Siamo tornati dopo 6 ore a Ludica: Danny boy felicissimo, ma io…rivoglio i miei piediiiiiiiii

Ebbene sì! Sono sopravvissuta. Sono andata a contagiare un pò di donne a Ludicabimbi in fiera a Rho (Milano) ludicabimbi.it e sono riuscita a tornare a casa sana e salva…io ! I miei piedi meno.

Siamo partiti di casa alle 10 e ci siamo “sparati” quasi un’ora di metropolitana per arrivare a Rho. Appena scesi ci siamo trovati catapultati in un mondo parallelo.

Non eravamo neanche arrivati al padiglione 8 che già si incontrava strana gente partita di casa non proprio in jeans come noi.

Era pieno di appassionati di fumetti ed erano tutti vestiti da supereroi o da protagonisti di cartoni e film vari.

Nel padiglione accanto a Ludica infatti c’è “Cartoonics”, il salone del fumetto dedicato a collezionisti e appassionati e nel padiglione “hobby show” .

Arrivati a Ludica abbiamo fatto un bel giro e ci siamo fermati in diversi stand a guardare, a giocare e a partecipare ad un paio di laboratori…tutto molto ben organizzato!

Unico appunto per le lunghe code alle casse, ma per fortuna noi eravamo ospiti di Monica la mia amica del sito lenuovemamme.it quindi in 5 minuti eravamo dentro.

Ad un certo punto ho lasciato Danny boy in un laboratorio di pittura e sono andata a curiosare nel padiglione di “Week.end donna”  e  “Hobby show” e devo dire che mi è piaciuto molto!

C’era di tutto: dalle perline a tutto quello che serve per fare orecchini e bigiotteria varia, dalle creme agli smalti, dalle tisane alla cioccolata.

Per non parlare di tutta la bigiotteria già pronta. Ovviamente sono riuscita a fare un pò di shopping, ma ho fatto la brava: giusto 3 paia di orecchini (2 della lego pagati 3 euro al paio) e un braccialetto con un ciondolino fatto a biscotto!

Tra uno stand e l’altro ho anche distribuito un pò di volantini del mio blog. Speriamo non ci abbiano fatto gli aereoplanini per i loro bimbi!

Danny boy si è divertito come un matto e io in questo momento ho i piedi in ammollo in acqua calda e sale grosso.

La fiera continua anche domani, fateci un giro perchè merita, ma occhio alle scarpe…indossatene un paio super comode !

 

Volete ridere? Allora vi racconto una cosa che molti di voi non sanno di me…

 

La "cubista" Barbara con ascella pezzata e un'altra cubista che forse si chiamava Montze!

La “cubista” Barbara con ascella pezzata e un’altra cubista che forse si chiamava Montze!

Quando ero giovane ho fatto anche la cubista!

Eh sì! Ho da poco compiuto 43 anni, ma di testa me ne sento ancora 15.

Se però ripenso a quante cose ho fatto nella mia vita…all’improvviso me ne sento almeno almeno una settantina.

Ho avuto la fortuna di avere due genitori intelligenti che non mi hanno mai proibito niente, ma che mi hanno sempre insegnato cosa era il bene e cosa era il male, senza mai perdermi di vista!

Mi hanno fatto fare cose che magari i miei coetanei alla loro età non facevano, ma non mi hanno mollata un attimo. Erano sempre lì a guardarmi e a studiarmi senza mai farmi sentire controllata. Ho avuto la fortuna di poter girare, conoscere un sacco di gente e imparare tanto…soprattutto quello che non si doveva fare.

Ma torniamo a Barbara in versione cubista!

noifotoQuando ero piccola mio papà, che era un appassionato di barche, comprò una vecchia goletta e da quel momento iniziammo a fare tutte le nostre vacanze in barca.

Un sogno!

Avevo circa 13 anni quando, dopo qualche stagione passata a Ponza, incominciammo ad andare ad Ibiza. Per anni trascorremmo lì tutte le nostre estati. I miei genitori avevano degli amici che vivevano sull’isola e altri amici venivano in barca con noi dall’Italia (tenevamo la barca tra la Liguria e la Francia). Era un vero spasso.

"cubista" Barbara e la sua povera amica Mavi convinta a seguirla nei suoi look agghiaccianti pro cubo!

“cubista” Barbara e la sua povera amica Mavi convinta a seguirla nei suoi look agghiaccianti pro cubo!

Gente che andava e veniva. Amici miei e dei miei. Di giorno in giro in barca a fare il bagno in spiagge dalle acque cristalline e con la sabbia bianca e tutte le sere cene a bordo o in giro per l’isola.

Che dire…sono stata davvero fortunata, lo ammetto.

Uno degli amici di mio papà che viveva sulla Isla si chiama Sergio Ferrero

Se ve lo siete perso, in questo blog ho scritto un pezzo su di lui. http://www.temperateitacchi.com/blog/?p=100).

Sergio era super introdotto a Ibiza. Conosceva tutti, ma soprattutto tutte.

Una sera fece il grande errore di chiedere a mio papà se poteva portarmi a fare un giro al Pacha. Per me lui era uno zio e quindi mi presentò a tutti come sua nipote.

Da quella sera iniziai ad avere l’ingresso gratuito in tutti i locali di Ibiza e ci mancava poco che mi stendessero anche il tappeto rosso.

Nessuno si immaginava che io avessi 13 anni (ero già alta come ora) e io sinceramente non vedevo il motivo di annoiare tanta gente raccontando la verità!? Hihi

La barca dei miei era ormeggiata in porto a 200 metri dal Pacha quindi mamma e papà sapevano dove trovarmi e soprattutto sapevano che ero in buone mani. Sergio, che ora è un bravissimo papà, ai tempi era un famoso playboy che passava le sue serate tra feste e locali, ma non toccava né alcool né droghe, solo donne.

