 mail di richieste disperate, e mandato whatsapp a tutti quelli che pensavo avrebbero potuto aiutarmi.

Credo di non essermi sbattuta così tanto neanche quando ero senza lavoro, anche perchè per me io NON CHIEDO MAI NULLA (classico difetto delle pseudo Wonder Woman in pantaloni e senza mantella)

“Amore mi sa che non andiamo da Harry Potter sai… C’è pericolo attentati, hanno chiuso gli Studios”

Ho passato mezza notte a cercare i biglietti e l’altra mezza a cercare di capire cosa avrei potuto dire a mio figlio la mattina dopo, al suo risveglio.

Non sono programmata per mentire, e quindi ho detto la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.

“La mamma è una cretina e non ha comprato i biglietti prima, e ora non ci sono più”

Non voglio dirvi la faccia che ha fatto Danny fino a quando, attanagliata dai sensi di colpa della classica “mamma non perfetta”, gli ho promesso che saremmo tornati a Londra solo per gli Studios e che in quei tre giorni gli avrei fatto fare un sacco di altre cose belle.

Sono entrata nella comodissima APP di GETYOURGUIDE e, in preda ad un fortissimo attacco di ansia da prestazione, ho comprato in ordine:

  1. giro sulla ruota panoramica London Eye e film 4 D
  2. giro della città su duck druck (pulmann  che poi scende nel tamigi e diventa una barca)
  3. giro in bici di 4 ore
  4. visita guidata dello stadio Emirates dove gioca l’Arsenal (volevo prenotare quelllo dove gioca il Chelsea, ma nel panico ho sbagliato stadio, ops)

 



Risultato?

Dopo un iniziale entusiasmo in fase di prenotazione, mio figlio, una volta arrivati a Londra e fatto il tour de force, si è lamentato di tutto: la ruota aveva girato troppo lentamente, il film 4D era stato una cavolata, il duck truck era stato troppo a terra e troppo poco in acqua, e la visita allo stadio era durata troppo poco, e non c’erano i giocatori  🙁

Meno male che durante la lunga gita in bici è riuscito per la prima volta a pedalare per un bel pezzo senza mani, evento che ricorderà per tutta la vita, ma che sarebbe potuto succedere anche al parchetto sotto casa, senza spendere un euro 🙂

Ebete io che ancora penso che per fare felice un bambino serva fare i salti mortali, con doppio avvitamento, e senza rincorsa, quando a volte basta davvero staccare le mani dal manubrio…

E poi volete ridere?!?!

Quando avevo appena finito di prenotare online le 4 attrazioni di cui vi parlavo qui sopra, mi è arrivato un messaggino davvero inaspettato…

“Scrivimi la tua mail, ti ho trovato i 4 biglietti per gli Studios tramite il concierge di un grosso hotel di Londra di cui è direttore un mio caro amico” (San Paolo)

TROVATI I BIGLIETTI PER HARRY POTTER?!?!?!? MA PROPRIO ADESSOOOOOO!?!?!??!?

“Bene, adesso cerco una banca e chiedo un mutuo, poi cerco una clinica dove facciamo già la clonazione anche per gli esseri umani e mi faccio clonare, perchè in 3 giorni dovrò fare quello che la gente fa normalmente fa in un mese :)”

Sono una pazza, per fortuna sono una pazza, qui lo dico e qui non lo nego!

Non ho disdetto nulla (anche perchè ormai non si poteva più) e abbiamo fatto tutto.

Ci siamo sicuramente divertiti di più a camminare sul Millenium Bridge, ad andare a zonzo e a  giocare a calcio dentro uno dei grandi parchi di Londra, piuttosto che a fare tutte quelle cavolate, ma sicuramente sono stati tre giorni che non dimenticheremo presto.

E alla fine dei tre giorni è arrivato il momento X: avrei dovuto lasciare il mio amore, e il suo amichetto, ai responsabili del collegio in aereoporto, dove sarebbero arrivati tutti gli altri bambini dalle varie parti del mondo, e salutarlo senza piangere.

Sarei dovuta salire sull’aereo che mi avrebbe riportato, da sola, a Milano, senza girarmi (anche perchè non lo avrei potuto vedere attraverso i muri dell’aereoporto, ahahah)

Daniele è già stato più volte in gita senza di noi, ma mai in un posto dove nessuno parla la sua lingua e lui non parla la loro, ma soprattutto mai in un paese che non abbia il bidet 🙂

Lo avevo avvertito di tutto, ma sapete come sono gli uomini: noi parliamo (troppo) e loro non ascoltano (mai)

Ho comprato a Danny un telefonino per queste due settimane.

Gli è stato detto che gli sarà ritirato appena atterrerà a Milano il 1 agosto,e gli verrà ridato in prima media, ma so già che se lo dimenticherà.

