Quando una vive a Milano, lavora in proprio, e quindi non deve timbrare il cartellino, ma può gestire il suo tempo un po’ come meglio crede, se aspetta il 13 ottobre per andare a Expo, è una deficiente!

Salve, sono la deficiente 🙁

Se poi il 13 ottobre piove pure, allora la deficiente è pure un tantino sfigata, ops.

Sarebbe stato sicuramente più elegante scrivere “Stupida e sfortunata”, ma “Deficiente sfigata” rendeva meglio l’idea!

Ma torniamo a ieri.

Io, tramite un amico influente, trovo biglietti e fast pass (ossia quelli i pass che fanno saltare la coda, almeno all’ingresso), e quindi propongo al marito di prendere un giorno di ferie, e a mio figlio di saltare la scuola.

Secondo voi quale dei due è stato più felice?

Ecco, appunto.

Quando mi sono accorta che le previsioni, per ieri, davano pioggia, ormai era troppo tardi, e poi ultimamente le previsioni non ci azzeccano mai, e quindi la mia speranza era l’ultima a morire, e invece…

E invece ieri ha davvero piovuto tutto il giorno, senza sosta, senza treguaaaaaa

Avete presente quella pioggerellina fine fine che ti snerva, perché passi il tempo a cercare di capire se basta il cappellino, o se serve aprire anche l’ombrellino portatile?!

Il freddo e l’acqua nelle ossa, e tre cappellini e tre ombrellini appesi alla mia borsa a tracolla, che sgocciolavano sui miei jeans, e sulle mie scarpe da ginnastica, pesando sulla mia spalla destra, che oggi urla vendetta!

Volevamo levarci il senso di colpa di aver aspettato così tanto per andare a visitare ad Expo, e volevamo recuperare facendo tutto in un giorno solo, senza doverci tornare più, mai più!

Volevamo vedere qualche padiglione, e il famigerato spettacolo dell’albero della vita.

Expo apre alle 10, ma da poco hanno anticipato alle 9 per gli ingressi  Roserio e sud Merlata, mentre per Triuza e Fiorenza l’ingresso è rimasto alle 10.

All’inizio avevamo pensato di presentarci alle 9, per primi, ma poi ho scoperto che il primo spettacolo dell’albero della vita sarebbe stato alle 20.30, e quindi, per paura di non farcela a reggere 12 ore, abbiamo deciso di prendercela con più calma, e siamo saliti in metrò, in piazzale lodi, alle 10.30.

Siamo arrivati a Rho e, una volta in biglietteria, abbiamo scoperto che nella busta a mio nome c’erano solo i 3 fast pass, e non i 3 biglietti!

Grazie, che geni: mi lasciano i braccialetti per saltare la coda, ma non i biglietti per entrare 🙁

E il bello è che ormai i biglietti, se li compri online, su groupalia, groupon, e chi più ne ha più ne metta, li paghi la metà della metà, ma se li compri a Expo, per 2 adulti e 1 bambino di 7 anni, spendi ben 86 euro.

Evvvvai!

Con biglietti, braccialetti, cappellini, ed ombrellini, ci dirigiamo finalmente ai tornelli di Triulza, cercando sopra gli ombrelli, la scritta “Ingresso fast pass”.

Beh, volete ridere?

All’ingresso “Fast pass” la coda era più lunga delle code degli ingressi normali, e quindi, mentre la camicia mi si stava strappando tipo quella di Hulk, e il colorito del mio viso tendeva verso il verde, abbiamo iniziato a rassegnarci ad una giornata iniziata male.

Se con noi non ci fosse stato nostro figlio, credo che avremmo fatto dietro front, e saremmo tornati a casa all’asciutto, e invece ci siamo diligentemente messi in coda con il resto del mondo, sotto quella odiosa pioggerellina fine fine, e dopo un’oretta siamo entrati.

Al padiglione zero, il primo che si incontra, c’erano già almeno un paio di ore di coda.

“Pronto?! Mi hanno dato i 3 pass, ma si sono dimenticati i biglietti, e i 3 fast pass non sono serviti a nulla. Sono già bagnata fradicia, e non sono per niente allegra!”

Questa rapida telefonata, alla persona giusta, ci ha spalancato una piccola porticina laterale del padiglione zero, e finalmente ci siamo ritrovati al caldo, e all’asciutto.

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Padiglione Zero

Allora, io vi dico una cosa: “Se non siete ancora stati ad Expo, andateci pure a fare un giro, perché merita, ma levatevi sta cavolo d’ansia da padiglione, perché tanto non riuscirete a vederne più di 4 (senza contare quelli dei caraibi, o dei paesi più sconosciuti”.

