Ridatemi il mio lettooo

ombrellofotoInsomma! L’ho scritto anche ieri: sono una casalinga disperata senza macchinaaa!

Se non smette di piovere giuro che mi trasformo in orso e me ne vado in letargo fino a quando torna il sole.

Se continuo a rubare i biscotti di topolino con le scaglie di cioccolato di mio figlio… ci metto poco. 

La moda mi interessa ben poco, ma le mie amiche mi chiamano “donna gadget”: tutte le cavolate me le compro io.

Devo ammettere che quando piove…un pò sono felice perchè posso sfoggiare il mio ombrello super cool più corto davanti e più lungo dietro (così lo zainetto da sbarbata, che oggi non ho, resta sempre asciutto), ma oggi…io…rivoglio il mio lettoooooooooo!

Ieri sera avevo la mia seratina danzante al Bobino e come tutti i mercoledì sera ho fatto un pò più tardi del solito. Gli altri giorni intorno alle 22 sono già in pigiama mentre il mercoledì, tra operazione strucco, leva le lenti, lava i denti, dai bacino e rimbocca le coperte a Danny boy, carica qualche foto su Fb, dai la buonanotte agli amici mediatici e vai a curiosare nel contatore del blog per vedere in quanti ancora hanno avuto il coraggio di leggermi… mi infilo sotto il piumone non prima dell’1.

Ieri sera ho fatto anche due chiacchiere con la mia mitica suocera che era venuta a tenere il bambino (il mio maschio maggiorenne era fuori per lavoro) quindi alla fine sono andata a letto alle 2.

Danny boy si veglia quasi sempre tra le 8.30 e le 9 . Spesso devo addirittura svegliarlo io perché lui andrebbe lungo, ma stamattina… il mio caro amato figlio (ARGHHH) alle 7.28 era già in camera mia vestito e pronto per andare all’asilo. Mi ha stampato un bacio sulla guancia e ha esordito con un bel “Buongiorno mamma! Hai visto che bravo?! Mi sono svegliato presto e mi sono già vestito da solo, così oggi arrivo all’asilo per primo e posso giocare un botto prima della merenda!”

Avreste dovuto vedere la mia espressione: avete presente quei sorrisini chiaramente finti? Ecco, peggio! Mooolto peggio. Ho inziato a pensare a come mi sarei potuta alzare. Ho guardato se sopra la mia testa fosse per caso arrivata una gru, ma mi sarebbe bastato anche un muletto e invece niente. Dovevo per forza alzarmi da sola. Aiuto!

colazionefotoAvevo decisamente bisogno di un caffè, ma non avevo né la memoria né le energie per farlo quindi… una bella colazione al bar e via all’asilo. Se qualcuna di voi stamattina mia ha incontrata e non l’ho salutata con il mio solito slancio… chiedo perdono! Ora sapete perché.

Programma della giornata di oggi pensato ieri: asilo, casa, borsa palestra, palestra, casa, massaggio, pranzo, pulizie di casa e dentista dall’altra parte della città, in scooter.

Programma della giornata rivisto oggi: cancellato tutto. Entro in fase “orso in letargo” e tengo solo massaggio, pranzo e pulizie di casa ossia… me ne resto all’asciutto.

Sono sempre di corsa quindi se quando piove mi fermo un attimo, “pasiensssa”.

Ridatemi il sole e prometto che mi sfilo la pelliccia da orso e riparto caricata a molla…come sempre!

N.B: la bellissima lampada sopra al nostro letto è di Jacopo Foggini. Lo dico solo perchè mi piace tanto tanto: mi sembra di avere la luna sul letto! Me la sono comprata e pagata anni fa (con lo sconto perchè è un amico). Non sono una blogger sponsorizzata…per ora! Hihi

Cosa fa una casalinga disperata senza macchina quando piove?

Ebbene sì: non ho la macchina. Sarà perché sono Veneziana e per anni sono andata in giro solo in vaporetto, a piedi o in gondola, sarà perché non sopporto né il traffico e né tantomeno cercare parcheggio. Sarà perché avere una macchina e mantenerla costa, sarà perchè la giornata di una casalinga disperata come me spesso è così piena di cose da fare che se girassi in macchina riuscirei forse a farne solo la metà…ma io la macchina non la ho e non la voglio avere!

Mio marito ha la sua bella macchina aziendale e per quando giriamo tutti e tre assieme, quella ci basta.  

“I miei must” sono la mia bici e il mio scooter e me li faccio andare bene, sempre.

Vi state chiedendo dove metto nostro figlio? Nostro figlio viene in scooter con me o andiamo in giro con la mia e la sua bici visto che ormai il seggiolino dietro la mia non reggerebbe il suo peso. Ovviamente in bici bisogna stare molti attenti e si va dove si può…in questa città senza piste ciclabili, ma di questo ne parlerò un’altra volta.

E quando come oggi piove? Se piove poco andiamo in scooter lo stesso.

Non mi piace tenere nostro figlio sotto ad una campana di vetro, sono dell’idea che le capacità immunitarie si rinforzino se dai loro qualcosa da cui difendersi. Se li tieni sempre chiusi in casa, al caldo o in macchina… finisce che appena escono, prendono freddo e si bagnano un attimo, si ammalano!  

Ora mi tirerò la gufata da sola, ma Danny la “campana di vetro” non sa proprio cosa sia e non si ammala quasi mai. 

