Non se capita anche a voi, ma io parlo di brutto non solo con gli altri, ma anche con me stessa e spesso non sono per niente simpatica.
Saper dialogare con sé stessi è indispensabile per saper comunicare con gli altri, ma proprio per questo motivo bisogna stare attenti perché a volte i nostri conflitti interni vengono involontariamente proiettati sugli altri, provocando incomprensioni, disagi e a volte barriere insormontabili
Per migliorare il dialogo con noi stessi e con gli altri, ci sono almeno cinque atteggiamenti da evitare quando parliamo con noi stessi.
1) Lamentarsi dei problemi : lamentandoci e brontolando sempre, ci identifichiamo con il problema, non con la soluzione quindi è alle possibili soluzioni che bisogna pensare e non sempre e solo al problema: ”Come voglio che questa situazione cambi? Come posso risolverla”
2) Drammatizzare : spesso anche io tendo a vedere come potenziali disastri anche delle cavolate, poi mi fermo un attimo, cerco di razionalizzare e finisco col ridimensionare le possibili situazione negative e gli imprevisti che capitano tutti i giorni. Allarmarsi troppo presto non serve a nulla, anzi.
3) Aspettarsi il peggio: “E se oggi non mi arriva quella telefonata? E se mi lasciano a casa dal lavoro?” .
Aspettarsi il peggio crea solo ansia e l’ansia non è mai di aiuto.
Anche qui, come nel punto uno, è sicuramente più utile pensare a come far sì che le cose vadano bene.
Siate positivi e le sarà più facile che le cose vi vadano bene.
Pensate che oggi sarà una bella giornata e che troverete parcheggio al primo giro e vedrete che succederà.
C’è un libro bellissimo e molto vero che vi consiglio, si chiama “The secret” e spiega che non bisogna sempre pensare in negativo perché sennò il “negativo” arriva e quindi per esempio mai pensare “speriamo che oggi quell’appuntamento non vada male”, ma pensare invece “speriamo che oggi quell’appuntamento vada bene”.
4) Farsi pregiudizi: questa è una cosa che non ho mai sopportato. Quando da piccola venivano in dieci a dirmi che “tizio” era uno stupido o un antipatico, io la prima cosa che facevo era andare da “tizio” per cercare di conoscerlo bene senza fermarmi alle apparenze come tanti magari facevano. Lo facevo anche perchè sapevo che anche di me, prima di conoscermi, spesso la gente diceva che ero una che se la tirava. Ho tanti difetti, ma credo che l’ultimo sia proprio quello di tirarmela!
Secondo me in tutti noi c’è qualcosa di buono, bisogna solo andare a fondo nei rapporti e non fermarsi alla “buccia”.
Siamo tutti esseri umani, con personalità uniche, ciascuno con i suoi pregi e difetti.
5)Essere perfezionisti: questo punto purtroppo, dovrei renderlo liquido e iniettarmelo un paio di volte al giorno, azz!
“Dovrei fare meglio”, “Sarebbe necessario che…”, “Devo fare di più”, “Sarebbe opportuno che…” sono tutte espressioni che, usate eccessivamente ed in modo sconsiderato, presuppongono regole e modelli di comportamento che ci fanno diventare troppo severi con noi stessi.
Se non ci si adegua a certe regole sembra quasi che caschi il mondo.
Fino a che si tratta di rispettare limiti di velocità sulle strade o evitare di creare pericoli per sé o altri può andare bene, ma se questo tipo di ragionamento lo si applica anche a situazioni di vita che non lo richiedono affatto, allora non è più cosa buona e giusta.
“Dovrei essere più intelligente”, “A quest’età dovrei già essere sposata” .
In questi casi sarebbe parecchio più utile sostituire il verbo “dovrei” con “potrei”, dando così a noi stessi una possibilità di scelta.
Imparare a comunicare efficacemente con noi stessi e con gli altri ed essere ottimisti, è davvero molto importante e porta ad un sacco di vantaggi sia nella vita personale che nel lavoro.
1) Si è in grado di raggiungere molti più obiettivi nella vita personale e professionale.
2) Ci si diverte di più, ci si ammala di meno e si vive più sereni
3) Si ottiene più rispetto degli altri: molta parte della comunicazione si basa sull’imitazione quindi se io alzo la voce qualcuno la alzerà dopo di me, ma se usiamo dei modi gentili, sarà facile che gli altri ci seguano in questo atteggiamento.
Spesso mi lamentavo dei modi di mio marito, ma da quando ho capito che anche i miei non erano proprio all’acqua di rose, ho iniziato a cambiare i miei e vedo che mio marito mi sta pian pianino seguendo.
4) L’ottimismo è contagioso e quindi esercita una forte influenza sugli altri. Se ci comportiamo in modo onesto, attento, educato e positivo nei confronti degli altri, è più probabile che riusciamo a coinvolgerli ottenendo di più di quello che otterremo con un atteggiamento negativo ed arrogante.
Sto insegnando a nostro figlio che se una cosa la chiedi gentilmente e chiedendo sempre “per favore”, è difficile che qualcuno ti dica di no.
6) L’ottimismo riconosce e gestisce in maniera costruttiva i conflitti : ognuno di noi ha talenti e capacità diverse, quindi collaborando possiamo raggiungere obiettivi che da soli non potremmo mai raggiungere. Bisogna ricordarsi che gli altri spesso sono diversi da noi in termini di interessi, bisogni, valori e che può capitare che si manifestino divergenze interpersonali. Una buona comunicazione e il giusto atteggiamento, permettono di superare molti conflitti.
7) L’ottimismo permette di raggiungere uno stato di pace mentale: siccome il modo in cui trattiamo gli altri si riflette sul nostro stato mentale ed emotivo, un modo sereno e creativo di rapportarci agli altri contribuirà ad abbassare il nostro livello di stress e a farci sentire meglio.
8) Si vive in modo più sano : come dimostrano i numerosi casi riportati in letteratura, il sostegno emotivo è alla base di una buona relazione con gli altri e rappresenta un elemento di primo piano per affrontare e superare anche malattie gravi.
Direi che a questo punto vale la davvero la pena contare fino a 10 prima di arrabbiarsi per delle cavolate, non fasciarsi la testa prima di essersela rotta e non essere tragici quando non c’è nulla di così grave per esserlo.
Siate positivi, siate ottimisti, ricordatevi di quante cose avete di cui gioire e non pensate sempre a quello che vi manca.
Se c’è davvero qualcosa che vi manca, non siate tristi perchè vi manca, ma pensate a come procurarvela…
Be positive!
Love
Barbara
 
NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie ai preziosi spunti dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio di Rho allo 02.93904504 o scrivetegli a info@alphacenter.it