Indignata è dir poco

 
Era da mesi che aspettavo di vedere questo film e ora ci metterò mesi, forse, per smaltire la rabbia che provo.
Avrei voluto scrivere appena uscita dal cinema, ieri sera, ma ho preferito aspettare, per evitare di esagerare e di dire cose di cui poi mi sarei pentita.
Quando si sono accese le luci in sala, ero arrabbiata, molto arrabbiata.
Il mio viso era rigato da inevitabili rivoli di lacrime, e la mia mascella era rigida, molto rigida.
Penso che se avessi incontrato una suora, fuori dal cinema, non l’avrei guardata con dolcezza.
Sono stata battezzata, ho fatto la comunione e la cresima, ma in Chiesa  ci entro solo per matrimoni, funerali e battesimi (ne ho uno giusto oggi, di battesimo)
Ma non sono qui per spiegare in cosa io creda o meno, anche se una cosa la voglio dire: mi piace molto il nostro nuovo Papa.
Trovo che Papa Francesco sia molto umano, e il suo sorriso mi riempie il cuore.
Ma ora torniamo al vero motivo di questo post.
Sono qui per dire che se davvero la storia narrata nel film “Philomena” è una storia vera, allora io sono veramente incazzata.
Scusate, ma non trovo termine migliore e più discreto.
Come si fa a lasciare in un convento la propria figlia incinta?
Come si fa a far partorire una donna nel dolore e nel pericolo, per punirla del suo “peccato”?
Come si fa a sottrarre un figlio alla propria madre, e a venderlo?
Ma, soprattutto, come si fa a non combattere con le unghie per ritrovare quel figlio tanto amato?
Vedere una madre affacciata alla finestra mentre urla a squarciagola il nome del proprio bambino di tre anni, perché glielo stanno portando via, è stata per me davvero dura.
Sono una mamma e sarei pronta ad uccidere se qualcuno cercasse di portarmi via mio figlio.
E se invece mi succedesse davvero una cosa del genere?
Non mi darei pace e lo cercherei ovunque, dal giorno della scomparsa all’ultimo giorno della mia vita, e
sono sicura che riuscirei a trovarlo.
E invece?
E invece la madre del film, e della storia vera che il film ha raccontato, ha fatto qualche vano tentativo e poi si è arresa, per 50 anni.
Quando in lei è tornato il desiderio di rivedere quel figlio perduto e ha incontrato un uomo che si è davvero impegnato ed è infatti riuscito nel suo intento, la donna ha scoperto un’amara verità.
Se non sapessi che il film è tratto da una storia vera non sarei così arrabbiata, ma siccome lo è…
Sono arrabbiata con i genitori che hanno abbandonato una figlia perché aveva “peccato”.
Sono arrabbiata con una madre che si è arresa, troppo presto.
Sono arrabbiata con quelle che dicono di amare Dio, e a lui decidono di dedicare tutta la loro vita, e poi impediscono ad un figlio di rivedere la propria madre, per l’ultima volta.
Sono arrabbiata con Suor Ildegarda che è arrivata ad odiare una donna solo perché quella donna aveva scelto il “peccato”, lo stesso “peccato” a cui lei invece aveva deciso di rinunciare.
Fischiate pure, ma io continuerò a pensare che l’invidia è una brutta bestia, sempre e ovunque.
Lo so che “Philomena” è solo un film, ma è anche la storia di vita vera.
Purtroppo certe cose sono successe e succederanno ancora, e io non riesco ad accettarlo.
Se un giorno mio figlio dovesse sbagliare, fino a che ci sarò, cercherò di stargli ancora più vicino,  per superare con lui tutti gli ostacoli che la vita gli metterà davanti.
Se un giorno mio figlio sbaglierà, mi ricorderò di quando sbagliavo io, lo sgriderò e cercherò di insegnargli che tutti possono sbagliare e cadere, ma che tutti devono rialzarsi, a testa alta.
Quando ami qualcuno devi essere pronta a stargli più vicino nei momenti difficili che in quelli facili.
E a volte bisognerà imparare a farlo anche in silenzio.
“Philomena” è un film duro, vero, ma bellissimo, e Judi Dench (con me nella foto, hihi) è fantastica, come sempre.
Barbara
PS : la foto l’ho fatta prima del film. Dopo non sorridevo più!

