Non è facile iniziare a scrivere dopo un anno e mezzo in cui non ho più scritto.

Non è facile perchè mi sono spesso chiesta il perchè di questa mia assenza, ma un perchè non l’ho trovato.

Per qualche minuto ho avuto anche la sensazone di doverla giustificare questa mia assenza, ma poi ho deciso di non farlo.

Passiamo la vita a giustificarci con gli altri e con noi stessi, e forse è arrivato il momento di smetterla no?!

Hai voglia di fare una cosa? La fai.

Non hai voglia di fare una cosa? Non la fai.

Semplice, molto semplice.

Speriamo che non mi legga mio figlio, sennò quello a scuola non ci va più, e il libretto delle giustificazioni lo brucia 🙂

La cosa importante, per me, è che sono tornata, e che mi è tornata la voglia di scrivere.

Una voglia che in realtà non se n’è mai andata. Diciamo che ho scritto altrove e non qui, ma in realtà non ho mai smesso di scrivere.

Ho scritto un pò nei social, ho scritto nel mio diario, nei miei pensieri…

Non sono una che si piange addosso, ma, come per tutti, è stato un anno difficile quello che ci stiamo, forse, spero, lasciando alle spalle.

La strada è ancora lunga, ma si inzia ad intravedere la luce in fondo al tunnel.

Ho sempre organizzato eventi quindi nell’ultimo anno ho smesso di fare il mio lavoro di sempre e, come tanti, mi sono dovuta un pò reinventare.

Ho tirato fuori un sogno dal cassetto, ho fatto un provino, e dall’ottobre del 2020 conduco un programma tutto mio a radio lattemiele, tutte le domeniche alle 22.30.

Come si chiama il programma? Beh, non avrei potuto non chiamarlo “Temperateitacchi”, come il mio blog, come il mio modus vivendi.

Eh sì, perchè, per chi non lo sapesse, per me temperareitacchi è un pò come l’affilare i coltelli per gli uomini: quando scendo dal letto cerco sempre di pensare prima di tutto a ciò che ho avuto e che ho, piuttosto che pensare a quello che ho perso o che non ho mai avuto.

Credo che nella vita di tutti noi ci sia sempre qualcosa per cui valga la pena sorridere, sempre, comunque e nonostante tutto.

E allora tutte le mattine sorrido, tempero i tacchi, indosso un paio di scarpe comode ed esco (io i tacchi li tempero e basta, ma preferisco la scarpa comoda)

Che poi i momenti no capitano anche a me, eccome se capitano!

E in questo ultimo anno di momenti no ne sono capitati tanti, ma io, e le persone che amo, siamo tutti ancora qui, e di questo devo già ringraziare la vita.

Ho perso una zia che amavo tanto, ma, visti gli ultimi anni della sua vita, credo che stia meglio dove è adesso.

Ho passato un momento difficile con la mia mammina, ma lo abbiamo superato alla grande.

Gli scontri pù grossi li ho vissuti in casa, tra lockdown, menopausa e adolescenza, e chi ha orecchi per indendere intenda (non ho mai mentito sull’età, quindi il soggetto dotato di menopausa dovreste averlo individuato)

Ma se i problemi devono essere “solo” questi… ci metto la firma.

Ho imparato a riparmiare stando più attenta a dove e come faccio la spesa.

Ho imparato ad allenarmi online e “on air apert”

Ho imparato a sopportare il disordine in cucina quando il mio piccolo grande erede si traveste da Iginio Massri o da Cannavacciuolo (i piatti gli vengono benissimo, la pulizia un pò meno) 

Sto imparando a fare consulenze in ambiti che non erano i miei (www.vipresent.it è uno di questi)

Sto imparando a fare la speaker radiofonica, e mi sto anche divertendo molto.

Apro apro apro…posito! Se volete ascoltare le puntate andate in onda sino ad oggi basta che clicchiate qui https://www.lattemiele.com/podcasts/temperateitacchi/  e se volete sentire le prossime basta che la domenica sera alle 22.30 vi sintonizziate in fm su Radio Lattemiele. Oppure scaricate l’app gialla di radio lattemiele o andate direttamente nel sito www.lattemiele.com per poi cliccare in alto su “ascolta la radio”.