Ovvio che se diluvia o nevica, si va in giro a piedi o con i mezzi. Mal che vada si prende un taxi che di sicuro non mi fa diventare povera visto che non ho speso i soldi per la macchina, non la devo mantenere e se prendo 2 taxi al mese è tanto. Di solito il taxi lo prendiamo quando andiamo in stazione a prendere il treno per andare a Venezia dalla nonna e magari abbiamo bagaglio grosso perchè ci fermiamo un po’ di più del solito we.

pescefotoSe ho degli appuntamenti importanti, piove e sono senza Danny…mi arrangio!                  Se devo andare lontano scelgo lo scooter. Tra copertina, manopole per le mani e parabrezza riesco anche ad arrivare asciutta a destinazione. Se invece devo andare vicino a casa e non diluvia… uso la bici con il mio mitico ombrellino per la pioggia che ho comprato in viaggio di nozze a San Francisco.

 

Ma se non ho appuntamenti importanti, come per esempio oggi, mi trasformo in un orso in letargo e non esco di casa se non per andare a portare e a prendere Danny all’asilo. Ne approfitto per fare tutte quelle cose che si possono fare tra le 4 mura e me ne resto all’asciutto godendomi il rumore che fa la pioggia sul grande lucernaio del nostro salotto…

NB: il pesce nella foto è di Jacopo Foggini

L’invasione dei dinosauri

Per gli amanti dei dinosauri, inaugura stasera al forum di Assago lo spettacolo “Walking with Dinosaurs”.
Oltre alla mostra «Dinosauri in carne ed ossa», nel parco di Monza, arrivano i dinosauri anche a Milano. Ritorna lo straordinario evento teatrale “Walking with Dinosaurs”, uno show che racconta 200 milioni di anni di dominazione sulla Terra da parte dei Dinosauri. I protagonisti dello spettacolo cammineranno davvero e non lo faranno in silenzio, bensì ruggendo (e quando ruggiscono loro, sono “volatili per diabetici”). Lì vedrete lottare per la sopravvivenza e per la supremazia e non passeranno inosservati i loro occhi luccicanti e le loro immense grinze sulla pelle (non esisteva la crema anti rughe in quei tempi?!). Ma…saranno davvero finti?!
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Le date di “Walking with Dinosaurs”
Dal 6 al 10 marzo Milano, Mediolanum Forum Assago.
I biglietti si posso acquistare on line su www.ticketone.it
Promozione Carta Club ATM – Milano
Una volta all’interno della data desiderata, selezionare la promozione Carta Club ATM. Nel campo “Codice promozione” inserire il numero della Tessera ATM presente sull’abbonamento (senza spazi). Info bambini

I bambini fino ai 2 anni di età hanno diritto all’ingresso gratuito purché non occupino un posto a sedere. 

Dinosauri in carne ed ossa a Monza

La mostra è aperta da lun a ven dalle 14 alle 18, sab, dom e festivi dalle 10 alle 18. Adulti 8 euro, 5 euro per bambini fino a 12 anni e over 65 , famiglie (2 adulti e due bambini) 21 euro, ingresso gratuito fino ai 3 anni. Per informazioni e prenotazioni laboratori etc

dinosauri@reggiadimonza.it e www.reggiadimonza.it.

 

 

E’ sempre e solo una questione di modi…e che cavolo !

Premetto che sono permalosa, molto permalosa, ma vi assicuro che se uno mi fa una critica costruttiva…non mi offendo, anzi.

E’ sempre e solo una questione di modi. Lo dico sempre anche a mio marito, che è un po’ “burbero”. Se sai che sono permalosa, cerca di dirmi le cose in maniera un pò più gentile no?!

Vabbè… ma non è di mio marito che voglio parlare ora.

Oggi ero in palestra (non ci andavo da ben 10 giorni e i sensi di colpa stavano invadendo le mie più profonde viscere), ma non ero preparata ad un incontro di box, anche se un cazzotto…lo avrei dato volentieri!

Ero al bar a bere il mio solito caffè al ginseng prima del corso di indoor walking, quando arriva una ragazza che non vedevo da un po’.

Viene dritta da me al bar e, salutandomi a malapena, mi dice “Cos’è questo sito che hai aperto con la scarpa?” e io, che avevo in mano gli adesivi freschi freschi di stampa, gliene porgo uno sorridendo e le rispondo “E’ un blog, questo!”, e le indico l’adesivo che le stavo offrendo. Lo ha rifiutato addirittura indietreggiando. Neanche avessi avuto in mano un uovo marcio pronto da spalmarle sulla maglietta (sarebbe stato divertente).

A quel punto ci rimango male e incuriosita le chiedo gentilmente “Cosa c’è che non ti piace?!”. Non pretendo di piacere a tutti anzi…se però le persone condividessero con me i loro pensieri, le critiche potrebbero essere per me utili e costruttive. E invece? E invece la ragazza, alla mia domanda, mi ha guardato schifata, si è girata e se ne è andata senza neanche salutare.

Per dindirindina ! Ok, le “blogger” sono figure nuove che si stanno moltiplicando a vista d’occhio e a volte possono dare fastidio a qualcuno. Una mattina ci svegliamo e ci improvvisiamo “scrittrici” e/o “giornaliste” quando non siamo né una né l’altra, ma attenzione… Innanzitutto nessuno vi obbliga a leggerci e poi sappiate che, per molte di noi, tenere un blog non è una passeggiata, ma un vero sbattimento.

La sottoscritta, per esempio, nonostante il cognome doppio, non può permettersi nessuno che la aiuti se non un marito che lo ha fatto all’inizio e gratis. Faccio tutto da sola e passo come minimo 3/4 ore al giorno a scrivere, correggere, modificare foto e caricare il tutto quindi, please…un pò di rispetto.

Trovare il tempo per fare la mamma, la casalinga, la moglie, seguire il mio lavoro di pr e ora anche il blog, vi assicuro che non è una passeggiata, ma tutto ciò che faccio mi da tante soddisfazioni e la gioia e l’entusiasmo sono il carburante della mia vita quindi…non mi lamento, mai.