I ballerini del Pacha nei bagni per gli ultimi ritocchi prima di salire sui cubi! La "cubista" Barbara è accanto a Miss Cioccolatino

I ballerini del Pacha nei bagni per gli ultimi ritocchi prima di salire sui cubi! La “cubista” Barbara è accanto a Miss Cioccolatino

Ballavo, ballavo e ballavo…fino a che una sera Francisco, che in quel periodo gestiva i ballerini e ora è il direttore del Pacha, mi chiese se volevo salire sul cubo invece che ballare sempre sui gradini del privè. Povero lui… non riuscì più a farmi scendere!

Dalla quella sera entrai ufficialmente a far parte del gruppo del Pacha.

C’erano i ballerini professionisti che venivano pagati e quelli non professionisti (ovviamente ero tra questi) che non prendevano soldi, ma potevano entrare gratis e fare entrare gratis anche gli amici. Ovviamente non pagavamo neanche al bar.

L’ingresso ad agosto costava quasi 5000 pesetas quindi una follia già per quegli anni. Io avevo il potere di aprire le porte del Pacha gratis ad amici e finti amici e potevo anche offrire da bere.

Credo sia facile capire che da quel momento iniziai ad avere un sacco di gente che mi voleva come amica.

La "cubista" Barbara faceva le corna ad uno dei ballerini del gruppo del Pacha durante il nostro giro serale in centro ad Ibiza. Distribuivamo adesivi e sconti per ingresso al Pacha!

La “cubista” Barbara faceva le corna ad uno dei ballerini del gruppo del Pacha durante il nostro giro serale in centro ad Ibiza. Distribuivamo adesivi e sconti per ingresso al Pacha!

Tutte le sere il gruppo del Pacha si incontrava in centro al “Mar Y Sol” e da lì si andava in giro per le stradine a fare promozione, a regalare gli ambitissimi adesivi tondi con le ciliegie e gli sconti o i free pass per l’ingresso.

Al Pacha ho visto talmente tante cose e conosciuto talmente tanta gente che…potrei scrivere un libro, ma lascio stare che è meglio!

Vi dico solo che quando ero sul cubo a ballare, spesso sconosciuti venivano sotto a chiedermi “Ma cosa ti sei calata per stare lì sopra a saltellare per ore?”.

"Cubista" Barbara con tuta azzurra "Uba Uba" e i ballerini del Pacha in fase pierraggio in centro a Ibiza. Al centro potete notare una giovanissima Rossana Casale. Anche lei ballava con noi!

“Cubista” Barbara con tuta azzurra “Uba Uba” e i ballerini del Pacha in fase pierraggio in centro a Ibiza. Al centro potete notare una giovanissima Rossana Casale. Anche lei ballava con noi!

Non toccavo droghe e bevevo solo coca cola o aranciata (orami lo sapete che non sono una bevitrice).

Ballavo tanto perchè ho sempre amato la musica e per fortuna non ho mai avuto bisogno di nulla di più per divertirmi.

Ai tempi ovviamente girava già la cocaina e si sentiva parlare di Ecxtasy.

Grazie a Dio sono nata stupida di mio e di quelle cose non ho mai avuto bisogno.

Mi ricordo un sempre super agitato Sandy Marton, Alba Parietti con le labbra ancora sottili e il grande sarto veneto Mario Borsato. Nel gruppo del Pacha a ballare c’era anche la cantante Rossana Casale. Per non parlare di quel bonazzo dell’attore Roberto Farnesi che ai tempi faceva il modello e sfilava al Pacha per le boutique dell’isola.

Che ricordi. Come quell’estate in cui mi chiesero di posare per un servizio fotografico su Ibiza per il mensile Max. Eravamo due donne (una donna e una ragazzina) e un capellone che si aggirava spesso nell’isola.

Ritornata a Venezia aspettai per mesi che uscisse il famoso Max con le mie foto, ma non uscì mai.

Una mattina mentre stavo andando a scuola, passai dal giornalaio di famiglia e vidi una fila di “Excelsior” tutti esposti e ben in vista.

Era il nuovo numero dedicato ad Ibiza. Notai subito che in copertina c’erano due ragazze seminude e una…OH MAMMA MIAAA! ERO IOOO! 

 

La copertina di "Excelsior!

La copertina di “Excelsior!

E adesso chi glielo diceva a mia mamma che le mie foto fatte ad Ibiza non erano più uscite sul mensile di moda Max, ma su una rivista mezza osé ?!? Perchè non avevo letto bene il foglio che mi avevano fatto firmare?! Arghhhh

Per fortuna molti non mi hanno riconosciuta perchè erano troppo impegnati a guardare i “canotti” dell’altra!

Ogni stagione c’era Mister Pacha e Miss Pacha (una volta sono addirittura arrivata terza, a Miss e non a Mr!), la mitica festa in Blanco e tante altre feste a tema.

"Cubista" Barbara e un gran pezzo di gnocco che faceva il ballerino con me! Sarebbe carino che mi ricordassi nome e magari numero telefono per le mie amiche (io sono sposata)

“Cubista” Barbara e un gran pezzo di gnocco che faceva il ballerino con me! Sarebbe carino che mi ricordassi nome e magari numero telefono per le mie amiche (io sono sposata)

Ci si incontrava al Pacha il pomeriggio, ci si vestiva e ci si truccava tutti assieme e poi via per le stradine del centro a fare un pò di sano macello.

Sono stata nel gruppo del Pacha per 7 anni dai 13 ai 20 anni. La cosa più bella è che quando entri nella famiglia ci resti e non si dimenticano più di te.

Sono tornata al Pacha all’inizio del 2000 dopo più di 10 anni che non ci andavo.