 Suor Ildegarda

Suor Ildegarda e il mio ginocchio, al cinema

Cosce di pollo e crackers, ops!

Ma chi ha portato tutti questi regali?

 

Ieri sera, mettendo a letto mio figlio: “Mamma tanto io lo so che Babbo Natale non esiste e sei tu che compri i regali”.
“Amore, ma cosa dici? Noi mica abbiamo i soldi per comprare tutti i regali che hai chiesto”.
“Le nonne si che li hanno i soldi! E poi Babbo Natale è un imbroglione: mica li fa lui i regali, li compra! E poi scusa, ma perché entra dal camino? Non può entrare dalla porta?”.
“Amore, ma Babbo Natale non ha le chiavi di tutte le case. Dovrebbe buttare giù tutte le porte e poi noi dovremmo ripagare la porta nuova!”.
“Ma va mamma! Se la porta la butta giù lui la deve anche ripagare lui”.
“Adesso fai la nanna sennò Babbo Natale passa qui sopra e se ci vede svegli non entra”.
A quel punto gli ho dato un bacio, l’ho lasciato nel suo letto e sono andata in salotto.
Dopo due minuti sento “Mammaaaaa! Ho paura che Babbo Natale non viene. 
E meno male che non ci credeva più.
Stamattina alle 7.45 il silenzio della casa è stato interrotto da un bel “Mammaaaaaa, papàààààà, nonnaaaaaa! È arrivato Babbo Natale e mi ha portato un sacco di regali, guardateeeee, veniteeeeee!”
Una parte di me avrebbe voluto rigirarsi nel letto, dimenticare tutte le palline di panettone e cioccolato che mi sono mangiata a fine cena, quando pensavo di non avere più spazio per altro cibo, nella mia pancia, e un’altra parte di me avrebbe voluto esse re ai Caraibi, da sola, al sole, in topless, con un bel libro e la musica nelle orecchie.
E invece?
E invece sono rotolata giù dal letto e sono andata da mio figlio per godermi la sua gioia.
Alle 8 stava già suonando la sua nuova mini batteria, alle 8.10 stava telecomandando il suo nuovo camion e alle 8.15 stavamo giocando a Balloon.
Sará una lunga giornata.
A volte penso che potrei nutrirmi solo di emozioni, dei sorrisi e degli abbracci del mio cucciolo, o dello sguardo commosso di una mamma che abbraccia suo figlio (mio marito)dopo aver ricevuto un regalo tanto desiderato, e invece so che tra poco sarò di nuovo seduta a tavola e che dopo pranzo rotolerò sul divano più vicino.
Voglio la Befanaaaaaaaa, ma senza calze.
Tante angurie e buone abbuffate!
Barbara
postfoto

Sante nonne

 

