Sono già passati 8 anni, e invece mi sembra ieri…

Quel giorno erano di turno sia l’ostetrica che il mio pusher, ops, l’anestesista.

Il Dott. Corradi mi aveva promesso che mi avrebbe fatto l’epidurale, anche se fossi arrivata alla Mangiagalli con 8 cm di dilatazione.

Quando ti dicono che non ti possono fare l’epidurale perché sei già troppo dilatata, è una benemerita .azzata (che fa pure rima)

Quel santo di un dottore mi aveva spiegato bene tutto, e quindi io volevo lui, io dovevo avere lui.

Io dovevo partorire quel giorno!!!

Se il giorno di scadenza è arrivato, ma tuo figlio non ne vuol sapere di uscire, ci sono un paio di tentativi che si possono fare:

1) fare tanto sesso: perché nello sperma sono presenti in discreta quantità le prostaglandine, prodotte dalle vescicole seminali, che favoriscono il travaglio.

2) fare le scale: perché certe attività, se troppo intense, possono sensibilizzare la muscolatura uterina ed eventualmente indurre contrazioni.

E siccome quel giorno mio marito era in ufficio, e io donna fedele sono, ho iniziato a fare e scale su e giù, e sono andata avanti per una buona mezz’ora.

Appena rientrata in casa ho fatto una doccia e ho acceso la tv: ero a pezzi, e a quel punto volevo solo guardarmi l’ultima puntata di “Amici”, non pensare più a nulla e rilassarmi.

Quella puntata però me la sono persa, perché le scale hanno funzionato benissimo, e le acque si sono rotte.

“Amore! Puoi gentilmente uscire dall’ufficio e venire a prendermi? Stiamo per avere un bambinoooo!”

Mi ricordo ancora quando ho scoperto di essere incinta.

Era stata a Dubai con la mia amica Alessia Marcuzzi per un un lungo we tra amiche, e non ero stata proprio benissimo.

Andavamo a cena, ma non reggevo nulla 🙂

Avevo pensato ad una sorta di virus intestinale, ma mai e poi mai ad una gravidanza.

Eppure lo stavamo cercando!

Tornata a Milano qualche dubbio ha iniziato a farsi largo nella mia testolina, e allora un giorno ho preso coraggio, e ho comprato uno dei classici test, in farmacia.

Chissà come mai uno quando deve comprare i preservativi, o un test di gravidanza, si vergogna (me compresa)

Ormai avevo prenotato l’estetista per fare le mani, e quindi ero lì, col mio test in borsa, e le mani che mi tremavano.

Ma quanto ci mette questa a limare ste cavolo di unghie?!?!? Devo andare a casa a fare pipì sul bastoncino iooooooooooo 🙂

Casa, pipì, due line blu, e la prima “quasi certezza”: ero incinta!

E mo?! Come glielo dico al babbo?!

Quando è arrivato a casa l’ho spinto sul divano (mi avrà per un attimo creduta presa da un raptus di voglia improvvisa).

Mi sono seduta in braccio a lui, e gli ho chiesto: “Amore, ma tu mi ami?”

E lui: “Sì”

E io: “Sempre? Qualsiasi cosa io abbia fatto?!”

E lui: “Cosa hai rovinato in lavatrice stavolta?”

Normalmente sarei scoppiata a ridere, ma ero troppo emozionata, e quindi gli ho preso la mano e l’ho appoggiata sulla mia pancia.

Da quel giorno, e da quella forte emozione condivisa, sono passati 8 anni, e quasi 9 mesi.

E’ stata una gravidanza bellissima,  specialmente grazie al cocktail di epidurale mescolata ad una sostanza oppiacea del mio mitico anestesista, e il 15 novembre, alle 23.08, sei arrivato tu.

Da quel giorno la mia vita è cambiata.

Sono sicuramente più stressata, più preoccupata del futuro, e meno spensierata, ma sono felice, estremamente felice!

Dopo le vacanze non vedo l’ora di riportarti a scuola, e di riappropriarmi del mio tempo, e della mia libertà, ma dopo un paio di ore sono già lì che guardo l’orologio, perché mi manchi.

Non sai quante volte mi capita di venire in camera tua mentre dormi, e di mettermi lì accanto a te per ascoltare il rumore del tuo respiro, e il battito del tuo cuore.

Ieri sera, alle 23.08 sono venuta in camera tua e ti ho riempito la faccia di piccoli baci.

Ad un certo punto ti sei girato verso di me e, senza neanche aprire gli occhi, hai sorriso.

Te lo avevo raccontato che eri nato alle 23.08 e quindi ieri, dopo aver spento le candeline alla tua festa, mi hai fatto l’occhiolino e, a bassa voce, mi hai detto. “Non lo diciamo a nessuno che per ora non li ho ancora davvero 8 anni”.

Grazie amore mio.

Grazie perché è da 8 anni che sopporti una mamma un po’ pazza, che un giorno viene con te sull’ottovolante al luna park, e il giorno dopo magari è un po’ triste, e tu non capisci perché.

Siamo strani noi grandi…

Siamo capaci di dare tanto, ma a volte ci sentiamo vuoti, e ci facciamo assalire da tante piccole stupide paure.

Sai quante volte sei tu che mi ridai il sorriso e l’energia di cui mamma non potrebbe mai fare a meno?

Sai quanto mi sei mancato ieri mattina quando il giorno del tuo compleanno non ti sei svegliato a casa, con noi, ma a casa del tuo amichetto del cuore?

Ma mi sono arrivate le foto, e ti ho visto felice, anche senza di me…

Eh sì, perché non si può negare che le mamme sono mamme, e che quando i nostri cuccioli sono lontani dal nostro seno, siamo sempre un pó preoccupate 🙂

So che molto presto i miei mille baci non li vorrai più, e non mi chiederai più di dormire con me, quando papà è via per lavoro.

Ma sappi che io ci sarò, e che di notte, quando nessuno ci vedrà, io continuerò a riempirti di baci.

Anche quando andrai a vivere da solo, o magari con la fidanzata di turno, io mi arrampicherò sulla grondaia e riuscirò sempre ad arrivare nel tuo letto, per riempirti di baci 🙂

E se sarò troppo vecchia per arrampicarmi sulla grondaia?

Trovero il modo di rubarti le chiavi di casa, e ne farò una copia.

Una mamma trova sempre il modo per stare accanto al proprio figlio, anche contro la sua volontà 🙂

Ovviamente scherzo.

Non sarò mai una madre opprimente e invadente.

Non sarò mai una madre che rovina il figlio e mette le basi per dei pessimi rapporti con le donne che verranno 🙂

Ci sarò sempre, ma saprò rendermi invisibile.

A questo punto forse è il caso che inizi sin da oggi, rimettendomi a dieta

Ahahahahahahaah

Besos

Barbara

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