Ieri mattina ho cercato il vecchio passeggino di mio figlio, poi un cuscino da mettermi sotto il maglione, e anche delle vecchie stampelle, ma alla fine, per fortuna, non ce l’ho fatta, e ho lasciato tutto a casa.

Sono troppo perbene, e non riesco ad imbrogliare neanche me stessa, figuriamoci gli altri.

“Se hai un bambino in passeggino, se sei incinta, o se sei infortunata, allora puoi saltare le code ai padiglioni, sennò niente!”

Pensavo di essere pronta a tutto per evitare le code, ma non ci sono riuscita, e per fortuna, perché erano tutte…

Balle!

Ho visto donne incinte, con passeggini, e stampelle, fare la coda con tutti gli altri, anche perché in certi padiglioni non c’è neanche lo spazio per superare.

Quando dici che sei stata all’Expo, la prima domanda che ti fanno è: “Hai visto il padiglione del Giappone?”

Noi ieri non lo abbiamo visto sto cavolo di padiglione del Giappone, ma ho intervistato una coppia che ci era stata, per capire cosa ci fosse di così fantasmagorico in questo cavolo di padiglione…

Risposta?

Nulla!

Bene.

Avevo letto mille commenti su cosa vedere e fare con i bambini, ma non abbiamo fatto nulla di tutto ciò.

Un consiglio: invece di fare come me, non leggete nulla, e andate, a caso.

A volte siamo noi che ci preoccupiamo troppo, e alloro basta molto meno…

Expo è enorme, e ci sono un sacco di cose da vedere, oltre ai padiglioni.

Ieri, per esempio, ci siamo trovati per sbaglio davanti al padiglione di Alitalia, che neanche sapevo esistesse.

Daniele, dopo 3 ore di Expo, aveva appena finito di dire che era stanco, tutto bagnato ed infreddolito, e che non si stava divertendo per niente.

A quel punto ha visto lui il logo di Alitalia, e gli si sono finalmente illuminati gli occhi!!!

Lui ama gli aerei, e quindi si è fondato dentro, dall’ingresso riservato si super vip, mentre hostess, e stuart lo guardavano sorridendo, e senza avere il coraggio di fermarlo.

E io dietro, con la classica faccia da mamma con sorriso tiratissimo, della serie: “Scusate, ma non sono riuscita a fermarlo”

Simulazioni di viaggi con occhialini che ti portavano a New York, a Tokio, a Londra, a Dubai e ad Abu dhabi, in 3d; guida simulata, giochi interattivi, palmari, ricchi premi e cotillon, e nostro figlio si è illuminato d’immenso, e ha iniziato a correre a destra e sinistra, trasudando felicità da tutti i pori.

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Alitalia

Se andate a Expo con i vostri figli andate al padiglione Alitalia, e cercate le hostess di Dubai. a Abu dhabi (non ricordo), tutte vestite di nero, ma non fatele vedere ai mariti, perché sono gentilissime con i bambini, ma qualcuna di loro è anche parecchio bbbbona!

A proposito di Alitalia, e di viaggi, investinte 5 euro e comprate il “passaporto Expo” per i vostri bambini (lo vendono un po’ ovunque)

Io l’ho scoperto troppo tardi, ma è molto carino, perché in ogni paese che visiterete vi faranno il timbro sul passaporto 🙂

Dopo 2 ore di Alitalia pensavamo di essere salvi, avendo regalato a nostro figlio 2 ore di pura gioia, e anche la mascotte di Alitalia che la gnocca col velo nero aveva fatto vincere a Danny, in un giochino dei tanti.

E invece…

E invece Danny ha esordito con un bel: “Io non vado via se prima non mi portate nel padiglione del Brasile”

Ma porca paletta: che cavolo ne sapeva lui del padiglione del Brasile!

Chi aveva osato parlargli del padiglione del Brasile?!?!?!??!

“Ma mamma! Lo hanno fatto vedere a Striscia la notizia: è quello con la rete gigante, dove puoi camminare e saltare. E’ bellissssssimoooooooo”

Lo sapevo bene quale fosse il padiglione del Brasile, perché me lo avevano consigliato tutte le mamme che avevo interpellato prima di portare Danny ad Expo, ma sapevo anche che, dopo il Giappone, è il padiglione con più coda.

Aiutoooooo! Io voglio che mio figlio sia felice, ma 3 ore di coda per camminare su una rete noooooo

Grazie Striscia, grazie davvero.

Ho sempre amato Michelle… (sono ironica!!!)