Mia mamma è appena stata 3 giorni a Milano.
Mia mamma due settimane fa è stata 5 giorni a Milano
Mia mamma tre settimane fa è stata 3 giorni a Milano
Mia mamma vive a Venezia.
Mia mamma è una santa.
Mio marito va tre giorni in Germania per lavoro? E lei arriva
Mio marito va dieci giorni in Cina per lavoro? E lei arriva
Io ho l’influenza (cosa per fortuna capita al massimo una volta l’anno)? E lei arriva
Altro che la “Cartafreccia”, a lei dovrebbero dare la “Cartanonna su binari”.
Devo dire che mio marito ed io siamo davvero fortunati: sua mamma, che vive a Monza, corre da noi tutte le volte che abbiamo bisogno e a volte si tiene Danny a casa sua, e mia mamma, sta a Venezia, salta su un treno (Ecco magari “sale” visto che non ha più 20 anni, ops) ogni volta che la chiamo.
“Mamminaaa, che fai settimana prossima? Hai impegni?”
Mia suocera lavora, ma mia mamma (che ha 10 anni più di mia suocera) no e quindi, quando le chiedo se ha impegni, inizia a ridere e mi chiede a che ora deve arrivare.
Quante volte le ho fatto cambiare l’orario.
Prenota per arrivare a Milano alle 18? E io il giorno dopo scopro che ho un appuntamento alle 16 e che non riesco a prendere Daniele a scuola, e allora lei va in agenzia, dove ormai l’aspettano una volta sì e una volta no, per il cambio, e prende il treno prima.
E’ una gioia vedere le nonne giocare con Danny boy.
Le nonne sono più brave di noi mamme a giocare con i bambini.
Quando eravamo piccoli noi le mamme non usavano giocare molto con i figli.
Magari li aiutavano nei compiti, ma giocare assieme non era una cosa comune.
Le cose sono cambiate e quindi sembra quasi che ora le nonne vogliano recuperare il tempo perso con noi figli, giocando con i nipoti.
E ci riescono benissimo.
Non so voi, ma io a fine giornata, o anche prima della fine, spesso sono a pezzi.
Quando vado a prendere Danny a scuola andrei già a letto, a volte senza neanche cenare.
Poi arrivi a casa e lui ti chiede: “Mamma giochiamo a nascondino?”
A nascondino?
Ok, facciamo che io mi nascondo in camera mia, sotto al piumone, e tu mi cerchi in silenzio e non mi trovi per un’oretta?
E invece le nonne giocano a tutto, eccome se giocano: nascondino, indovina chi, il porto, l’areoporto, stacca e attacca, disegna, pittura e chi più ne ha più ne metta.
Se poi io mi prendo il lusso di andare a farmi un bel bagno caldo con manicure, pedicure e lavaggio di capelli con maschera ristrutturante di quelle da lasciare su mezz’ora…
Quando torno in salotto secondo voi come li trovo?
Tutti e due con l’i-pad: mia mamma col suo e Danny col mio.
Io sul computer ci vivo, e quindi, a maggior ragione, non voglio che Danny lo usi troppo.
Ci sono giorni in cui neanche lo tocca, ma se lo fa, sa bene che il tempo di utilizzo è di massimo mezz’ora.
Mia mamma è un’appassionata di burraco online, ma nel suo i-pad ha anche un sacco di altri giochi di quelli che vanno ora per la maggiore, ma dai quali io vedo di stare ben lontana (mi mancano anche i giochi oltre alla mia bacheca e alla mia pagina di Facebook e al mio blog, sì sì, certo!).
E’ bello vederli vicini vicini mentre si sfidano a buttare via caramelle colorate che cadono dall’alto (roba strana quella)
Che dire?
Grazie sante nonne, vi siete meritate la vostra pallina di Natale nel nostro albero.
E’ bello sapere di poter contare su due nonne così dinamiche e instancabili che, ovviamente, stravedono per il loro, per ora, unico nipote.
Attenzione!
Non ho scritto “per ora” perché sto pensando di avere altri figli, ma perché mia suocera ha altri due figli che un giorno potrebbero decidere di procreare rendendola di nuovo nonna.
Io nel 2014 faccio 44 anni, la mia pazienza ha dei limiti, e soprattutto non mi chiamo Heather Parisi!!! 
Ma di questo ne ho già parlato nel mio post sui figli unici
Barbara
Danny boy, nonna mao e la loro passione per l'i-pad

Danny boy, nonna mao e la loro passione per l’i-pad

 

 

 

 