Lo ho salutato con tre baci e un grande abbraccio, facendomi promettere che mi avrebbe mandato tante foto e che mi avrebbe scritto 🙂

Ieri sera, appena atterrata a Milano, ho riacceso il mio cellulare e ho trovato una ventina di foto bellissime, che aveva fatto appena arrivato al collegio, e, dopo circa un’ora da quando aveva spedito le foto, 7 sue chiamate e 12 suoi vocali

Il succo dei vari messaggi era: “Non abbiamo il bagno in camera, il posto fa schifo, anticipami il volo di ritorno a domani o metto due cose nello zainetto, stanotte scappo e torno in Italia a piedi”

Immaginate il mio stato d’animo di classica mamma rimbambita italiana con ansia da prestazione e sensi di colpa?!

Ecco, esatto!

Tra messaggi scritti, vocali, e telefonate, siamo andati avanti fino all’1 di notte.

La parte italiana di me sarebbe voluta restare in aereoporto a Linate (dove sono iniziate le telefonate con pianto a singhiozzo, suo) e cercare subito un volo per tornare a riprendermelo.

La parte scozzese di me (sono solo nata in Scozia, ma forse, non so per quale motivo, un pò di sangue Britannico scorre nelle mie vene) mi ha fatto arrivare fino a casa, salire su, accendere una sigaretta e continuare le conversazioni seduta sul pavimento della cucina, a piedi scalzi, ovviamente sudata come se stessi facendo la seconda parte della maratona iniziata quando avevo scoperto che i biglietti di Harry Potter erano esauriti 🙂

Finale della storia?

Ieri sera, mentre la mia parte italiana sarebbe volentieri scoppiata a piangere con lui, al telefono, la mia parte scozzese gli ha spiegato che anche la mamma era stata in un college, in Francia, e che la prima sera avevo pianto (vero del college, falso del pianto, visto che ero felicissima di farmi una vacanza senza adulti tra i piedi)

La mia parte scozzese gli ha spiegato che se da grande vuole viaggiare e scoprire il mondo deve abituarsi a fare la doccia in “culonia” (nostro termine tres chic), e che deve reputarlo un lusso, visto che in molti paesi la doccia non ce l’hanno proprio.

Gli ho spiegato che le due settimane di college erano state già pagate, che a noi i soldi non escono dalle orecchie, e che quindi pretendevo che stesse lì almeno altri 4 giorni, senza fare tutti questi stupidi capricci, per capire se davvero quel posto fosse così tremendo.

Sono andata a letto con un macigno nello stomaco, ma felice che in me fosse prevalso il mio minuscolo lato scozzese, e non quello italiano, e con la sensazione che forse un domani, una donna, mi ringrazierà per aver lasciato in quel collegio il suo futuro marito 🙂

Ho dormito 5 ore, con un ghiro, ma 5 ore.

Stamattina mi sono svegliata e ho iniziato a fissare il mio cellulare, aspettando un suo messaggino con quel classico mal di pancia che ci veniva da sbarbate quando aspettavano che LUI chiamasse per primo, e cercavamo di resistere.

“E quindi”, vi starete chiedendo?!

E quindi via lascio col fiato sospeso ancora un pò…

AHHAHA schersooooooo

E quindi stamattina mi ha chiamato, mi ha detto che aveva dormito bene, che aveva fatto la colazione (le uova erano un pò secche), che l’inglese in camera sua gli sembrava antipatico perchè parlava poco (anche se parlasse non lo capirebbe) e che il cinese invece era molto simpatico (forse mio figlio sa il cinese e non me lo ha mai detto)

E’ al college con un suo amico italiano, il cinese in camera con loro è simpatico, e le uova, anche se un pò secche, erano buone!

OTTIMO, forse posso uscire dall’apnea in cui ero entrata ieri sera, e posso ricominciare a respirare!

Dopo un’ora mi richiama e mi dice che ha già fatto la sua prima lezione di inglese, che la maestra è bravissima e simpaticissima, e che fa fare un sacco di bei giochi per insegnare loro l’inglese.

Quando ho ricevuto quest’ultima telefonata ero da Coin, al settimo piano, in cassa.

Chissà cosa avrà pensato la cassiera quando mi ha vista sorridere, e poi piangere 🙂

Quando siamo stupide noi mamme italiane.

Settimana scorsa, in Puglia, ho visto due mamme inglesi chiacchierare sorridenti sulla spiaggia (erano entrambe incinte di almeno 8 mesi).

I loro mariti erano usciti in canoa, e i loro 6 figli si rotolavano vestiti e bagnati sulla spiaggia, intorno a loro c’erano una ventina di giochi sparpagliati sulla sabbia, ma loro se la chiacchieravano continuando a sorridere, senza degnare di uno sguardo quelle 6 teppe!

E io cosa facevo? E io sgridavo Danny perchè non voleva pranzare, ma voleva un gelato.

Ci lamentiamo di certe suocere, e poi finiamo di fare peggio di loro.

Ci lamentiamo dei nostri papà che erano forse un pò troppo autoritari e poi da donne ci trasformiamo in generali.

 

In questi ultimi giorni ho capito tante cose, ma davvero tante, e ora spero davvero di riuscire a fare tesoro di tutti questi miei errori.

Purtroppo spesso gli esami di teoria sono i più facili da passare, ma quelli di pratica…

Besos

Barbara, una classica tremedissima mamma italiana