Ero con la mia amica Veronica Logan e c’era una coda pazzesca. Io volevo assolutamente entrare e lei non aveva molta voglia. A quel punto Veronica mi disse “Facciamo così Barbara: se entro 5 minuti  ci fanno entrare bene sennò andiamo a casa”. Mi sbracciai un attimo e il mitico Valentine all’ingresso mi riconobbe e ci fece passare davanti a tutti facendoci saltare coda e cassa. Come se il tempo si fosse bloccato a quando ballavo sul cubo.

La "cubista" Barbara con un sorridentissimo Mario Borsato

La “cubista” Barbara con un sorridentissimo Mario Borsato

Peccato che Ibiza sia cambiata tanto e che il Pacha ormai, da tanti anni, abbia un tetto. Eh sì…quando ci ballavo io il tetto non c’era.

Al Pacha e nella altre discoteche dell’isola si iniziava a ballare sotto le stelle e si finiva a ballare sotto al sole. Poi sono cambiate le leggi, hanno messo il tetto e tanta bella gente ha deciso di andare a divertirsi nelle proprie ville dell’entroterra Ibicenco.

Ibiza non è più il paradiso di una volta, io non faccio più la cubista, ma se sento della musica che mi piace e trovo un gradino…salgo e ballo.

Non smetterò mai di temperare i tacchi…

 

560413_10150685917762412_352302385_n

Mario Borsato in bianco e al "cubista" Barbara in rosso nero con capello nel suo colore originale, giuro !

Mario Borsato in bianco e al “cubista” Barbara in rosso nero con capello nel suo colore originale, giuro !

La "cubista" Barbara ormai in pensione, con Marcello Do, allora ballerino numero 1 della concorrenza ossia del KU di Ibiza

La “cubista” Barbara ormai in pensione, con Marcello Do, allora ballerino numero 1 della concorrenza ossia del KU di Ibiza

Il bel Roberto Farnesi (ora attore) ai tempi partecipava con noi alle sfilate del Pacha per i negozio di Ibiza

Il bel Roberto Farnesi (ora attore) ai tempi partecipava con noi alle sfilate del Pacha per i negozio di Ibiza

Un giovanissimo Sandy Marton faceva animazione con noi al Pacha

Un giovanissimo Sandy Marton faceva animazione con noi al Pacha

Oggi vi svelo un segreto: se volete essere felici…occhio ai S.I.N.A.P.

All’inizio del 2000 Federica Moro, una mia cara amica, mi parlò di un corso con un tale entusiasmo che finì per contagiarmi.

Il 21 giungo 2000 entrai in un agriturismo a Pavia e restai chiusa lì dentro per 3 giorni. In un we la mia vita cambiò.

Non sto esagerando: in 72 ore capì perchè fino a quel giorno avevo giocato a fare il maschiaccio e finalmente ritrovai, anzi…trovai, la mia femminilità. Se tu che stai leggendo mi conosci e stai pensando che ancora oggi io sia un maschiaccio…Sappi che prima ero molto peggio, anzi “peggisssssssimo”!

Eravamo un gruppo di persone che non si erano mai viste prima. Per 3 giorni abbiamo condiviso tutto: camere da letto, circa 12 ore di corso al giorno con 2 psicologi e i loro assistenti, pranzi, cene, chiacchierate, sorrisi, confidenze, abbracci e tante lacrime.

Stamattina stavo mettendo a posto la mia libreria e ho trovato gli appunti di quel percorso, di quel lungo e durissimo viaggio dentro me stessa. Mi è subito venuta voglia di condividere con voi quella bellissima esperienza e quindi eccomi qui.

Ci sarebbero mille cose da dire, ma oggi inizio con il parlarvi di un piccolo grande segreto che mi ha insegnato Steve Benedettini.

Steve è un coach psicologo di Alpha center e ai tempi era uno dei due psicologi che ha tenuto il corso.

bendafotoEccovi il segreto: se volete essere felici dovete evitare i S.I.N.A.P. ossia i Soggetti che Influenzano Negativamente le Altre Persone.

Se non potete proprio evitarli…state molto attenti e indossate una bella mascherina anti contagio.

So che sto per raccontarvi qualcosa di difficile da “mandare giù” e di difficile attuazione, ma fidatevi e prendetevi 5 minuti per leggere fino in fondo…

I S.I.N.A.P. sono persone “psicologicamente abbattute, sconfitte o fallite”. Hanno esaurito l’energia vitale che tutti noi abbiamo da quando siamo piccoli, quell’energia contagiosa che ci serve per non perdere mai l’entusiasmo e che possiamo utilizzare anche per aiutare gli altri, per contagiarli.

I S.I.N.A.P. sono persone intelligenti e competenti, ma per colpa di esperienze vissute e stress vari…hanno esaurito la loro energia. Purtroppo i momentacci capitano a tutti e a qualcuno lasciano ferite più profonde che ad altri. Magari si diventa più saggi, ma si perde l’entusiasmo, la voglia di fare e perchè no…di divertirsi. A quel punto si diventa S.I.N.A.P.

Il problema dei S.I.N.A.P. è proprio questo: non hanno più sufficiente forza positiva per credere veramente nella vita e per gioire dei successi di chi li circonda: i S.I.N.A.P. smettono di credere e di lottare e si rassegnano.

I S.I.N.A.P. sono noiosi, mettono agitazione. Sono bravissimi a turbare gli altri alimentando ansie e preoccupazioni. Sono pessimisti e di conseguenza finiscono per smorzare anche l’entusiasmo di chi gli sta vicino. 

Quante volte mi è successo e quante volte mi succede ancora di incontrarli.

doguifotoMi sveglio con il mio solito entusiasmo poi magari mi arriva la telefonata di uno di loro o lo incrocio per strada e… TAAAC (come direbbe il mio amico Dogui) mi ritrovo nel loro vortice di negatività. Peccato che a differenza di prima ora non mi fregano più! Come sento che mi stanno trascinando troppo vicino a loro…saluto e  torno nel mio mondo fatto di entusiasmo e di positività!