Nel mio programma tratto sempre argomenti diversi, un pò come ho sempre fatto qui, nel mio blog, e ho lo faccio con l’ospite di turno, che mi supporta e mi sopporta 🙂

Stamattina sono uscita a fare una delle mie amate camminate veloci , come faccio da sempre, ma più spesso da quando ci hanno chiuso le palestre.

Nell’ultimo anno ne ho fatti di chilometri…

Ho camminato nella mia amata Puglia, dove purtroppo ho dovuto mettere in vendita la mia amata “Lamia Quercelli”; li ho fatti a Venezia, la città dove sono cresciuta, e dove vive ancora la mia mamma; e li faccio a Milano, la città che mi ospita ormai da 32 anni.

Ho camminato in città deserte, a volte quasi spettrali. Lo ho fatto con la musica nelle orecchie, a volte per non sentire quel silenzio inquietante.

Stamattina, come potete vedere dalla foto, a Milano, dopo diversi giorni di cielo grigio e pioggia, finalmente è uscito il sole, e con il sole la gente, tanta gente.

Non posso negare che camminare in mezzo a tanta gente mi è sembrato strano, molto strano.

Non ho paura, ma, credo come molti di noi, non sono più abituata a vedere tutta questa gente assieme, e dal vivo.

Il primo lockdown lo ho avviamente passato chiusa in casa con mio figlio, e non è stato poi così male, lo devo ammettere.

Abbiamo un grande terrazzo che è stato la nostra “salvezza”, la nostra fortuna.

Una sera sì e una sera no la sera organizzavo delle zoom con gli amici più cari, senza quindi “perderci”, anzi, ritrovando quella voglia di raccontarsi e di scorprirsi che spesso dal vivo viene meno, presi come siamo da tutto ciò che ci succede attorno.

Ho fatto dirette instagram di ogni genere: da quella con il truccatore che insegnava a truccare, a quella con il parrucchiere che insegnava a farsi una super piega anche a casa, da sole; da quella con il personal trainer che ci faceva sgobbare, a quella con l’amica insegnate di yoga che cercava di ridurre l’ansia che spesso si faceva largo tra di noi (alcune le ho salvate nel mio canale youtube)

E’ arrivata poi l’estate, e quell’apparente libertà ritrovata, e poi ripersa.

Il mio cuore è tornato a battere dopo tanti anni, e la quindicenne, che è sempre stata in me, è tornata ad emozionarsi come non credevo potesse succedere più.

Sono una che il bicchiere lo vede sempre metà pieno, e questo ultimo anno non mi ha certo fatto cambiare idea, anzi.

Ho dovuto smettere di correre e ho riscoperto il piacere della calma, anche se a volte apparente.

Ho capito quante cose stavo facendo perchè le dovevo fare, e quante poche perchè le volevo fare.

Ho iniziato a farmi domande che non mi ero mai fatta, e a darmi risposte così semplici che a volte mi hanno anche commossa.

Ho imparato ad avere meno paura del silenzio, e dei pensieri che il silenzio si porta dietro.

Ho capito che ci sono cose e persone che non interessano più.

Ho imparato che ho ancora tanto da capire e tanto da scoprire

Eh sì, perchè a 51 anni non si è arrivati, e si puà sempre ripartire.

Cosa mi manca della “vita di prima”?

Nulla!

Forse viaggiare, anche se, dovendo andare spesso a Venezia da mamma, e in Puglia per la casa, di viaggiare non ho mai smesso.

Mi mancano gli abbracci, quelli sì.

Non ho mai abbracciato tanto mia mamma, ma ora avrei proprio voglia di abbracciarla.

Per il resto sono felice così.

Sono felice di aver capito tante cose, e felice di avere ancora tanto di cui sorridere.

I problemi ci saranno sempre, ma li risolveremo, uno alla volta.

Il mio abbraccio virtuale va a chi in questo anno ha perso qualcuno che amava;  a chi ha perso il lavoro e ora è in grandi difficoltà, e purtroppo sono in tanti.

So di essere fortunata, e non lo dimentico, mai.

Besos

Barbara