Sono ben accette le critiche se queste possono essere costruttive, ma la maleducazione no…meglio il silenzio !

E ve lo dico col sorriso, non vale neanche la pena prendersela per certe cose.

Grazie

Diavolo di un Corona e San Schettino: un paese senza misure.

Ieri sera, mentre mezza Italia o forse più, stava guardando il concerto del 4 marzo su Rai 1, io guardavo Zelig Circus.

Lucio Dalla era un grande e su questo non discuto, ma non amo i concerti in televisione, tanto più se sono concerti tributi, mi fanno tristezza . A me piacciono le canzoni cantate dai diretti interessati e se questi non ci sono più…preferisco ascoltarli nel mio impianto stereo, a casa, a “manetta”. 

Amo la buona musica e soprattutto amo andare ai concerti e ballare fino a che mi fanno male i piedi, ma guardarli in tv no. Non ci posso fare niente. Ok, ok fate pure “Buuuuuuu”.

zeligfotoMa torniamo a Zelig Circus. Ad un certo punto appare il comico che imita Fabrizio Corona.

Lo sketch era quello del Papa, rimasto senza lavoro, che viene chiamato a rapporto in galera da Corona. Fabrizio lo vuole prendere nella sua scuderia di personaggi per fargli fare le serate in giro visto che lui, a differenza degli altri, sa anche parecchi pezzi in latino.

Devo dire che all’inizio ho riso, parecchio, ma poi ho iniziato a pensare a Corona che in galera ci sta davvero…e mi è venuto su un nervosooo.

Chiariamo subito che non sto dicendo che Corona sia una santo. Lo conosco da anni e so bene tutto quello che ha fatto, ma precisiamo anche che non è il diavolo. Quello che ha fatto lui lo facevano da anni: l’unica cosa è che prima non c’erano di mezzo i soldi, ma solo scambi di favori. Facciamo un esempio facile facile: un direttore di un giornale comprava delle foto scandalo di qualcuno poi andava dal quel qualcuno e gli diceva “Io ho delle foto tue compromettenti che ho già acquistato. Facciamo una bella cosa: io non le pubblico, ma tu in cambio mi dai l’esclusiva del parto della tua donna, delle foto del tuo matrimonio etc etc”. Questo è solo un esempio, ma succedeva così e succedeva spesso. Secondo me era ricatto anche quello, ma siccome non c’erano di mezzo i soldi… 

Corona ha sbagliato, ha sbagliato tante volte ed è giusto che paghi, ma secondo me la galera non è il posto giusto per uno come lui. Fabrizio è malato di eccesso di protagonismo ed è arrabbiato col mondo per l’accanimento che c’è stato nei suoi confronti. Chissà perchè, ma negli ultimi anni quelli che sono stati messi al muro e “fucilati” davanti ad un grande pubblico, sono tutti ricchi, potenti e pieni di soldi e di belle donne intorno… in un momento in cui in molti i soldi li stanno perdendo!

A mio parere la prigione può solo che peggiorare la situazione. L’opinione pubblica e lo stato si sono troppo incattiviti con lui (e solo contro di lui) e questo ha generato in Fabrizio tanta rabbia, una rabbia che forse andrebbe curata e non rinchiusa ed isolata dietro a delle sbarre.

La cosa che però mi fa veramente incazzare (scusate, ma ogni tanto ci vuole) è che si dica che a Corona sono stati dati 5 anni (più 2 per il tentativo di fuga) perchè è giusto che la gente inizi a capire che in Italia le leggi vanno rispettate e che se non si rispettano bisogna pagare.

schettinofotoEh no ! Allora non ci sto. Se le leggi vanno rispettate e chi non le rispetta va punito, allora andate a prendere quel demente di Schettino che ha deciso di fare un saluto letale in cambio di qualche stupido “servizietto”.

L’ex capitano oggi sarebbe capace di andare a mangiarsi un piatto di spaghetti allo scoglio con gli amici…e di riderci sopra.

Per colpa sua e della sua leggerezza, sono morte come minimo 17 persone, ma mentre Corona è il diavolo ed è in galera, lui resta la vittima e va in giro a farsi i cavolacci suoi. Ha anche avuto il coraggio di prendersela perchè lo hanno licenziato e qualcuno gli ha dato la possibilità di dirlo in tv! Assurdooo

kosovarofotoVogliamo parlare anche del Kossovaro che ha violentato una ragazzina di 24 anni a Bergamo? Una ragazzina che era andata a ballare con le amiche e che ha poi scoperto che, nel momento della violenza, era anche incinta? E del fatto che è stato gridato allo scandalo quando circa 200 persone sono andate sotto casa del Kosovaro a protestare perchè invece di mettergli le manette per poi buttare le chiavi, lo avevano messo agli arresti domiciliari? Non vi dico cosa avrei fatto io se quella ragazzina fosse stata mia figlia.

Se volete davvero insegnare agli Italiani che le leggi vanno rispettate, fatelo con tutti e nella giusta misura e, ultima cosa: ridateci l’esercito italiano!

Ok che fare il militare non è più un obbligo, ma una scelta, però ci sono ancora giusto?! E se tornassero a pattugliare un po’ come facevano una volta? Di certo non sarebbero risolutivi per la piccola criminalità, ma sono sicura che darebbero quel senso di sicurezza che a me, come cittadino, sta venendo a mancare. Nelle nostre case ormai i ladri entrano ed escono come se fossero diventati loro i proprietari… 

Pablo Ardizzone, il grande truccatore, ci svela qualche “chicca” e qualche trucco: vip e casalinghe a confronto.