Non permetto più a nessuno di consumare il mio atteggiamento positivo. Ne ho bisogno per me, per le persone che amo e per saltare gli ostacoli quando mi capitano tra i piedi.  

Avete presenti i classici amici o conoscenti che passano il tempo a sottolineare solo i tuoi difetti e che non ci pensano proprio mai a dirti qualcosa di carino?! Ecco…ocio!

Avete presente quelli che vedono sempre il complotto anche quando nessuno ha fatto nulla di male? Quelli che vedono il pericolo ovunque e non sono mai felici di nulla? Quelli che non si mettono mai in discussione, ma portano te a farti venire mille dubbi? Ocio! Quelli sono S.I.N.A.P.

Non si spostano di una virgola dal loro mondo di negatività e se non state attenti ci trascinano dentro anche voi!

Avete presente il famoso detto “Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare”?

Ora facciamo un giochino: pensate a parenti, amici e conoscenti e cercate di capire chi tra loro potrebbe essere un S.I.N.A.P.

Ripensate a quando passate un pò di tempo in loro compagnia o state con loro anche solo al telefono…come vi sentite dopo?! Ecco, appunto.

Dopo il corso ho fatto una lista di tutti i S.I.N.A.P che frequentavo. Porca paletta! Ho scoperto che avevo l’indole da crocerossina, ma peggio di Candy Candy, molto peggio e ho fatto una drastica pulizia. Se si trattava di conoscenti… li ho proprio debellati, se invece erano amici…qualcuno è rimasto, ma magari lo vedo o lo sento meno e qualcuno au revoir!

Per carità, se sai che qualcuno può avere bisogno del tuo aiuto è giusto provare ad aiutarlo, ma se quel qualcuno invece di attaccarsi alla tua mano per alzarsi lo fa per tirare forte verso di sè e per farti cadere con lui…allora no, taglio la corda, grazie, ma ho già dato!!!

Mi sono travestita da Candy Candy per tanti anni, ma visto che nonostante tutti i sacrifici e gli sforzi non ho mai incontrato Terence…dopo quel corso ho buttato il costume.

Se posso aiutare qualcuno lo faccio volentieri, ma cerco di concentrare le mie energie positive sulle persone alle quali voglio bene e su quelle che so che hanno piacere di essere “contagiate”.

Non trovavo più la lista dei consigli su come affrontare i S.I.N.A.P quindi oggi ho chiamato Steve e me la sono fatta rinviare. Sono passati 13 anni da quel corso e un paio di volte l’anno vado ancora da lui a fare una chiacchierata. Ne esco sempre col sorriso. Fa bene chiacchierare con un S.I.P.A.P

Avete capito il segreto per essere felici ?

Difendetevi dai S.I.N.A.P., dalle sanguisughe, dalle cariatidi della vita, dagli zombi.

Se potete eliminarli dalla vostra vita meglio, ma se proprio non potete…leggetevi bene i consigli di Steve qui sotto.

L’entusiasmo è un dono molto prezioso.

Se siete portatori sani…non permettere a nessuno di rubare il vostro entusiasmo, ma concentratevi sul contagio! 

 

CONSIGLI per la gestione dei S.I.N.A.P :

I S.I.N.A.P. sono Soggetti che Influenzano Negativamente Altre Persone; una volta che hai individuato i S.I.N.A.P. è bene saperli gestire, quindi:

  1. Ricordati che se una persona è un S.I.N.A.P. e non viene gestito con attenzione, tenderemo ad essere fortemente influenzati da lei ed in maniera automatica a nostra volta, metteremo in atto su altri i modi di fare demotivanti. Prima di tutto staccatene! Allontanali da te il più possibile! Sei sicuro che devi proprio rimanere collegato a questa persona?  E’ una persona fondamentale per la tua vita o attività, oppure puoi interrompere la tua relazione con lei? Se puoi staccartene, fallo! Staccati da coloro che ti prosciugano energie.
  2. Nel caso in cui invece tu debba, per qualsiasi ragione, rimanere in relazione con un S.I.N.A.P., devi gestirlo molto bene con delle azioni di contenimento; cioè devi, ripeto devi, limitare l’influenza negativa che la persona demotivante ha su di te:

a)    Innanzitutto frequentala il meno possibile e per tempi ridotti: evita di stare con il S.I.N.A.P. per giornate intere; meglio un’ora ogni tanto; digli che hai da fare e non puoi stare troppo tempo con lei; in gruppo parlagli il meno possibile.

b)   Sii chiaro e trasparente con il S.I.N.A.P.. Cerca di mantenere nei suoi confronti una certa correttezza di fondo. Correttezza di fondo vuol dire non avere punti deboli sui quali lei ti può attaccare, cioè esprimi sempre ciò che pensi con chiarezza.

c)    Non aggredire il S.I.N.A.P., cioè non attaccarlo verbalmente, non sbottare nei suoi confronti, non offenderlo, non mandarlo a quel paese, non litigarci, non starci a fare discussioni accese, tutte queste cose la rafforzano invece di indebolirla.

d)   Non metterti mai a parlarle dei tuoi problemi. Ogni volta che tu comunichi notizie negative o esponi i tuoi turbamenti o preoccupazioni al S.I.N.A.P., questa li alimenterà e li userà come spunti per criticarti ulteriormente.

e)    Ma la cosa migliore è essere sempre molto vaghi, cambiare discorso e argomenti; fingere di non ascoltare e di non aver capito, parlare d’altro e rispondere “pere” alle “mele”. Sconcertarlo!

 

Ansia da prestazione e mania di perfezionismo: aiutooo

noifotoMio marito è appena tornato dopo una settimana a Chicago per lavoro e io, senza di lui, sono stata daddddddio.