Erano le 17.30, e mancavano ancora 3 ore al primo spettacolo dell’albero della vita, quindi forse quell’eterna coda ci avrebbe aiutato ad ingannare il tempo, olè

“Amore, potete sempre tornare tu e Danny un altro giorno, dopo scuola, entrare alle 18, e vederlo un’altra volta lo spettacolo dell’albero della vita”

Eh no caro marito, io ad Expo non ci torno più!

Quindi ora ci mettiamo in coda al Brasile, e dopo andiamo a vedere lo spettacolo dell’albero della vita, o chiedo il divorziooooooooo

Ci siamo messi in coda, nel padiglione del Brasile, e dopo soli 20 minuti eravamo sulla gigante rete.

Chiamasi botta di c…

Forse era perché erano le 18, quindi le scolaresche stavano uscendo, e quelli del serale non erano ancora entrati tutti!

Ero così felice che mi sono messa a saltare anche io, e sono finita dritta dritta con il piede sinistro dentro un buco: che ddddddoloreeeeeee! Manco mi chiamassi Fantozzi di cognome, e ho pure il 41 di piede (mica facile entrare in un buco della rete col 41)

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Brasile

Usciti dal Brasile avevamo ancora tempo, e quindi, ci siamo messi in cerca dei padiglioni con meno coda, e ci siamo visti il padiglione dell’Argentina (si sopravvive anche se non lo si vede)

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Argentina

quello dell’Enel (la parte bella dei tubi che si illuminano, quando fa buio, la vedi anche senza entrarci) e quello della Malesia, dove ci siamo ritrovati dentro la foresta pluviale, e proiettati in schermi con animali virtuali che si avvicinavano a noi. Bella la spiegazione di come si può usare tutta la gomma che loro producono.

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Malesia

Dopo la Malesia siamo stati negli degli Stati Uniti.

Il padiglione degli Stati Uniti non è un granché, perché fa vedere, in diverse sale, alcuni cartoni che rappresentano il cibo della tradizione americana, dal junk food, al pranzo del thanks givin’, ma lo ho trovato geniale!

Stati Uniti

Stati Uniti

Uno, davanti al padiglione degli Stati Uniti,  si aspetta di trovare coda, e invece? E invece niente coda.

Perché? Perché il padiglione è diviso in diverse sale una dietro l’altra, e quando nella prima sala finisce il primo video, nella seconda parte il secondo video, e la gente si sposta veloce.

Ieri in una delle tante code ho sentito due amiche francesi che dicevano: “Certo che quando siamo andate all’Expo a Shagai, nel 2010, non c’erano tutte queste code, né allingresso, né ai padiglioni”.

Avrei voluto rispondere. “Eh te credo! E chi vuoi che ci vada a Shangai!”, ma poi ci ho pensato su, e sono stata zitta…

Sono stata zitta perché ho pensato che questo mio pensiero sarebbe dovuto venire anche a chi ha messo in piedi la macchina Expo Milano.

Era ovvio che in un paese come l’Italia sarebbe arrivata molta più gente: uno, con la scusa di Expo, se ne viene a Milano, e poi, visto che c’è, va a vedersi anche Venezia, Roma, Firenze etc etc

Non so quanti visitatori abbia fatto in tutto Shangai, e quanti ne farà Milano, ma secondo me, a Milano, in ogni padiglione, avrebbero dovuto studiare meglio come far fronte all’affluenza, e avrebbero dovuto fare come gli Stati Uniti, rendendo le visite più veloci, senza permettere alla gente di stare troppo dentro, lasciando gli altri troppo fuori, in coda.

L’ingresso serale da 5 euro, è stato anticipato dalle 19 alle 18, e vi assicuro che la sera Expo, con tutte le sue luci, e i suoi giochi di luce, è molto più bello.

E fatevelo sto giretto ad Expo, ma andateci dopo le 18, tanto i padiglioni chiudono quasi tutti verso le 21/21.30 e quindi qualcosa riuscirete a vedere lo stesso, ma risparmierete tempo, e denaro.

Fate due passi, e anche più, levandovi dalla testa l’ansia padiglioni, perché tanto, ripeto, ci sono un sacco di cose da vedere anche fuori dai padiglioni, e alcuni padiglioni sono molto più belli da fuori che da dentro 🙂

Dimenticavo: se volete proprio essere sicuri di vedere i 3 o 4 padiglioni più incasinati, potete sempre prenotare una visita guidata, tanto costa SOLO 890 euro da 1 a 25 persone 🙂

Besos

Barbara

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Albero della vita show