Il grande e paziente truccatore Pablo Ardizzone.

Se non ci fosse lui io uscirei ancora di casa con la couperose bella in vista, la faccia spenta e le labbra secche e invece…un pò del suo mitico correttore, una spolverata di fondotinta in polvere e un filo di rossetto hanno definitivamente cancellato dalla mia fronte la scritta “sono una casalinga disperata e no ho tempo per truccarmi”. 

Pablo Ardizzone (prontamente “contagiato” prima di iniziare l’intervista) è nato a Torino nel 1977 e ha trascorso i primi anni della sua vita tra Loano e Casalborgone.

B: Quando  è nata la tua passione per il trucco?

P: Quando in terza liceo sono tornato a Torino dopo un periodo trascorso a Novara in collegio (nota della blogger: il classico “mascalzone” spedito in collegio!) si è creato un gruppo di amiche con le quali mi trovavo in casa tutti i sabato pomeriggi per prepararci in vista della serata in discoteca.

Mia mamma è una ex modella quindi sono cresciuto vedendo lei che si truccava. Ai suoi tempi la figura del truccatore esisteva solo per le grosse produzioni quindi le modelle si truccavano spesso da sole.  In quei pomeriggi in compagnia, finivo spesso ad aiutare le mie amiche nell’operazione del trucco fino a quando arrivò il giorno in cui l’allievo superò le maestre.

B: Quando hai capito che questa tua dote sarebbe potuta diventare un lavoro?

P: Ho iniziato per passione, ma una volta visto che le richieste non mancavano e con loro anche i risultati, pur vivendo in una città piccola che non ha una specializzazione nel settore, ho capito che quello sarebbe potuto diventare il mio futuro.

B: In che senso Torino non ha una specializzazione nel settore?

P: Nel senso che non essendoci a Torino un gran mercato settoriale come invece per esempio a Milano c’è la moda e a Roma il cinema, ho dovuto imparare ad essere poliedrico e a calibrare la mano nelle più disparate situazioni. Dal Teatro Lirico al beauty fotografico. Dal trucco più caratterizzante e marcato del Teatro, dovuto anche al fatto che anche il pubblico più distante deve poter percepire le espressioni, al trucco non trucco degli effetti acqua e sapone nei beauty.

B: Questa tua poliedricità è stata un problema o ti ha aiutato al tuo arrivo a Milano?

P: E’ stato assolutamente un plus. A Milano la settorialità è quasi a compartimenti stagni: i truccatori che fanno teatro non fanno né moda né cinema né tantomeno televisione, e viceversa. Diciamo che sono partito avvantaggiato perchè sono riuscito a seguire da subito diversi personaggi nelle loro diverse performance professionali.

B: A proposito di personaggi, pensavi forse che non ti avrei chiesto qualche “chicca” sulle v.i.p. che trucchi ? Dai su confessati.

P: solo perchè sei tu…

Anna dello Russo non vuole che le si trucchi il collo. Valeria Marini (che lui chiama “La stella bionda” o “Valeriè”) si disegna da sola le labbra: non mi è “concesso” di toccare le sue labbra nonostante io abbia creato apposta per lei il suo rossetto preferito. Per Charlene Wittstock (la moglie di Alberto di Monaco) ho creato “Charlene”, il rossetto che ha indossato al suo matrimonio religioso che è stato visto “solo” da 150.000.000 di telespettatori. Un colore in esclusiva con una formula segreta che non rifarò mai più. Una grande soddisfazione per me (nota della blogger: come potete vedere nella seconda foto dell’articolo, Pablo, per il mio compleanno lo ha regalato anche a me uno dei suoi fantastici rossetti. Pappapperooo!)

B: Stai andando benissimo Pablo, vai pure avanti così, sì sì !

P: Quando truccavo Simona Ventura spesso tornavo a casa con il torcicollo perchè dovevo truccarla mentre lei stava chinata a leggere il copione. Non era un’impresa facile.

B: Un ricordo che ti fa sorridere?

P: Quando ho truccato Eleonora Abbagnato per il suo matrimonio a Palermo. Sua mamma ha fatto fare un giro a me e a Robi (di Coppola) nel suo bellissimo giardino e ci ha fatto mangiare le magnifiche e ottime pere da lei coltivate con amore.

Charlene invece, quando vado a truccarla a Palazzo, mi fa sempre trovare il patè de foie gras. Ormai mi conosce bene e sa che ne vado matto.

Settimana scorsa sono arrivato a Roma alle 15 per fare un lavoro con Valeria e ho scoperto che non aveva ancora pranzato per aspettare me. Che carina!

B: Sbaglio o finalmente la Marini si sposa?! Come la truccherai?

P: Eh sì, il 5 maggio sarà un grande evento tutto da vivere. Il trucco lo deciderò quando vedrò l’abito che vincerà il concorso che termina proprio oggi (Nota della blogger: Valeria Marini ha fatto un concorso chiedendo al suo pubblico di disegnare l’abito per lei)

pablo ed iofotoB: continuiamo a parlare di trucchi, ma non più del trucco delle v.i.p. Ora devi dare qualche utile consiglio alle “casalinghe disperate” e magari un po’ imbranate, come me. Dai dai proviamoci, da cosa iniziamo?

P: Il primo step è avere tutto il materiale pulito: spugne e pennelli vanno lavati bene. Spesso le allergie che vengono non sono dovute a nuovi prodotti, ma ai vostri accessori sporchi e pieni di batteri. 

B: Ops, appena torno a casa lavo bene tutto, promesso. Parliamo subito della cosa più urgente: le occhiaie. Come e quando si possono nascondere queste acerrime nemiche?