Prima che dopo questo articolo mi chieda il divorzio cerco di spiegarmi meglio, che è meglio.

Soffro di ansia da prestazione e di mania di perfezionismo quindi più siamo e peggio è!

I sintomi della “vera” ansia da prestazione sarebbero tachicardia, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, paura di morire o di impazzire, brividi e vampate di calore. Non ho nulla di tutto ciò…o quasi, quindi forse soffro di una forma più leggera mista ad una mania di perfezionismo. Di sicuro sarebbe meglio che io cercassi di farmi passare sti brutti vizi!

Corro sempre come una matta per cercare di essere una buona mamma, una buona moglie, una buona casalinga, una buona amante, una buona amica e una buona figlia. Aiutooo!

E’ normale che io mi rilassi quando mio marito è via. Se sono sempre lì a farmi in quattro per cercare di non deludere nessuno…meno siamo e meno mi sento in dovere di accontentare tutti. Di sicuro quando lui è via posso essere meno casalinga, meno amante e meno moglie, mica bruscolini!

Quando il marito si assenta, mio figlio ed io decidiamo cosa mangiare una mezz’oretta prima di cena mentre se c’è lui inizio a pensarci appena mi sveglio. Di certo il mio consorte fa parte di quella schiera (sono tantissimi) di uomini precisini e parecchio rompini ed esigenti, ma secondo me molto spesso sono io che mi faccio inutili problemi. Forse a lui andrebbe benissimo anche un bel petto di pollo alla griglia con insalata e verdure extra e invece io sono sempre lì a sfogliare libri di cucina e a chiamare amiche più esperte di me (ci vuole poco) per farmi dare nuove ricette.

fruttafotoQuando lo ho conosciuto, mio marito mangiava pasta, stinco e purea di patate, ma da quando ha fatto la dieta zona e ha perso 25 kg trasformandosi in un altro uomo…mangia più verdure di una capretta e meno carboidrati di un bebè.

Se non puoi fare un bel piatto di pasta e non sei proprio una cuoca esperta…non è facile cucinare sempre e solo proteine e verdure cercando di non essere noiose e ripetitive e soprattutto trovando qualcosa che vada bene sia al maschio grande che a quello piccolo.

Lo vedete ?!? Mi faccio un sacco di “menate” mannaggiaaa!

Per non parlare di quante volte al giorno mi chiedo se sono e sarò una brava mamma e se a volte non sono troppo dura con mia mamma e/o mia suocera.

Purtroppo quando si pretende la perfezione da se stessi…si finisce di pretenderla anche dagli altri e appena qualcuno fa o dice qualcosa che tu non vorresti vedere e o sentire, scatta la sirena dell’allarme.

Sono perfettamente consapevole del fatto che a volte ho reazioni esagerate per vere cavolate, specialmente se le persone coinvolte sono quelle a cui voglio più bene.

Ebbene sì, sono un’entusiasta nata, ma ho anche un bruttissimo caratteraccio. Pretendo sempre troppo da me stessa e dalle persone che amo di più. Sono forse un pò troppo “tetttesca” per quanto riguarda abitudini e orari specialmente se si parla di Danny boy.

Quello che mi da più fastidio è che mi rendo conto di tutto, ma non riesco a cambiare! Argh

Un ulteriore piccolo problemino da non sottovalutare è che quando cerchi di fare sempre tutto e bene e magari non ti riesce neanche così male, ovviamente gli altri si abituano e spesso invece di farti un sorriso o di farsi scappare uno straccio di grazie…pretendono sempre di più e quindi cosa succede?! Che io mi rimetto a correre.

Prometto che da oggi cercherò di fare un pò di meno e proverò a rilassarmi un po’ di più…Ah ah, mi viene già da ridere !

 

Se penso che appena finisco di scrivere questo pezzo devo andare ad appaiare tutti sti calzini…mi viene male! 

Bordo largo, bordo stretto, coste fini, coste più larghe…Grrrr

Certo che anche sti uomini…

Ma comprare i calzini blu tutti uguali no?!?

Televisione e giochi elettronici: amici o nemici !?

 

“Mamma posso giocare con il tuo i-pad? Mamma mi presti il tuo cellulare? Mamma posso guardare ancora un cartone?”.
Se prendessi un euro per ogni volta che mio figlio mi fa una di queste domande…sarei ricca, ma tanto ricca.

E se la finissi di convivere tutti i giorni con i sensi di colpa, sarei ancora più ricca…dentro.

Mannaggia come vola il tempo. Mi sembra ieri che Danny boy guardava Baby Einstein e si incantava davanti al suo carillon di Barbapapà e ora invece è già arrivato all’età in cui se fosse per lui passerebbe dai giochi nel mio i-pad alla wii e dalla wii ai canali 600 di SKY transitando per un bel film in DVD.
Aiutooo! Se penso che abbiamo la casa piena di giochi e che dobbiamo affrontare “partite di tetrix” tutti giorni per cercare di rimettere in ordine…

Di certi giochi Danny ormai si stufa dopo 10 minuti, ARGHHHHHH!

Per quanto riguarda il mio i-pad e la Wii sono abbastanza severa. Non si gioca prima di andare a letto (trovo sia nettamente più rilassante una bella favola) e non concedo più di un’ora in tutto al giorno. Considerando che ci sono giorni in cui, per fortuna, il mio cucciolo si dimentica della loro esistenza e altri in cui ci sono i suoi amichetti e hanno altro da fare, alla fine forse riesco anche a limitare i danni.

Per fortuna a Danny Boy non piacciono i giochi violenti (anche perché non glieli scaricherei), ma preferisce pilotare aerei, guidare macchine, aiutare Super Mario nelle sue imprese o costruire puzzle e dolci di tutti i tipi.
Quando ero piccola io esisteva giusto Pacman e poco più mentre ora, con il mio i-ipad o con il cellulare, mio figlio si inventa lecca lecca e conversa con animali parlanti…mah!?