Campana di vetro? Va de retro

 
Ieri Danny è tornato a scuola.
Ieri, finalmente, Danny è tornato a scuola.
Dopo una settimana a casa, dopo un principio di bronchite e dopo 3 giorni di antibiotici, Danny è tornato alla sua vita, e io alla mia.
Beh, non proprio!
Un paio di settimane fa, prima di sapere che il mio cucciolo si sarebbe ammalato e che sarebbe stato a casa per una settimana intera, avevo dato la mia disponibilità ad accompagnare la sua classe in gita in biblioteca.
E quando? Proprio lunedì 9 dicembre.
E quindi ieri mattina Danny è andato a scuola in macchina col papà e io, alle 9.30, lo ho raggiunto per la famigerata gita in biblioteca.
Pensavo che avrei preferito godermi la mia prima mattina libera andando in palestra, o andando a farmi una bella camminata…
E invece è stata una bellissima esperienza che rifarei di nuovo.
I bambini hanno portato i loro libri preferiti e con quei libri hanno costruito un domino gigante.
Per non farsi mancare nulla, ognuno di loro ha poi disegnato un animale e con quegli animali hanno confezionato un libro, sullo zoo.
Ma non sono qui a parlarvi di animali (anche se ultimante ne vedo sempre di più in giro).
Sono qui a raccontarvi che dopo la gita sono andata a farmi un giro e che, siccome ho fatto tardi e non sono riuscita a passare per casa a mollare lo scooter, sono andata direttamente a prendere Danny in sella alle mie due amate ruote.
Ma come? Mio figlio è reduce da una mini bronchite e io lo vado a prendere in scooter?
Ok che non ho la macchina, ma avrei sempre potuto mollare lo scooter a casa e andarlo a prendere con i mezzi.
E invece no!
Ci ho anche pensato, ma poi non ho fatto in tempo e non mi sono fatta tanti problemi.
Non sono una di quelle mamme che tiene il figlio in una campana di vetro, e mai lo farò.
Se si deve ammalare non è certo perché viene in scooter con me.
Ovviamente lo copro bene, come copro me stessa.
Non ho mai amato le campane di vetro.
Mi hanno sempre fatto paura le campane di vetro.
Te ne stai lì dentro, non senti il freddo, non senti il caldo, e non senti le voci…
Poi esci dalla campana e tutto cambia.
Esci dalla campana e quel freddo improvviso ti stordisce.
Esci dalla campana e quelle parole mai sentite prima ti colpiscono, come una spada.
E’ ovvio che preferirei non litigare con mio marito davanti a mio figlio, ma se succede non ne faccio un dramma.
La vità non è sempre rose e fiori ed è giusto che i bambini lo sappiano.
Nella vita vera ci si arrabbia e a volte si urla pure.
Nella vita vera ogni tanto fa troppo freddo e ogni tanto fa troppo caldo.
E’ giusto sudare, è giusto avere un pò di freddo, è giusto capire che anche chi si vuole bene a volte può arrabbiarsi, e dire cose brutte, cose che non pensa.
Anche a Danny capita di litigare con il suo migliore amico per una cavolata, ma l’amicizia resta no?!
Non ho mai tenuto Danny in una campana di vetro e al parchetto, o a fare un giro, ce lo porto anche quando fa freddo.
Dovrei forse tenerlo chiuso in casa per tutto l’inverno?
Io giro in scooter tutto l’anno, con la neve e con la pioggia, e mi ammalo molto meno di tante mie amiche che girano sempre in macchina.
Se Danny non lo porto in scooter con me anche quando piove o quando nevica, è solo per una questione di sicurezza.
Danny a volte guarda anche il telegiornale con noi, e quello che posso glielo spiego.
Quando Danny era piccolo e gli cadeva il ciuccio per terra, il ciuccio lo cucciavo io e glielo rimettevo in bocca.
Mi dicevano che non si doveva fare, ma io me ne sono sempre fregata.
Sembra che poi abbiano scoperto che i bambini che ciucciavano i ciucci caduti e leccati dai genitori, avessero meno problemi in futuro, con allegrie varie, di quelli a cui il ciuccio veniva sciacquato o sterilizzato.
Sono dell’idea che le capacità immunitarie non si rinforzino sotto le campane di vetro, ma fuori.
Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma io continuerò per mia strada.
Mamma e papà posso anche litigare, ma si amano lo stesso.
In scooter fa freddo, ma poi si arriva a casa, ci si siede per terra a giocare e ci si fa un sacco di coccole.
Un bell’abbraccio scalda di più di qualsiasi sciarpa.
Barbara