P: Quando? Sempre. L’importante è dove: bisogna partire dalla radice dell’occhio, ossia da quella piccola fossetta scura situata nell’angolo interno dell’occhio vicino al naso, e arrivare al massimo sotto la pupilla seguendo la lunetta scura. Non truccate mai la parte esterna dove ci sono le “zampe di gallina” perchè verrebbero solo enfatizzate dal prodotto essendo quella una zona di grande mobilità del volto.

B: Ma le occhiaie bisogna “trattarle” prima o dopo aver messo il fondotinta?

P: Se il fondotinta è il polvere, prima, se è liquido o cremoso si può fare sia prima che dopo. L’importante è che il colore del copri occhiaie sia ambrato perchè la punta di arancione corregge il viola del ristagno sanguigno. Fondamentale è non schiarire le borse perchè se le borse le schiarisci diventano più prominenti e quindi più pronunciate. Va schiarita solo l’occhiaia (nota della blogger: se non riusciamo a far sparire le borse possiamo sempre metterci sopra un bel logo e venderle!)

B: Ma le borse e le occhiaie sono la stessa cosa? Non ci ho mai capito un tubo.

P: No. L’occhiaia è il segno scuro e la borsa è il gonfiore che va dal segno all’occhio ed è dovuto al ristagno di liquidi.

B: Che correttore consigli?

P: Quelli a matita vanno bene per correggere piccole macchie, brufoletti, piccoli capillari etc mentre per il resto i correttori liquidi sono sicuramente i più facili da usare, ma se volete un effetto più compatto e duraturo meglio scegliere i correttori colati (le cosiddette “pasticche”) da stendere con le dita o con il pennello per essere più precise e mirate.

B: Ok quindi diamo bene gli step: si parte da?

P: Iniziate sempre dallo skin care lavando bene il viso con un detergente adeguato al vostro tipo di pelle (schiuma, olio, latte detergente etc). Passate il tonico anche questo mirato per la vostra pelle e poi contorno occhi e crema cercando di non sovrapporle. Se usate il fondotinta in polvere occupatevi prima delle occhiaie, se invece usate quello liquido o cremoso mettete prima quello. Dopo fondotinta e occhiaie passate a cipria e fard.

Con mascara e rossetto l’effetto “Bonne minne” (salute) sarà assicurato, ma se volete un tocco in più controllate le sopracciglia (nota della blogger: Frida Kahlo era una grande, ma le sue sopracciglia è meglio che rimangano uniche nella storia) . Ricordatevi che le sopracciglia non sono solo la cornice dell’occhio, ma danno proporzione a tutto il viso (nota della blogger: ecco perchè dopo anni ho ceduto e me le sono fatte tatutare visto che praticamente ne ero sprovvista). La tendenza attuale è quella di Brooke Shields in laguna Blu: grandi, ma ben costruite.

B: Ma se una volesse “esagerare” e mettere anche ombretto, matita o eyeliner etc, ma fosse imbranato come me?

P: Ricordandovi sempre che è meglio poco fatto bene che tanto, ma pasticciato…organizziamo un bel corso di trucco e vi spiego tutto per benino !

Sììì, sììì ! Facciamo un bel corso di trucco con Pablo qui a Milano!

Chi vuole partecipare?

 

Barbara

 

Una facile “Zuppa di verza e zucca” e un veloce riso al latte per i bimbi che non amano le zuppe!

Stasera zuppa di verza e zucca.

Eh sì, le temperature ormai si stanno alzando e visto che in casa noi amiamo le zuppe (Danny boy un pò meno) abbiamo deciso di gustarci le ultime zuppe prima che arrivi la vera primavera.

“Verza e zucca” è una delle nostre preferite e se ve la scrivo qui, ovviamente è anche facile da fare.

Partiamo subito con la lista della spesa:

1 cipolla bianca

1 gambo di sedano

1 spicchio di aglio

20 gr di olio extravergine di oliva

300 gr di verza

150 gr di patata

1 carota

1 porro

250 gr di zucca decorticata

700 gr di brodo vegetale

4 fette di pane casereccio toscano (o crostini)

30 di gr di pecorino (meglio), ma va bene anche il grana se lo avete in casa

sale e pepe

Se avete tutto iniziamo. Premetto che noi abbiamo la fortuna di avere il mitico Bimby e che questa zuppa praticamente me la fa lui mentre io rifaccio i letti e rassetto un po’, ma sappiate che la facevo anche prima di averlo e quindi vi dico come farla senza (se lo avete anche voi scrivetemelo qui sotto che vi mando la ricetta di questa zuppa per il Bimby)

Ovviamente usate una bella pentola di quelle che utilizzate per fare la pasta e non una padella (mi dicono sempre di essere precisa quando do le ricette!)

Fate soffritto con olio, cipolla sminuzzata e gambo di sedano tagliato a pezzetti aggiungendo anche uno spicchio di aglio.

Aggiungete la verza tagliata a listarelle, la patata pulita e tagliata a dadini, la carota e il porro tagliati a rondelle, la zucca dopo averla pulita bene e tagliata a dadini di circa 2 cm di lato e tutto il brodo. Aggiustare di sale e pepe a piacere e fate andare per una mezz’ora a fuoco medio/basso.

zuppafotoA fine cottura versare in un piatto fondo (in quello piano sarebbe difficile) e servirla con il pane tostato (o i crostini) e tanto pecorino (o formaggio grana)

Slurp, ora porto Danny boy all’asilo poi vado a fare la spesa

 

A proposito di Danny boy… se avete bambini che non amano le zuppe (come il nostro) eccovi una veloce ricetta antica come mi nonna, ma sempre bbona come il pane.