Assieme a tanti giochi stupidi, ma innocui, ne esistono altri molto utili che stimolano la fantasia e l’intelligenza, bisogna solo investire un po’ di tempo e cercarli.
imageSe parliamo di cartoni animati, film e televisione in generale… Il discorso di sicuro si complica perché di stimolante in Tv c’è ben poco. A parte Art Attack che  che insegna un sacco di cose carine facilmente riproducibili a casa, forse mi sarà scappato qualcosa, ma non ho visto altro di interessante quindi… rimangono i vecchi sani cartoni.

Attenzione! Quando dico “vecchi e sani cartoni” intendo davvero quelli vecchi perché quelli nuovi sinceramente…non mi fanno impazzire! Di sicuro non è colpa dei cartoni, ma ultimamente vedo in giro tanti bambini iper agitati e un po’ troppo “burrascosi” per i miei gusti.

Non amo certi tipi di cartoni con mostri, super eroi violenti etc. Saro’ all’antica, ma per me i supereroi sono e resteranno sempre Spiderman, Batman e il resto della banda e i cartoni che faccio vedere a Danny sono i Barbapapa’, Tom & Jerry, la Pimpa, Barbapapà, Jake e i pirati e simili. Ho anche provato a fargli vedere per esempio Ben 10, ma non gli piace. Come non gli piacciono i mostri in generale. Attenzione! Non sto dicendo che certi cartoni fanno male, ma che forse per certi bambini già di indole un po’ agitatelli…magari sarebbe meglio evitarli.

Come molti bambini Danny esce dall’asilo alle 16 e a volte arriva a casa talmente stanco che dopo aver giocato un po’, finiamo accoccolati sul divano a guardarci un film. A Danny spesso piace di più guardare un film piuttosto che i cartoni: avrà visto almeno 20 volte Stuart little, Free Willy, Mary Poppins, La Fabbrica di cioccolato e Ratatouille, i suoi preferiti. Ho scritto che è stato lui a vederli 20 volte perché io ad un certo punto mi alzo dal divano e approfitto della calma per andare a cucinare o a lavorare sul pc perché diciamocelo…ma se non hai una baby sitter fissa come noi e sai scegliere bene cosa fargli guardare, quella scatola (oggi sono più lastre che scatole) costa molto meno di una tata e ne fa perfettamente le veci specialmente quando non c’è una sorellina o un fratellino nei paraggi. 

Alla fine è sempre e solo una questione di qualità e di quantità anche se non finirò mai di chiedermi se sono una buona mamma o se finisco troppo spesso per parcheggiarlo davanti ad uno schermo dandola vinta a lui e semplificando la vita a me.

Come e’ difficile non avere sensi di colpa…

E voi ?!

Come gestite il rapporto dei vostri figli con tv e giochi elettronici ?!

 

 

Skateboard e hip hop: un salto nel passato…

Se non avessi avuto bisogno di qualcuno che mi facesse le magliette di “Temperate i tacchi” belle, in tempi record e facendomi anche spendere poco, non avrei mai scoperto WAG.

 

Il posticino in questione mi è stato suggerito dal mio amico Max del 4cento (grazie Max)

Se avete figli adolescenti o come me uno spirito ancora giovane…non potete non passare a trovare S.Alberto.

L’ultima che si è inventata S.Alberto (lo chiamerò sempre così da quando lo ho tirato matto per fargli fare le mie magliette) è la personalizzazione delle scarpe di tela.

conversefotoVoi gli portate le vostre belle scarpe di tela, magari dopo averle lavate, e lui ci stampa sopra quello che più vi piace (loghi, scritte, disegni etc).

Ovviamente dopo questo articolo mi regalerà un paio di Converse bianche tutte tempestate di “tacchi rossi” sennò cancello subito il pezzo! Ahahah

Se come me avete bisogno di fare magliette, cappellini o qualsiasi altra cosa di personalizzato…Wag è il posto giusto per voi e S.Alberto penserà ad esaudire ogni vostro desiderio con tempistiche da record e materiali di ottima qualità e prezzo, ma davvero, non scherzo!

Dovevo ritirare le magliette e non avevo nessuno che mi tenesse Danny quindi me lo sono caricato sullo scooter e lo ho portato con me. All’inizio non era proprio contento perchè quando gli chiedo di accompagnarmi da qualche parte sa già che finirà in almeno un negozio che non vende giocattoli.

Per farvi capire…Un giorno siamo passati davanti a un’Ikea per andare a pranzo a casa di amici con bimbi, e lui subito preoccupatissimo mi ha detto: “Mamma nooo, ancora all’Ikea no!!!”.

wagnoifotoQuanto siamo entrati da Alberto però…ha visto subito gli skateboard e gli si sono illuminati gli occhi.

Gli è letteralmente “girato” l’umore.

Ha preso tutto dalla sua mamma: da piccola ero una fanatica dello skateboard.

A Venezia molte delle mie amiche andavano in campo con i pattini mentre io arrivavo sempre con lo skateboard, decisamente più comodo per scappare quando arrivava il “caramba” (poliziotto in Veneziano) di turno: te lo mettevi sotto il braccio e correvi su e giù per i ponti senza problemi e soprattutto senza “stamparti” su qualche gradino.

Eh sì! Sono cresciuta in una città senza macchine dove, per assurdo, era vietato girare in bicicletta, con i pattini o con qualsiasi altro mezzo dotato di ruote. Se passava il “caramba” antipatico e non riuscivi a scappare, ti beccavi pure la multa. Non si poteva neanche giocare a calcio, “ostregheta” !