 

 

 

 

 

 

Party alla “Rotonda della Besana”, a Milano: raccolta fondi a sostegno del museo dei bambini

 
La Rotonda delle Besana, a Milano, è una delle opere più importanti del Settecento, un monumento storico di grande interesse culturale nel cuore della città.
Nel 1940, il Comune avvia i lavori di restauro: gli spazi aperti diventano parco pubblico e la Chiesa un centro permanente di manifestazioni culturali e artistiche.
Nel 2012 il Comune decide di dare alla città di Milano un luogo dedicato ai bambini e ragazzi e identifica la Rotonda di via Besana come luogo ideale.
Al bando partecipa la Fondazione MUBA che si aggiudica la concessione dello spazio per 8 anni.
Cos’è MUBA?
MUBA è il primo centro culturale in Lombardia in cui i bambini e i ragazzi possono sperimentare, conoscere e imparare attraverso il gioco e l’esperienza diretta.
E da gennaio MUBA si trasferisce alla Rotonda della Besana facendola diventare un luogo unico nel suo genere in Italia per il contesto storico e monumentale.
Un luogo di forte collegamento tra scuola, famiglia e territorio, un centro permanente di attività e progetti culturali, sociali, artistici.
Un polo di scambio nazionale e internazionale, in collegamento con la rete internazionale dei Children’s Museum.
Ci saranno mostre, laboratori, cultura, design e arte per i bambini e campus per scuole e famiglie.
Questo GIOVEDI’, 14 NOVEMBRE, alla Rotonda della Besana, ci sarà un party per raccogliere fondi che serviranno a sostegno del museo dei bambini
DALLE ORE 19 MUSIC / FUN / DRINK / & FOOD ROTONDA DI VIA BESANA 12
Un party fatto dai grandi, per i bambini
Per partecipare alla Festa : effettuare una donazione minima di 30 € presso gli uffici di Via
Bandello 16 dalle 9 alle 17, oppure effettuare una donazione minima di 30 € tramite BB intestato a
Fondazione MUBA IBAN n. IT38O0335901600100000011742 con causale “Donazione a sostegno progetto MUBA” .
Una volta effettuata la donazione siete pregati di confermare la vostra partecipazione e numero partecipanti all’indirizzo mail info@muba.it
Sarà anche possibile partecipare effettuando una donazione presentandosi all’ingresso, fino ad esaurimento posti.
FONDAZIONE MUBA Museo dei Bambini – organizzazione no Profit Via M.Bandello 16 20123 Milano
Abitando non lontano dalla Rotonda della Besana non posso che essere super felice per questa nuova iniziativa e quindi giovedì sarò lì, in prima fila, davanti al dj!
Temperateitacchi che in Rotonda si balla.
Barbara