Riso al latte (ovviamente serve il riso, serve il latte e ci aggiungerei il grana) 

Sciacquate il riso con acqua tiepida, mettete a scaldare il latte in una pirofila e aggiungete dentro il riso e un pizzico di sale. Fatelo cuocere tanto quanto c’è scritto sulla confezione del riso utilizzato. Quando sarà cotto stendetelo nel piatto e lascialo intiepidire. Io alla fine ci aggiungo un pò di formaggio grana

 

 

Come sbolognare i bimbi ai papà, eccovi qualche trucco! Dalla pesca a Milano ai dinosauri a Monza

pescafoto

Non so se capita anche a voi, ma se durante il week-end stiamo tutti e tre a casa, finisce che Danny boy me lo devo spupazzare quasi sempre io.

Ok, ok…magari fanno un paio di partite assieme alla wi, ma poi mio marito torna davanti al pc o davanti alla tv e Danny boy torna da me.

Ci ho messo un pò di anni, ma finalmente ho capito che per fare stare un figlio con il papà…bisogna uscire di casa. L’ideale è che escano loro due da soli almeno per un paio di ore ogni week-end, ma va bene anche uscire tutti e tre, bisogna solo scegliere bene il posto e sopratutto…il posto a tavola se si pranza fuori. Fate sedere i papà vicino ai figli e non fate come ho fatto io oggi altrimenti passerete il pranzo a tagliare pizze, versare sprite e cercare tappi dei pennarelli sotto al tavolo.

a522562_427058344048986_403895134_nMa iniziamo con ordine con la giornata di ieri.

Secondo voi perchè nella foto qui accanto Danny boy ha la canna da pesca in mano? Bravissimi, Indovinatooo! Ieri Danny è andato a pescare e di certo con con me che potrei svenire solo a vedere un amo conficcato nella bocca del povero pesce ancora vivo e parecchio agitato.

A pescare ci è andato con il suo papà mentre io mi facevo uno dei miei eterni e amati bagni caldi.

Sapete dove sono andati a pescare? A ben 10 minuti da casa, infondo a Via Ripamonti a Milano.

Eh sì, a Milano c’è anche un bellissimo lago verde (ma bello davvero, non scherzo) dove si paga circa 15 euro a “pescatore” per poter pescare per due ore, e quello che peschi è tuo.

Se non hai la canna da pesca te la affittano loro. Hanno anche un pony un pò mattarello e delle vecchie giostre in ferro per i fratellini più piccoli degli aspiranti pescatori (per info: www.lagoverdemilano.com). Il bar non è il massimo, ma un piatto di pasta precotta confezionata e scaldata, un toast o un sano gelato non te lo nega nessuno.

Il problema è che quando Danny arriva a casa tutto fiero con questi orridi pesci pieni di lische…vorrebbe che io li cucinassi per loro e quindi mi tocca prima buttarli di nascosto (sono immangiabili) e poi tirare fuori i classici filetti di platessa surgelati spacciandoli per i loro trofei di pesca.

amonzaipapàfotoUn altro trucchetto per costringere i papà a stare un pò dietro ai loro figli è andare in un parco bello grande e assentarsi per una lunga, lunghissima pausa caffè al bar che, vuoi il caso, si trova proprio dalla parte opposta del fatidico parco giochi di turno.

Oggi la giornata era splendida e visto che siamo andati a mangiare la pizza con amici a Monza (mio marito è di Monza) siamo ovviamente finiti nell’ affollatissimo Parco di Monza. 

fedelifotoDanny si è divertito un sacco con i suoi amici Tito e Tommy, mio marito se l’è chiacchierata con il suo amicone Fez e io mi sono concessa una bella pausa caffè al bar dove mi sono fermata a “ciaccolare” con degli amici incontrati per caso (anche se vado in vacanza a Timbuktu state pur sicuri che incontro sempre qualche amico per caso).

Tornado alla macchina Doris (la signora Fez) mi ha raccontato che giovedì nel parco di Monza hanno inaugurato la mostra «Dinosauri in carne ed ossa» che sarà visitabile in Villa Mirabello e nei prati del parco di Monza fino al 28 luglio. Un branco di oltre quaranta esemplari, tra mammiferi, rettili, anfibi preistorici saranno protagonisti nel parco reale con tutta la loro imponenza.Una grande festa di inaugurazione è prevista per domenica 10 marzo quando per i visitatori è stato pensato un ricco programma di iniziative e laboratori come quello per imparare a realizzare dinosauri in 3D.

Direi che la mostra dei dinosauri è un altro posto perfetto per papà e figli no ?!?

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La famiglia de Mulino Bianco è poi tornata a casetta a Milano e mentre il papà si godeva il suo meritato divano, Danny ed io siamo andati a farci un giro al Sundaypark al teatro Franco Parenti.

Chi si ferma è perduto !

adinosaurifoto

 

 

La mostra è aperta da lun a ven dalle 14 alle 18, sab, dom e festivi dalle 10 alle 18. Adulti 8 euro, 5 euro per bambini fino a 12 anni e over 65 , famiglie (2 adulti e due bambini) 21 euro, ingresso gratuito fino ai 3 anni. Per informazioni e prenotazioni laboratori etc

dinosauri@reggiadimonza.it e www.reggiadimonza.it.

“Fate la nanna”: quando mi arrivò la polizia in casa…

Se tornate a Milano ad agosto e vostro figlio piange…chiudete sempre le finestre o rischierete di ritrovarvi la polizia in casa.