Da Wag potete trovare dagli skateboard per i giovani ai longboard per i più vecchietti. Dalle bombolette per i graffiti (da non usare in casa) a l’abbigliamento street wear, passando per un’ottima selezione musicale di hip hop principalmente italiana. Se c’è qualche festone/concerto di musica hip-hop in programma, S.Alberto è la spia ideale.

Vi assicuro che una volta nella vita, un concerto di Hip hop merita. Si torna a casa con le piante dei piedi che pulsano. In questi casi i tacchi non vanno temperati, ma lasciati a casa.

Sia chiaro che le magliette me le sono pagate e che non sto parlando di Wag per fare soldi, ma per farli risparmiare a voi !

 

WAG: Via de Amicis 28  Milano tel.02.8053063 chiedete di S.Alberto

Lettone sì o lettone no ?

“Cucciolo visto che papà è via per lavoro, vuoi dormire con mamma picci picci nel lettone?”

Quante volte avrei voluto dire questa frase e invece mi sono sempre mozzicata la lingua. Ebbene sì, questa e’ un’altra di quelle cose in cui sono stata rigidissima sin dall’inizio: Danny ha sempre dormito in camera sua.

Ammetto che per i primi 4 mesi della sua vita Danny non ha dormito con noi, ma neanche da solo. Mia mamma ci teneva così tanto a regalarmi una tata per il primo periodo…che non me la sono sentita di darle un dispiacere e ho accettato.

cullafoto

 Quando la tata e’ tornata a casa sua, Danny e’ rimasto nella sua culla nella sua cameretta.

Sono stata una delle ultime delle mie amiche ad avere un figlio quindi ho avuto la fortuna di poter fare tesoro degli sbagli degli altri e di poter giocare d’anticipo.

Prima di avere Danny ho lavorato per tre anni come pr al Nhow, un hotel di design, dove organizzavamo eventi, riprese e shooting. Mi capito’ di fare un lavoro con SKY che, come tutti i clienti, provo’ a chiedermi se riuscivo ad andargli incontro con il prezzo della location.Li aiutai, ma in cambio chiesi un piccolo favore e ora…ho un armadio pieno di DVD con tutte le puntate di “S.O.S. tata”. 

Le so tutte ! Guardando la mitica Lucia e le sue colleghe ho capito che tutto si può ottenere, ma bisogna avere tanta pazienza ed insistere fino allo sfinimento di qualcuno sperando che quel qualcuno…sia minorenne.
Ho visto un papà riportare suo figlio dal lettone al lettino per 27 volte nella stessa notte e alla fine ce l’ha fatta. 

Ho la fortuna di avere un marito che è pure parecchio caruccio, ed è con lui che voglio dormire.

lettinofotoE’ capitato un paio di volte che Danny stesse male e durante la notte, dopo il sesto viaggio da camera nostra a camera sua, lo ho preso e lo ho messo nel lettone con noi, ma dopo al massimo un’ora, ha sempre chiesto lui di poter tornare nel suo lettino. Che genitori fortunati!

Danny ormai ha le sue abitudini, le care, carissime abitudini che tanto fanno bene ai bimbi e ai loro genitori: si cena, si guardano due cartoni, si legge una bella favola nel lettino alla penombra della sua cameretta e si fa la nanna. A quel punto il resto della casa e il lettone sono solo di mamma e papà…

Danny ed io dormiamo “picci picci” (accoccolati) nel lettone e senza papa’, solo durante il NOSTRO week-end che facciamo una volta l’anno all’estero. Si tratta di un fine settimana senza maschi adulti e con altre mamme e bambini.
Londra (ruota panoramica,duck bus etc), Parigi (+Eurodisney), Monaco (+Legoland) etc.
Tanto divertimento per i bimbi e shopping per le mamme, ma di questi week-end vi racconterò un’altra volta…

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un pranzo di ordinaria follia…

Oggi forse non sara’ stato il pranzo piu’ sano della sua vita, ma alla fine mio figlio mi ha detto “Grazie mamma! E’ stato un pranzo divertentissimo e buono” e io mio sono sciolta…

 

Preparazione spaghetti con würstel

image

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Felice scorpacciata di spaghetti con wurstel e ketchup

image

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente un po’ si sana frutta

image

 

 

 

Il mio primo contest: altro che fiori, per la festa della donna vi regalo una borsa.

Oggi è la festa della donna, una festa secondo me assurda perchè un “mazzetto” di fiori 1 giorno l’anno non basta di certo per premiare il “mazzo” che ci facciamo anche negli altri 364 giorni. Oh no ?!

 

Però la festa della donna mi ricorda Roma. Sì, sì… ho scritto Roma.

Ho vissuto nella capitale i primi 5 anni della mia vita e nel giardino di casa, dove vivevo con mamma e papà in Appia Antica, c’era un bellissimo albero di mimose. Quel profumo…mi riporta indietro e mi fa sorridere quindi il mio povero maritino tutti gli anni si ritrova costretto a portarmi a casa un mazzetto di quei ricordi, sennò gli tengo il broncio (oggi si salva perché è via per lavoro).

Poverino, e pensare che lui in quegli anni non era ancora nato! Ops

Lo so che state pensando che le mimose puzzano, ma non è vero! Puzzano i rami di mimosa dopo un giorno che li avete in casa, ma l’albero profuma, sempre. Secondo me i fiori usano la puzza per dire che non sono felici di essere stati tagliati. 

In un giorno per me così inutile, ma così importante nell’album dei miei ricordi…ho deciso che noi donne meritiamo ben di più di un mazzetto di fiori e quindi ho deciso di regalarvi una borsa.

Io che di blog sono vergine, sono andata a ripetizione da Santa Monica (che ha sopportato me e le mie 200 domande al minuto per più di 2 ore). Tra le tante cose che mi ha spiegato, Monica mi ha ricordato anche che in Italia organizzare un concorso è un macello quindi visto che non posso dire “eccovi un bel concorso a premi”, vi dico: “eccovi il mio primo contest e chi lo vincerà riceverà un bel regalo”. Capitttooo ?! 