Moto e adrenalina, laboratori e shopping: ecco il prossimo we a Milano

 
Week end ricchissimo ed “infuocato”, quello che si sta avvicinando, a Milano.
E per far contenti tutti vi faccio ben due belle proposte: una più adatta alle mamme e una più adatta ai papà.
Nel mio caso (sono un maschiaccio, quindi oltre allo shopping, amo anche le moto) mi sa tanto che le farò tutte e due!
PROPOSTA NUMERO 1 PER LE MAMME: Sabato 9 e domenica 10, dalle 10.30 alle 19, alla Rotonda della Besana, in Via Enrico Besana 12 a Milano, “Missione Sogni Onlus” e  “Style Piccoli” vi invitano al loro grande evento “Piccoli Sogni”, un vero e proprio Temporary Shop dove sarà possibile acquistare abbigliamento, accessori, giocattoli, libri illustrati, per bambini da 0 a 10 anni, dei brand più prestigiosi a prezzi scontati del 50% (vedete sotto, nella locandina, i brand)
L’ingresso sarà gratuito e, mentre le mamme faranno shopping, i bambini potranno partecipare ad attività ludiche, percorsi di gioco e laboratori didattici curati dagli educatori del MUBA, il Museo dei Bambini di Milano.
Sia sabato che domenica, dalle 10 alle 18, ci saranno infatti laboratori, gratuti, con i materiali di scarto industriali. Per informazioni: tel. 02 836 1109 o info@missionesogni.otg
PROPOSTA NUMERO 2 PER I PAPA’: per chi non lo sapesse, vorrei ricordarvi che questo week.end, a Milano, nella fiera di Rho, c’è EICMA . Sto parlando della 71esima esposizione internazionale del motociclo. Cosa c’è di meglio per fare felici, e levarsi dai maroni, papà e figli in un colpo solo?  
Loro vanno a vedersi le moto e le mamme si prendono una mezza giornata per farsi un bel bagno caldo, una seduta dal parrucchiere o del sano shopping con le amiche.
In fiera sabato ci sarà il “Supercross european championship” dalle 10 alle 15 , quindi nell’area esterna di motolive, potrete vedere questi pazzi scatenati che fanno le gare di super cross.
Sempre sabato ci sarà anche il trial acrobatico alle ore 12.25, alle ore 15.35  e ore alle 17, e potrete godervi anche lo stuntman di BMW che farà un pò di cinema con la macchina.
I ragazzi dai 16 anni in su potranno anche provare, in pista, le KTM. 
Domenica invece, sempre in motolive, ci sarà l’internazionale di Supermotard ossia una moto da cross con le ruote da strada: prove libere alle 10 e finale intorno alle 12.30.
Sempre domenica si terrà “Eicma riders 4 riders”.
Un’entusiasmante sfida a squadre disputata tra i più bei nomi delle varie specialità motociclistiche, tutti sostenitori di R4R, sarà la splendida circostanza nella quale l’associazione no profit riceverà un contributo di diecimila euro, ovvero l´intero montepremi della gara.
Nel we potrete inoltre incontrare personaggi del calibro di Marco Melandri, Davide Giuliano, Jonhatan Rea, Max Biagi , Nicolò Canepa e tanti altri.
E, quando arrivate, non dimenticatevi di chiedere a che ora si esibiscono i mitici Daboot che sia sabato che domenica, sempre in motolive , vi regaleranno scariche di adrenalina con le loro incredibili esibizioni di freestyle (uno di loro, questo sabato, è anche in finale ad “Italians got talent”)
La fiera sarà aperta dalle 10 alle 18.30. I biglietti costano 18 euro gli interi, da 0 a 6 anni compiuti non pagano e dai 7 ai 14 pagano ridotto ossia 12 euro e si possono comprare anche on line su ticketone.
ATTENZIONE DONNE! Se domani (venerdì 8) volete andare anche voi a farvi un giro in fiera, sappiate che domani sarà la giornata delle donne e quindi noi femminucce non pagheremo l’ingresso!
Io mi sa tanto che domenica mattina andrò a fare shopping alla Rotonda della Besana, ma sabato, dopo aver portato Danny alla sua prima lezione di inglese nella grotta del sale, andrò in fiera con i miei maschi.
Ho appena avuto l’onore di contribuire all’organizzazione del party “Class of freedom” con cui Eicma ha inaugurato, all’Arena Civica di Milano, questa 71esima edizione e quindi un giretto in fiera me lo vado a fare mooolto volentieri.
E poi devo portare Danny a vedere i grandissimi “Daboot” (campioni di freestyle) che si sono esibiti durante l’evento, ma che lui, per ovvi motivi di orario, non ha potuto vedere.
Che dire ancora?
Buon week-end
Barbara 
"Class of freedom", il party di inaugurazione di EICMA: i preparativi, rapper Dogo, dj Ringo, i Daboot...

