Si dice che la consapevolezza dei propri errori, dei propri limiti e delle proprie debolezze, sia il primo passo verso il cambiamento.

Speriamo!

A questo punto, dopo un’accurata autoanalisi dello strano umore che mi sta accompagnando ultimamente, in un alternarsi di picchi di entusiasmo, e picchi di estrema debolezza fisica e psichica, accompagnati da grandi sensi di colpa, da parecchi sensi di vuoto, e un pó di ansia, accentuata da una sensazione di strana solitudine, prima che voi, leggendomi, iniziate a tagliarvi le vene, ho deciso di correre ai ripari con i fatti, deponendo per un pó bambole e pettini.

Adesso respiro e poi vi spiego, ci provo (ammazzate che frase lunga che ho appena scritto!!!)

Avete presente quando vi assale quel senso di vittimismo acuto, e iniziate a triturare i maroni a tutte le amiche che incontrate o che sentite per telefono?!

Tipo: “Io non valgo nulla! Ho quasi 45 anni e non ho mai avuto lavoro normale! Faccio la mamma, ma non mi sento realizzata, etc etc”?

Vi giuro che queste cose le penso davvero, e non le dico in cerca di complimenti, ma poi succede che, sfogandoti con le amiche, e anche con chi, poverina, magari non sa neanche il tuo nome (a volte si parla meglio con le sconosciute), ti senti dire un sacco di cose carine, che fanno bene.

Quasi quasi da oggi in poi farò la vittima anche quando starò benissimo, ops!

E’ vero che è un periodo difficile per tanti.

E’ vero che fare la mamma è impegnativo.

E’ vero che a volte mi sento sulle spalle dei pesi che forse non sono in grado di portare.

E’ vero che sono una spacca maroni perfezionista che spesso pretende troppo, da tutti, e da me stessa.

Però adesso basta, uffa!

Non mi sopporto quando sono di cattivo umore.

Mi do parecchio fastidio.

Non sono capace di specchiarmi senza vedere il mio sorriso riflesso.

Ed quindi ho deciso di darmi dei buoni propositi:

Tutte le mattine, appena sveglia, invece di pensare subito a tutte le cose che devo fare, a chi devo chiamare, e a con chi mi devo incavolare, penserò a 3 cose buone che ho combinato nella mia vita.

Non voglio più chiudermi a riccio, come viene naturale fare quando sì è di cattivo umore, e quindi quando succederà di nuovo, chiamerò un’amica che non vedo da tanto tempo e ci organizzeremo per rivederci, presto.

Voglio cercare di smetterla di pensare di continuo ai difetti delle persone che amo!

Nessuno è perfetto, e ce lo sono bene pure io.

Da oggi cercherò di guardare di più i pregi, e, sopratutto, vedrò di ricordarmi che mi sarebbe potuta andare peggio, molto peggio

A costo di fargli pensare che sono impazzita, bacerò mio marito tutte le volte che tornerà a casa dopo una lunga giornata di lavoro.

Un veloce “ciao” potrebbe bastare, ma un bacio a volte può essere più efficace di una gomma da cancellare.

Tenterò di ridurre sempre di più le frequentazioni dei S.I.N.A.P. perché, specialmente quando sono di cattivo umore, non mi aiuta penniente.

Da ieri abbiamo deciso che a casa nostra non si potrà più portare cellulare, ipad e/o pc, a tavola e nelle zone letto: ci sono luoghi dove è più importante stare connessi con le persone che ami, che con chi è fuori dalla tua casa (compresi quei giochetti elettronici che ti rapiscono il cervello)

Questo ultimo proposito è sicuramente uno dei più importanti, e dei più difficili.

Ho detto e scritto tante volte quanto facebook sia diventato importante per una come me che spesso, durante il giorno, si ritrova da sola, e, contrariamente all’apparenza, è una personcina a volte parecchio insicura.

Ma ho anche scritto che ci sono momenti in cui mi rendo conto che finisco per abusarne: facebook da dipendenza, e a volte non riesci a farne a meno, anche se sai che dovresti farlo, per dedicarti ad altro.

Una volta riuscivo a prendermi del vero tempo per me, per rilassarmi, e recuperare le forze.

Ma ormai sono anni che non riesco a rilassarmi, che sono sempre iper attiva e non mi fermo un attimo.

Anche se sono a casa, comodamente seduta sul mio divano, le dita digitano, e la testa va.

In questo momento della mia vita, invece, avrei proprio bisogno di imparare di nuovo a staccare la spina.

Quasi quasi inizio da ora, e mi prendo un piccolo break.

Stacco, e spengo.

Spengo, e stacco!

Baci da una sconnessa (in tutti i sensi!)

Barbara