Oggi vi parlerò di un errore che ho sempre fatto e che purtroppo, nonostante tutto, continuo a fare.
Nella nostra vita noi sviluppiamo il nostro carattere attraverso 3 ruoli fondamentali: bambino, adulto e genitore.
Quando siamo BAMBINI nasciamo, cresciamo, impariamo, ascoltiamo, inventiamo e diventiamo quello che diventiamo a seconda dell’educazione che ci viene data.
Quando passiamo la fase del bambino arriviamo alla fase ADULTO.
Molte volte il “bambino” vuole diventare troppo velocemente “adulto” solo per non sentirsi più dire cosa deve o cosa non deve fare e allora succede che quando diventa “adulto” si ritrova spesso a dire  “no” a qualcuno non perché davvero non voglia, ma perchè sarà il suo modo di prendersi la rivincita sui “no” ricevuti da bambino.
L’ADULTO è indipendente, autosufficiente. L’adulto che nella prima fase della sua vita (da bambino) si faceva insegnare, nella seconda fase della sua vita diventa colui che conduce la propria vita.
Nella terza fase della vita l’adulto diventa GENITORE e a quel punto inizia a generare insegnamenti e ad occuparsi di altre persone.
Attenzione! Si può arrivare alla fase “genitori” anche senza avere figli, ma occupandosi magari dei propri genitori o di altre persone a noi care.
DA BAMBINI qualcuno si occupa di noi.
DA ADULTI siamo noi stessi ad occuparci di noi.
DA GENITORI ci occupiamo degli altri.
OCCORRE ELASTICITA’ NELLE FASI: Se per esempio andiamo a fare un corso allora in quel caso dobbiamo essere “bambini” per ascoltare ed imparare. 
Non dobbiamo arginarci e voler ricoprire sempre lo stesso ruolo!
Spesso ci fissiamo in un ruolo perchè a casa nostra non ci hanno insegnato ad essere interscambiabili.
I nostri papà hanno sempre preteso, insegnato, ordinato.
I nostri papà non giocavano con noi, non succedeva che ai nostri tempi i papà si sedessero per terra con noi e, trasformandosi in “bambini,” si mettessero a giocare con noi.
Ho sofferto molto per questa cosa, ma poi ho capito che non era così solo per me.
Ai nostri tempi era così per tutti, era normale.
Questa rigidità nei ruoli la si vede spesso anche nella coppia: ci sono momenti in cui dovremmo imparare che essere “bambini” non vuol dire essere inferiori all’adulto che ci sta accanto, ma solo aver voglia di ascoltare, di imparare, ancora…
Troppo spesso ci viene più facile essere “genitori” e occuparci degli altri più che essere “adulti” e occuparci di noi stessi.
Spesso ci risulta impossibile lasciare che qualcuno si occupi di noi.
Siamo stati al lungo “bambini” e non ci va più…
Ecco che per esempio una moglie, con il proprio marito, invece di farsi aiutare e coccolare, tornando a ricoprire il piacevole ruolo di “bambina”, si trasforma addirittura da “adulto” in “genitore”.
Noi donne troppo spesso finiamo col diventare le seconde mamme dei nostri compagni.
Ecco il grande errore che continuo a fare io!
Ecco perchè oggi ho deciso di parlare di questo: perché forse parlandone “ad alta voce” con voi, riuscirò a prendere atto che è arrivato il momento di cambiare e di farlo subito!
I mariti le hanno già le loro mamme e passeranno tutta la vita a cercare delle donne che facciano per loro le stesse cose che facevano le loro mamme.
Ma noi non siamo le loro mamme quindi dobbiamo uscire dal ruolo di geisha (perché le mamme , specialmente per i figli maschi, altro non sono che delle geishe col grembiule) e entrare in quello di mogli.
Forse sono cresciuta troppo velocemente, forse dopo anni di singlitudine (essere single!) diventare all’improvviso mamma e moglie tutto assieme…è stato davvero troppo.
Forse all’età di 43 anni mi sto finalmente rendendo conto che non sono così forte ed indipendente come ho sempre creduto di essere.
Forse sono in grado di esserlo, ma non ne ho più voglia.
Forse inizio ad aver bisogno di aiuto anche io.
Forse ho solo voglia di coccole…
Diciamo che ho voglia di sentirmi meno wonderwoman e più donna.
Miao! 
E poi se noi continuiamo a fare loro da mamme è come se dessimo loro l’autorizzazione per continuare ad essere bambini no?!
E se invece di continuare ad essere bambini… crescessero e diventassero “adulti” e “genitori”?
La soluzione per tutto è solo una: spogliamoci del grembiule e indossiamo un bel completino sexy.
Le mamme non sono sexy!
Le mamme sono sicure, comode e utili.
Io per mio marito non voglio più essere sicura, comoda e utile.
Vorrà dire che da oggi in poi si andrà più spesso al ristorante, e in lavanderia!
Olè
 
Barbara
 
NB: Vi ricordo che questa rubrica esiste grazie ai preziosi spunti dello psicologo coach Steve Benedettini. Se volete incontrarlo o volete informazioni sui corsi che tiene, chiamate il suo studio di Rho allo 02.93904504 o scrivetegli a info@alphacenter.it