“Class of freedom”, il party di inaugurazione di EICMA: i preparativi, rapper Dogo, dj Ringo, i Daboot…

 
 

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The salt is on the floor

 
 
Ormai mi conoscete e sapete che ogni giorno leggo e mi informo per sapere cosa c’è di nuovo da fare…su internet, nelle news letter che ricevo e soprattutto tramite i preziosi consigli delle amiche.
Un paio di settimane fa ho visto che l’ “Atelier del sale”, vicino casa mia, faceva un open day per famiglie e bambini.
Quale miglior occasione per andare a vedere come funzionano queste famose “grotte di sale”?
mixfotoCi sono andata con mio marito e con Danny e siamo stati dentro giusto una mezzoretta.
Ovviamente Danny non voleva più uscire!!!
Per lui era come ritrovarsi vestito, in spiaggia.
Ha incominciato a spalare sale e a riempire secchielli.
A me bruciava un pò la gola.
Eh sì perchè il sale che è nell’aria lo senti, forte, piacevole.
Avevo un pò di raffreddore e di mal di gola e quindi lo sentivo forse più degli altri.
Dicono che una seduta lì dentro è come stare tre giorni al mare.
Mi sono ripromessa che sarei tornata per chiedere  informazioni per fare tornare Danny, ma loro mi hanno fregata sul tempo e mi hanno mandato una mail con una proposta davvero carina ossia un corso di inglese in grotta.
Quando trovo idee così carine mi piace condividerle, quindi eccovi le informazioni.
Sabato 9 novembre partirà il corso di inglese in grotta presso Atelier del Sale; un nuovo corso, per imparare giocando.
Il corso, articolato in 10 lezioni a tema, permetterà, attraverso un approccio ludico e divertente, di imparare le prime parole in inglese, realizzando ad ogni lezione un lavoretto…. ma non è finita qui!
Le lezioni si svolgeranno per i primi 40 minuti all’interno della grotta di sale! Un ambiente affascinante, confortevole ed ovattato, che permetterà di godere dei benefici dell’haloterapia;
grazie ad un micronizzatore il sale viene immesso nella stanza in micro particelle, a concentrazione controllata; 40 minuti all’interno della stanza possono essere paragonati ai benefici di 3 giorni di mare!
Al termine ci saranno ulteriori 20 minuti che permetteranno di finire la lezione del corso nella saletta accanto.
La volontà di questa iniziativa, con cadenza monosettimanale, è proprio quella di permettere, attraverso una bellissima esperienza e imparando l’inglese, di approfittare di un ciclo di haloterapia continuo di 10 sedute!
Il corso inizierà alle 10.00, seguendo il programma nella locandina che potete vedere qui sotto.
Per ulteriori informazioni sull’haloterapia potete visitare il sito www.atelierdelsale.it oppure contattare telefonicamente Atelier del Sale dal martedi alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 
corsi inglese ultimo sp
 
 