Come ho più spesso raccontato, sono una mamma giocherellona e complice, ma sono anche una mamma un pò tedesca che dopo aver partorito, ha scoperto di amare le regole. Sono stata una delle ultime tra amiche e conoscenti a fare un figlio quindi ho raccolto numerosi consigli qua e là: uno di questi fu quello di leggere il libro “Fate la nanna” e di farlo diventare la mia Bibbia.

Ho letto “Fate la nanna” quando ero ancora incinta e lo ho imparato a memoria. Daniele è nato il 15/11/2007 e a febbraio già dormiva da solo sia la notte che il pomeriggio. Niente pianti, niente giri dell’isolato nel passeggino ne tantomeno in macchina. Culla/lettino nanna, da solo, sempre.

fatelanannatabellafoto“Fate la nanna” è un libricino di 114 pagine scritto da Eduard Estivill e Sylvia de Béjar entrambe esperti dei disturbi del sonno. Per riassumerlo in poche parole, questo libro dice che i bambini, fino all’età di 5 anni al massimo (se non lo fate entro i 5 siete spacciati) vanno educati a dormire da soli, ma ciò va fatto in modo che questi non arrivino ad avere paura di essere abbandonati. Un giorno sono uscita a fare un paio di ore di restauro (ceretta, mani, piedi etc) , Daniele era piccolo e lo ho lasciato con il suo papà. Non ne voleva sapere di dormire e continuava a piangere. Mio marito alla fine lo ha lasciato piangere fino a che Daniele è crollato secco nella sua culla. Capita a tutti di fare così e se lo si fa una volta ogni tanto non succede nulla, ma se capita spesso… il bimbo finirà con l’aver paura dell’abbandono. “Io piango e nessuno arriva! Mi hanno abbandonato” e rischia di diventare da grande il classico bimbo/cozza. Se invece quando il neonato/bambino piange noi, ogni tanto, entriamo e con una vocina dolce e rassicurante gli diciamo che la mamma c’è e che gli vuole bene e usciamo di nuovo, allora le cose cambiano. Lui saprà che ci siamo, ma che non è detto che tutte le volte che piange arriveremo di corsa nella sua stanzetta.

A pagina 66 del libro c’è lo schema che vedete qui sopra e che spiega giorno per giorno quanti minuti lo devi fare piangere tutte le volte che riesci dalla stanza. Il primo giorno prima 1 minuto poi 3 poi 5, 5, 5 etc fino a che non crolla, il secondo giorno 3, 5, 7, 7, 7 e via così. 

fatelanannalibrofotoVi assicuro che se fate “l’addestramento” bene, bene senza farvi fregare dal pianto ruffiano del vostro bambino, in 4 massimo 5 giorni avrete il risultato desiderato. Peccato che nel libro ci sia scritto che a volte i bimbi piangono così forte che si rischia l’arrivo della polizia e ovviamente… a me è successo!

Era l’agosto del 2008. “L’addestramento”  lo avevo già fatto con ottimi risultati a febbraio (lo chiamo così perchè quando ti metti in salotto con il timer della cucina in mano e ogni 1, 3, 5 minuti, al drin, torni in camera del tuo cucciolo e gli parli con amore mentre lui urla come se fosse l’esorcista…sembra  davvero un addestramento). Ad agosto, al ritorno dalle vacanze passate un pò qui e un pò li cambiando case e letti ogni settimana, Daniele aveva bisogno di un mini addestramento come richiamino e così ho fatto.

Peccato che fosse il 24 agosto, che Milano era deserta e silenziosa e che la vicina di casa non fosse proprio sana di mente. Quel giorno ho fatto piangere Daniele 8 minuti alle 14 prima del riposino del pomeriggio e 9 minuti alle 20 prima della nanna lunga. Ero in casa con un’amica e i suoi due figli, i mariti erano usciti a prendere le pizze (ovviamente dimenticando entrambe i telefonini a casa) e Daniele dormiva già beato come un angioletto.

Ed ecco che suonano al campanello.

“Polizia, apra perfavore”. Mi sono affacciata e ho visto la macchina. Forse ho sbagliato ad aprire e a farli salire (non si mai, eravamo pur sempre 2 donne sole a casa con 3 bambini) ma lo ho fatto. Bene, per farla breve…la vicina di casa, sentendo mio figlio piangere per “ben” 2 volte in un giorno e solo per un giorno (visto che eravamo appena tornati), non ha pensato magari di suonare ad un vicino di casa per chiedere informazioni, ma ha chiamato direttamente la polizia dicendo che una mamma stava selvaggiamente picchiando il figlio che piangeva ormai ininterrottamente da quasi 12 ore. Eh sì ! Ha detto proprio così. Non ha detto che Danny ha pianto 8 minuti alle 14 e 9 minuti alle 20.

Quando i poliziotti sono entrati in casa e mi hanno vista, hanno capito subito che avevano preso un granchio (lo stesso che avrei volentieri messo nel letto della vicina). Per fare rapporto però, hanno dovuto vedere che il bambino non avesse segni di percosse. Vi assicuro che portare i poliziotti in camera di tuo figlio e accendere la luce mentre il cucciolo dorme (per fortuna con indosso solo il body e basta sennò mi toccava pure spogliarlo) non è bello.

Mi veniva da piangere, ma c’erano i figli della mia amica quindi mi sono trattenuta. Sapere che anche solo una persona al mondo può pensare una cosa così brutta di te…ti fa sentire uno straccio, un mocho Vileda vecchio, da buttare.

Il problema vero è arrivato nei giorni dopo. Tutte le volte che Daniele scoppiava a piangere per un capriccio, per fame o per sonno, io mi dicevo “Ecco, ora quella pensa di nuovo che io lo stia picchiando!”.