 

CONTEST CON PREMIO

 

borsa1oto

 

 

 

Didiworld: BORSA NUMERO 1

 

 

 

 

 

borsa2foto

 

 

 

Didiworld: BORSA NUMERO 2

 

 

 

 

borsa3foto

 

 

 

Didiworld: BORSA NUMERO 3

 

 

 

 

 

 

COME SI FA A VINCERE UNA DI QUESTE TRE BORSE ?

1) scegliete la borsa che più vi piace tra queste 3

2) fatevi scattare una foto indossando il look secondo voi più adatto alla borsa che vorreste ricevere a casa.

3) pubblicate la foto (anche senza viso se vi vergognate) nella mia pagina di facebook temperateitacchi.com entro e non oltre la mezzanotte di lunedì 18 marzo scrivendo il numero della borsa che avete scelto per il vostro look.

4) Se non siete su facebook scrivetemi qui sotto e vi manderò in privato il mio indirizzo mail per spedirmi la foto.

4) Mi raccomando: il look dovrà essere da voi indossato. Non valgono foto di look trovati sui giornali, nelle vetrine etc quindi la foto che metterete sulla mia pagina di facebook “temperateitacchi.com” dovrà essere di voi e non di modelle, manichini etc. 

La designer di Didiworld sceglierà il look secondo lei più adatto alla borsa che avrete scelto e a quel punto vi dirò chi sarà la vincitrice.

La vincitrice del mio primo contest, riceverà la sua nuova borsa direttamente a casa, altro che mimose!

Spero di essere stata chiara, se avete dei dubbi scrivetemi qui sotto.

 

Scegliete la vostra borsa preferita, aprite i vostri armadi e scatenatevi.

 

Buon divertimento !

 

N.B: se siete curiose di vedere il resto della collezione Didiworld la trovate su facebook nella pagina Didiworld o nel sito www.didiworld.it

 

 

 

Ridatemi il mio lettooo

ombrellofotoInsomma! L’ho scritto anche ieri: sono una casalinga disperata senza macchinaaa!

Se non smette di piovere giuro che mi trasformo in orso e me ne vado in letargo fino a quando torna il sole.

Se continuo a rubare i biscotti di topolino con le scaglie di cioccolato di mio figlio… ci metto poco. 

La moda mi interessa ben poco, ma le mie amiche mi chiamano “donna gadget”: tutte le cavolate me le compro io.

Devo ammettere che quando piove…un pò sono felice perchè posso sfoggiare il mio ombrello super cool più corto davanti e più lungo dietro (così lo zainetto da sbarbata, che oggi non ho, resta sempre asciutto), ma oggi…io…rivoglio il mio lettoooooooooo!

Ieri sera avevo la mia seratina danzante al Bobino e come tutti i mercoledì sera ho fatto un pò più tardi del solito. Gli altri giorni intorno alle 22 sono già in pigiama mentre il mercoledì, tra operazione strucco, leva le lenti, lava i denti, dai bacino e rimbocca le coperte a Danny boy, carica qualche foto su Fb, dai la buonanotte agli amici mediatici e vai a curiosare nel contatore del blog per vedere in quanti ancora hanno avuto il coraggio di leggermi… mi infilo sotto il piumone non prima dell’1.

Ieri sera ho fatto anche due chiacchiere con la mia mitica suocera che era venuta a tenere il bambino (il mio maschio maggiorenne era fuori per lavoro) quindi alla fine sono andata a letto alle 2.

Danny boy si veglia quasi sempre tra le 8.30 e le 9 . Spesso devo addirittura svegliarlo io perché lui andrebbe lungo, ma stamattina… il mio caro amato figlio (ARGHHH) alle 7.28 era già in camera mia vestito e pronto per andare all’asilo. Mi ha stampato un bacio sulla guancia e ha esordito con un bel “Buongiorno mamma! Hai visto che bravo?! Mi sono svegliato presto e mi sono già vestito da solo, così oggi arrivo all’asilo per primo e posso giocare un botto prima della merenda!”

Avreste dovuto vedere la mia espressione: avete presente quei sorrisini chiaramente finti? Ecco, peggio! Mooolto peggio. Ho inziato a pensare a come mi sarei potuta alzare. Ho guardato se sopra la mia testa fosse per caso arrivata una gru, ma mi sarebbe bastato anche un muletto e invece niente. Dovevo per forza alzarmi da sola. Aiuto!

colazionefotoAvevo decisamente bisogno di un caffè, ma non avevo né la memoria né le energie per farlo quindi… una bella colazione al bar e via all’asilo. Se qualcuna di voi stamattina mia ha incontrata e non l’ho salutata con il mio solito slancio… chiedo perdono! Ora sapete perché.

Programma della giornata di oggi pensato ieri: asilo, casa, borsa palestra, palestra, casa, massaggio, pranzo, pulizie di casa e dentista dall’altra parte della città, in scooter.

Programma della giornata rivisto oggi: cancellato tutto. Entro in fase “orso in letargo” e tengo solo massaggio, pranzo e pulizie di casa ossia… me ne resto all’asciutto.

Sono sempre di corsa quindi se quando piove mi fermo un attimo, “pasiensssa”.

Ridatemi il sole e prometto che mi sfilo la pelliccia da orso e riparto caricata a molla…come sempre!

N.B: la bellissima lampada sopra al nostro letto è di Jacopo Foggini. Lo dico solo perchè mi piace tanto tanto: mi sembra di avere la luna sul letto! Me la sono comprata e pagata anni fa (con lo sconto perchè è un amico). Non sono una blogger sponsorizzata…per ora! Hihi