Un pomeriggio in Cuccagna

 
Quando più di 10 anni fa mi offrirono di comprare un sottotetto in Via Decembrio a Milano, ci pensai a lungo.
Non conoscevo la zona e quindi non sapevo se sarebbe stato un giusto investimento e se mi sarebbe piaciuta.
Quante volte, prima di decidermi, sono andata col mio scooter in zona per curiosare, per vedere che gente abitasse vicino a quel sottotetto, i negozi, i ristoranti.
Sono andata in esplorazione di giorno e di notte, e alla fine ho deciso.
Quel sottotetto è diventato una casa con un grande terrazzo e ora è casa nostra.
Intanto nella zona sono sbucati un sacco di negozi e di ristoranti nuovi.
Ci hanno costruito anche un parchetto, proprio alla fine della strada dove viviamo noi: perfetto!
Sabato sera siamo andati a cena da U-barba (deliziosa trattoria genovese) e ieri pomeriggio siamo stati alla Cascina Cuccagna, per la vendemmia dedicata ai più piccoli.
Questo week-end non abbiamo mai mosso l’auto.
La Cascina Cuccagna è una delle novità più gradite in zona: si pranza, si cena, si gioca e si chiacchiera, dentro o in giardino.
E tutti i lunedì, dalle 15.30 alle 20, fanno il mercato agricolo.
Io ho chiesto di ricevere le loro news letter mandando una mail sia a
gruppoverde@gmail.com che a Info@cuccagna.org
Così ogni volta che organizzano attività carine per le famiglie, me lo segnalano.
Comunque trovate tutto sul loro sito.
Per i laboratori se si prenota è meglio (e non costa nulla), ma spesso non serve.
Ieri siamo arrivati alla vendemmia per i bimbi senza aver prenotato.
Eravamo in tanti, ma ci hanno accontentati tutti.
I bimbi si sono divertiti a pigiare l’uva con le mani e alla fine abbiamo tutti bevuto un ottimo mosto.
Che bella zona la nostra e che bello tornare a Milano e vedere nostro figlio felice anche lontano dalla sabbia.
Dopo quasi due mesi di mare avrei bisogno di un’idropulitrice per liberarmi di tutta la sabbia che ho addosso, argh!
Barbara

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Involtini di pollo ripieni.

 
Eccovi un’altra delle mie ricettine facili facili per noi “casalinghe disperate”.
E’ un’altra delle mitiche ricette della mia amica Valentina che ormai sa come aiutarmi ad accontentare tutta la famiglia in un colpo solo.
Tante volte le cose che piacciono ai noi grandi non piacciono ai nostri figli o “vicevendola”.
Questi involtini piaceranno a tutti.
Però prima indagate se a tutti piacciono le olive nere sennò farete la mia fine.
“Che buoni mamma, che buoni amore, ma la prossima volta per favore non usare le olive nere!”
Ecco, in un colpo solo ho scoperto che mio figlio e mio marito non amano le olive nere, sigh!
Ma anche senza olive nere saranno buonissimi. 
Potete sempre sostituire le olive con il tartufo…slurp!
finvoltiniotoIniziamo come sempre dalla LISTA DELL SPESA x 4:
Fettine di petto di pollo belle sottili del peso di circa 30 grammi cad (calcolate almeno 4 fette per persona)
1, 5 etti di prosciutto cotto buono
Un paio di fette di pan carré senza crosta
Patè di olive nere o 6 olive nere
Parmiggiano reggiano
Pepe e sale
Stuzzicadenti
Ok se avete tutto INIZIAMO:
Tritate il prosciutto cotto
Mettete le fette di pan carrè a bagno nel latte
Tritate le olive nere se non avete il patè di olive (togliete l’osso dalle olive prima di tritarle sennò farete dei danni al frullatore e/o ai denti!)
Prendete il vostro cotto tritato e ci aggiungete mezzo cucchiaino di patè di olive, un bel pò di grana, pepe e sale e il pan carrè bagnato dal latte, ben strizzato e un pò spezzettato a mano.

involtini3foto

Amalgamate tutto poi mettete un po’ di “ripieno” al centro di ognuna delle vostre fettine che chiuderete poi con gli stuzzicadenti.
Infarinate leggermente i vostri involtini e fateli rosolare in una padella antiaderente dove avrete versato un filo di olio.
Cuocete a fuoco alto all’inizio sfumando con un po’ di vino bianco o di whisky e poi continuate la cottura a fuoco basso.
Ricordatevi di togliere gli stuzzicadenti prima di servire.
Come contorno ci stanno benissimo i piselli o una bella insalatona verde con pomodori.
Barbara