Che brutta cosa, non riuscivo più ad andare avanti con quell’angoscia quindi ho stampato una foto di me e Daniele abbracciati e felici e sotto ci ho attaccato una lettera dove ringraziavo “Miss Fetentaccia” di aver chiamato la Polizia perchè oggi becchi un granchio, ma domani magari salvi qualcuno, ma aggiungevo anche che non si raccontano le bugie dicendo che il bambino stava piangendo da 12 ore e magari prima di chiamare la Polizia si prova a chiedere ai vicini.

Ho attaccato il foglio su tutte le porte dei vicini e visto che la lettera alla fine diceva “suonami così ci conosciamo e ci mettiamo una pietra sopra”…questa, una mattina, ha suonato il nostro campanello. Mi aspettavo una zitella, una vecchia che non aveva mai avuto figli o nipoti e invece ? Era una mamma della mia età con 2 figli poco più grandi del nostro. Una donna che poi ho scoperto aver da poco perso il lavoro: era depressa. Come le ho raccontato che Polizia era arrivata in casa nostra chiedendomi di controllare se mio figlio avesse dei lividi, si è messa a piangere. La ho anche invitata a tornare un pomeriggio con i bambini per farli giocare tutti insieme da noi in terrazza. Sparitaaa ! Credo che si sia proprio trasferita.

Allora…io sono buona e carina, ma se sei depressa la prossima volta invece di chiamare la polizia, chiama un bravo psicologo!!!

Non mi dite che non avete mai fatto il bagno in vasca con vostro figlio?!

Meno male che a casa abbiamo due bagni: uno con la doccia e uno con la vasca.

Mio marito ama la doccia e io invece ho sempre avuto una passione sfrenata per i lunghi bagni bollenti. Nostro figlio…ha preso tutto dalla mamma !

Il problema è che se ogni volta dovessimo fare tutti e due il bagno lungo e caldo che ci piace tanto…le giornate dovrebbero avere 48 ore e mio marito ed io dovremmo vincere l’enalotto almeno una volta a settimana per pagare la bolletta del gas. Visto che Danny ed io siamo due personcine alquanto furbe, abbiamo trovato la soluzione: spesso facciamo il bagno assieme.

aaaaafotoMeno male che in bagno non abbiamo le telecamere e che nessuno ci può controllare. Ne combiniamo di tutti i colori.

Il nostro gioco preferito è la pesca. Sì, sì, avete capito bene: la pesca. Io butto in acqua tutti pesci con l’anellino attaccato e lui deve ripescarli tutti con la sua canna da pesca giocattolo e nel minor tempo possibile. Ci tengo a precisare che usa la canna giocattolo perchè lui avrebbe voluto entrare in vasca anche con quella vera, ma per fortuna ha capito che uno dei due ne sarebbe uscito parecchio danneggiato dagli ami !

Quando ha pescato tutti i pesci, li mette nel suo cestino verde e quando è asciutto e in pigiama, va nella sua cucina e me li fa al forno. Ha provato anche a chiedermi di farli al sale come fa sempre il suo papà, ma per fortuna avevo giusto giusto finito la fornitura di sale grosso.

Un altro gioco che facciamo spesso è “il porto”: lui mette in vasca tutte le barche che ha (e non vi dico le posizioni che fa assumere alle mie gambe corte e magrisssssime, per creare ponti, sottopassaggi etc) e io con le mie braccia, mimando una sorta di abbraccio virtuale, devo riproporre il porto e il suo ingresso. Lui mi paga il parcheggio con i soldi finti e io faccio entrare le sue barche una per una alzando o aprendo le braccia. Ogni tanto lo “rimbalzo” dicendo che il posto barca è aumentato e che i suoi soldi non bastano più e lui prima si incavola poi ride come un matto!

Il miei giochi preferiti però…restano il body paint e il parrucchiere pazzo. Al negozio “La Città del Sole” , vendono dei fantastici e costosissimi prodotti da usare in vasca da bagno. Hanno uova che si sciolgono colorando l’acqua e rilasciando micro spugne al posto delle solite sorprese spesso inutili degli ovetti kinder e hanno anche dei tubetti di sapone liquido che va spalmato con le dita sul corpo come se fosse vernice. Che “Ghignate” (ops, risate) che ci facciamo. Ci pitturiamo a vicenda sul corpo e sulla faccia, ci facciamo strane acconciature giocando al parrucchiere pazzo e poi via di abbondante risciacquo .

Sono anni che trovo sempre qualcuno che, quando racconto del nostro bagno di coppia, mi dice che non sta bene fare il bagno assieme, che non è igienico e bla bla bla. Quando Danny era piccolo e facevamo già il nostro bagno mamma/figlio, mettevo sempre una bustina di euclorina prima di entrare, ma ora non la metto più. E’ mio figlio e io sono la sua mamma. Trovo che non ci sia niente di più intimo e divertente di fare il bagno assieme e quindi fino a che ci staremo…continueremo a farlo. E poi… ci baciamo in bocca tutto il giorno quindi i miei germi sono suoi e i suoi sono miei! Tiè

Sono finiti i tempi in cui mi facevo i miei lunghi bagni bollenti a lume di candela leggendo un bel libro romantico strappalacrime. Ogni tanto li faccio ancora, ma ovviamente non così spesso come prima.

barbafotoOra devo anche stare attenta a difendere con le unghie i miei amati prodottini di bellezza posizionati tutto intorno alla mia vasca. 

Settimana scorsa ho beccato Daniele che stava usando la mia fantastica “mousse pour la douche” di Chanel per far finta di farsi la barba come fa il suo papà.

Siamo a posto !

Voi non avete mai fatto il bagno in vasca con vostro figlio ?